Il fuoco di kundalini. Un’esperienza occulta 5

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Il fuoco di kundalini. Un’esperienza occulta 5

di George Sydney Arundale

– Quinta parte

Capitolo V

Lo sviluppo di Kundalini

Agli inizi di questa fase si può avvertire una certa vertigine,
probabilmente l’espressione fisica di una relatività nuova, di un nuovo
adattamento, di altre dimensioni, oltre a quella fisica, affioranti
all’occhio nuovo, che l’individuo non ha ancora imparato a controllare. La
recettività è enormemente aumentata, rendendo l’uomo simile a una lastra
sensibile su cui gli esseri del mondo esterno s’imprimono, affinché egli
conosca presto la loro natura, la luce della qualità e la spenta luce del
difetto.

È interessante osservare il progresso di un’esperienza particolare nello
sviluppo di Kundalini, e meglio nel suo ridestarsi all’attività. Nel caso
in questione, il lavoro principale viene svolto durante la notte. Esso
sembra consistere inizialmente nella preparazione del canale dorsale con lo
spostare Kundalini dalla base della spina dorsale alla sommità del capo.

L’individuo fuori dal corpo può eseguire questo esercizio, poiché anche se
ci sono degli effetti fisicamente riscontrabili, il Fuoco non è fisico. Il
globo alla base della spina dorsale racchiude il Fuoco-Kundalini, avvolto
come in una spirale circolare. La concentrazione dovuta sul globo è dunque
sul Fuoco interiore, e inizia a smuoverlo e ad attivarlo, sempre che si sia
vissuta una giusta vita per un lungo ciclo, o meglio che questa sia stata
nutrita con la giusta alimentazione. In caso contrario, il risveglio può
aver luogo lo stesso, ma l’effetto di un risveglio prematuro sarà
disastroso, come è già stato rilevato.

Presumendo che l’attivazione abbia luogo in modo corretto, vi è una
graduale dissoluzione del globo, causata da una frizione nella corrente di
energia del Fuoco stesso. Il Fuoco viene animato sino a divenire un fuoco
luminoso e attivo, irrompendo attraverso la materia in cui è racchiuso,
investendo un globo di Sole radiante, invece della massa opaca emanante
calore che di solito appare. Il Sole irradia in tutte le direzioni un
calore che è sentito fisicamente, specialmente nella zona attorno al corpo
fisico.

Questo Sole-Kundalini sembrerebbe sgorgare verso l’alto quando si muove
velocemente, attraversando la spina dorsale come un proiettile attraversa
la scanalatura della canna di un fucile. Il movimento può ricordare il moto
a spirale. Sembra in ogni caso che vi sia una forte spinta verso l’alto,
senza oltrepassare la sommità del capo, ma che stimola specialmente i
centri in relazione al Raggio dell’individuo. La sensazione è quella di una
pressione, mentre per quanto riguarda il centro del capo, in quella zona
s’avvertirà un calore insolito. Nelle ore in cui si è svegli questo
processo potrà essere continuato, quasi spontaneamente, così che una
tiepida luminosità s’innalza dal fondo della spina dorsale. Un senso di
meravigliosa espansione della coscienza viene sperimentata fisicamente,
così che l’individuo si sente pieno di una vita luminosa e di un senso di
intimo contatto con ciò che dovrebbe essere l’affiorata coscienza
intuitiva, e ha la possibilità d’immaginare che cosa potrebbe essere la
vita, qualora avessimo la capacità di mantenere costante questa fiamma, che
invece è soltanto intermittente. Vi è un puro senso di unicità, di
radiosità, di contatto con il Reale. Le barriere sembrano essere infrante,
cosicché l’individuo è in grado di vedere fino al cuore delle cose, non
importa quali esse siano, e le vede come entità crescenti; il loro glorioso
futuro embrionale è a lui dischiuso. È diffìcile descrivere questa
condizione della coscienza, ma lo stato fisico e qualcosa di più, sembra
essere trasceso e almeno alcuni veli sono sollevati così che egli contempla
il Reale e il suo sguardo si posa, meno velato dalle nubi dell’illusione.

All’inizio di questo processo si può provare un lieve senso di vertigine e
un nuovo elemento viene attivato. Quasi come se venisse aperta una nuova
dimensione ed emergesse un nuovo mondo. La vertigine è forse la
manifestazione fìsica di una nuova relatività, di un nuovo aggiustamento,
di altri mondi diversi da quello fisico, che si offre allo sguardo che
l’individuo non ha ancora incominciato a controllare. Egli guarda cosi, con
tutti gli “occhi” indistintamente aperti, invece di quelli appropriati a
quel particolare stadio di sviluppo in cui opera. Più avanti egli sarà in
grado di chiudere gli occhi di cui non ha bisogno, lasciando aperti
soltanto quelli che gli servono. Più avanti ancora, forse sarà in grado di
usare simultaneamente tutti gli “occhi”; mentre ogni “occhio” si unisce
agli altri, per evitare la distorsione, il lampeggiare da uno stadio di
coscienza a un altro dà un senso di vertigine.

Negli stadi iniziali talvolta si ha l’impressione di trovarsi altrove.
L’individuo ha la sensazione di vivere in altro luogo, cosi che il mondo
esteriore gli sembra distante. Egli si trova lontano e il rumore e
l’impetuoso scorrere della vita viene da lui ricevuto soltanto come debole
rumore. È come uno spettatore innanzi a una commedia, e osserva gli attori
sul palcoscenico come ospiti di un mondo qualsiasi piuttosto che di questo
mondo. Questa sensazione è più o meno continuata, e investe il mondo
esterno con un senso di irrealtà; fisicamente egli sente il mondo mutato. È
un divenire sordi e un osservare il mondo dal di fuori, come se non fossimo
coinvolti. Il cervello fisico è definitivamente intorpidito, benché allo
stesso tempo sia straordinariamente vigile rispetto al Reale, pieno di
acutezza, di fuoco e di chiarore sino allora mai provati. Si viene
stimolati in un modo meraviglioso: sembrano arrivare dei guizzi improvvisi
da una coscienza tanto remota, come degli abbagli, benché soltanto nelle
sfumature, di questa coscienza, che sono accompagnati da un calore
all’estremità del capo, probabilmente per effetto di una lieve fuga del
Fuoco Kundalini. La sensibilità ne viene grandemente aumentata,
specialmente nella regione della spina dorsale. Una sensazione di rumore,
come lo stridere di quest’ultima, pervade il corpo come una scossa,
talvolta causando temporaneamente come una disarticolazione interiore. Di
conseguenza, l’individuo diventa come una piastra sensibile, ove la gente
del mondo esterno s’imprime, così da permettergli di sapere distinguere le
loro nature, le luminosità superiori delle qualità e quelle inferiori dei
difetti. Egli ne avrà subito un’impressione positiva o negativa: in
entrambi i casi vi si possono scorgere le tendenze generali, se non proprio
i particolari. Tàlvolta nella persona in esame non vi è nulla da rilevare.
Essa è piatta e ancora per qualche tempo può lasciarsi cullare dalle cose
contingenti. E di ciò ci si può rendere conto subito.

Man mano che il tempo passa, il corpo intero sembra ardere di Fuoco, un
Fuoco esteso anche all’esterno, sì che coloro che stanno vicino potrebbero
sentire l’emanazione del calore ed esserne stimolati. Questo processo è
momentaneamente faticoso per il corpo fisico, ed è un sollievo distendersi.
Forse che il Fuoco si illumina più facilmente quando la spina dorsale è
distesa? Sono propenso a credere che la condizione per cui non può
oltrepassare la sommità del capo, tenda a esercitare una certa pressione
sul cervello e invitare alla sonnolenza.

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