Il gusto virtuale
di: Ester Capuano
Ecplanet
Imitare al computer il sapore dei cibi per scoprire in anticipo il gradimento dei consumatori. Non è
fantascienza: il gusto virtuale è una tangibile realtà presentata al Siggraph 03, la conferenza
sull’interattività e grafica computerizzata svoltasi a San Diego in California lo scorso luglio
(2003). “Il simulatore di cibo è l’ultima frontiera della realtà virtuale, ed è la prima tecnologia
da provare assaggiandola”, dice Hiroo Iwata dell’Univarsità di Tsukuba in Giappone, capo del team di
ricercatori che ha messo a punto la tecnica. “Prima di sviluppare l’apparecchio abbiamo studiato la
meccanica della masticazione”, sottolinea lo scienziato nipponico. Un esempio? La forza con cui un
cibo viene morso, misurata con una sottile pellicola dotata di appositi sensori.
Altri sensori, fatti con membrane di grassi e polimeri hanno rilevato le componenti chimiche del
gusto. Infine, con un microfono, sono state registrate le vibrazioni della masticazione. Ed ecco il
simulatore: la parte da assaggiare, coperta di gomma per motivi igienici, resiste al morso come il
vero cibo. “Quando qualcuno mastica il dispositivo, un sensore rileva quanta forza ci mette e un
motorino produce l’appropriata resistenza”, riprende Iwata.
Poi un tubicino spruzza in bocca una miscela di sapori che stimolano le cinque principali sensazioni
gustative: dolce, acido, amaro, salato e il gusto del glutammato monosodico (umami), il comune dado
da brodo. A completare il quadro, un piccolo altoparlante imita il suono di mascella che mastica.
“Al nostro attivo ci sono vari cibi già imitati: formaggio, crackers e spuntini giapponesi”, dice
Iwata. Ma la ciliegina sulla torta, da realizzare nel prossimo futuro, sarà un vaporizzatore che
consentirà all’utente di annusare l’odore del cibo simulato in quel momento.
Hiroo Iwata
University of Tsukuba
Institute of Engineering Mechanics br>Tskuba 305-8573 JAPAN
Phone: +1
E-mail: iwata@kz.tsukuba.ac.jp
University of Tsukuba
ACM Siggraph
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