Il lavoro cambia la personalita’?

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Il lavoro cambia la personalita’?

Ci sono lavori stimolanti e altri che compromettono seriamente la salute mentale. Quello che ci
succede al lavoro può persino cambiare il nostro modo di essere.

Il lavoro cambia la personalità, è quanto evidenzia un recente studio che ha avuto un notevole
impatto. Adesso abbiamo la conferma scientifica che le esperienze che si vivono sul posto di lavoro
influiscono sul carattere, sull’atteggiamento e persino sul modo di essere in molteplici modi.

Impariamo negli anni, dai fallimenti e anche da ogni ambiente stimolante. In qualche modo, in quei
micromondi aziendali e professionali in cui navighiamo quotidianamente, vengono acquisite anche
competenze preziose per la nostra crescita personale.

Tuttavia, c’è anche un fatto innegabile. Fattori come lo stress, i casi di mobbing o mantenere per
anni lavori precari cambiano il nostro modo di essere. L’ottimismo svanisce e il carattere luminoso
e allegro diventa a volte più taciturno.

L’estroverso diventa meno aperto agli altri e l’introverso intensifica ulteriormente la sua
introspezione e il suo ritiro interiore.

Quello che facciamo ogni giorno al lavoro finisce per plasmarci nel bene e nel male. Dopotutto,
trascorriamo buona parte del nostro tempo in questi scenari.

Il lavoro cambia la personalità, ma in che modo?

La personalità non è forse stabile nel tempo? Come possono cambiare il nostro modo di essere un
insieme di eventi accaduti nell’ambiente di lavoro?

La verità è che la nostra personalità può cambiare ed essere plasmata in base alle esperienze
personali. Si stima che l’adolescenza sia la fase della vita in cui si forgia un modello stabile di
comportamento, emozione e stile di pensiero.

Tuttavia, nel corso della nostra vita, vari tratti nel modo di essere e agire possono cambiare. Ne
consegue che le esperienze lavorative hanno, in media, un impatto significativo.

L’influenza del lavoro durante la giovinezza

Il primo contatto con il mercato del lavoro a volte può aiutarci a maturare. Lo indica un lavoro di
ricerca condotto dalle dottoresse Eva Asselmann e Jule Specht, dell’Università Humboldt di Berlino,
pubblicato sul Journal of Personality.

L’inizio della vita lavorativa favorisce la formazione e l’affermazione della personalità. In
generale, e da quello che si è potuto osservare su un ampio campione di persone, i giovani diventano
più responsabili, gentili ed estroversi durante i primi lavori.

Ovviamente questo può cambiare nel tempo, ma questo primo contatto con il mercato del lavoro
arricchisce i giovani diciottenni o ventenni.

Alcune esperienze lavorative possono avere ripercussioni permanenti

Poche cose sono più confortevoli e gratificanti dell’avere un buon lavoro. L‘autostima, l’immagine
di sé e l’identità vengono rafforzate.

Tuttavia, quando il lavoro cambia la personalità, indebolendola e creando un sé più vulnerabile, le
cause che orchestrano questo problema sono molteplici.

È stato dimostrato che mantenere un lavoro stressante per 5 anni cambia il nostro modo di essere.
Nello specifico, si inizia a soffrire di instabilità emotiva, ansia, pensieri negativi, tristezza,
ecc.

Fattori come la precarietà aumentano l’incertezza e questo ci impedisce di fare progetti a lungo
termine. Quando una persona non ha una proiezione futura a causa dell’instabilità lavorativa diventa
più diffidente, meno ottimista e senza speranze.

Gli ambienti di lavoro sfavorevoli e la precarietà hanno un grande impatto sulla personalità delle
persone: diventano ancora meno amichevoli.

Le aziende dovrebbero tenere conto del fatto che il lavoro cambia la personalità

L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ha stabilito di recente che le aziende
hanno l’obbligo di salvaguardare il benessere psicologico dei propri dipendenti.

Se il lavoro cambia la personalità, dovrebbe essere in meglio, per dotare di punti di forza,
sicurezza e abilità preziose. Non per spegnere l’entusiasmo o distruggere la salute mentale.

Tra gli obiettivi aziendali dovrebbe esserci quello di saper sviluppare un sé più positivo tra i
lavoratori. Ciò è possibile creando posti di lavoro dignitosi con salari dignitosi.

Un simile scenario induce il lavoratore a dare il meglio di sé, a sentirsi valorizzato, percepirsi
come utile, integrato e rispettato.

I lavori stimolanti ottimizzano il nostro potenziale

Un buon lavoro ha effetti positivi non solo sulla personalità, ma anche sul benessere. I lavori
logoranti sono causa di diversi problemi di salute mentale tra la popolazione.

Vivere situazioni di mobbing, ovvero molestie sul posto di lavoro, oppure vivere per anni la
pressione di un lavoro stressante non ha solo un costo mentale. Cambia anche molti aspetti del
nostro carattere.

Abbiamo bisogno di lavori più dignitosi e stimolanti, quelli che diano valori, competenze, fiducia e
prospettive di vita ottimistiche.

Non devono preoccuparsi di ciò solo i manager. L’ambiente di lavoro è creato anche dai colleghi e da
qualsiasi persona che appartenga a quei contesti in cui trascorriamo gran parte della nostra vita.

Bibliografia

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Five personality traits in the years around the beginning and ending of working life. J Pers. 2021;
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Sutin, A. R., Costa, P. T., Jr, Miech, R., & Eaton, W. W. (2009). Personality and Career Success:
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doi.org/10.1002/per.704

osha.europa.eu/es/themes/psychosocial-risks-and-stress

onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/jopy.12640

da lista mente gg

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