IL CERVELLO E’ UN NEURO COMPUTER O UN QUANTUM COMPUTER?
di Andrea Boni
Cosa è la coscienza? E’ semplicemente un prodotto di processi elettro-chimici che avvengono a
livello cerebrale e che sorge quando un certo numero di neuroni si connette insieme?
Prima di avvicinarmi alla Cultura Vedica ed al suo immenso patrimonio filosofico, psicologico,
sociologico e scientifico, ho svolto per diversi anni attività di ricerca in qualità di Ricercatore
Universitario, prima presso l’Università di Genova al Dipartimento di Ingegneria Biofisica ed
Elettronica e poi presso l’Università di Trento. Il campo di ricerca (oggetto della mia tesi di
Laurea prima e di Dottorato poi) è stato lo studio dell’Intelligenza Computazionale. In particolare
ho cercato di studiare come simulare il comportamento umano, nella fattispecie le Reti Neurali, per
trovare il modo migliore per implementarle su un dispositivo elettronico, e risolvere così tanti
problemi di riconoscimento in modo efficiente e automatico. Ho quindi studiato approfonditamente le
Reti Neurali Artificiali, approfondendo lo studio del Neurone. Ho visto attraverso innumerevoli
esperimenti come funzionano i modelli matematici, le loro relazioni, e soprattutto come simulare il
fenomeno fondamentale dell’esperienza umana: l’apprendimento. Durante tutte le mie esperienze ho
però intuito un aspetto cruciale: l’impossibilità di simulare la vita e quindi di generare la
coscienza.
Dove c’è vita c’è coscienza. Se non c’è vita non può esserci coscienza. La coscienza è una
componente fondamentale dell’universo, indipendente dal cervello, che può essere sperimentata senza
il corpo. Questo è sempre stato per me un pensiero intuitivo, una certezza personale, e al tempo dei
miei studi non validata dalla letteratura che studiavo. Quando però ho scoperto i testi sapienziali
dello Yoga, della Bhagavad Gita, delle Upanishad, del Vedanta, ho trovato una conferma in ciò che
inizialmente era per me un un’intuizione. Ma attraverso quali meccanismi la coscienza pura
dell’atman (cit) si manifesta per divenire pensiero, percezione, sentimento e apparire (apparire!)
come attività elettrica o chimica del cervello? I testi Vedici non rispondono in modo esplicito a
questa domanda, ma le recenti scoperte della fisica moderna forniscono strumenti interessanti per
studiare questo fenomeno, in particolare faccio riferimento ai risultati della fisica quantistica.
Negli anni ’80 e ’90 numerosi importanti scienziati hanno pubblicato libri e teorie che sostenevano
tanto che il cervello fosse un perfetto neurocomputer, quanto la visione secondo la quale la
coscienza aveva qualcosa a che fare con i misteri della meccanica quantistica, secondo le parole di
Stuart Hameroff, uno degli scienziati che più sostiene questo tipo di visione.
Personalmente studiando i lavori di Hameroff, ho trovato in lui una sintesi accettabile dei
meccanismi che sottendono al fenomeno della coscienza e della sua manifestazione nel modo dei nomi e
delle forme. In particolare è molto interessante il lavoro che ha svolto insieme al famoso fisico
Penrose, sfociato nella teoria OR della coscienza di Penrose-Hameroff, che costituisce un buon
punto di partenza per spiegare come sia la coscienza a manifestare la realtà, in generale, i nostri
pensieri, sentimenti, emozioni, nello specifico. Questi studi sono ancora allo stato embrionale, e
sono concentrati sullo studio del neurone e dei microtubuli in particolare, strutture cave simili a
cannucce contenute all’interno di ogni cellula.
Come è spiegato nel libro “What the bleep…” (vedi [2]), essi hanno evidenziato una notevole
capacità autorganizzativa e fungono da sistema nervoso e circolatorio della cellula; non solo, ma
comunicano e interagiscono con loro vicini per scambiare informazioni. Un aspetto importante che è
stato scoperto è che nei neuroni i microtubuli formano e regolano le connessioni sinaptiche e
entrano in gioco nella trasmissione dei neurotrasmettitori, sostanze che veicolano le informazioni
fra le cellule componenti il sistema nervoso, i neuroni, attraverso la trasmissione sinaptica.
Secondo il lavoro di Hameroff sembra che i microtubuli sono influenzati da un fenomeno quantistico:
le proteine di cui sono fatti rispondono ai segnali provenienti da un computer quantico interno
costituiti di singoli elettroni. Sembra quindi che siano queste forze meccaniche quantistiche a
controllare la conformazione della proteina, e quindi come conseguenza l’azione dei neuroni, dei
muscoli, in generale del nostro comportamento e delle emozioni (si veda [2] per un approfondimento).
Hameroff dice che le proteine, mutando la propria forma, costituiscono il punto di amplificazione
tra il mondo quantico e l’influenza da noi esercitata sul mondo fenomenico in tutto ciò che
l’umanità fa, per buono o cattivo che sia. Questi interessantissimi studi potrebbero essere
l’inizio per una sintesi tra Scienza e Spiritualità, per cambiare il paradigma
classico-meccanicistico su cui la nostra società ancora si basa, e sviluppare così un nuovo
paradigma quantico-spirituale, olistico, in cui ci sia spazio per un’armonizzazione tra fede e
scienza, con l’obiettivo di fornire dei presupposti concreti per interpretare il mondo fenomenico
come un immenso laboratorio in cui noi ci muoviamo, dove è la nostra coscienza a creare forme,
percezioni, emozioni, e tutto ha un significato, nulla accade per caso, bensì qualsiasi esperienza
ha un senso se pensata per un fine evolutivo, l’evoluzione della nostra coscienza stessa. Quando ciò
avviene, quando la coscienza ritrova la sua condizione di purezza, il mondo non appare più in quella
forma, e l’essere può sperimentare la sua propria natura fatta di beatitudine ed eternità:
Janma karma ca me divyam
Evam yo vetti tattvataha
Tyktva deham punar janma
Naiti mam eti so ‘rjuna
Colui che conosce la natura trascendente della Mia apparizione e delle Mie attività [avendo
raggiunto la purezza della mente], o Arjuna, non dovrà più nascere in questo mondo materiale quando
avrà lasciato il corpo, ma raggiungerà la Mia eterna dimora Bhagavad Gita IV.9.
Per Saperne di più:
[1] Marco Ferrini, Coscienza e Origine dell’Universo, Edizioni CSB.
[2] W. Arntz, B. Chasse, M. Vicente, Ma che …bip… sappiamo veramente?,Macro Edizioni (libro e
DVD).
[3] S. Hameroff, Consciousness, neurobiology and Quantum Mechanics: The Case for a Connection. In J.
Tuszynski (ed.), The Emerging Physics of Consciousness. Springer-Verlag, 2006.
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