Il Bene e il Male non esistono come li conosciamo e concepiamo noi

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Il Bene e il Male non esistono come li conosciamo e concepiamo noi

Gennaio 11 2017

di Paolo Franceschetti

Il Bene e il Male non esistono come li conosciamo e concepiamo noi. Ciò che noi identifichiamo come
Male può spesso rivelarsi il nostro sommo Bene; una malattia può darci le energie per curarci anche
una serie di effetti collaterali o di piccoli disturbi che fino ad allora non avevamo mai preso in
considerazione; un disastro economico può arrivare a metterci nella condizione di meditare e
scoprire nuove ragioni di esistere e nuovi valori…

… la morte di una persona può essere per quella persona la liberazione da un Male di vivere che la
attanagliava, e quindi il Male che noi vediamo in questa situazione è solo un riflesso di ciò che
proviamo noi, non lei. Il nemico, l’avversario, i ladri, gli assassini, hanno una funzione perché
costringono l’umanità a cercare soluzioni, ad elevarsi.

Non si lotta contro gli uomini, ma contro gli impulsi che li agitano come marionette. Nessun uomo fa
il Male per il gusto di farlo, ma ciascuno pensa di fare del Bene, e ciascuno si sente, dal proprio
punto di vista, sulla retta via. Hitler, Totò Riina, il serial killer, pensano che la cosa che fanno
sia la migliore, anche se magari solo per loro, e non riuscirebbero a fare diversamente da come
fanno.

– Occorre amare i nostri fratelli dell’ombra per l’opportunità che ci offrono di forgiarci una spada
di limpidezza e chiaroveggenza. Se cadiamo dovremmo ringraziarli per questa insperata fortuna, che
ci agguerrisce nel sentiero della ricerca. (Daniel Givaudan)!–

Il Male esiste perché si possa percepire il Bene, e il Bene non esisterebbe senza il concetto di
Male. Entrambi, quindi, so-no le due facce opposte di una medaglia, e non potrebbe es-sere
diversamente, l’uno esiste solo se esiste l’altro.

– Bene e Male sono funzioni della sorgente. Il Male ha lo scopo di dinamizzare l’esistenza, è
distruzione, caos, catabolismo. Il Bene è costruzione, pace, serenità, ordine, anabolismo, ha lo
scopo di armonizzare l’esistenza stessa ampliando, com-prendendo l’insegnamento delle lezioni
inferte dal dolore ed è questo il fine stesso dell’esistenza umana. (Adam Kadmon, Ade Capone)

Non c’è né destra né sinistra, né più né meno, né uomo né donna, ma un’unica energia, un centro
assoluto mentalmente inconcepibile, che impara e cresce mediante un’illusione di divisione. Questa
energia distribuisce a se stessa dei ruoli da cui proveniamo tutti e di cui dobbiamo smascherare le
trappole. Se ogni uomo sapesse che l’energia della Terra è la replica inversa di quella del Padre,
potrebbe ammetterne il valore sacro. Quando l’Altissimo contempla la materia densa, è come la
creatura che si guarda allo specchio: così tutto è nobile per colui che ne comprende il significato.
Il sesso rappresenta l’immagine inversa dello spirito e il depravato che non ne sospetta le chiavi
di pace è simile all’illuminato o all’esaltato che fa navigare l’anima sua sui mari dell’ego suo
inconsulto.

L’odio è solo amore che non è allo stato di pietra filosofale. Satana è quella parte di Dio che non
si è ancora riconosciuta per quello che è. L’odio è solo l’amore di ciò che è contrario al Padre,
quindi è amore mascherato. Per sapere se una cosa è Bene o Male, è buona o no, c’è un sistema molto
semplice: domandarsi come sarebbe il mondo se lo facessero tutti. Quanto a Satana, non è un essere
né uno spirito, ma l’energia nascosta nel cosmo, la forza di differenziazione, il nero respiro che
Dio ha liberato per noi affinché imparassimo a scegliere. Satana è anche il pensiero degli uomini
che sperimentano la distruzione prima di trasformarsi in costruttori e non rappresenta tanto una
forza da combattere, quanto un’energia da superare.

Chi capisce tutto questo lascia cadere le armi, non dichiara più guerra a quelle che comunemente
vengono denominate “forze oscure” perché sa, allora, che si ergerebbe contro l’infinita sottigliezza
del piano divino. Occorre quindi uscire in fretta da questo meccanismo puerile della luce e delle
tenebre. In ognuno c’è solo una parte di luce più o meno grande, che consente a ciò che si chiamano
tenebre di esprimersi più o meno pienamente. È dal loro incontro e dal loro gioco che nasce ciò che
prende il volto dell’ombra. La luce è presente ovunque. Se così non fosse il mondo non esisterebbe
perché il mondo è vita, e la vita è un gioco di trasformazione in cui tutto può chiamarsi nascita e
morte. Ovvero luce e ancora luce.

– Ci sono molte ragioni per la sofferenza. Una ragione è di impedire all’uomo di apprendere troppe
cose sugli altri e troppo poche su sé stesso. Il dolore finisce per costringere l’uomo a domandarsi:
c’è forse un principio di causa ed effetto operante nella mia vita? I miei guai sono forse dovuti al
mio modo errato di pensare?

– Nel piano di Dio non c’è crudeltà, perché ai suoi occhi non esistono né bene né male, ma solo
immagini di luci ed ombre. Il Signore voleva che noi osservassimo le dualistiche scene della vita
come fa egli stesso, il sempre gioioso testimone di uno stupendo dramma cosmico. L’uomo ha commesso
l’errore di identificarsi con l’ego. Quando trasferisce il proprio senso di identità al suo vero
essere, l’anima immortale, egli scopre che tutto il dolore è irreale. Allora non può più nemmeno
immaginare lo stato di sofferenza. I grandi maestri che vengono sulla Terra per aiutare i loro
fratelli sbandati e confusi, hanno ricevuto da Dio il permesso di condividere, a un certo livello
della mente, i dolori dell’umanità. Ma questa pietosa partecipazione ai sentimenti umani non
disturba i piani più profondi della coscienza, dove i santi non sperimentano altro che immutabile
beatitudine. (Il maestro disse, Paramahansa Yogananda)

– Finché non riuscirete a vedere Dio nel volto del vostro nemico non riuscirete a vederlo in nessun
luogo. Perché in verità non esiste nessun nemico. Esiste solo una parte di voi che è in contrasto
con un’altra parte. Dio non esiste per voi se lo vedete solo nelle persone che vi piacciono. Dio non
è reale se lo scoprite solo nelle cose con cui siete d’accordo. Il vero maestro sa e capisce che Dio
esiste in tutte le cose, attraverso tutte le cose, e non è assente da nulla e da nessuno. (Il Dio di
domani, Neale Donald Walsch)

Tratto da: “Alla Ricerca di Dio. Dalla Religione ai Maestri Contemporanei” di Paolo Franceschetti,
Risveglio Edizioni. Dicembre 2016
Fonte: paolofranceschetti.blogspot.ch

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