Il Costante Mezzo – 2

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IL COSTANTE MEZZO – 2

di Confucio

– Parte seconda-

Il maestro disse: Tutto si può governare – la famiglia, il regno, ogni cosa
esistente sotto il cielo. A tutto si può rinunciare – a onorificenze, a
prestigiosi incarichi. Si può anche camminare su lame taglienti e ciò
nonostante, si può non essere capaci di praticare il costante mezzo.

Il discepolo Tse-lu chiese a Confucio di parlare della forza. Il
maestro allora disse: Ti riferisci alla forza dei paesi del Sud, o a quella
dei territori del Nord? Oppure alla tua?
Comandare con cortesia e gentilezza senza mai vendicarsi di chi non
segue la norma – è questa la forza dei paesi del Sud. Il signore sa
esercitarla. Stare sempre con le armi pronte e poi morire senza alcun
sentimento di odio – ecco la forza dei territori del Nord. La esercitano i
forti. Pertanto, il signore sa intrattenere buoni rapporti con tutti, senza
eccedere in nulla. Così, la sua forza è solida. Il signore pratica il
costante mezzo e non pende né da un lato né dall’altro. La sua forza è
solida. Se il regno non è retto dalla nonna, vi subentra la morte. La sua
forza è solida.

Il maestro disse: Mai indagherò l’arcano o compierò gesta singolari allo
scopo di essere ricordato dalle generazioni future. Il signore pratica la
norma e nell’azione vi si adegua. Mai potrò seguire una strada e
bbandonarla prima di averla percorsa tutta. L’uomo elevato pratica il
costante mezzo. Solo l’uomo elevato riesce a distaccarsi dal mondo, a non
perseguire notorietà, a non avere attaccamenti e quindi rimpianti.

L’uomo elevato persegue una norma sottile e ardua. (3)
Uomini e donne, sebbene limitati, possono attingere alla sua sapienza. Ma
neppure l’uomo elevato può raggiungere il vertice della sapienza. Sebbene
limitati, uomini e donne possono conformarsi a essa, ma nemmeno l’uomo
elevato può raggiungerne il vertice. Pur grandi, il cielo e la terra non
bastano e l’uomo elevato, se parla della norma, parla di una grandezza che
non può essere racchiusa da tutto quanto esiste sotto il cielo. La
sottigliezza di cui parla, parlando della norma, é più sottile della più
sottile cosa che esiste sotto il cielo.
“Il libro dei canti” afferma: Il falco si innalza al cielo, il pesce
discende nell’abisso. Dunque la norma si esprime sia in alto sia in basso.
La norma dell’uomo elevato ha le radici negli uomini e nelle donne comuni,
poi si estende fino ad abbracciare il cielo e la terra.

Il maestro disse: La norma non è lontana dall’uomo. Se gli fosse lontana,
che norma sarebbe?
“Il libro dei canti” dice: Quando si fa il manico di un ascia, -il modello è
li accanto. Si osserva il manico del modello e si taglia l’altro.
Guardando entrambi in prospettiva, ci sembra di vederli lontani l’uno
dall’altro. Allo stesso modo, il signore, governa l’uomo tenendo a modello
l’uomo.
Chi rispetta i principi della propria natura non è lontano dalla norma. Né
è lontano dalla norma chi non si comporta con gli altri come non vorrebbe
che gli altri si comportino con lui.
Il signore mette in pratica quattro norme, delle quali neppure una io so
praticare. Non so rispettare mio padre come desidero faccia mio figlio con
me. Non so servire il signore come desidero faccia un mio suddito con me.
Non so rispettare il mio fratello più anziano come desidero che il mio
fratello più giovane faccia con me. Non so agire per primo verso un amico
come voglio che lui faccia con me.
Chi si applica con costanza all’azione e presta costante attenzione alle
parole che pronuncia, si sforza allora di colmare le proprie lacune e di
eliminare i propri eccessi, cosicché le parole sono come l’azione, e
l’azione corrisponde alle parole. É questa coerenza che distingue il
signore.

Il signore si comporta secondo il suo proprio rango e non desidera nulla di
ciò che appartiene a un rango superiore. Se è giusto onorare la ricchezza,
occorre comportarsi onorandola. Se è giusto appartenere a un basso rango,
occorre comportarsi secondo tale basso rango. Se è giusto appartenere a una
tribù selvaggia, occorre comportarsi secondo i canoni della tribù selvaggia.
Se dolore e disastri sono giusti, occorre comportarsi secondo dolore e
disastri. Il signore dev’essere se stesso in ogni circostanza.
Appartenendo a un rango elevato, non bisogna offendere gli inferiori.
Appartenendo a un rango inferiore, bisogna lasciarsi guidare dai superiori.
Chi è sufficiente a se stesso e non chiede ad altri, non avrà a risentirsi
di nulla.
Il superiore non si irrita con il Cielo, non si lamenta degli inferiori – il
signore rimane calmo e attende il destino. L’uomo comune corre pericoli
perché ricerca la prosperità.
Il maestro disse: Il signore è come l’arciere – se manca il bersaglio
ricerca la causa in se stesso.

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