Il guerriero della Luce – Paulo Coelho

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Il guerriero della Luce

di Paulo Coelho

PAULO COELHO

MANUALE DEL GUERRIERO DELLA LUCE

TRADUZIONE DI RITA DESTI

EDIZIONI ASSAGGI BOMPIANI

Il guerriero della luce siede con i compagni intorno al fuoco. Parlano delle conquiste, e gli estranei che si uniscono al gruppo sono i benvenuti, perche’ ciascuno e’ orgoglioso della propria vita e del Buon Combattimento. Il guerriero parla con entusiasmo del cammino, narra come ha resistito a una provocazione, quale soluzione ha trovato per un momento difficile.

Quando racconta le sue storie, riveste le parole di passione e d i romanticismo. A volte si permette un’esagerazione. Si ricorda che, di tanto in tanto, anche i suoi antenati esageravano. Percio’ egli fa la stessa cosa. Ma senza mai confondere l’orgoglio con la vanita’, e senza credere alle proprie esagerazioni. Si sente dire da qualcuno il guerriero della luce.

“Ho bisogno di capire tutto prima di prendere una decisione. Voglio avere la liberta’ di cambiare idea.”

Il guerriero ascolta con diffidenza questa frase. Puo’ avere anch’egli la stessa liberta’, ma questo non gli impedisce di assumere un impegno, sebbene molte volte non comprenda esattamente perche’ lo ha fatto. Un guerriero della luce prende delle decisioni. La sua anima e’ libera come le nuvole in cielo, ma egli e’ davvero coinvolto nel suo sogno. Nel suo cammino liberamente scelto, deve svegliarsi a orari che non gli piacciono, parlare con gente che non lo arricchisce di nulla, fare dei sacrifici.

Commentano gli amici: “Tu non sei libero.”

Il guerriero e’ libero. Ma sa che un forno aperto non cuoce il pane. In qualsiasi attivita’ e’ necessario sapere che cosa aspettarsi, i mezzi per raggiungere l’obiettivo, e se si hanno le capacita’ necessarie per il compito proposto.

“Puo’ dire di avere rinunciato ai frutti solo colui che, pur essendo cosi’ equipaggiato, non sente alcun desiderio per i risultati della conquista, e si fa assorbire solo dal combattimento. “Si puo’ rinunciare al frutto, ma la rinuncia non significa indifferenza per il risultato.”

Il guerriero della luce presta ascolto e rispetta la strategia di Gandhi. E non si lascia confondere da coloro che, incapaci di giungere a qualsiasi risultato, vivono predicando la rinuncia. Il guerriero della luce presta attenzione alle piccole cose, perche’ esse possono risultare ostacoli difficili. Uno spino, per piccolo che sia, fa interrompere la marcia al viaggiatore. Una piccola cellula invisibile puo’ distruggere un organismo sano.. Il ricordo di un istante di paura nel passato ridesta ogni mattina la vigliaccheria. Una frazione di secondo apre la guardia al colpo fatale del nemico.

Il guerriero sta attento alle piccole cose. A volte e’ duro con se stesso, ma preferisce comportarsi in questa maniera.

“Il diavolo si nasconde nei dettagli,” dice un vecchio proverbio della Tradizione. Non sempre la fede anima il guerriero della luce. Ci sono momenti in cui non crede assolutamente in nulla. E domanda al cuore: “Ne varra’ la pena di sforzarsi tanto?”

Ma il cuore e’ silenzioso. E il guerriero deve decidere da solo. Allora cerca un esempio. E si ricorda che Gesu’, per poter vivere la condizione umana in tutta la sua pienezza, attraverso’ un momento simile. “Allontana da me questo calice,” disse Gesu’. Aveva perduto anch’egli animo e coraggio, ma non si fermo’. Il guerriero della luce continua a non avere fede. Ma prosegue comunque, e infine la fede ritorna.

Il guerriero sa che nessun uomo e’ un’isola. Non puo’ lottare da solo. Quale che sia il suo piano, dipende da altri uomini. Ha bisogno di discutere la sua strategia, di chiedere aiuto e, nei momenti di riposo, di avere qualcuno a cui raccontare le storie di battaglia intorno al fuoco. Ma egli non permette che gli altri confondano il suo cameratismo con insicurezza. E’ trasparente nelle sue azioni, e segreto nei suoi piani.

Un guerriero della luce danza con i compagni, ma non attribuisce a nessuno la responsabilita’ dei propri passi. Nelle pause del combattimento, il guerriero riposa. Molte volte passa giorni e giorni senza fare niente, perche’ il suo cuore lo richiede. Tuttavia, la sua intuizione si mantiene desta. Egli non commette mai il peccato capitale della Pigrizia, perche’ sa dove essa puo’ condurlo: alla tiepida sensazione dei pomeriggi domenicali, quando il tempo passa, e nulla piu’..

Il guerriero la definisce una “pace da cimitero”. Si ricorda di un brano dell’Apocalisse: “Ti maledico, perche’ non sei freddo, ne’ caldo. Magari fossi freddo o caldo! Ma, siccome sei tiepido, ti vomitero’ dalla mia bocca.”

Un guerriero riposa e ride. Ma sta sempre all’erta. Il guerriero della luce sa che tutti hanno paura di tutti. Questa paura si manifesta generalmente in due forme: attraverso l’aggressivita’, o attraverso la sottomissione. Sono facce dello stesso problema.

Percio’, quando si trova davanti a qualcuno che gli ispira timore, il guerriero ricorda che l’altro ha le sue stesse insicurezze. Ha superato ostacoli simili, ha vissuto gli stessi problemi. Ma sta affrontando fa situazione in modo migliore. Perche’? Perche’ si serve della paura come motore, e non come freno.

Allora il guerriero apprende dall’avversario, e si comporta nella stessa maniera. Per il guerriero della luce non esiste amore impossibile. Egli non si lascia intimidire dal silenzio, dall’indifferenza, o dal rifiuto. Sa che, dietro la maschera di ghiaccio che usano gli uomini, c’e’ un cuore di fuoco. Percio’ il guerriero rischia piu’ degli altri. Ricerca incessantemente l’amore di qualcuno, ancorche’ cio’ significhi udire spesso la parola no, tornare a casa sconfitto, sentirsi rifiutato nel corpo e nell’anima.

Un guerriero non si lascia spaventare quando insegue cio’ di cui ha bisogno . Senza amore, egli non e’ nulla. Il guerriero della luce conosce il silenzio che precede un combattimento importante. E questo silenzio sembra dire: “Le cose si sono fermate. E’meglio tralasciare la lotta, e divertirsi un po’.”

A questo punto i combattenti senza esperienza abbandonano le armi e si lamentano della noia. Il Guerriero presta attenzione al silenzio. In qualche luogo, qualcosa sta accadendo. Egli sa che i terremoti devastanti giungono senza preavviso. Ha camminato attraverso molte foreste di notte: quando gli animali non fanno rumore, il pericolo e’ vicino. Mentre gli altri chiacchierano, il guerriero si allena con la spada, e scruta attentamente l’orizzonte. Il guerriero della luce crede. Poiche’ crede nei miracoli, i miracoli cominciano ad accadere.

Poiche’ ha la certezza che il suo pensiero puo’ modificare la vita, la sua vita comincia a mutare. Poiche’ e’ sicuro che incontrera’ l’amore, l’amore compare. Di tanto in tanto, si sente deluso. A volte, si addolora. E allora sente i commenti: “Com’e’ ingenuo!” Ma il guerriero sa che ne vale il prezzo. Per ogni sconfitta, ha due conquiste a suo favore. Tutti coloro che credono lo sanno. Il guerriero della luce ha imparato che e’ meglio seguire la luce. Egli ha tradito, ha mentito, ha deviato dal cammino, ha corteggiato le tenebre. E tutto e’ proseguito per il verso giusto, come se niente fosse accaduto.

Ma, poi, all’improvviso, arriva un abisso. Si possono fare mille passi sicuri, ma un solo passo puo’ portare alla fine di tutto. Allora il guerriero si trattiene prima di distruggersi. Nel prendere questa decisione, sente quattro commenti:

“Hai sempre agito in maniera sbagliata. Sei troppo vecchio per cambiare. Tu non sei buono. Non te lo meriti.” Allora guarda il cielo. E una voce gli dice:

“Mio caro, tutti hanno fatto cose sbagliate. Tu sei perdonato, ma non posso forzare questo perdono. Deciditi.”

Il vero guerriero della luce accetta il perdono. Il guerriero della luce cerca sempre di migliorare. Ogni colpo della sua spada porta con se’ secoli di sapienza e di meditazione. Per ogni fendente sono necessarie la forza e l’abilita’ di tutti i guerrieri del passato, che ancora oggi continuano a benedire la lotta. Ogni mossa del combattimento onora quello che le generazioni precedenti hanno cercato di trasmettere attraverso la Tradizione.. Il guerriero della luce incrementa la bellezza dei suoi colpi. Un guerriero della luce e’ affidabile. Commette alcuni errori, a volte si giudica piu’ importante di quanto realmente sia. Ma non mente. Quando si riunisce intorno al fuoco, chiacchiera con i compagni e le compagne. Sa che le sue parole saranno custodite nella memoria dell’Universo, come un attestato di cio’ che pensa. E il guerriero riflette: “Perche’ parlare tanto, se in molte occasioni non sono capace di fare tutto quello che dico?” Il cuore risponde: “Se difendi pubblicamente le tue idee, devi sforzarti di vivere rispettandole.”

Proprio perche’ pensa di essere cio’ che dice, il guerriero finisce per trasformarsi in cio’ che dice di essere. Il guerriero sa che, di tanto in tanto, il combattimento viene interrotto. Forzare la lotta non serve; e’ necessario avere pazienza, aspettare che le forze entrino di nuovo in collisione. Nel silenzio del campo di battaglia, il guerriero sente i battiti del proprio cuore. Sa di essere teso, di avere paura. Egli fa un bilancio della propria vita; controlla se la spada e’ affilata, se il cuore e’ soddisfatto, se la fede sta infervorando l’anima. Sa che la preparazione e’ importante quanto l’azione. C’e’ sempre qualcosa che manca. E il guerriero approfitta dei momenti in cu= i il tempo si ferma per armarsi meglio.

Un guerriero sa che un angelo e un demonio si contendono la mano che impugna la spada.

Dice il demonio: “Tu cederai. Non individuerai il momento giusto. Hai paura.” Dice l’angelo: “Tu cederai. Non individuerai il momento giusto. Hai paura.” Il guerriero e’ sorpreso. Hanno detto tutti e due a stessa cosa. Poi il demonio continua: “Lascia che ti aiuti.” E l’angelo dice: “Ti aiuto io.” A questo punto, il guerriero avverte la differenza. Le parole sono le stesse, ma gli alleati sono diversi.

Allora egli sceglie la mano del suo angelo. Tutte le volte che il guerriero sguaina la spada, la usa. Puo’ servirsene per aprire un cammino, per aiutare qualcuno, o per allontanare il pericolo. Ma una spada e’ capricciosa, e non ama vedere la propria lama esposta senza motivo. Percio’ il guerriero non minaccia mai. Egli puo’ attaccare, difendersi, o fuggire: ognuna di queste azioni rientra nel combattimento. Cio’ che esula dalla lotta e’ sprecare la forza di un colpo, parlandone. Un guerriero della luce sta sempre attento ai movimenti della sua spada.

Ma non puo’ dimenticare che anch’essa presta attenzione ai suoi movimenti. La spada non e’ stata fatta per essere usata con la bocca. A volte il male perseguita il guerriero della luce. Allora, tranquillamente, egli lo invita nella sua tenda.

Domanda al male: “Vuoi ferirmi, o usarmi per ferire gli altri?” Il male finge di non udire. Sostiene di conoscere le tenebre dell’anima del guerriero. Tocca ferite non ancora cicatrizzate, e chiede vendetta. Gli ricorda di essere il solo a conoscere certe trappole e certi veleni che lo aiuteranno a distruggere i nemici. Il guerriero della luce ascolta. Se il male si distrae, egli lo sprona a riprendere la conversazione, e gli chiede i dettagli di tutti i suoi progetti. Dopo avere ascoltato ogni cosa, si alza e se ne va. Il male ha parlato tanto, e’ talmente stanco e vuoto che non riuscira’ a seguirlo. Il guerriero della luce, senza volerlo, fa un passo falso e sprofonda nell’abisso. I fantasmi lo spaventano, la solitudine lo tormenta. Siccome ha ricercato i= l Buon Combattimento, non pensava che gli sarebbe mai potuto accadere; invece e’ accaduto.

Avvolto dall’oscurita’, si mette in comunicazione con il suo maestro. “Maestro, sono caduto nell’abisso,” dice. “Le acque sono profonde e scure.” “Ricordati di una cosa,” risponde il maestro. “Cio’ che fa annegare non e’ l’immersione, ma il fatto di rimanere sott’acqua.” E il guerriero si adopera con tutte le forze per uscire dalla situazione in cui si trova. Il guerriero della luce si comporta come un bambino. Gli altri ne sono colpiti. Hanno dimenticato che un bambino ha bisogno di divertirsi, di giocare, di essere in qualche misura irriverente, di fare domande sconvenienti e immature, di dire stupidaggini nelle quali neppure lui crede.. E domandano scandalizzati: “E’questo il cammino spirituale? Lui non e’ affatto maturo!” A questo commento, il guerriero s’inorgoglisce. E si tiene in contatto con Dio, attraverso la propria innocenza e la propria allegria, senza perdere d= i vista la sua missione. La radice latina della parola “responsabilita’” ne svela il significato: capacita’ di rispondere, di reagire. Un guerriero responsabile ha saputo osservare e istruirsi. Ma e’ stato capace di essere anche “irresponsabile”: a volte si e’ lasciato trascinare dalla situazione, e non ha risposto, ne’ ha reagito.

Ma ha imparato la lezione: ha assunto un atteggiamento, ha ascoltato un consiglio, ha avuto l’umilta’ di accettare aiuto. Un guerriero responsabile non e’ quello che si prende sulle spalle il peso del mondo. E’colui che ha imparato ad affrontare le sfide del momento. Non sempre un guerriero della luce puo’ scegliere il campo di battaglia. A volte viene colto di sorpresa, coinvolto in combattimenti che non desiderava. Ma fuggire non serve, perche’ queste lotte l’eseguiranno. Allora, nel momento in cui il conflitto e’ quasi inevitabile, il guerriero parla con il suo avversario. Senza mostrare paura o vigliaccheria, cerca di scoprire perche’ l’altro vuole la lotta; quali cose lo hanno spinto a lasciare il paese e a cercare lui per un duello Senza sguainare la spada, i= l guerriero lo convince che quel combattimento non lo riguarda. Un guerriero della luce ascolta cio’ che l’avversario ha da dire. E lotta solo se e’ necessario. Il guerriero della luce avverte una sorta di terrore di fronte alle decisioni importanti. “E’troppo grande per te,” commenta un amico. “Vai avanti, abbi coraggio,” dice un altro.

E i suoi dubbi aumentano. Dopo alcuni giorni di angoscia, si ritira nell’angolo della sua tenda, dove suole sedersi per meditare e pregare. Vede se stesso nel futuro. Scorge tutti coloro che avranno un beneficio, o un danno, dal suo atteggiamento. Egli non vuole causare sofferenze inutili; ne’ tanto meno abbandonare il cammino.. Il guerriero allora lascia che la decisione si manifesti. Se sara’ necessario dire di si’, egli lo dira’ con coraggio. Se sara’ necessario dire di no, lo dira’ senza vigliaccheria.

Un guerriero della luce accetta totalmente la propria Leggenda Personale. I suoi compagni commentano: “La sua fede e’ sorprendente!” Il guerriero ne e’ orgoglioso per qualche istante, e subito dopo si vergogna di cio’ che ha sentito, perche’ non possiede la fede che dimostra. In quel momento il suo angelo sussurra: “Sei solo uno strumento della luce. Non hai motivo di vantarti, ne’ di sentirti colpevole. C’e’ solo motivo di gioire. E il guerriero della luce, consapevole di essere uno strumento, si sente piu’ tranquillo e sicuro. Il guerriero della luce non dimentica mai il vecchio detto: “Il buon capretto non strepita.” Le ingiustizie accadono. Tutti sono coinvolti in situazioni che non meritano, generalmente quando non possono difendersi.

Molte volte la sconfitta bussa alla porta del guerriero. In quei momenti, egli rimane in silenzio. Non spreca energia con le parole, perche’ le parole non possono fare niente. E’ meglio usare le forze per resistere e pazientare, sapendo che Qualcuno sta guardando. Qualcuno che ha visto l’ingiusta sofferenza, e non Vi si rassegna. Questo Qualcuno da’ al guerriero cio’ di cui ha bisogno: il tempo. Prima o poi, tutto tornera’ a lavorare in suo favore. Un guerriero della luce e’ saggio. Non commenta le sue sconfitte.

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