IL LIBRO DEL RISVEGLIO 11
ovvero detti intuizioni poemi
che indicano la vera sorgente della vita
di Isabella di Soragna
CAPITOLO 14
testimone
D.: Che mi dite del testimone? È reale o irreale?
M.: Tutte due. È l’ultimo residuo dell’illusione e il primo tocco del reale. Se dici “sono solo il
testimone”, è falso e vero allo stesso tempo: falso, a causa dell “io sono”; vero, per via del
testimone. È meglio dire ” cè il testimoniare”. Quando dici: “io sono”, I’intero universo viene
alla luce insieme al suo creatore.
Tu sei il testimone della pace – vi è dunque la pace e il testimone. La pace e il testimone
svaniranno a suo tempo. Ciò che resterà è l’Assoluto. Quest’ultima tappa è molto sottile. Non vi è
in essa nulla di tangibile che sia comprensibile ai sensi grossolani. Non puoi che viverla.
Nisargadatta Maharaj
… la vera meditazione è il costante testimoniare di qualunque cosa avvenga quale movimento nella
coscienza. La meditazione in ogni altro senso, potrebbe essere tutt’al più una perdita di tempo, una
temporanea fuga dalla sofferenza….
Nisargadatta diceva:- Potete star seduti 10 ore o 10 giorni o 10 anni o 1000 anni in meditazione, ma
quando tornate nello spazio-tempo, che cosa succede dopo?-
Ramesh Balsekar
Il testimone non può essere l’autore delle azioni, e quindi voi non siete l’autore. Con questa
comprensione, potete distaccarvi dalla falsa identificazione con il corpo.
Ashtavakra Gita
D.: Tutto ciò che posso investigare, è solo la memoria di un fatto… Quando sono consapevole, non
vivo nell'”adesso” ma nel passato.
M.: Ciò che stai descrivendo non è per niente consapevolezza, ma solo il pensiero dell’esperienza.
La vera consapevolezza(samvid) è uno stato di pura testimonianza, senza il minimo tentativo di
interferire con l’oggetto testimoniato… è un non essere turbato, … quasi un senso di distacco,
ma non è così in realtà. Quando sei in quello stato allora vedrai che ami ciò che vedi, qualunque
sia la sua natura… Questo amore senza scelta è la pietra miliare della consapevolezza.
Nel regno dell’illusione, nel regno dell “io sono”, risiede il cambiamento e chi l’osserva è il
principio eterno, immutabile, che è te stesso. Il non manifesto guarda quello che è manifesto:
questa conoscenza “io sono”. E la conoscenza “io sono” osserva la manifestazione, cioè osserva
semplicemente se stessa: l’insieme dell’universo.
Nisargadatta Maharaj
A questo punto losservatore, o il testimone, scompare.. Perché losservatore alla fine scompare?
Quando niente vede niente, cosa resta? La meraviglia della vita. Nessuno è separato da nulla. Cè
soltanto la vita che vive: udire, toccare, vedere, odorare, pensare. E lo stato dellamore o
compassione. Non “Sono io” , ma “Sei tu”.
Charlotte Joko Beck
CAPITOLO 15
il maestro
UN VERO MAESTRO NON PRETENDE OBBEDIENZA DA NESSUNO!
Se hai un io, deve essere portato ad arrendersi a unautorità più alta. Se non ce l’hai, non hai
bisogno di obbedire a nessuno. Se ti serve aiuto per cancellare questo mostro, devi affidarti a
unautorità che lo prenda in custodia. Ma se non hai io, non ti serve un maestro. Il maestro
dev’essere il tuo stesso Sé.
Credo che la tua domanda non si riferisca a un maestro, ma a un predicatore. Un maestro e un
illuminato che mette in grado gli altri di illuminarsi. Una candela ha una fiamma, ed ogni altra
candela che vi venga accostata si accende come la prima. Se un maestro non ti da l’illuminazione è
un predicatore, non un maestro.
Oggigiorno è molto difficile trovare un maestro. Ci sono soprattutto predicatori. Un vero maestro
non ha un insegnamento, semplicemente ti informa che tu non sei diverso da lui, dal Sé. Tu sei già
quello! Che cosa resta da insegnare? Il maestro ti dice che lo sei già. Un maestro dev’essere capace
di farti capire che lo sei già, e che quindi non devi più cercare. Tu sei già quello! Tu sei già
libero! La verità ultima è che non c’è maestro, non c’è insegnamento, non c’è studente.
D.: Lei dice che non c’è differenza tra lo stato di sogno e di veglia. Adesso, come fa a dirmi se è
sveglio o se sta sognando di darmi il Satsang?
P.:Non sono in nessuno dei due stati. Entrambi gli stati appaiono in me. Stai sognando che io dò il
Satsang, ma i tuoi sogni non mi toccano.
Poonja
L’jnani (saggio) vive nel momento presente, ma che ci sia in quel momento gioia o collera, è
dimenticato il momento dopo; e questo, l’uomo comune, che ha costruito un’immagine dell’jnani’ come
“uomo perfetto”, non lo può realizzare.
La verità è che l’jnani non è perfetto ma totale.
Se l’illuminazione dovesse accadere, non vi è individuo a cui succede.
Non vi può essere nessun “jnani”; vi può solo essere… un testimoniare di ciò che chiamiamo “vita”.
Ramesh Balsekar
La verità è aldilà delle parole. Non ammette spiegazione. Tutto ciò che è possibile fare è
indicarla.
Il saggio ha già sopraffatto la mente e rimane in pace. Restare nella sua compagnia aiuta a
provocare questa condizione negli altri, altrimenti non cè senso nel cercare la sua compagnia.
Se il discepolo trova il Guru internamente, allora non importa dove vada. Si deve comprendere che
restare qui o altrove è la stessa cosa ed ha lo stesso effetto.
Il linguaggio è soltanto un mezzo per comunicare i… pensieri… (essi) sorgono dopo che nasce il
pensiero “io” (che) è la radice. Queste parole che sto dicendo ostruiscono quel muto linguaggio (del
silenzio) … cè dellelettricità che fluisce in un cavo. Con la resistenza al suo passaggio essa
splende come lampadina o gira come ventilatore.
Nel cavo rimane come energia elettrica. Analogamente il silenzio è leterno flusso del linguaggio
ostruito dalle parole. Ciò che non si riesce a conoscere per mezzo di una conversazione che si
estende per diversi anni, può essere conosciuto istantaneamente nel silenzio.
Ramana Maharshi
D. Che beneficio può dare il fatto di parlare o di scrivere su simili soggetti?
J.K.: Quando lei è recettivo, quando è assorto nell’ascolto, libero da qualsiasi referenza, allora è
aperto alle parole. Le parole articolate non sono solo delle parole, provengono direttamente dal
senso, vi conducono alla giusta rappresentazione geometrica. Ecco perché nei libri sacri vien detto
che dovete vivere con le parole, le parole del guru, del maestro. Esse sono in un certo senso delle
bussole che puntano in direzione della verità.
D. È un aiuto per noi creare le nostre parole, o questo ci allontana dalla verità?
J.K.: Quando ascoltate la logica superiore – e logica superiore significa qui, nel senso
tradizionale, una logica che non rinvia a nessun oggetto – quando voi vivete con essa, potrete
trovare le vostre proprie parole, che possono stimolarvi di più, o con le quali vi sentite più “a
casa”.
Ma vivete con queste parole come vivete con l’immagine della benamata. Non avete bisogno di
guardarla tutto il tempo, soltanto di quando in quando.
Jean Klein
Una sola opera ci compete: l’annientamento di noi stessi.
Tale annientamento però, per quanto grande sia, rimane imperfetto se Dio stesso non lo compie in
noi.
Meister Eckhart
Diciamo che lei vede una mosca nella sua stanza. Quando segue i movimenti della mosca nello spazio
il suo sguardo è innocente, non calcolatore, perché non abbozza alcuna conclusione. Semplicemente
osserva la mosca. Se la sua attenzione è viva per lungo tempo, lei può arrivare a sentire se stesso
che osserva. Può sentire se stesso in osservazione. Questo eccita un senso di immensa libertà nel
quale si può sperimentare la presenza della corrente.
Il maestro non punta sull’assenza del processo mentale. Punta verso ciò che è dietro il processo
mentale, dietro il pensiero e la percezione. Egli non pone l’accento sull’oggetto osservato – la
mosca nello spazio – ma sull’osservazione stessa.
Generalmente vi è molta anticipazione nella vostra osservazione. Perché mentre osservate, proiettate
già un risultato e focalizzate l’attenzione sull’oggetto del pensiero. Ma l’osservazione reale è un
vedere senza che intervenga il pensiero di un risultato e perciò senza tensione tra osservatore e
cosa osservata.
Jean Klein
Il maestro ultimo, l’assoluto, non è mai separato da noi
ma la gente immatura lo ignora e lo cerca all’esterno, lontano da sé…
Maestro di saggezza, tu che abbracci l’universo e gli esseri, il samsara e il nirvana,
ci mostri come tutti i fenomeni diventano insegnamenti
e mi convinci che tutto è il maestro assoluto.
Dilgo Khyentse
Se capiamo che ogni momento della vita è il maestro, non possiamo fare diversamente. Se siamo
realmente ogni momento della nostra vita non c’è spazio per un autorità … Quando io sono la mia
sofferenza dov’è l’autorità?.
Resta… una piccola illusione : -… grazie tante sarò io la mia autorità. Ma che nessuno mi dica
che cosa devo fare-. Dov’è l’inganno? – Sarò io la mia autorità, costruirò da me i miei concetti
della vita-…E’ un controsenso in cui tutti cadiamo.
Charlotte Joko Beck
È evidente che le religioni sono false. È tutto falso: la religione, la spiritualità, la società,
voi, le vostre proprietà, i vostri motivi, i vostri valori, tutto quanto.
Io non sono qui per insegnarvi qualcosa. Qui non c’è nulla che possiate imparare. Il fatto che
abbiate deciso di venire qui a porre queste domande significa che tutti quei guru e tutte quelle
scritture non vi sono serviti a niente. Se non foste venuti qui, sareste andati da qualche altra
parte.
U.G.
D.: Qual’è la differenza tra lei e me? Se lei dice che non c’è differenza, perché lei è seduto lassù
ed io quaggiù’ ? Se io mi sedessi sulla sua sedia, nessuno mi ascolterebbe, né mi crederebbe.
P.: Nessuna differenza. Tutte le differenze sono immaginarie. Se immagini che vi siano differenze,
stai pur seduto sul pavimento. Se non hai dubbi o pensieri sulle differenze immaginarie, siediti
pure sulla sedia.
Poonja
… i vari oggetti che costituiscono la manifestazione, non hanno sostanza o natura propria al di
fuori della coscienza che .. è il percepire e il conoscere i fenomeni. Il fatto è che tutta la
manifestazione, tutti i fenomeni, sono apparizioni nella coscienza, percepiti dalla coscienza e
conosciuti dalla coscienza, attraverso l’interpretazione della mente.
… la coscienza è sia il funzionamento che la percezione del funzionamento e che noi (non gli
individui ma l’eterno “io”) siamo quel percepire.
Ramesh Balsekar
Loggia 13:
Gesù diceva ai suoi apostoli:
A chi potete paragonarmi?
Ditemi a chi assomiglio?
Simon Pietro gli disse: Assomigli ad un angelo giusto.
Matteo gli disse: Assomigli ad un saggio filosofo.
Tommaso gli disse: Maestro, la mia bocca non accetterebbe
Di dire a chi assomigli.
Gesù gli disse: Non sono più il tuo Maestro poiché hai bevuto e ti sei inebriato alla sorgente
bollente donde io stesso sorgo…
Tommaso si rifiuta di nominare Dio.” Di Dio si può dire solo quello che non è – e non ciò che è.”
(Tommaso d’Aquino) Di qui l’impiego di termini negativi per parlar di lui – Non-Creato,
Innominabile, Ineffabile, ecc.
Il vangelo di Tommaso
D.: Perché certi esseri realizzati si reincarnano per aiutare gli altri a realizzarsi?
P.: Nessuno va, nessuno viene… Tutto è un sogno. Chi comprende si sbarazza di tutto. Potrà
assomigliare ad una persona qualsiasi, ma il suo cuore è ben diverso.
Poonja
D.: Se tutto è illusione, anche lei è un’illusione?
M.: Oh! Sì, sono la più grande delle illusioni! Tutto ciò che dico con tanta passione è falso. Ma
questa falsità è un ponte al raggiungimento di ciò che è.
L’indirizzo della persona non è reale, solo la persona è reale. Quando lei arriva a questa casa
grazie all’indirizzo avuto, esso è vero fino a che lei non sia entrato. Appena lei è entrato,
l’indirizzo sparisce. Le parole sono indicazioni, non sono reali in se stesse.
Per toglier l’ignoranza, è necessaria la conoscenza, ma entrambe devono dissolversi nella
realizzazione. Lei è senza ignoranza, senza conoscenza.
Il maestro e il ricercatore sono illusioni, poiché sono un’unica cosa. Il falso non può essere
soppresso che dal falso. Se lei conserva la seconda spina [quella che l’ha aiutata ad estrarre la
spina dolorosa] la conoscenza, anche se essa è d’oro, la pungerà. L’ego è la sola illusione e l’ego
è la conoscenza… è una bella cosa, ma non deve essere che un rimedio… per sopprimere l’ignoranza
Ranjit Maharaj
Non è possibile che non siate condizionati. Qualsiasi cosa facciate.
L’assenza di condizionamenti, di cui parlano i vari guru è solo un imbroglio. Il concetto che si
possa non essere condizionati o che ci si possa spogliare dei vari condizionamenti, è solo un’altra
idea in vendita al mercato della spiritualità. Non ha alcun valore. Tutto quello che fate è
condizionato. L’unica cosa di cui dovreste veramente sbarazzarvi è il desiderio di liberarvi dai
vostri condizionamenti.
U.G.
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