Il karma
Il termine karma è ormai entrato a pieno diritto nei vocabolari di tutte le lingue, poiché il suo
complesso significato non ha una traduzione equivalente in nessun’altra lingua del mondo. Potremmo
tradurlo parzialmente come “azione, reazione e relazione tra azione e reazione” e di conseguenza
“destino, buona o cattiva fortuna”, “bagaglio di lezioni da imparare o già imparate” eccetera.
La scienza dell’azione viene spiegata dettagliatamente nella Gita, che la considera un punto
fondamentale nello sviluppo spirituale. Fondamentalmente, la legge del karma è una legge puramente
fisica e scientifica: ogni azione provoca una reazione uguale e contraria. Come in fisica succede
per le forze, le reazioni si possono accumulare, smaltire e controbilanciare sempre applicando
l’azione (cioè nuove forze).
La Gita distingue tra karma propriamente detto (“azione positiva compiuta per ottenere un
risultato”), vi-karma (“azione negativa compiuta per egoismo senza preoccuparsi dei risultati”) e
a-karma o nais-karma (“azione che non produce reazioni vincolanti, né buone né cattive, per il suo
autore”). E’ importante notare che il karma è sempre temporaneo e soggetto a esaurimento, quindi il
“destino” in sé viene riscritto ad ogni istante.
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