Il Costante Mezzo – 3

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Il Costante Mezzo – 3

di Confucio

(parte terza)

La norma del signore è come il comportamento di chi, dovendo raggiungere un luogo lontano, inizia il
viaggio da un luogo inevitabilmente vicino. É come il comportamento di chi, dovendo raggiungere una
vetta, inizia la scalata inevitabilmente dal punto più basso.

“Il libro dei canti” afferma: Moglie e figli si amino e siano in accordo come nell’armonia della
lira e del liùto; fratelli maggiori e fratelli minori siano in armonia e traggano motivo di piacere
e di contentezza dai buoni rapporti tra loro. Sono queste le cose che arrecano ordine nella
famiglia e nella dimora, e gioia nella moglie e nei figli.

Il maestro disse: Quale contentezza e quale vantaggio per il padre e la madre!

Il maestro disse: Com’è incisiva e multiforme l’azione degli spiriti! (4) Osservandola non la vedi,
ascoltandola non la senti. Gli spiriti compenetrano le cose e sono da esse inseparabili.

Gli spiriti fanno sì che dovunque sotto il Cielo gli uomini digiunino e si mettano gli abiti
migliori per le cerimonie. Occupano numerosissimi ogni cosa dovunque.

“Il libro dei canti” dice: Indagare il mondo degli spiriti non è possibile, ma come ignorarne
l’esistenza? Ciò che è misterioso si manifesta, e avvengono fenomeni che è impossibile negare!

Il maestro disse: Sciun palesava un grande rispetto filiale. Si comportava come un uomo elevato ed
era venerato come “figlio del Cielo”, non c’era ricchezza tra i quattro mari che non fosse sua, (5)
compiva sacrifici sull’altare degli antenati e così avrebbero fatto poi i figli suoi e i nipoti.
Questo comportamento fu per lui motivo di inevitabile elevazione del rango, della prosperità e della
fama che fino a tarda età gli appartennero.

Difatti il Cielo dà origine a ogni cosa, e a ogni cosa conferisce la sua capacità. Nutre la pianta
che cresce e abbatte quella che stenta.

“Il libro dei canti” afferma: Il nostro illustre e benamato signore compie azioni eccellenti, mette
ordine tra il popolo e tra, gli uomini, (6) ha ottenuto protezione dal Cielo che infatti lo aiuta e
che gli affida la missione, e che queste cose sempre gli rinnova.

A motivo di questo suo elevato comportamento, riceve dal Cielo il potere.

Il maestro disse: Soltanto il re Wen non ebbe dolore. Suo padre fu il re Ci ed ebbe per figlio Wu.
Il figlio seppe trasmettere ciò che suo padre aveva fatto. Dunque il re Wu continuò l’opera di re
T’ai, di re Ci e di re Wen. Un’unica volta mosse guerra conquistando tutto ciò che esiste sotto il
cielo ed ebbe dovunque una grande fama. Lo venerarono come “figlio del Cielo” e possedeva tutte le
ricchezze esistenti tra i quattro mari. Compiva sacrifici al tempio degli antenati, e altrettanto
avrebbero fatto poi i suoi figli e i suoi nipoti.

Il re Wu ottenne dunque il potere, poi il signore di Ciu completò l’opera di Wen e di Wu, e conferì
dopo la loro morte il titolo di imperatore sia a T’ai sia a Ci, cosicché poté fare sacrifici ai suoi
nobili antenati secondo il rito imperiale.

Questi riti si estesero a tutti i nobili e a tutte le alte cariche, così pure ai saggi, agli
studiosi e alle masse del popolo.

Quando il padre è un alto ufficiale dell’esercito e il figlio uno studioso, le onoranze funebri
del padre devono essere quelle per un alto ufficiale, e il sacrificio del figlio per l’antenato
quello di uno studioso. Quando il padre è uno studioso e il figlio un alto ufficiale, le onoranze
funebri del padre devono essere quelle per uno studioso e il sacrificio del figlio per l’antenato
quello di un alto ufficiale. Cosi, la consuetudine di un anno di lutto si estese anche agli alti
ufficiali e quello di tre anni di lutto all’imperatore.

É unico e identico il lutto per il padre e per la madre e non c’è differenza fra nobili e gente
comune.

Il maestro disse: Era invero grande il rispetto filiale dimostrato dall’imperatore Wu e dal signore
di Ciu! Questo loro rispetto filiale li portò a fare proprie le esperienze e gli intendimenti di
coloro che li avevano preceduti, comportandosi di conseguenza. Ogni primavera e ogni autunno
facevano compiere delle grandi pulizie nel tempio degli antenati, esibivano gli utensili, le insegne
e gli abiti e facevano offerte con i prodotti della stagione. In occasione dei riti nel tempio
degli antenati venivano stabilite le precedenze secondo il rango, nonché tra nobili e gente comune,
e secondo benemerenze e meriti. Nei brindisi gli inferiori servivano i superiori, cosicché anche
gli inferiori potevano partecipare al rito. Poi, durante il banchetto che seguiva la cerimonia, le
precedenze venivano stabilite secondo l’età dei partecipanti.

Occupare i posti che gli antenati avevano occupato in vita, eseguire i riti che loro avevano
seguito, suonare la loro musica, onorare ciò che loro avevano onorato, amare ciò che loro avevano
amato, servirli e rispettarli nella morte così come nella vita come se non se ne fossero mai andati:
è questo il più alto rispetto filiale.

Mediante il rito al Cielo e alla terra si rende onore al “Sovrano celeste”; mediante il rito agli
antenati si rende onore a coloro che ci hanno preceduti.

Così, per chi sa capire il rito al Cielo e alla terra e, (7) il significato dei sacrifici offerti
agli antenati, governare è come guardare nel palmo della propria mano.

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