Il contatto visivo prepara alla connessione

pubblicato in: AltroBlog 0
Il contatto visivo prepara alla connessione

Il contatto visivo è un atto molto potente che ci mette in sintonia con gli altri. Lo sapevamo per
istinto e ora uno studio ci spiega esattamente cosa succede nel nostro cervello quando guardiamo
un’altra persona negli occhi per la prima volta.

È noto a tutti il potere del contatto visivo con un altro essere umano. Si tratta di un gesto
speciale che aiuta a comunicare e che, al tempo stesso, ci dice molto dell’altra persona. Quando
stabiliamo un contatto visivo, dividiamo con quella persona uno stato affettivo e mentale.

I buoni amici hanno solo bisogno di incrociare gli sguardi per comunicare. Perdersi negli occhi
della persona amata significa entrare nel suo mondo. Il contatto visivo attiva il nostro cervello
sociale, le nostre intenzioni e le nostre emozioni.

Ora, un nuovo studio condotto con risonanza magnetica per immagini ha rivelato molti dati relativi
alle aree cerebrali attivate dal contatto visivo in tempo reale e in differita. Il primo dato ci
dice che quando stabiliamo il contatto visivo, sincronizziamo il movimento delle nostre palpebre con
quelle dell’altra persona. Ma c’è dell’altro. Scopriamo di cosa si tratta.

Sbattere le palpebre durante il contatto visivo

A quanto sembra, il contatto visivo attiva la parte sociale del cervello e sincronizza i movimenti
oculari e il battito delle palpebre. Questo significa che vi è un’attivazione neurale che
riorganizza la nostra risposta nei confronti di altre persone.

Il contatto visivo è una mimica automatica tra le più evidenti. È anche un modo per dire all’altro
che lo capiamo. Favorisce l’interazione sociale e promuove la comunicazione efficace. Sbattere le
palpebre esprime inoltre una forza cognitiva che proietta il proprio mondo interiore.

Fino a oggi gli studi per immagini erano riusciti solo a studiare l’attività del cervello di una
persona per volta. Ma l’equipe di Norihiro Sodato, dell’Istituto Nazionale di Scienze Fisiologiche
in Giappone, ha iniziato a lavorare su una tecnica innovativa nota come iperscan.

Lo studio

I risultati di questo esperimento ci mostrano quanto avviene nel cervello in tempo reale quando due
persone si guardano negli occhi per la prima volta. L’iperscan ha permesso di osservare il cervello
di due persone all’unisono mediante dispositivi diversi per la risonanza magnetica funzionale.

L’equipe di Sadato ha analizzato 32 persone, suddividendole in coppie e sottoponendole all’esame di
due macchinari di RMF nello stesso istante.

L’esperimento non poteva essere eseguito su soggetti che si guardavano di presenza occhi negli
occhi, perché l’elaborazione delle immagini della risonanza magnetica presuppone che gli individui
debbano trovarsi all’interno di un macchinario e rimanere fermi.

Ogni scanner è stato dunque dotato di uno schermo video e di una telecamera. I partecipanti non si
conoscevano, per cui il contatto visivo avveniva per la prima volta. Lo sbattere delle palpebre è
stato utilizzato come indicatore di sintonia tra i partecipanti.

L’esperimento è servito a quantificare l’attività cerebrale dei soggetti in due diverse fasi. Nella
prima veniva loro mostrato uno schermo bianco; in un secondo momento osservavano l’immagine del
partner durante l’esperimento (persona che non conoscevano), prima in tempo reale e poi con 20
secondi di ritardo nell’elaborazione dell’immagine.

Sono state date loro le istruzioni per concentrarsi su ciò a cui stava pensando l’altra persona per
scoprire qualcosa sulla sua personalità e su come stava.

I risultati dello studio sul contatto visivo

Sono innanzitutto state osservate differenze significative riguardo l’attivazione cerebrale del
contatto visivo in tempo reale e di quello dopo qualche istante di ritardo. Risalta, inoltre, una
connessione più intensa nel sistema dello specchio limbico, una maggiore attivazione del
cervelletto.

Lo studio ha dimostrato che il contatto visivo prepara il cervello sociale a sviluppare empatia e
attiva le stesse aree cerebrali nelle due persone. L’attivazione del cervelletto aiuta a prevedere
le conseguenze sensoriali delle azioni.

Le nostre scoperte suggeriscono che l’interazione percettiva e motoria avvengono inconsapevolmente
durante il contatto visivo.

-Norihiro Sadato-

L’incredibile abilità del nostro cervello

Il sistema limbico è associato alla nostra capacità di condividere e individuare le emozioni, il che
risulta fondamentale affinché si produca empatia. Sembra esistere una forte influenza reciproca tra
due persone che sbattono le palpebre non appena si produce un contatto visivo.

Questo significa che il contatto visivo prepara il cervello sociale a condividere gli stati mentali
di altre persone ed è alla base di una efficace comunicazione sociale.

Infine, è stato dimostrato che il nostro cervello opera una distinzione tra immagini in tempo reale
e immagini registrate e che lo fa in modo totalmente inconsapevole. Un dato che emerge come il più
significativo tra tutti.

www.nips.ac.jp/fmritms/en/member/sadato.html

da lista mente

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *