IL COMPLESSO DI COLPA

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IL COMPLESSO DI COLPA

Di Marco Ferrini

Come il senso di inferiorità, il senso di colpa non è qualcosa di patologico di per sé. Noi possiamo
provare tutti giorni un senso di colpa o un senso d’inferiorità, l’importante è saperlo gestire,
saperlo armonizzare, saperlo riportare a una costruttiva operatività. Il senso d’inferiorità può
infatti infondere uno stimolo a studiare, ad imparare meglio una performance, a frequentare persone
più sagge o più lungimiranti di noi e dunque, se saputo gestire, è stimolante. Allo stesso modo il
senso di colpa costituisce di per sé un indice di salute psichica, di buona coscienza e può
rappresentare uno stimolo a migliorare la nostra performance morale, etica; può costituire un
incentivo a diventare più utili per gli altri, non solo a ripagare danneggiamenti che abbiamo
compiuto in quanto esseri umani fallaci.

Il senso di colpa, così come il senso di inferiorità, non deve però degenerare in un’angoscia
continua, la quale produrrebbe una serie di comportamenti distruttivi verso sé stessi e verso gli
altri. Entrambi questi “sentimenti” rischiano di diventare complessi quando scivolano nell’inconscio
e la persona che ne è affetta, non essendone più consapevole, si ritrova proiettata in coazioni a
ripetere non sapendo perché sta mettendo in atto certi comportamenti distruttivi. Il senso di colpa
può essere utilizzato costruttivamente impegnandosi in attività sociali quali la beneficenza ed il
volontariato, tentando di alleviare le altrui sofferenze e problematiche; se infatti aiutiamo gli
altri a realizzarsi, il nostro senso di colpa scompare.

Tratto da “Io e gli altri nel gioco della vita”, Corso serale di 3 lezioni tenute presso l’Aula
Magna Fondazione Studi Bhaktivedanta, 20, 27 Novembre e 4 Dicembre 2008.

da psicologiaespiritualita.blogspot.com/

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