Il meccanismo della creazione

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Il meccanismo della creazione

D: Da secoli scienziati e filosofi si sono avvicendati e sfidati nella ricerca della comprensione di
come il creato sia venuto ad esistere. Qual è la versione vedica e Vaisnava?
Della creazione, prima vorremmo conoscerne la storia e poi trattarne gli aspetti tecnici e
filosofici.

R: In accordo alla saggezza vedica, tutti gli universi, i pianeti, le stelle, le galassie provengono
da Dio, Krsna. Ma noi non ci accontentiamo di sapere solo questo: vogliamo anche conoscere il
meccanismo della creazione, in altre parole come è stato fatto. Nella letteratura a cui ci stiamo
riferendo in questo nostro lavoro tutto ciò è spiegato nei dettagli. Ne faremo un riassunto il più
possibile semplificato.

Sri Krsna è la Suprema Personalità di Dio. Una delle sue espansioni secondarie è Narayana, che si
espande in altre quattro personalità trascendentali, le quali vivono tutte sui pianeti Vaikuntha: i
loro nomi sono Vasudeva, Sankarsana, Pradyumna e Aniruddha. Da Sankarsana proviene Maha-Visnu, una
gigantesca forma divina anch’essa a quattro braccia, la quale si sdraia su un oceano di acqua
spirituale chiamato Oceano di Karana. L’Oceano Causale è il luogo da cui proviene il necessario per
la creazione degli universi materiali. E’ infatti l’Oceano, insieme a Maha-Visnu, la causa della
manifestazione materiale. Ambedue sono essenze spirituali: le loro caratteristiche sono tali che mai
sono prodotti né in nessun modo risentono delle influenze dell’energia materiale.

Lì, nell’Oceano trascendentale, ci sono gli elementi necessari alla creazione degli universi
materiali. Da Maha-Visnu, simili a innumerevoli bolle di sapone provenienti dai pori della Sua
pelle, emanano gli universi. Appena appaiono all’esterno del corpo del Signore, questi crescono a
dismisura fino ad arrivare alla loro dimensione presente. E’ da notare che originalmente all’interno
sono vuoti.

Nella cavità di ciascuno degli universi, entra lo stesso Maha-Visnu già sdoppiato in un’altra
personalità: è Garbhodakasayi-Visnu, il secondo dei Purusa-avatara. In quel momento l’universo è
ancora vuoto. Quando vi entra lo riempie per metà di acqua, creando l’Oceano di Garbhodaka, che
occupa la metà dello spazio destinato alla creazione. Su questo mare di acqua spirituale, al pari di
Maha-Visnu nell’oceano di Karana, Egli si sdraia.

Dal suo ombelico spunta, poi, un fiore di loto da dove nasce Brahma, il primo essere del creato.
Quando il primo tra i viventi apre gli occhi si ritrova all’interno di un universo buio (in quanto
il sole non è stato ancora creato) e completamente vuoto; nulla è visibile. Ma sentiamo la
narrazione della Srimad-Bhagavatam a partire da questo punto. E’ il grande devoto Prahlada a
parlare, rivolgendosi al Signore Supremo.

“Brahma fu generato da quel grande fiore di loto, e certamente non poteva vedere nient’altro che il
loto stesso. Quindi, credendoTi all’esterno, si tuffò nell’acqua e per cento anni cercò la sorgente
di quel fiore di loto. (Ma) non riuscì a trovare traccia di Te… (e allora) il Signore Brahma…
era stupefatto (e confuso). Così prese rifugio in quel fiore di loto, e dopo essersi pu-rificato
grazie a severe austerità durate centinaia di anni poté scorgere la causa di tutte le cause, la
Suprema Personalità di Dio… ”

Grazie ai poteri acquisiti per tanta austerità, Brahma impiegò l’energia per costruire l’universo.
Qui deve essere specificato che è sbagliato dire che egli “creò” l’universo, in quanto gli elementi
e la capacità gli furono comunque conferiti dal Signore stesso. Dunque è più corretto dire che ne fu
l’architetto piuttosto che il creatore, qualcosa di simile al demiurgo della filosofia platonica.

All’interno dello stelo del gigantesco fiore divino, Brahma progetta e realizza tre sistemi
planetari: Svarga-loka, il superiore, Bhuvar-loka, il mediano e Bhur-loka, l’inferiore; oppure,
osservati da un’altra prospettiva, quattordici sistemi. Il pianeta in cui viviamo, la Terra, è parte
del sistema planetario mediano.

Dal Visnu che giace sull’Oceano di Garbhodaka sprigiona un’altra personalità divina, il terzo Visnu,
Ksirodakasayi-Visnu, così chiamato perché vive in un pianeta (sempre all’interno del nostro sistema
cosmico) dove esiste un oceano di latte (ksira significa appunto latte).

D: Quali sono le funzioni di quest’ultimo Visnu?

R: Fondamentalmente ha due funzioni: quella di fungere da Paramatma e quella di costituire una
sorgente per un certo tipo di incarnazioni divine. Ci spiegheremo meglio.

Abbiamo detto che da Ksirodakasayi-Visnu emana Paramatma; ma cos’è Paramatma? E’ l’Anima Suprema che
entra nel cuore di ognuno di noi e ci accompagna per tutto il viaggio in questo universo. Non ci
abbandona mai, ci segue e costantemente suggerisce quale sia la cosa migliore da farsi. Quella che
noi definiamo intuizione non è altro che l’azione benefica di Paramatma. Questa è una forma divina
personale, anche se dura solo per il periodo della nostra permanenza in questa manifestazione
materiale.

Da quello stesso Visnu si espande un altro tipo di Paramatma, quello che entra all’interno di ogni
atomo e fa sì che, grazie alla Sua potenza, gli elementi materiali restino insieme. Come sappiamo
gli atomi sono tenuti insieme da una forza proveniente dal nucleo atomico chiamata forza di
coesione; senza questa gli atomi si separerebbero e tutte le forme organiche e inorganiche
cesserebbero di esistere. In accordo ai Veda quella forza di coesione è l’energia di Paramatma.
Questo personaggio divino, contrariamente a quello che penetra nel cuore dell’essere vivente, è
impersonale e composta esclusivamente di energia.

Queste sono le differenti caratteristiche del Paramatma. La prima è una forma personale che ha il
compito di accompagnare l’anima personale nel suo viaggio in questo mondo, mentre la seconda è un
aspetto energetico e impersonale che ha il compito di mantenere la manifestazione cosmica.

Ma Ksirodakasayi-Visnu ha anche un’altra funzione: quella di generare tutta una serie di
incarnazioni. Da lui, infatti, provengono Matsya, Nrsimha, Varaha e innumerevoli altri avatara.

D: Torniamo per un momento a Brahma. Egli costruisce solo i pianeti o progetta anche le forme
viventi nelle quali le jiva sono destinate ad abitare per un certo periodo di tempo?

R: Sì, da Brahma proviene l’idea delle varie forme viventi che popolano l’universo. Tutto ciò è
descritto con precisione nella Srimad-Bhagavatam.

D: I Veda concordano con la teoria dell’evoluzione di Darwin, secondo la quale ogni forma ha
generato la susseguente?

R: No, i corpi sono stati creati separatamente l’uno dagli altri. L’evoluzionismo è una delle tante
teorie che l’uomo privo di conoscenza esatta si è divertito ad architettare durante il corso dei
secoli. Darwin stesso ha ammesso che la sua era solo un’ipotesi, una speculazione, un tentativo,
lasciando ai posteri l’arduo compito di dimostrarne l’esattezza. Ma finora i loro tentativi sono
falliti.

>> www.iskcon.it/prabhupadadesh/Il%20meccanismo%20della%20creazione.htm

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