Il Dott. Rana
Dal forum giovanile ISKCON
Tradotto da Madhu Nitai Dasa
Un giorno una rana entrò in un pozzo e chiese di vedere un suo amico, il dottor Rana, la rana più
colta nella comunità del pozzo.
“Dove sei stato?” chiese il dott. Rana. “Vengo da una vastissima massa d’acqua, l’Oceano Pacifico”
rispose la giovane rana. “Quanto vasto? Era più del doppio del pozzo?” e il dott. Rana si gonfiò un
po’nell’apprezzare una tale massa d’acqua. “No, Signore. É molto più grande.” “Cinque volte più
grande… dieci volte.. cento volte più grande?”, chiese lo stupito dott. Rana. “No, no lei non
capisce! Siccome è stato in un piccolo pozzo per tutta la vita, non potrà mai comprendere la
grandezza dell’ Oceano Pacifico” spiegò la giovane rana. “impossibile!”, disse il dottor Rana “come
può esistere una tale massa d’acqua? Stai scherzando. L’Oceano Pacifico non esiste” “venga con me e
veda con i suoi occhi” suggerì la giovane rana. “No!”, il dott. Rana rispose solennemente “questo è
anti scientifico!”.
Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, Fondatore – Acarya e guida spirituale del
movimento Hare Krishna a volte raccontava questa storia per mostrare le limitazioni del metodo
scientifico quando applicate alla domanda ultima sulla creazione dell’universo, l’esistenza e la
natura di Dio, e il vero scopo della vita umana. Il problema essenziale di questi cosiddetti
scienziati, sottolineò, era che loro adottavano il processo induttivo dell’acquisizione della
conoscenza, cercando di trovare la verità con i loro sforzi o con le loro speculazioni, senza
accettare l’autorità spirituale.
Tutti su questo mondo sono handicappati con quattro difetti:
a: sensi imperfetti.
b: tendenza ad essere illusi.
c: tendenza a commettere errori.
d: tendenza ad ingannare.
Così quando una persona usa i suoi sensi per capire il mondo intorno a lui, la conoscenza così
acquisita è inevitabilmente limitata a causa dei suddetti difetti. E siccome gli scienziati
asseriscono che la percezione sensoriale è l’unico modo “scientifico” per acquisire conoscenza, la
loro comprensione della realtà rimane sempre limitata.
Il dottor Rana vivendo n un piccolo pozzo non poteva neanche concepire la grandezza dell’Oceano
Pacifico. Avrebbe potuto avere una comprensione dell’oceano andandoci, ma testardamente rifiutò, e
piuttosto dichiarò che l’oceano non esisteva.
Similmente i moderni scienziati vivendo nel piccolo mondo della percezione sensoriale, non possono
concepire le più alte dimensioni della realtà, come l’anima, Dio e lo scopo della vita (che sono
oltre la percezione dei sensi). È sicuramente possibile per questi scienziati accedere ad una certa
comprensione di queste altre verità adottando un certo metodo anti materiale di acquisizione della
conoscenza. Ma loro rinnegano nettamente questi metodi “anti scientifici” senza la dovuta
considerazione.
L’Oceano non cessa di esistere soltanto perché il dott. Rana non vi crede. Similmente Dio, l’anima e
le altre verità trascendentali non cessano di esistere soltanto perché gli scienziati non vi
credono. Esistono e possono essere comprese con dei metodi adeguati.
In accordo alla tradizione Vedica, il modo di ricevere la conoscenza perfetta circa le domande
ultime è chiamato avaroha-pantha, il sentiero discendente della conoscenza, che è assoluto. La
conoscenza Vedica è chiamata “aparusheya” che significa “di origini divine”. Quindi le scritture
Vediche sono libere dai quattro difetti menzionati sopra e per cui possono fornire la conoscenza
perfetta. Uno dovrebbe ricevere la conoscenza perfetta che arriva giù dalla successione disciplica e
non dovrebbe mai speculare o provare a valutare la verità assoluta con il proprio cervello limitato,
proprio come il Dottor Rana della storia.
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