Il Dalai Lama ci insegna ad attraversare indenni l’oceano sconosciuto della morte 4

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Il Dalai Lama ci insegna ad attraversare indenni l’oceano sconosciuto della morte 4

(le otto fasi del suo processo)

del Dalai Lama

– 4a. parte

Meditare mentre si muore

Questa vita scompare con estrema velocità come qualcosa scritto con un
bastone nell’acqua.
Buddha

Ottava strofa

Si possa noi generare una potente mente di virtù quando gli elementi –
terra, acqua, fuoco e vento – si dissolvono
progressivamente, la forza fisica viene a mancare, la bocca e il naso
raggrinziti si seccano, il calore si ritira, il respiro è affannoso ed
escono rantoli.

Le prime sette strofe sono presentate in conformità con i due tipi di
dottrina buddhista, il Sutra e il Tantra; quest’ultimo implica una pratica
specifica che chiede di immaginarsi qui e ora come un essere totalmente
dotato di compassione e di saggezza nella forma fisica di un Buddha. A
partire dall’ottava strofa, la trattazione riguarda principalmente le
pratiche tantriche e in particolare quelle del Tantra dello Voga Supremo.

La descrizione della morte nei termini della graduale dissoluzione del
corpo, della mente e dei quattro elementi è specifica del Tantra dello
Voga Supremo. Dopo il concepimento c’è un processo di formazione dal
sottile al grossolano, mentre nel momento della morte c’è una dissoluzione
dal grossolano al sottile. I fenomeni che si dissolvono sono i quattro
elementi: la terra (gli elementi solidi del corpo), l’acqua (i fluidi), il
fuoco (il calore) e il vento (l’energia, il movimento).

Che tu viva o meno l’intero arco della tua vita, il processo della morte
implica varie fasi. Se la morte è improvvisa, attraverserai queste fasi
molto rapidamente, con poche possibilità di accorgertene; coloro che,
invece, muoiono più gradualmente possono riconoscere e utilizzare queste
diverse fasi. I portenti della morte – per esempio un cambiamento del modo
in cui il respiro si muove nelle narici, sogni e segni fisici – possono
verificarsi molti anni prima della morte vera e propria, anche se per le
persone comuni si manifestano entro uno o due anni prima della morte. I
portenti della morte includono l’insorgere del disgusto per quanto ti sta
intorno, la casa, gli amici e così via, e del conseguente desiderio di
andare altrove. Oppure, può darsi che tu sviluppi una bramosia di queste
cose che supera quella precedentemente sperimentata. Da rigido puoi
diventare disponibile, oppure il contrario. Il tuo entusiasmo può aumentare
o diminuire sensibilmente. Può verificarsi un cambiamento nella lucentezza
del tuo corpo o nello stile del tuo comportamento. La tua conversazione può
diventare molto rozza, infarcita di bestemmie e altro, oppure ti può
capitare di parlare ripetutamente della morte.

Quando comincia il processo vero e proprio della morte, attraversi otto
fasi. Le prime quattro riguardano il crollo dei quattro elementi, le ultime
quattro il crollo della coscienza fino al livello più recondito della
mente, chiamato mente della chiara luce. Ricorda, la presentazione delle
fasi della morte è una mappatura degli stati più profondi della mente che
si manifestano durante tutta la vita quotidiana e di solito passano
inosservati. Queste otto fasi procedono in ordine diretto quando si muore,
quando ci si addormenta, quando si finisce un sogno, quando si starnutisce,
quando si sviene e quando si ha un orgasmo, e in ordine inverso dopo che il
processo della morte è del tutto completato, come pure quando ci si
risveglia dal sonno, quando si inizia un sogno e quando uno starnuto, uno
svenimento e un orgasmo finiscono.

Le otto fasi sono identificate in base al contenuto visivo, sebbene non
vengano viste con gli occhi.

Ordine diretto

1. Miraggio.

2. Fumo.

3. Lucciole.

4. Fiamma di una lampada.

5. Mente-cielo bianco vivido.

6. Mente-cielo rosso-arancione vivido.

7. Mente-cielo nero vivido.

8. Chiara luce.

Ordine inverso

1. Chiara luce.

2. Mente-cielo nero vivido

3. Mente-cielo rosso-arancione vividi

4. Mente-cielo bianco vivido.

5. Fiamma di una lampada.

6. Lucciole

7. Fumo

8. Miraggio.

Le prime quattro fasi nell’ordine diretto: il crollo dei quattro elementi

In generale, gli elementi più grossolani si dissolvono in quelli più
sottili. A mano a mano che la capacità dei primi di sostenere la coscienza
degenera, gli ultimi diventano più manifesti. Ci sono otto fasi, di cui le
prime quattro sono:

Fase 1. L’elemento terra degenera e si dissolve nell’elemento acqua. Gli
elementi solidi del corpo, per esempio le ossa, non sono più in grado di
fungere da supporto, o base, della coscienza; questa loro capacità si
dissolve nei fluidi corporei (per esempio, il sangue e la flemma), o è a
essi trasferita. A questo punto la capacità dell’elemento acqua di fungere
da base della coscienza diventa più manifesta. Il tuo corpo dimagrisce in
modo significativo e le tue membra perdono tonicità. La tua forza fisica va
scemando: la vitalità e la lucentezza del corpo diminuiscono *radicalmente,
lasciandolo spossato. La tua vista diventa opaca e sfocata; non puoi più
aprire e chiudere gli occhi. Può capitarti di avere la sensazione di
sprofondare nella terra e forse griderai: «Tenetemi su!» o cercherai di
risalire, ma è importante non lottare; mantieni la calma nell’ambito di un
atteggiamento virtuoso. Quello che vedi nella mente assomiglia a un
miraggio.

Fase 2. La capacità dell’elemento acqua degenera e si dissolve
nell’elemento fuoco, il calore che sostiene il corpo, e la capacità
dell’elemento fuoco di fungere da base della coscienza aumenta. Non provi
più sensazioni di piacere o di dolore e neppure sensazioni neutrali
associate ai sensi e alla coscienza mentale. La bocca, la lingua e la gola
si inaridiscono per mancanza di saliva e sui denti si forma una patina. Gli
altri fluidi, e cioè l’urina, il sangue, il fluido rigenerativo e il
sudore, si seccano. Non puoi più udire i suoni e l’abituale ronzio nelle
orecchie cessa. Quello che vedi nella mente assomiglia a sbuffi di fumo o
al fumo sottile che aleggia in una stanza oppure al fumo che esce da un
camino.

Fase 3. La capacità dell’elemento fuoco degenera e si dissolve
nell’elemento vento: le correnti d’aria, o energia, che regolano varie
funzioni corporee, tra cui inspirare ed espirare, ruttare, sputare,
parlare, deglutire, flettere le articolazioni, distendere e contrarre i
muscoli, aprire e chiudere bocca e palpebre, digerire, urinare, defecare,
avere le mestruazioni ed eiaculare. Il calore del corpo diminuisce,
rendendo impossibile la digestione del cibo. Se hai condotto un’esistenza
perlopiù priva di virtù, il calore corporeo si sposta dalla sommità del
capo al cuore e la prima a diventare fredda è la parte superiore del corpo;
se, invece, la tua esistenza è stata pwlopiù virtuosa, il calore sale dalla
pianta dei piedi vers«o il cuore e la prima a diventare fredda è la parte
inferiore del corpo. L’olfatto scompare. Non riesci più a prestare
attenzione alle attività e ai desideri degli amici e dei parenti che ti
stanno intorno né a ricordarti i loro nomi. Cominci ad avere difficoltà di
respirazione; le esalazioni diventano sempre più lunghe e le inalazioni
sempre più brevi. Dalla gola escono rantoli e ansiti. Quello che vedi nella
mente assomiglia a lucciole, forse avvolte nel fumo, oppure a scintille in
mezzo alla fuliggine sul fondo di una padella di metallo.

Fase 4. La capacità dell’elemento vento degenera e si dissolve nella
coscienza. La lingua diventa spessa e corta e la sua radice si fa bluastra.
E impossibile il tatto, come qualsiasi azione fisica. 11 respiro dalle
narici cessa, ma, poiché esistono livelli più sottili di respiro, o vento,
la cessazione del respiro dal naso non segnala il completamento del
processo della morte. Quello che vedi nella mente assomiglia alla fiamma di
una lampada a burro o di una candela (oppure alla luce tremula sopra una
lampada a burro o una candela). All’inizio la luce vacilla, come se il
burro o la cera fossero quasi consumati. Poi, quando cominciano a cadere i
venti su cui cavalcano le concezioni mentali, la fiamma assume un aspetto
stabile.

In generale, il corpo di un essere umano è composto da quattro elementi;
tuttavia, a causa delle variazioni nei canali e nei venti all’interno di
questa struttura, persone diverse sperimentano apparenze interne diverse
durante il processo di dissoluzione. Ecco perché ci sono piccole variazioni
nelle spiegazioni di questo processo in Tantra specifici di Buddha, quali,
per esempio, il Guhyasamaja (il sistema principale spiegato in questo
libro), il Chakrasam-vara e il Kalachakra, così come in certi Tantra
della scuola dell’Antica Traduzione del buddhismo tibetano, chiamata
Nyingma. Queste variazioni minori dipendono soprattutto da differenze nei
canali dentro il corpo e nei venti e nelle gocce di fluido essenziale che
scorrono in quei canali. Poiché tali fattori interni variano da individuo a
individuo, le pratiche yogiche sono leggermente diverse. Anche quando i
fattori interni sono gli stessi, i segni interni della morte appaiono alla
mente in modi diversi poiché gli yogi danno importanza a punti diversi del
corpo.

Durante queste fasi è necessario un atteggiamento virtuoso privo di
impedimenti e questo è il desiderio espresso nella strofa del poema del
Panchen Lama che stiamo analizzando. Noi esseri senzienti ordinari sotto
l’influenza della nascita e della morte abbiamo sicuramente predisposizioni
fondate su intere vite di azioni buone e cattive, i cui frutti non si sono
ancora manifestati. Ogni attimo che noi dedichiamo ad azioni motivate
dall’ignoranza contribuisce a farci vivere nell’esistenza ciclica. Azioni
molto forti possono essere il propulsore non solo di una, ma di molte vite
nell’esistenza ciclica. Quando si avvicina il momento della morte, una di
queste tante predisposizioni karmiche sane o malsane viene alimentata e
funge da fondamento dell’intera esistenza successiva; molti altri karma
determinano le qualità della vita come la salute, le risorse e
l’intelligenza. Di conseguenza, quando la morte si avvicina i tuoi pensieri
e il tuo stato mentale sono molto importanti.

Anche se nella vita hai quasi sempre praticato atteggiamenti virtuosi, una
forte tendenza non virtuosa in prossimità della morte può alimentare le
predisposizioni non virtuose che noi tutti abbiamo; è un momento assai
pericoloso. L’irritazione e la collera possono nascere anche da un semplice
rumore fastidioso, provocato da qualcuno che appoggia un oggetto con
eccessiva forza. Per contro, una persona non troppo abituata alla virtù
può, in punto di morte, generare una mente virtuosa forte, attivando
predisposizioni karmiche alla virtù e portando a una buona rinascita.
Quando la morte si avvicina, dunque, devi stare molto attento e generare,
quanto più possibile, qualunque tipo di atteggiamento virtuoso tu sia in
grado di manifestare. È molto importante che coloro che si occupano del
morente sappiano che la sua mente è in uno stato delicato; dovranno stare
attenti a non disturbarlo in alcun modo, parlando ad alta voce, piangendo o
maneggiando gli oggetti rudemente, e dovranno creare, invece, un’atmosfera
pacifica.

Consigli riassuntivi

1. Per non essere colto di sorpresa quando inizia il processo della morte,
impara le fasi della dissoluzione dei quattro elementi e i segni esterni
che le accompagnano, come descritti precedentemente, insieme ai segni
interni descritti nella strofa successiva.

2. Stai attento che in prossimità della morte le predisposizioni buone
siano alimentate e attivate da atteggiamenti virtuosi.

3. I portenti della morte possono manifestarsi uno o due anni prima che la
morte arrivi. Ti avvertono che è necessario prepararsi; ma è meglio essere
già pronti.

Nona strofa

Si possa noi capire la modalità senza morte dell’essere quando compaiono
varie apparenze erronee, temibili
e mostruose,
e in particolare il miraggio, il fumo e le lucciole,
e i destrieri delle ottanta concezioni indicative scompaiono.

Quando i quattro elementi si dissolvono, compaiono varie apparenze.
Talvolta, ancora prima che l’occhio e l’orecchio smettano di funzionare,
appaiono visioni e suoni insoliti. E sempre varie visioni appaiono alla
coscienza mentale. Chi, per esempio, è stato colpito da una malattia
debilitante potrebbe vedere un fuoco spaventoso e provare grande paura.
Altri, invece, hanno visioni molto piacevoli e rimangono rilassati.
Differenze di questo genere derivano da predisposizioni create da azioni
virtuose e non virtuose nella vita attuale e in quelle precedenti. Tali
differenze indicano il tipo e la qualità della rinascita che sta per
avvenire, così come la qualità della luce in cielo prima dell’alba
preannuncia che tempo farà quel giorno.

Con il dissolversi dei quattro elementi, uno dopo l’altro, compaiono i
segni interni della morte. La dissoluzione dell’elemento terra
nell’elemento acqua produce un’apparenza simile a un miraggio nel deserto;
la dissoluzione dell’elemento acqua nell’elemento fuoco genera un’apparenza
simile agli sbuffi di fumo che escono da un camino o al fumo sottile che
aleggia in una stanza; la dissoluzione dell’elemento fuoco nell’elemento
vento crea un’apparenza simile a lucciole o a scintille in mezzo alla
fuliggine sul fondo di una padella di metallo usato per tostare chicchi di
grano. (La dissoluzione dell’elemento vento sarà affrontata nel prossimo
capitolo.)

Questi segni – miraggio, fumo, lucciole e fiamma, così come i quattro che
verranno descritti più avanti – appaiono a coloro che muoiono gradualmente.
Non si mostrano, invece, in forma completa a coloro che muoiono
all’improvviso, uccisi in un incidente o da un’arma.

Consigli riassuntivi

1. Comprendi che la miriade di apparenze che si manifestano durante il
processo della morte, alcune delle quali terribili e spaventose, sono
causate dal karma. Non lasciartene distrarre.

2. Impara a riconoscere le prime tre delle otto apparenze: un miraggio
come nel deserto; sbuffi di fumo da un camino o fumo sottile che aleggia in
una stanza; lucciole, o scintille nella fuliggine sul fondo di una padella
di metallo.

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