Il linguaggio del corpo

pubblicato in: AltroBlog 0
Il linguaggio del corpo

di Lise Bourbeau

Parlo sempre del corpo fisico come del “nostro più grande amico sulla terra”. L’esperienza che ho
accumulato nel corso di oltre 20 anni insegnando alla gente come servirsi del proprio corpo per
conoscersi meglio, mi ha convinto della fondatezza di questa affermazione.

Per essere in grado di ascoltare il nostro corpo, bisogna prendere in considerazione diversi
fattori. Uno dei più importanti è il fatto di diventare più consapevole. Per fortuna esistono molti
modi per farlo.

Possiamo diventare più consapevoli imparando a “sentire” dal momento in cui entriamo in contatto con
qualcosa. E’ bene fare una pausa, chiedendosi: “ Come mi sento di fronte a questa cosa?”. E’
alquanto probabile che all’inizio questo non sia evidente, poiché non ci è mai stato insegnato a
sentire o a percepire il nostro universo interiore. Per contro sappiamo che ci sentiamo male, anche
se non siamo in grado di identificare le emozioni che provocano il malessere.

Le persone che affermano di stare sempre bene, spesso se la danno a intendere. Generalmente si
sentono bene perché qualcun altro ha appena soddisfatto le loro aspettative. Per loro è quanto si
avvicina di più al loro concetto di benessere. Sfortunatamente non è che un’illusione, Di fatto se
la persona o la circostanza esterna all’origine di questa felicità si dilegua o scompare
all’improvviso, ecco che un malessere ne rivendica il posto!

La vera felicità ha come propria origine l’interno di se stessi; nessuna influenza esterna, di
qualsiasi tipo, può assicurare questo benessere.

Le parole utilizzate, sia nel linguaggio che nel pensiero, sono un altro dei mezzi a disposizione
per diventare consapevoli. Queste parole, o pensieri, possono influenzare direttamente una parte
del vostro corpo dal momento che il corpo è assoggettato alla mente ed a ciò in cui credete. Eccone
alcuni esempi:

Ne ho fin sopra i capelli (spalle, dorso1)
Mi sta sui nervi (sistema nervoso)
Non lo posso più soffrire (naso2)
Non lo digerisco proprio! (stomaco)
Mi disgusta (cuore3)
Non ce la farò – non ci arriverò! (gambe)
Mi fa cacare! (diarrea)
Non sopporto più di vedere questo disordine (occhi)
Mi prude di dirglielo (prurito)
Ho paura che questa cosa non vada più bene (gambe o anche)
Ho paura di perdere … (ritenzione idrica o costipazione)
Ho un peso sul cuore (regione del cuore)

Vi rendete conto del grande potere che avete? Anziché utilizzare questo potere per creare delle cose
che non fanno bene, perché non utilizzarlo in modo da creare delle belle cose?

E’ importante accettare l’idea che siete voi soltanto che create la vostra vita. Tutto ciò che vi
accade non potrà mai dipendere da circostanze esterne. Riconoscere questa verità vi può cambiare la
vita, altrimenti dovreste ammettere che la vostra vita sia nelle mani di qualcun altro.

Ogni volta che vi rifiutate di riconoscere il vostro enorme potere creatore ed accusate qualcun
altro della vostra infelicità, scatta in voi una grande rabbia perché vi rifiutate di affrontare la
realtà.

Un buon modo per scoprire le credenze che non vanno più bene per voi è di osservare qual è la parte
del corpo interessata e chiedervi a cosa serve quella parte. La prima risposta che vi viene lo
identifica chiaramente. Ad esempio: una ragazza mi ha detto di aver molto male al polso ed alla mano
destra.

Le ho chiesto: “Se tu non potessi più utilizzare questa mano del tutto, questo cosa ti impedirebbe
di fare?”. Sono possibili diverse risposte. Lei mi può rispondere: “Mi impedirebbe di
dattilografare, da fare le faccende di casa, di sollevare il mio bambino, ecc.” Invece mi ha detto:
“Mi impedirebbe di giocare a tennis”. Il messaggio del suo corpo ha un legame diretto col tennis. Mi
ha confessato che giocava a tennis in maniera competitiva mentre in realtà desiderava giocare solo
per piacere. Credeva di dover fare bella figura a tennis altrimenti non avrebbe meritato di pagare
un abbonamento annuale, né di prendersi un pomeriggio alla settimana per questo gioco. La tappa
successiva consiste nel dire grazie al proprio corpo per il messaggio e in seguito agire seguendo
ciò che ci fa star bene. Cambiando il comportamento, vale a dire dandosi il diritto di giocare per
piacere, questa nuova credenza finisce per prendere il posto di quella vecchia e la malattia
scompare.

Potrei citare numerosi esempi del genere che ci fanno rendere conto dell’importanza dei nostri
pensieri, delle nostre paure, delle nostre credenze e di come dirigono la nostra vita. Per fortuna
nel momento in cui ne diventiamo coscienti possiamo trasformare la nostra vita.

Un altro buon modo per diventare coscienti è quello di osservare la propria alimentazione. Quante
volte in una settimana, prima di mangiare, vi chiedete se avete davvero fame? Quando siete sicuri di
avere fame, verificate col vostro corpo di cosa ha veramente bisogno? Quando avete sete, bevete
dell’acqua? E’ uno dei suoi migliori nutrimenti! Il vostro corpo ha una propria intelligenza e vuole
solo armonia (non si guarisce e cicatrizza da solo?). Il corpo vuole mangiare solo quando ha fame e
vuole solo ciò di cui ha bisogno per stare in salute.

Se non ascoltate il vostro corpo per quanto concerne l’alimentazione, ecco cosa certi comportamenti
possono indicare:

Se mangiate per abitudine, vale a dire tutti i giorni alla stessa ora o perché è scontato o giusto,
significa che avete dato molto potere alla vostra mente ed è questa che dirige la vostra vita.
Questa decisione non è la migliore, dal momento che la mente per funzionare si basa sulla memoria.
La mente non ha il potere di dirigere la vostra vita. Il suo unico potere è quello di impedirvi di
vivere il vostro momento presente. Essa deve invece essere al servizio del cuore.

Se mangiate per emotività, il corpo vi dice che avete molte aspettative, non credete di poter essere
felici accettandovi per come siete o accettando gli altri come sono.

Se non potete vedere, sentire, ascoltare, gustare o toccare dei nutrimenti senza saper resistere,
anche se il vostro corpo non ne ha bisogno in quel momento, significa che mangiate per appetito,
vale a dire che è uno dei vostri sensi che vi incita a mangiare o a bere. Allora il vostro corpo vi
dice che avete paura che vi manchi qualcosa, o di perdere qualcuno.

Se mangiate qualunque cosa senza fare attenzione alla qualità del vostro cibo, vuol dire che non
credete nel vostro valore e che non meritate di ascoltare i vostri veri bisogni nella vita. Fate
passare gli altri davanti a voi e tutto ciò vi fa sentire frustrati.

Mangiare grasso, mangiare carne, può denotare una persona collerica, aggressiva, anche se questa
collera è spesso repressa.

Se mangiate zuccherato, ciò vi informa che non vi fate molti complimenti e che non siete abbastanza
dolci verso di voi. Siete piuttosto esigenti e raramente soddisfatti. Dovete essere straordinari per
essere contenti di voi. Siete probabilmente il tipo di persona che fa i salti mortali per essere
amato.

Se mangiate salato, ciò indica che avete la tendenza ad aggiungere il vostro grano di sale ovunque.
Date sicuramente la vostra opinione anche se non richiesta e siete portati alla critica, sia col
pensiero che con parole.

Ora citerò brevemente altri mezzi per conoscersi meglio:

Il modo di vestirsi, la scelta degli abiti e dei colori.

I sogni.

Il modo di guidare l’auto.

La decorazione di ogni locale della casa.

La gestualità.

La morfologia.

Gli sport che scegliamo.

Il modo di ballare, ecc.

Una volta che diventate coscienti di uno dei vostri aspetti, accettatelo, perché fa parte integrante
della vostra personalità. L’avete creato voi.

Se uno di questi aspetti vi provoca dei problemi, decidete cosa volete al suo posto. L’energia che
era servita a creare il vecchio comportamento sarà d’ora in poi trasformata e gradualmente
rimodellerà all’istante questo nuovo aspetto di voi. Da quel momento in poi datevi il tempo di
arrivarci sapendo che l’aspetto di voi che esiste da parecchi anni non può trasformarsi dalla sera
alla mattina, anche se questo può succedere. Tutto ciò dipende dalla vostra volontà e dal vostro
grado d’incoraggiamento di fronte a questo aspetto.

Questo processo di cambiamento risulta più difficile quando abbiamo creato in noi due aspetti che si
contraddicono. Ad esempio un’animatrice di “Ecoute Ton Corps” non può credere di essere una buona
animatrice perché un’altra parte di lei, che crede alla critica, le dice che avrebbe potuto fare di
meglio. Ci sbatte la testa e questo non la fa star bene. Tenta di uscirne decidendo di credere che
tiene dei buoni corsi e che è una buona animatrice. Ma ecco che un altro aspetto di lei prende il
sopravvento e le dice che se crede a ciò diventerà orgogliosa e si prenderà per quello che non è.
Allora, che lei adotti una credenza o l’altra, non si sente bene. C’è dualità in lei, una
battaglia. E dovrà decidere che cosa la rende più felice. Se la decisione è credere di essere brava,
dirà grazie agli altri due aspetti che credeva l’aiutassero, ma non ha più bisogno di questo genere
d’aiuto.

Nell’istante in cui è chiaro che la decisione è stata presa, ci centriamo in noi stessi ed ecco che
arriva la guarigione. Vedete sicuramente l’importanza di diventare consapevoli per riuscire a fare
questo lavoro interiore. A poco a poco sviluppiamo anche la nostra individualità e possiamo lasciar
cadere quegli aspetti di noi che servono a nasconderla.

Non posso far altro che consigliarvi, nel concludere questo articolo, di non aspettare di soffrire
troppo prima di passare all’azione. Quando il corpo fisico soffre, cerca di dirci che è urgentissimo
cambiare il modo di pensare, il comportamento, perché non è solo il corpo fisico che soffre, ma
anche la sua anima. Questa sofferenza vi dice che non seguite la direzione migliore per voi e il
vostro piano di vita. Inoltre ritardate la vostra evoluzione. Siete così attaccati a questo pianeta
da volerci ritornare ancora per molte vite?

La scelta è vostra. Potete decidere in questo istante di prendervi in mano e di creare una vita di
felicità, amore, pace, armonia, salute e abbondanza. E’ sufficiente crederci e sentire nel profondo
di voi stessi che avete il potere di riuscirci. Riprendetevi il vostro potere, dite alla vostra
mente che ora sapete che non è lei a decidere per voi, ma che non può che assistervi nei vostri
bisogni. Buona fortuna!

1 N.d.T.: questa espressione viene tradotta in francese con “en avoir plein le dos” letteralmente
“averne il dorso pieno” , da qui il riferimento alla schiena e alle spalle

2 N.d.T.: il verbo francese “sentir” è spesso collegato al senso dell’odorato, da qui il
collegamento col naso

3 N.d.T.: il termine francese écoeurer, che significa anche scoraggiare, ha in sé il termine coeur,
cuore.

Desideriamo ringraziare Isabella Popani per la sua gentilezza e generosità nel tradurre questo
articolo.

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *