di Sri Chinmoy
MADAL BAL EDITORE
prima edizione: febbraio 1993
INTRODUZIONE
IL RAPPORTO MAESTRO-DISCEPOLO
Chi è un Maestro spirituale autentico, e che genere di saggezza
incarna? Chi sono i suoi discepoli, e che forza li spinge a seguirlo?
In questo
straordinario libro, il Maestro spirituale Sri Chinmoy illumina per
noi la toccante dinamica che lega la Guida o Maestro spirituale, o
Guru, e il suo studente. Questa dinamica si esprime tramite il
linguaggio dell’amore e testimonia una visione di trasformazione della
vita. Le parole di Sri Chinmoy rivelano l’esistenza di una verità
spirituale più elevata, la cui ricerca è tracciata da un viaggio che
il Maestro e il discepolo affrontano insieme.
Usando le parole di Sri Chinmoy, un vero Maestro spirituale o Guru è
qualcuno che ha ottenuto la realizzazione di Dio, la perfezione ultima
nella saggezza della vita, e che cerca di portare questa saggezza agli
altri. Chiunque abbia una sete ardente di saggezza e pace interiore
può trovarla ben visibile in un’anima realizzata. Lo stesso Sri
Chinmoy emana una radiosità e una pace così profondi, e un amore così
incondizionato e pieno di accettazione, che è difficile non provare in
sua presenza una gioia serena. Il Maestro illuminato raramente offre
la sua saggezza con parole, e mai con istruzioni didattiche. Il suo
insegnamento è il silenzio del suo sguardo, l’armonia dei suoi gesti,
la compassione del suo sorriso, l’infinità del suo cuore. La sua
autorevolezza emana dal suo amore e dalla sua pace, ed è per amore di
questi che il discepolo si unisce con devozione volenterosa alla
volontà del suo Maestro.
Esistono poche anime realizzate e sono ancora meno i Maestri
spirituali realizzati. Come Sri Chinmoy sottolinea, l’autentico
Maestro spirituale, riconoscendo che la ricchezza interiore che ha
scoperto ci appartiene per diritto di nascita ed è il tesoro nascosto
di ogni uomo, la offre come dono ai cercatori di tutto il mondo.
Questo dono viene offerto incondizionatamente, senza chiedere nulla in
cambio, poiché le qualità divine racchiuse in esso non hanno prezzo. E
così, con compassione infinita, il Maestro spirituale prende in
consegna la frustrazione e la sofferenza di chi giunge a lui e dona in
cambio la sua pace e la sua gioia.
Un Maestro spirituale è un’artista di pazienza infinita. In lui sono
unite la determinazione di un impavido guerriero e la gentilezza della
più tenera delle madri. Usando gli anni come cornice temporale, egli
scolpisce il recalcitrante materiale umano dei suoi studenti
nell’immagine stessa della pace. Questo compito è enorme, poiché la
pace è naturale per l’anima dell’uomo come l’aria per respirare, ma
nonostante questo ci sfugge. Si pretende di non desiderare altro che
pace, ma nonostante questo si resta nel mare dell’irrequietezza e
dell’agitazione. L’errore risiede nell’ignoranza, nel dubbio e nella
inadeguata devozione verso la sorgente della pace che è dentro di noi.
E così il Maestro spirituale deve ripetutamente spingere i suoi
discepoli a evitare le false soluzioni ai problemi della vita e a
cercare il loro rifugio ultimo nel tempio del proprio cuore.
Attraverso una semplicità di bambino, la sua gioia e serenità, il
Maestro offre continuamente al discepolo un’immagine della sua vera
meta. Dapprima l’influenza del Maestro genera nel discepolo ripetute e
temporanee esperienze di tranquillità e delizia, ma con il passare del
tempo queste esperienze creano nel discepolo una fede fiorente nel
proprio potenziale interiore, fede tesa alla realizzazione della
propria visione interiore.
Sri Chinmoy scrive “È il lavoro del Maestro spirituale fare sentire ai
suoi discepoli che senza amore, senza verità e luce, la vita è arida e
insignificante. La cosa più importante che un Maestro spirituale fa
per i suoi figli spirituali è quella di renderli coscientemente
consapevoli di qualcosa di vasto e infinito dentro di loro, che non è
altro che Dio stesso.”
Per Sri Chinmoy, il veicolo principale dell’istruzione spirituale è la
meditazione, attraverso la quale il Maestro porta alla luce le qualità
che permetteranno al discepolo di fare un progresso interiore, e di
agire contro la spinta delle forze e delle abitudini negative e auto
distruttive.
Attraverso la meditazione il discepolo inizia un processo che
trasforma alla fine le radici stesse del suo essere. Questo processo
lo spinge a cessare di identificarsi con gli eventi esteriori, i
successi e i fallimenti della sua vita, mentre egli inizia a scoprire
una fonte incessante dentro di lui, una sorgente così profonda da
essere imperturbabile dalle vicissitudini della vita. Ogni evento
della vita, sia esso gioioso o doloroso, diventa un’occasione tramite
cui il discepolo può approfondire la sua devozione a questa fonte di
straordinaria bellezza, e fare tesoro della delizia che gli offre. Il
viaggio misterioso verso questa sorgente sconosciuta si tramuta in un
miracolo di gioia e gratitudine che, per il vero cercatore, diventa la
trascinante realtà della sua vita. Tutte le altre esperienze perdono
importanza se paragonate alla necessità di questo viaggio verso la
pace, la luce e la delizia.
Sri Chinmoy ci dice che il Maestro spirituale, coltivando l’anelito
interiore dei suoi studenti, li conduce a riconoscere che la sua
altezza e la sua realizzazione dell’Assoluto sono loro proprie. Quando
il discepolo sente questa verità, capisce che la vera ubbidienza al
suo Maestro non è altro che la propria costante determinazione a
restare nel cuore e a reclamare per se stesso la luce del Maestro.
L’ubbidienza esteriore, o il seguire i consigli e le richieste del
Guru, esprime solamente il riconoscimento interiore che, per il
semplice fatto che il Maestro è tutto per lui, il discepolo desidera
intensamente essere tutto per il Maestro. Dato che è una cosa sola con
lui, il discepolo rende propria la visione del Maestro. Dato che il
Maestro è una cosa sola con il discepolo, con gioia accetta le sue
imperfezioni e si assume la piena responsabilità di trasformarle in
perfezioni.
Con una gratitudine colma di meraviglia, il discepolo vede
incessantemente che il suo amor proprio, carico di dubbi, non è niente
in paragone all’amore che il Maestro nutre per lui. Dapprima esitante,
poi con crescente devozione, egli si abbandona all’esperienza di
questo amore. Con il potere risanante della sua compassione, il
Maestro sostituisce lentamente le limitazioni del suo discepolo e
sincerità di mente, purezza di cuore e devozione a una visione sacra
della vita.
Sri Chinmoy chiama la sua via “la via dell’amore, della devozione e
dell’abbandono.” Il discepolo con l’aiuto del Maestro ama il proprio
sé più elevato. Egli si dedica con attenzione infinita e tenero
affetto al nutrimento della realtà che il Maestro porta in luce dentro
di lui. E infine, gioiosamente abbandona il suo intero essere, con
tutte le sue imperfezioni, alla volontà della propria realtà. Tramite
la sua unità con il suo Guru, egli impara che ognuno di noi possiede
Dio dentro di sé, e che tutta la creazione non è altro che la Luce di
Dio. Egli vede che il suo ruolo è semplicemente quello di essere di
questa Luce, per manifestarLa e amarLa e farne tesoro negli altri.
Traboccante di gioia, egli abbraccia il dono della vita. Con
gratitudine, egli la offre alla visione del Supremo, mentre con
compassione insondabile, il suo Maestro gli mostra l’oceano di
divinità contenuto in essa.
Prologo
Colui che ti ispira è tuo vero Maestro.
Colui che ti ama è tuo vero Maestro.
Colui che ti forza è tuo vero Maestro.
Colui che ti perfeziona è tuo vero Maestro.
Tuo vero Maestro è colui che ti ritiene suo tesoro.
PROLOGO
Il Guru vede nel discepolo l’immagine stessa di Dio; perciò egli è
completo sacrificio per il suo discepolo. Il discepolo vede e sente
nel Guru la sola protezione alle sue limitazioni; perciò è tutto amore
per il suo Guru.
L’amore del Guru per il discepolo è la sua forza.
La forza del discepolo è il suo abbandono al Guru.
Il Guru è allo stesso tempo la fonte dei conseguimenti del discepolo e
un servo fedelissimo del suo amore.
Il Guru ha solo un arma compassionevole: il perdono. Il discepolo ha
tre spade snudate: limitazione, debolezza e ignoranza. Ciò nonostante,
il Guru vince con grande facilità.
Ottenere la realizzazione da solo è come attraversare l’oceano su una
zattera. Ma ottenere la realizzazione tramite la grazia di un Guru è
come attraversare l’oceano su una nave forte e veloce, che ti porta
con sicurezza alla Sponda Dorata attraverso il mare dell’ignoranza.
O discepolo, sai qual è il cliente più stupido della terra? È il tuo
Guru, e solo il tuo Guru. Egli acquista la tua ignoranza e ti dà
conoscenza; acquista la tua impotenza e ti dà potere. Puoi immaginare
un affare più sciocco? Adesso impara il nome della sciocchezza del tuo
Guru: compassione, nient’altro che compassione.
IL RUOLO DEL MAESTRO
L’insegnante umano ti mostra
Come leggere.
L’insegnante divino instancabilmente
Legge per te.
Uno conduce la tua mente
Ai cancelli della saggezza,
L’altro apre la tua anima
Al Blu vasto come il cielo.
IL RUOLO DEL MAESTRO
Un vero Maestro spirituale è un uomo che ha raggiunto la realizzazione
di Dio. Ogni persona è uno con Dio,
ma il vero Maestro spirituale ha stabilito coscientemente la sua unità
con Lui. In ogni momento può entrare in una
coscienza più elevata e fare discendere messaggi da Dio per quei
discepoli che hanno fede in lui. Il
Maestro, se è autentico, rappresenta Dio sulla terra per quei
cercatori che hanno vera aspirazione e fede
in lui. Egli è stato autorizzato o commissionato da Dio ad aiutarli.
Il vero Maestro, il vero Guru, è Dio
stesso. Ma sulla terra Egli spesso opera in e tramite un Maestro
spirituale. Il Maestro da energia al
cercatore con l’ispirazione e, nel corso del tempo, tramite l’infinita
Grazia del Supremo offre al cercatore l’illuminazione.
Si sbaglia quando si considera il Maestro solo come una persona, come
il corpo umano. Si deve sentire che il vero Maestro è nel corpo
fisico. Perché i miei discepoli sono giunti a me? È perché il loro
vero Maestro, il Supremo, è dentro di me. Il Supremo è anche dentro di
loro, ma in loro è ancora dormiente, mentre in me Egli è completamente
sveglio. Il Maestro e il discepolo sono come due amici che hanno la
stessa capacità; uno però sta dormendo e ha bisogno di aiuto per
alzarsi, prima di potere manifestare la sua capacità. Il Guru si reca
dal fratello, gli tocca i piedi e gli accarezza la testa, e gli dice
“Per favore, svegliati. È giunto il momento di lavorare per nostro
Padre.”
Quando un Maestro accetta qualcuno come discepolo, accetta quella
persona come parte di se stesso. Se il discepolo è imperfetto, anche
il Maestro rimane imperfetto. Nella perfezione del discepolo si trova
la perfezione del Maestro. Dico sempre che non ho individualità, né
personalità. Sono i conseguimenti dei miei discepoli che mi portano in
Cielo o all’inferno. Io ho la capacità di rimanere sempre in Cielo, ma
loro possono facilmente trascinarmi all’inferno in ogni istante,
perché li ho accettati come miei propri.
Un vero Maestro spirituale cerca di fare emergere la divinità
interiore del discepolo dalla profondità interiore del suo cuore.
Bussa alla porta del cuore del discepolo e risveglia il figlio divino
che è in lui, che chiamiamo anima. Egli dice all’anima: “Bada agli
altri membri della tua famiglia – il fisico, la mente e il vitale – e
prenditi cura di loro. Essi sbagliano in continuazione. Dona loro una
nuova vita, un nuovo significato, un nuovo scopo.”
È il lavoro del Maestro spirituale fare sentire ai suoi discepoli che
senza amore, senza verità e senza luce la vita è arida e
insignificante. La cosa più importante che un Maestro spirituale fa
per i suoi figli spirituali è quella di renderli coscientemente
consapevoli di qualcosa di vasto e infinito dentro di loro, che non è
altro che Dio stesso.
La Verità trascendentale più elevata è dentro i nostri cuori, ma
sfortunatamente non l’abbiamo ancora scoperta. È per questo che chiedo
ai miei discepoli di andare in profondità e di meditare sul cuore, in
cui dimora l’anima. Alla fine essi imparano come contattare l’anima ed
iniziano ad ascoltare i suoi dettami. In quel momento cominciano a
compiere un vero progresso verso la scoperta del loro Sé più elevato e
più profondo.
Se un cercatore è già sviluppato, se cioè ha praticato la vita
spirituale in incarnazioni precedenti ed ha la capacità di ascoltare i
dettami del suo essere interiore, non è assolutamente necessario per
lui avere un Maestro spirituale. In questo caso deve solo andare in
profondità e praticare la vita spirituale con la massima sincerità.
Dato che non vuole l’aiuto di un Maestro, egli deve dipendere
interamente da se stesso e dalla sconfinata Grazia di Dio. Ma occorre
sapere che il sentiero spirituale è arduo; solo molto raramente dei
cercatori hanno realizzato Dio senza l’aiuto di un Maestro spirituale.
La maggior parte degli stessi Maestri spirituali ha ricevuto l’aiuto
da qualcuno per un giorno o un mese o un anno o dieci anni prima di
realizzare Dio.
Come abbiamo bisogno di insegnanti per la nostra conoscenza esteriore
– per illuminare il nostro essere esteriore – così abbiamo bisogno
anche di un Maestro spirituale che ci aiuti e ci guidi nella nostra
vita interiore, specialmente all’inizio. Altrimenti il nostro
progresso sarà molto lento e incerto, e potremmo diventare molto
confusi. Potremmo avere esperienze alte e elevanti, ma non dare loro
un significato adeguato. I dubbi potrebbero offuscare la nostra mente
e diremmo: “Sono semplicemente una persona ordinaria, come posso avere
questo tipo di esperienza? Forse sto ingannando me stesso.” Oppure
potremmo dirlo ai nostri amici, ed essi risponderebbero “È tutta
un’allucinazione mentale. Lasciala stare, la vita spirituale.” Ma se
c’è qualcuno che conosce cos’è la Realtà, dirà “Non fare lo stupido.
Le esperienze che hai avuto sono assolutamente reali.” Il Maestro
incoraggerà e ispirerà il cercatore e darà spiegazioni appropriate
delle sue esperienze. Se il cercatore inoltre fa qualcosa di sbagliato
nella sua meditazione, il Maestro sarà in grado di correggerlo.
Perché si va all’università quando si potrebbe studiare a casa? È
perché si sente che si otterrà un istruzione da persone esperte, da
gente che conosce bene il soggetto. Ora, tu sai che ci sono stati
pochi, veramente pochissimi uomini di conoscenza che non andarono in
nessuna università. Dio è in ognuno di noi, e se un cercatore sente di
non avere bisogno di un aiuto umano, è benvenuto a provare la sua
capacità da solo. Ma se qualcuno è saggio e vuole correre verso la
Meta, invece di inciampare o camminare soltanto, certamente l’aiuto di
un Guru diventa considerevole.
Poniamo che io sia a Londra. So che New York esiste e che ci devo
tornare. Di cosa ho bisogno per arrivarci? Di un aeroplano e di un
pilota. Nonostante sappia che New York esiste, io non posso andarci da
solo. In modo simile, tu sai che Dio esiste. Vuoi raggiungere Dio, ma
qualcuno ti deve portare da Lui. Come l’aeroplano mi porta a New York,
così qualcuno ti deve portare alla Coscienza di Dio che è nel profondo
di te. Qualcuno ti deve mostrare come entrare nella tua propria
divinità, che è Dio.
Un Maestro spirituale viene da te con una nave. Ti dice “Vieni! Se
vuoi andare alla Sponda Dorata, io ti ci porterò. Inoltre, una volta
salito sulla mia nave, potrai cantare, potrai danzare, potrai perfino
dormire; io ti porterò in modo sicuro alla Meta.”
Per millenni abbiamo nuotato nel mare dell’ignoranza. Quando ci
risvegliamo, vogliamo nuotare attraverso quel mare fino all’oceano
della Luce e della Delizia. Se sappiamo che c’è un barcaiolo, e che
c’è una nave che ci può portare al sicuro alla nostra Meta, cercheremo
naturalmente di ottenere il suo aiuto. Un vero Maestro spirituale
conosce la via e ci aiuterà con sicurezza a raggiungere la meta. Come
un barcaiolo, egli ci porterà all’altra sponda.
Se qualcuno ci aiuta nel mondo esteriore – un avvocato o un dottore,
per esempio – ci farà pagare qualcosa. Ma quando il Guru ti porta alla
tua meta, non prenderà niente per se stesso. Non sei obbligato a
dargli neanche una briciola della tua ricchezza, perché egli ha la
propria ricchezza infinita. Alla fine ti accorgerai che è tutta la
stessa ricchezza. La Sua meta, la tua meta, la meta di ciascuno di noi
è la stessa Pace, Luce e Beatitudine infinite. Il Maestro spirituale
dice “Tu sei affamato. Io ho una quantità infinita del cibo divino che
tu vuoi, perciò non ho bisogno di prendere niente del tuo.”
Nella vita umana la gente, se vede che qualcuno si è fatto aiutare,
può dire “Quella persona non l’ha
potuto fare da sola.” Ma una persona che è veramente affamata di Dio
dirà “Non importa chi offre il cibo, io ho fame e voglio mangiare
subito. Questo è il cibo a cui ho anelato per tutta la vita ed egli me
lo dona. Fino a quando egli mi nutrirà di vera Divinità, lasciatemi
mangiare.”
Se senti che accettando un Maestro spirituale stai scansando le tue
responsabilità, commetti un errore, perché in quel momento ti separi
dal tuo Maestro. I miei discepoli più devoti non sentono di essere
degli estranei. Essi sentono la loro unità con me. Sentono che
posseggo più capacità della loro, perciò identificano la loro piccola
capacità con la mia più grande. Quando entrano nella mia capacità,
essi sentono che è la loro propria quella in cui stanno entrando,
perché in me essi vedono un amore e una premurosa attenzione totali.
È solo sentendo la tua unità con il tuo Maestro che puoi compiere un
vero progresso. Se senti di essere uno straniero o un estraneo nel
cuore del tuo Maestro, od anche se pensi di essere semplicemente un
ospite, non avrai mai successo nella tua vita spirituale. Per quanto
tempo puoi restare come ospite nella casa del tuo amico? Alcuni giorni
o un mese, e poi dovrai andartene. Anche se senti di venire come un
amico, alla fine dovrai andartene. Ma se senti che la sua casa è la
tua casa, allora sarai al sicuro, al sicuro per l’eternità.
Quando il discepolo e il Maestro si trovano al sicuro l’uno nel cuore
dell’altro, l’ora dell’iniziazione si avvicina velocemente. Quando il
Maestro inizia qualcuno, egli dà a quella persona una porzione del suo
respiro vitale. Nel momento dell’iniziazione, il Guru fa una promessa
solenne al singolo cercatore e al Supremo, che egli farà del suo
meglio per aiutare il cercatore nella sua vita spirituale, che egli
offrirà il suo cuore e la sua anima per portare il discepolo nella più
elevata regione dell’Aldilà. Il Maestro dice al Supremo “Finché non
porterò a Te questo figlio, io non lo lascerò; la mia parte non sarà
terminata.” E al discepolo dice: “D’ora in avanti puoi contare su di
me; puoi pensare a me come tuo proprio.”
Nel momento dell’iniziazione, il Maestro in verità si carica delle
innumerevoli imperfezioni del discepolo, sia dalla presente
incarnazione che da quelle passate. Naturalmente ci sono veri, sinceri
Maestri spirituali così come ci sono falsi Maestri. Qui parlo dei veri
Maestri. Alcuni Maestri molto sinceri iniziano solo un discepolo al
mese. Dopo avere iniziato il discepolo essi si ammalano e soffrono
terribilmente, perché si sono effettivamente fatti carico delle
imperfezioni del discepolo. D’altra parte ci sono dei Maestri
spirituali che sono capaci di iniziare molti discepoli senza soffrire,
perché hanno la capacità di gettare le imperfezioni di cui si sono
fatti carico nella Coscienza Universale. Ma ci sono alcuni falsi
Maestri che iniziano cinquanta, sessanta o cento discepoli alla volta,
o che iniziano tramite un’altra persona. Ma questo tipo di iniziazione
di massa è un inganno assurdo.
Il Guru può iniziare il discepolo in vari modi. Egli può fare
l’iniziazione nel tradizionale modo indiano, mentre il discepolo
medita. Può anche iniziare il discepolo mentre dorme o quando è nella
sua coscienza normale, ma calma e quieta. Il Guru può iniziare il
discepolo anche tramite i soli occhi.
Egli guarderà il discepolo, e immediatamente la persona sarà iniziata
– ma nessuno lo saprà. Un Maestro può compiere anche un’iniziazione
fisica, premendo la testa o il cuore o una parte del corpo del
discepolo. In quel momento egli cerca di fare sentire alla coscienza
fisica che l’iniziazione è avvenuta. Ma con l’iniziazione fisica il
Guru inizierà il discepolo anche in un modo psichico. In quel momento
il Guru vede e sente l’anima del discepolo e agisce sull’anima.
L’iniziazione può anche essere fatta con un processo occulto o in un
sogno. Se non c’è un Maestro spirituale disponibile in quel momento,
Dio Stesso può assumere una forma umana molto luminosa nei tuoi sogni
o durante la tua meditazione e può iniziarti Egli Stesso. Ma questo è
un caso molto raro. La maggior parte delle volte l’iniziazione viene
compiuta da un Maestro.
I miei discepoli non hanno bisogno di chiedermi di iniziarli
esteriormente, perché io so cosa è meglio per loro; vale a dire, io so
se l’iniziazione esteriore accelererà il loro progresso interiore.
Molto spesso inizio i miei discepoli tramite il mio terzo occhio, che
sento essere il modo più convincente ed efficace. Molti hanno
osservato i miei occhi quando sono nella mia coscienza più elevata. In
quel momento i miei occhi ordinari, i miei occhi umani, diventano
totalmente uno con il mio terzo occhio. Questi due occhi ordinari
ricevono allora Luce infinita dal terzo occhio, e questa Luce, dai
miei occhi che irraggiano divinamente, entra negli occhi
dell’aspirante. Immediatamente la Luce entra nell’intero corpo
dell’aspirante e là trabocca dalla testa ai piedi. Allora io vedo la
Luce, la Luce mia propria, la Luce del Supremo, che brilla
nell’ignoranza del discepolo, e che l’ignoranza offre la sua
gratitudine. Essa dice “Ora che sono diventata tua, ora che mi hai
fatto tua, io sarò tua per sempre.” In quel momento divento
responsabile dell’illuminazione dell’ignoranza del discepolo, e il
discepolo diventa responsabile nell’aiutarmi a manifestare il Supremo
sulla Terra.
Solo perché ho iniziato un cercatore, non significa che egli può
andare ad iniziare qualcun altro. Non è come se avessi detto una
Verità ed ora egli può dirla a qualcun altro. Molto spesso ho sentito
di un Maestro che ha iniziato qualcuno, e poi il
discepolo procede ad iniziare qualcun altro, e quest’ultimo inizia
un’altra persona ancora – come i discendenti di una famiglia. Ma
questo tipo di iniziazione non ha valore. La vera iniziazione deve
essere fatta da un Maestro che ha realizzato Dio; non può essere fatta
tramite un’altra persona. Se un Maestro ha il potere spirituale di
iniziare un discepolo direttamente sul piano occulto, va bene. Ma se
dice di potere iniziare qualcuno tramite un discepolo che è ancora un
principiante, questo tipo di iniziazione è assurda. Quando si vede
gente negli Stati Uniti che dice di avere avuto la richiesta dal
proprio Maestro spirituale in India di iniziare altre persone, si può
essere certi che non ha luogo nessuna iniziazione è semplicemente un
inganno. L’iniziazione deve essere fatta direttamente dal Maestro, sul
piano fisico o sui piani interiori.
Quando il Guru inizia un discepolo, lo accetta senza riserve e
incondizionatamente. Anche se il discepolo se ne va dopo
l’iniziazione, trovando difetti nel Guru, il Guru agirà in quel
discepolo e attraverso di lui per sempre. Il discepolo può anche
andare da qualche altro Guru, ma il Guru che lo ha iniziato aiuterà
sempre quel particolare cercatore nel mondo interiore. E se il nuovo
Guru è abbastanza nobile, permetterà al Guru originale di agire nel
discepolo e attraverso di lui. Anche se la connessione fisica con il
Guru originale è interrotta, e fisicamente il Guru non vede il
discepolo, spiritualmente dovrà aiutarlo per avere fatto una promessa
al Supremo.
Anche se il discepolo non va da un altro Guru, ma semplicemente cade
dal sentiero della Verità, anche allora il suo Guru originale deve
mantenere la sua promessa. Il discepolo può cadere dal sentiero
spirituale per una incarnazione, due incarnazioni o anche molte
incarnazioni, ma il suo Guru – che sia nel corpo oppure nelle regioni
più elevate – baderà costantemente al discepolo e aspetterà
l’opportunità per aiutarlo attivamente quando tornerà nuovamente alla
via spirituale. Il Guru è realmente distaccato, ma solo per la
promessa fatta al discepolo e al Supremo nel discepolo, Egli aspetta
indefinitamente un’opportunità per portare il discepolo alla Meta.
Alcuni dei miei discepoli che una volta seguivano la mia via con la
massima sincerità, mi hanno pure lasciato con la massima sincerità. Ma
se sono discepoli nel mondo interiore, se io li avevo già accettati ed
essi erano miei veri discepoli, desidero dire che non li ho
dimenticati. Potranno servire una, due, cinque o sei incarnazioni
perché tornino alla vita di aspirazione, ma non importa quanto ci
metteranno, io li aiuterò nella loro marcia verso la realizzazione di
Dio.
Proprio per la promessa che ho fatto all’anima del discepolo e a Dio,
sono più responsabile io per il discepolo che il discepolo stesso. Ma
d’altra parte, chi mi permette di prendere questa responsabilità? Il
discepolo! Io sono alla mercé dei miei discepoli. Adesso Dio è una
vaga idea per loro, perciò oggi possono accettarmi e domani potrebbero
lasciarmi. Sul piano esteriore il discepolo può lasciarmi; ma finché
il Supremo vuole che mi concentri su quella persona e mandi la Sua
Luce a quella persona, io devo farlo. Dopo avere lasciato la nostra
via, il discepolo può non seguire altre vie o può seguire un altro
sentiero. Ma una volta che accetto qualcuno, a meno che e finché il
Supremo mi dica che quella persona è in altre mani, io sono
responsabile per lui.
Dico ai miei studenti “Sono pronto a prendere tutti i vostri problemi,
premesso che siate pronti a sentire di essere per me e per me solo. Se
la vostra fedeltà è dispersa qui e là, in questo gruppo o in quel
gruppo, e se venite al nostro Centro una volta ogni tanto, anche se
dite che sono il vostro Maestro mi rendete impotente a fare qualcosa
per voi. Solo se mi date veramente la vostra completa esistenza,
interiore ed esteriore, solo allora potrò fare qualcosa per voi. È in
forza della mia assoluta unità con voi e della vostra totale
accettazione di me che posso assumere i vostri problemi.”
Quando un Maestro di ordine molto elevato ti dice che hai una
relazione eterna con lui, egli sta parlando in base alla sua assoluta
unità con il Supremo e con la tua anima. Egli sa che sarai sempre
sotto la sua guida interiore. E quando realizzerai l’Altissimo, vedrai
che la suprema Coscienza che hai realizzato è la stessa Coscienza che
il Maestro rappresenta sulla Terra. Un vero Maestro spirituale incarna
la Coscienza infinita del Supremo e rappresenta quella Coscienza sulla
Terra.
Quando il Maestro parla di una relazione eterna, parla di una
relazione di reciproca accettazione. Il Maestro non dice: “Che tu sia
consapevole di essa oppure no, manterrò la mia connessione eterna con
te e noi saremo eternamente uno.” No, se il Maestro ha veramente la
capacità di stabilire questa relazione eterna con il discepolo, egli
ha anche la capacità di fare percepire al discepolo di averlo fatto.
Il Maestro offre questo messaggio all’anima del cercatore, e il
cercatore sente che la sua connessione interiore con il suo Maestro
durerà per sempre.
Allora con la sua più grande dolcezza, attenzione premurosa,
compassione, gratitudine ed orgoglio, il Maestro accetta il discepolo
con tutto il cuore e per sempre. E anche il discepolo avrà gli stessi
sentimenti per il Maestro; sentirà che il Maestro non è un’entità
separata, ma che è totalmente sua propria. Egli sentirà che questa
parte elevatissima, che chiama Maestro, è la sua stessa parte più
illuminata. Quando egli possiede questo tipo di sentimento, questo
tipo di realizzazione, l’eterna relazione tra Maestro e discepolo può
vedere la luce.
La relazione eterna tra il Maestro e il discepolo è significativa solo
nel caso di un Maestro realizzato. Se il Maestro non è pienamente
realizzato sta solamente imbrogliando il discepolo. Ci sono molti
Maestri che non hanno realizzato Dio, ma che dicono semplicemente:
“Oh, noi abbiamo un’eterna connessione. Mi prenderò cura di te anche
quando lascerò il corpo.” Quando questo genere di Maestro lascia il
corpo, il discepolo può anelare verso il Suo Maestro costantemente, ma
non otterrà alcuna risposta. Anche quando è sul piano fisico, questo
tipo di Maestro non è di alcuna utilità. Egli fa solo false promesse.
Lo scopo principale dell’iniziazione è quello di portare innanzi
l’anima. Se non c’è iniziazione, la purificazione del corpo, del
vitale, della mente e del cuore non potrà mai essere completa. Se non
c’è iniziazione, la Meta più elevata non potrà mai essere raggiunta.
Quelli che sono miei intimi hanno sentito la reale fioritura della
loro iniziazione nel momento in cui hanno dedicato con tutto il cuore
al Supremo in me la loro intera vita, corpo, vitale, mente, cuore e
anima.
Questa fioritura dell’iniziazione è realmente qualcosa di più
dell’iniziazione stessa. È la rivelazione della divinità interiore dei
discepoli. In quel momento essi sentono che loro e il loro Guru sono
divenuti totalmente uno. Sentono che il loro Guru non ha esistenza
senza di loro, e che loro non hanno esistenza senza il loro Guru. Il
Guru e il discepolo si appagano reciprocamente, e sentono che questo
appagamento proviene direttamente dal Supremo. E il più grande segreto
che il discepolo apprende dal Guru è questo che solo appagando il
Supremo per primo egli può soddisfare il resto del mondo.
Come può il Guru appagare il Supremo? Il Guru gioca la sua parte
assumendo l’ignoranza, l’imperfezione, l’oscurità, l’impurità e la
mancanza di buona volontà dal discepolo e portandole fedelmente e
devotamente al Supremo. Il discepolo appaga il Supremo stando
costantemente sul vascello del Guru e nei più profondi recessi del
cuore del Guru, e sentendo di esistere solamente per l’appagamento del
suo Maestro. Appagarlo e manifestarlo questo è l’unico senso, il solo
scopo, il solo significato della vita del discepolo.
Il Guru non è il corpo. Il Guru è la rivelazione e la manifestazione
di un Potere divino sulla terra.
Incontrare Dio senza un intermediario Può non essere impossibile, Ma
sicuramente è la più ripida delle scalate.
Hai ricevuto aiuto imparando l’alfabeto? Ti serve un insegnante che ti
aiuti a padroneggiare il tuo strumento musicale? Hai ricevuto un
istruzione per ottenere il tuo diploma? Se hai avuto bisogno di un
aiutante per fare queste cose, non hai forse anche bisogno di un
insegnante che ti possa guidare alla conoscenza del Divino, alla
saggezza dell’Infinito? Quell’insegnante è il tuo Guru, e nessun
altro.
Il Guru e il discepolo devono provarsi l’un l’altro con dolcezza,
serietà e perfettamente prima della loro reciproca accettazione. In
caso contrario, se sbagliano nella loro scelta, il Guru dovrà danzare
con il fallimento e il discepolo con la perdizione.
Che significato ha l’accettazione di un discepolo da parte di un Guru?
Significa che il Guru vivrà volentieri nel mondo del sacrificio
dorato.
L’iniziazione suprema ha luogo quando il Maestro dice al discepolo:
“Prendi quello che ho,” e il discepolo dice al Maestro: “Prendimi
perciò che sono.”
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