Il corpo e l’anima – Itinerari del simbolo

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Il corpo e l’anima – Itinerari del simbolo

Introduzione all’Ecobiopsicologia
di D. Frigoli
Ed. Sapere, Padova, 1999

Attraverso una discussione dei principi della psicoanalisi e seguendo gli ultimi sviluppi delle
Scienze della Complessità, l’Autore propone una lettura dell’Uomo e della Natura come aspetti
unificati da un unico centro: l’archetipo del Sé.
In quest’opera il corpo e la mente, la materia e la psiche, sempre in bilico fra ragione scientifica
e fenomenologia dell’immaginario, ritrovano la loro dimensione reale come aspetti di un’attività
archetipica aperta anche all’integrazione dell’anima. Nel mondo (eco) è implicito un ordine che si
ritrova nell’evoluzione del corpo dell’uomo (bios) e nella storia dei suoi sogni e dei suoi miti
(psiche) per comporre, grazie all’Ecobiopsicologia, quell’harmonia mundi che vuole il microcosmo
analogo al macrocosmo.

INDICE
1. La Weltanschauung del 3° Millennio. La psicoanalisi freudiana fra grandezze e dilemmi (La nascita
della psicoanalisi; Freud e l’inconscio; La Weltanschauung freudiana e i suoi limiti).
2. La prospettiva esistenziale della Psicologia Analitica junghiana (L’inconscio in Jung; La libido
come energia psichica; Il complesso; Archetipi; La terapia e l’individuazione; Jung e la cultura).
3. L’enigma del corpo (Il corpo diviso; Il corpo nelle tradizioni orientali; Wu-Hsing, la regola
della vita; La Medicina Ayurvedica).
4. La scienza e l’indivisibilità del tutto (Il metodo scientifico; La fisica quantistica e
relativistica; L’indecidibilità di Gödel; Il paradosso della fisica quantistica e il Teorema di
Bell; La rivoluzione scientifica del ‘900 e il caos; La nuova geometria: i frattali; L’organismo
vivente come sistema complesso; La nuova visione dell’uomo).
5. L’Uomo e i suoi archetipi (Il metodo “circolare” e “sincronico”; Il modello del continuum
materia-psiche; Il Sé come centro del continuum; Il Sé e l’individuazione; L’archetipo e le sue
leggi; Il rito e il mito; Il modello unitario e la malattia; Le potenzialità del modello unitario;
Lo sviluppo della coscienza).
6. Il Sé psicosomatico e l’Ecobiopsicologia (Lo spazio mentale e la sua “curvatura”; La formazione
degli organi; Il continuum corpo-universo; L’Ecobiopsicologia).
7. La Complessità e il Simbolo (L’analogia e le sue caratteristiche; L’analogia vitale; L’analogia e
l’inconscio; Simbolo e analogia; Simbolo ed entropia; L’ermeneutica e i simboli; Simbolo e
intuizione).
8. Oltre la Sincronicità: le Metamorfosi della coscienza umana (Il Sé psicosomatico e il suo
progetto; Neg-entropia del Sé; Il Sé e l’Illuminazione; Il Sé e la Sezione Aurea).
9. Riflessioni conclusive (La sofferenza eroica; La crisi della psicologia del profondo; Il dilemma
della psicoterapia; La nuova domanda di terapia: l’Olismo; Il modello archetipico; L’approccio
ecobiopsicologico; Il Sé psicosomatico e le sue prospettive; Il Sé psicosomatico e la sincronicità).

[Brano tratto dal libro]

Con il modello dell’ecobiopsicologia, l’ordinamento analogico del microcosmo con il macrocosmo, si
fa concreto come oggetto di studio scientifico, senza perdere quella spontaneità e creatività
proprie dell’elemento individuale necessario ad interpretare la relazione micro–macrocosmica. Se lo
psicosoma dell’uomo è la sintesi operativa e concreta delle grandi leggi analogiche dell’universo,
lo studio di esso, condotto secondo le regole del simbolo e della sincronicità degli eventi
psicosomatici, ci aprirà la mente alla dimensione conoscitiva dell’archetipo del Sé. Se, come ci
ricordano i filosofi neoplatonici, in primo luogo c’è l’unità delle cose per cui ogni cosa è in
armonia con se stessa, è costituita da se stessa, e aderisce a se stessa, e in secondo luogo, c’è
l’unità per cui una creatura è unita con le altre, e tutte le parti del mondo costituiscono un unico
mondo: allora, conoscendo l’armonia segreta dell’essere umano, si entrerà in risonanza con l’anima
mundi collettiva.

Come abbiamo affermato in accordo con gli studi più recenti della scienza, ogni nostra molecola,
ogni nostra cellula, organo od apparato, funziona sulla base di precisi eventi sincronici fra loro,
e connessi analogicamente al mondo esterno, costruendo un modello di complessità così vasto che è
tenuto assieme dalla funzione archetipica del Sé. Sul piano della nostra vita psichica gli eventi
sincronici sono assai rari, e si verificano nei momenti di abaissement du niveau mental, quando si
dà spazio all’aumentata carica energetica dell’archetipo e alla sua numinosità. Se però proviamo ad
immergerci con la nostra coscienza, nel centro del funzionamento del nostro corpo, allora non potrà
non sorprenderci l’osservazione che tutto in noi sul piano fisiologico, dalla cellula all’organo,
risuona come un immenso evento sincronico. Anzi, diremo di più, quegli eventi psichici e
comportamentali che la psiche dell’Io registra come sincronici, altro non sono che la messa in
risonanza sul piano esteriore della vita, di un momento parziale dell’harmonia mundi
dell’”infrarosso” corporeo che attiva le analoghe imago psicologiche e relazionali, con l’effetto
finale di un evento “percepibile” dai sensi, ma originato da una armonia biologica che ci sfugge.
Queste conclusioni ci portano ad affermare che nel modello dell’Unus Mundus esistono connessioni
inscindibili fra gli eventi del mondo fisico e naturale e della sua storia filogenetica, con i
corrispettivi aspetti sedimentati nel corpo dell’uomo come funzioni e le manifestazioni simmetriche
della psiche, tali da costituire una totalità dinamica retta dal Sé psicosomatico.

I singoli momenti di questa relazione complessa micro–macrocosmica sono per la normale coscienza
egoica eventi che si succedono in modo inconsapevole, anche se la loro sincronicità di relazione può
essere intuita mettendosi nella prospettiva centrale del Sé psicosomatico. Tuttavia, studiando
questa relazione sincronica con il metodo analogico e simbolico del modello eco–biopsicologico, è
possibile accedere, seppur per frammenti, alla conoscenza del modo di funzionamento del Sé
psicosomatico e dunque delle relazioni che esso intrattiene con il mondo micro–macrocosmico, visti
come rappresentazione concreta spazio–temporale dell’atemporalità dell’archetipo dell’ordine. In
questo senso, tutti gli avvenimenti esistenziali della vita dell’uomo, così come la storia del
mondo, si troverebbero fra loro legati da due tipi di connessioni fondamentalmente diverse; in primo
luogo avremmo la connessione oggettiva, legata al criterio causale come modello descrittivo della
realtà, e in secondo luogo dovremmo tenere presente la connessione soggettiva, che ha valore solo
per l’individuo che la esperisce, e che è soggettiva come i suoi sogni il cui contenuto — nel
dispiegarsi — è determinato da una necessità nel modo stesso in cui le scene di un dramma sono
determinate dalla trama del poeta.

Che entrambi i tipi di connessione esistano simultaneamente e che lo stesso avvenimento, sebbene
sia un anello di due catene simultaneamente diverse, ciò nonostante si adatti con precisione ad
entrambe — facendo sì che il destino di un individuo inevitabilmente si intersechi al destino di un
altro individuo, determinando così la possibilità che ciascuno sia l’eroe del proprio dramma pur
comparendo simultaneamente come comparsa in un dramma altrui — tutto ciò va oltre le nostre capacità
di comprensione e si può soltanto ritenerlo possibile in virtù dell’accettazione che una grande
meravigliosa armonia prestabilita regoli il divenire del mondo e dei suoi protagonisti.

In altre parole si tratta di pensare la Vita e i suoi multiformi eventi come il prodotto di un
grande sogno, sognato da quell’unico soggetto che è la Volontà di vivere dell’archetipo del Sé, tale
per cui tutte le sue personae lo possono sognare insieme a lui, in una contemporaneità
reciprocamente armonizzata e connessa. Nel Sé psicosomatico, centro ideale la cui circonferenza non
ha confini e il cui centro non risiede in nessun luogo particolare, si riassume così tutta la magia
di un sogno che condensa le nostre idee di eternità e immortalità, e forse anche quella “scienza
nuova” capace di rivisitare il corpo e la sua storia come tempio di un’anima a noi non più
sconosciuta.

Edizioni “Sapere”, Padova 1999.
Collana editoriale “Scienze della Terapia”, diretta da Ivano Spano e Diego Frigoli.

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