Il corpo eterico (parte seconda)

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Il corpo eterico (parte seconda)

Settima monografia della mailing list Sadhana”

Il piano eterico (del prana) ci sovrasta – I Sette Raggi; essenza di ogni astrologia – I tre centri fondamentali della colonna vertebrale, riflesso dello Yang, dello Yin e del Tao – Il segreto della Stella di Salomone – La legge del rapporto innato tra gli opposti – Il fuoco elettrico, il solare e l’elettrico; Ida, Pingala e Sushumna: le radiazioni di fuoco invisibile, lungo il corridoio dorsale umano – Kundalini! – I continenti della Lemuria e di Atlantide.

Quando il mare è in tempesta ed alte onde si abbattono sulla scogliera, a pochi metri di profondità vi sono una pace ed un silenzio integrali.
Sino ad ora abbiamo navigato alla superficie di tale mare. Abbiamo parlato del fenomeno-energia. Abbiamo visto che tutto è energia; nulla è statico. Abbiamo appena accennato alle fondamentali forze che la scienza è riuscita a scoprire, a localizzare ed a trattare. Abbiamo dato una sfumata descrizione di altre energie occulte, che regnano sovrane, nei tre mondi in cui l’uomo svolge la sua attività.

Ma, vi e’ uno strato di forze, ancora più nel profondo, che è necessario noi si analizzi, prima di poter proseguire.
Il piano del prana.
Il piano eterico ci sovrasta. Ogni particella del mondo visibile è sostenuta da una particella invisibile che, a differenza della prima, possiede una natura lineare e dinamica, che l’altra non ha, essendone una semplice increspatura.
Il piano eterico è, da una parte, quanto unifica lo spirito alla materia; dall’altra, per delle ragioni occulte che risultano evidenti a iniziati di un certo grado, è ciò che preesiste alla stessa energia formale.
Ora, se afferriamo la solita manciata di spazio puro, al di là di qualsiasi universo noto ed ignoto, ove nessuna forma di vita appare, né fisica, né metafisica, ad un più attento esame di sguardo interiore, vedremo, alla fin fine, tralucere il potere del numero magico sette.
Sette tipi di energia ardente ci dimostreranno che esse, da sempre, ora, e per sempre, tengono strettamente allacciata, in un unico tessuto, quella manciata di nulla: i Sette Raggi.
Non possiamo liberarci da essi…

La triade è presente ovunque vi sia azione. Nel corpo eterico, i tre centri fondamentali (testa, cuore e base della spina dorsale) sono, appunto, il riflesso di essa. L’intera pietra angolare della Civiltà antica Cinese si basa sulle armoniche dello Yinn e dello Yang – e del loro risultato: il Tao – che rappresentano il codice a barre, segnato nell’infinito e complesso assieme della natura onnicomprensiva.
Si potrebbe solo accennare – a questo punto e per dovere di compiutezza – a come la triade di cui parliamo si assesti ancor più nella legge delle armoniche. attestandosi attorno ad un baricentro comune, da cui deriva – com’è naturale – la spora di tre nuove emanazioni, o emittenze sonore occulte.
E nasca, di conseguenza, la ragion d’essere del magico numero sette: l’uno matematico originario; la prima triplicità; e la seconda, germogliata dal baricentro di cui sopra.

Appare, così, il doppio triangolo intrecciato (o, Stella di Salomone), con il punto al centro: il simbolo della costituzione perfetta dell’individuo.
Ma, evidentemente, l’argomento si presta a sviluppi ulteriori. A noi e’ bastato solo indicare la concretezza e lo sguardo acuto dei più antichi pensatori dell’umanità’, in riferimento ad una delle leggi più diffuse della natura: il rapporto innato tra gli opposti ed il loro risultato. Una legge che fa parte di ogni nostro movimento e pulsione intima, e che ci connette – consapevoli o meno – all’intera unità indivisa delle cose. Una legge, i cui effetti si mostrano – esotericamente – nella ragion d’ essere dei sette centri eterici maggiori dell’uomo.
Mentre l’uomo percorre il Sentiero delle incarnazioni, apparentemente succube dei loro influssi celesti, giunge a detestarne ed a maledirne l’esistenza; poi, li benedirà.
Il Trattato dei Sette Raggi, di Alice Bailey, fa, ai nostri tempi, testo.
Non ci dilungheremo, ancora, in spiegazioni sottili e panoramiche sulla loro importanza. Diremo solo che non esiste angolo dell’universo, il quale non sia impiantato in un simile ritmo espressivo.
Le linfe vitali, che dell’uomo fanno quello che egli è, scaturiscono dai suoi sette punti eterici maggiori, o chakras. Man mano che lo studioso si addentra nell’investigazione e nello studio dei chakras, egli rimane attonito nello scoprire quanta parte questi abbiano nella vita universale, e quindi, nella sua vita personale.
Alla fine capirà che i Sette Raggi sono “tutto in tutto”.

Si e’ fatto un gran parlare di “kundalini”, o, del fuoco occulto, celato nel chakra alla base della spina dorsale.
Da parte di sedicenti istruttori disonesti – o, per lo meno, incoscienti – sono stati dati metodi e spiegazioni per risvegliarlo, con la promessa che, ascendendo esso lungo la spina dorsale, avrebbe provocato fenomeni di natura del tutto miracolistica.
E molti disgraziati di poco senno si sono prestati a tali pratiche, risvegliando solo uno dei tre fuochi latenti nel chakra alla base della spina dorsale (fuoco solare, fuoco elettrico, fuoco per frizione; Ida, Pingala e Sushumna): quello per frizione.
Tale specie di onanismo energetico ha prodotto una particolare eccitazione del sistema cerebro-spinale e, di lì, a poco, ha stroncato tutte le mire di costoro, portandoli alla psicopatia, alle fissazioni cerebrali, alle mitomanie.

Gli hindu asseriscono che, lungo la nostra spina dorsale, esistono tre tipi di forza occulta, in costante movimento e in continua interrelazione tra di esse.
Queste forze, dal capo – o, dal chakra brahmanandra – fluiscono alla base della spina dorsale, e ritornano al capo, senza smettere un attimo tale oscillazione.
E’ lavorando su queste tre forze che gli hindu determinano singolari fenomeni di sdoppiamento, anestesia locale, preveggenza, ecc..
L’esoterismo accetta il fatto, ma solo per quanto riguarda l’esistenza di queste tre forze. Esse sono il riflesso, nell’uomo come già abbiamo scritto – dei tre Logoi Sacri; del Padre, del Figliolo, dello Spirito Santo; dello Yinn, dello Yang e del Tao.
Poiché ogni evoluzione singola è strettamente allacciata all’Evoluzione Planetaria e poiché le iniziazioni fanno capo, in modo diretto, ad Essa, e, visto che l’iniziazione non è da confondersi con dei ridicoli sbuffi di mal comprese respirazioni hindu, con degli sforzi gratuiti e tristi sugli organi sconosciuti del corpo eterico, ma che essa nasce spontaneamente, quale ultimo particolare di una lunga maturazione reincarnativa, data e concessa solo dall’Uno, è chiaro che kundalini non può venir risvegliato in questo modo diretto e brutale.

Comunque, per rifarci alla genesi e all’evoluzione della specie umana, vedremo come, in modo ritmico, il fatto sia avvenuto spontaneamente.
I tre fuochi, pur pervadendo e costruendo l’intero corpo eterico, all’inizio risiedono nel chakra alla base della spina dorsale; scopo dell’esistere e di ogni esperienza e sensazione reincarnativa è il portarli al chakra alla sommità del capo.
Esistono individui, che, sotto la guida di un Guru, accelerano tale processo. Questo, è il Sentiero del discepolato. Ed è praticamente impossibile elencare tutte le conquiste di ordine spirituale, a cui i medesimi sono destinati; oltre, beninteso, la prima di esse: liberazione dal giogo non scelto del dolore reincarnativo.
A questo sommo Sentiero appartiene la pratica del Kriya Yoga.
La massa segue la via più facile; ossia, la via a cui Yogananda si riferiva, parlando del lento carro a buoi dell’evoluzione planetaria.
Egli venne, appunto, in terra – oltre che per altre nobili missioni – anche per diffondere il Metodo Divino del Kriya Yoga, che avrebbe permesso di conseguire al kriyaban un anno evolutivo, per ogni tassello che, appunto, forma le parti dell’intera respirazione iniziatica.
E’ il momento, quindi, di citare le grandi razze madri misteriose, nel cui seno l’intera umanità – noi, evidentemente, compresi – ha vissuto, in un lontano passato, per millenni: la Lemuria e l’Atlantide.

Riteniamo, a questo punto, più che necessario suggerire a voi studiosi – se ne avvertite la necessità – di aggiornare la vostra cultura sulle razze madri, sui chakras e sui prossimi argomenti del capitolo, riferendosi al Corso orale di Metafisica, fornito dal nostro Centro Studi.
Durante l’epoca Lemurica, le energie, dal centro alla base della spina dorsale, fluirono e si fissarono in quello sacrale; durante l’Atlantide, dal centro sacrale al plesso solare; durante l’attuale razza, dal plesso solare, esse stanno ancorandosi a quelle del cuore, e su ancora.
E’, comunque, necessario aggiungere che l’iniziazione ha per regola che il discepolo vi pervenga tramite una libera scelta ed un suo cosciente sforzo; pur essendo, l’ariano (l’appartenente all’attuale razza madre), pervenuto a vivificare, in modo appena lambente, il centro del cuore, se egli vuole accorciare la strada, intraprendendo il Sentiero, dovrà ricapitolare in sé tutte le tappe delle razze passate e determinare tale ascesi mistica, con la propria deliberata scelta e volontà.
La conoscenza dell’ordinato assieme di strumenti occulti che il corpo eterico possiede (i sette chakras) è assolutamente necessaria, per praticare, con pieno successo – ad esempio – la telepatia, sia personale che cosmica.
L’uomo, dunque, vive nel mondo, sballottato a destra e a sinistra, da forze estranee, che lo raggiungono da ogni parte dell’universo. Abbiamo cercato di provarlo in precedenza. Ma è, anche lui, un creatore inconsapevole di sottilissime correnti di energia, le quali, per lo più e nell’attuale fase evolutiva, sono disordinate e disarticolate.

Ciò contribuisce a creare dei determinati campi magnetici, attorno ad ogni singola entità umana; lo stesso, e in minor misura, avviene per gli altri regni della natura.
Quante persone sensibili esistono, e forse voi siete una di esse, che, con una percezione particolare, vengono disturbate da precisi campi magnetici, roteanti attorno a determinate persone? Oppure si sentono attratte, inspiegabilmente, da qualche loro simile, in particolare?
Un individuo, di una determinata tempra intimistica, entra in una camera, dove si tiene salotto; viene presentato, e si pone in disparte, silenzioso. Dopo un certo tempo, la sua presenza galvanizza le altre, fino a quando egli non diviene il misterioso protagonista della riunione…..
Voi pensate, con una certa intensità, durante il giorno, a quel amico. E, nel pomeriggio, o il giorno dopo, egli giunge a farvi visita.
E quante, quante altre dimostrazioni che esiste un elemento sfuggente, il quale lega, tra di esse, le parti statiche del cosmo..
Non è esagerato, da parte nostra, affermare, anzi, che l’impronta delle energie libere, individualizzate in un mare invisibile di pensieri, di emozioni – sgorgate da migliaia d’animi, ed ora stagnanti nell’atmosfera del nostro globo – si colleghino, con forza imprevista, al subconscio dell’uomo.
E che moltissima parte dei suoi atti, degli stessi suoi pensieri, delle improvvise sue esaltazioni d’animo siano dovuti all’influsso che tanto mare di forze, costantemente, esercita su di lui..

L’uomo, con tutto il rispetto e l’amore che gli portiamo, oggi è un robot.
Lo sarà ancora per poco, perché già la conoscenza dei nuovi sistemi esoterici sta delineandosi al senso critico della vivente umanità, con l’apparire della Nuova Era. Importa che egli si adatti alla preparazione che ve lo inserirà dinamicamente.
Il Kriya Yoga è il massimo strumento per tale preparazione.
I sette chakras del suo corpo eterico, quando sono sopiti (poiché, comunque, rappresentanti della quarta dimensione), per istinto atavico, assorbono, da spugna, tutte le emanazioni che riescono a localizzare, nel buio dell’invisibile, provenienti dal caos di energie che abbiamo descritto, sino ad ora.
Quando, invece, con la giusta metodologia data dai Guru di Saggezza, vengono affinati, addomesticati, dopo essere stati riconosciuti, portano una serie di incredibili trasformazioni, tutte naturali e genuine, alle usuali maniere di vita dell’essere umano.
Ma, nulla di nuovo.
Infatti, il discepolo, per quanto avanti egli sia progredito nella strada delle acquisizioni magiche, vede che la scienza
esoterica ha messo ordine in un bagaglio di possibilità sconosciute; ma, non le ha create.
L’allineamento dei chakras, in un discepolo, armonizza gli eteri del suo corpo eterico, e, quindi, lo inserisce nel vasto campo del piano eterico fisico, collegato al piano Eterico Cosmico, dandogli un ritmo naturale di essenze; quelle stesse essenze che rendono placido il fondo del mare in tempesta, di cui parlammo all’origine del capitolo.

Essenze con delle loro leggi indefettibili, in contrapposizione all’apparente promiscuità caotica che trapela attraverso l’ondata del manifesto.
Egli inizia a sentire scorrere, attraverso il corpo eterico – e attraverso quei determinati chakras, che ha cominciato familiarmente a percepire nel suo organismo interiore – delle calde forze, che gli rivelano l’esistenza di un mondo superiore.
Il mondo dei Guru.
Il mondo del suo Guru.
Allora, dapprima incredulo, e munito solo di un senso di speranza (forse, agendo più che per fiducia verso Dio, per sfiducia verso il mondo, che lo ha dilaniato di insuccessi e nei suoi più intimi ideali) inizia a consultare la carta toponomastica che la Sacra Conoscenza gli ha offerto, sull’ubicazione e sul ritmo dispositivo delle Grandi Sorgenti di energia planetaria.

Studia le qualità, le tendenze, le mete di ogni Raggio; dirige i suoi obiettivi mentali (in ciò, silenziosamente istruito e ispirato dal proprio Guru) verso i Signori, che gli dicono essere i Guardiani dei tre Raggi Maggiori; e, ma ciò avverrà molto più tardi, inizia a percepire la sintetica e unificata atmosfera di Shamballa (o Shangrillà).
Si accorgerà, man mano, di avere adoperato, sempre, il filo istintivo della telepatia mentale. E non attraverso una linea orizzontale, soltanto; ma, inserendosi in una quarta dimensione che, da matematica a geometrica, diverrà, lentamente, trascendentale.

Perché, quindi, la Tradizione Esoterica chiede al discepolo, come sempre ha fatto in antichità e sempre farà, di rintracciare il proprio Guru (anche a livello metafisico, o telepatico)? Non già perché il Maestro sia qualcosa, o qualcuno, che pretenda il servizio devoto e l’idolatria del discepolo; quella Creatura si è liberata da ogni legame e permane costrutta solo di puro amore illuminato. Un amore, ove il più grande e il più piccolo sono le due faccette estreme di una medesima realtà unitaria. L’esoterismo vuole che il discepolo rintracci il suo Maestro solo per seguire la strada che lo stesso Maestro calcò, quando si trovava al suo posto.
Quando il discepolo avrà raggiunto il Maestro si renderà conto che lo Stesso è un Essere di tempra infinitamente divina; ma, si renderà, anche, conto che, dall’inizio del suo procedere, sino ad allora, essi furono sempre riuniti in un medesimo amplesso di identità misteriosa, che non disserrò mai la tenacia, non la disserra e non la disserrerà.

L’esoterismo vuole che il discepolo rintracci il proprio Guru, perché, essendo, Questi, di natura divina, solo divinamente lo si potrà fare. E soltanto sviluppando le proprie facoltà sovrumane, i propri poteri occulti, tutti sintetizzati nei sommi contenuti della telepatia cosmica.
Ecco la ragione per cui, dopo che il neofita avrà localizzato l’atmosfera occulta di energie da cui fu spinto, con prepotenza, sino a quel momento, dovrà scoprire e investigare le leggi del piano eterico, che conducono le medesime energie.

(continua)

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