Avete mai sentito parlare di memetica?
Se ne volete saper di piu’ leggetevi questo interessante articolo.
IL MEME È TRA NOI
Per la memetica, le idee contagiose sono come virus che saltano di
cervello in cervello.
Religioni, ideologie, giù giù fino alle mode. Tutta colpa (o merito)
del meme, un’idea che si replica infettando come un parassita le
menti, alterandone il comportamento e inducendole a propagarla. I
tormentoni estivi o i jingle pubblicitari? Tipici meme, anzi, secondo
il dizionario memetico, “vermi delle orecchie”. Gli slogan dei
politici? Meme. Le leggende metropolitane? Meme. Internet? Un
complesso di meme o mememplex. Non è un film dell’orrore o un romanzo
di Philip K. Dick: a concepire termine e teoria, il biologo Richard
Dawkins, che per primo ne parlò in un libro del 1976
sull’evoluzionismo darwiniano, The Selfish Gene (Il gene egoista).
Per Dawkins i geni sono la più piccola porzione di Dna, unità
immortali che sopravvivono “passando attraverso un gran numero di
corpi successivi”: gli uomini sarebbero soltanto veicoli della loro
longevità. Se il gene è l’unità minima dell’evoluzione
naturale, “meme” è l’unità minima della dell’evoluzione culturale.
Proprio come i geni si propagano saltando di corpo in corpo tramite
spermatozoi o cellule uovo, così i meme si propagano saltando di
cervello in cervello tramite un processo di imitazione.
La terminologia memetica fa pensare più alla fantascienza che alla
scienza, ma ciò non le toglie fascino. Per esempio, una persona
infettata da un meme con successo diventa un’ospite. C’è poi
l’ingegnere memetico, che è chi consciamente realizza i meme con
l’intento di alterare il comportamento di altri (tipici esempi, i
pubblicitari). Il membot (meme-robot) è una persona la cui intera
vita è stata subordinata alla propagazione di un determinato meme:
insomma, un fondamentalista. Un membot autodistruttivo diventa un
memoide, cioè una persona il cui comportamento è cosi fortemente
influenzato da un meme che la propria sopravvivenza diventa
assolutamente irrilevante: insomma, un terrorista o un kamikaze.
Esiste anche un’allergia che spinge le persone a reagire
violentemente in presenza di uno specifico meme. Ne sono esempi la
pornofobia, anticomunismo paranoico, omofobia. Per ogni meme esiste
poi un vaccino – meme anch’esso – che conferisce resistenza o
immunità permettendo di non essere infettati. I tipici immuno-meme
sono la fede, lo scetticismo, la tolleranza. Infine, ci sono anche
meme dormienti, cioè momentaneamente senza ospiti umani. Gli antichi
geroglifici egiziani giacciono dormienti per millenni in testi
nascosti o non tradotti, aspettando di riattivarsi infettando gli
archeologi.
La teoria di Dawkins ha sedotto molti altri studiosi e la memetica,
che studia le strategie di contagio delle idee, è oggi una
discilplina di successo. A testimoniare l’epidemia c’è il web, il
diffusore memetico più potente in assoluto, che è tutto un fiorire di
siti dedicati all’argomento. Il meme ha finito col diventare un meme
così come chi legge (e chi scrive) dovrebbe essere cosciente di
esserne appena stato infettato.
siti per approfondimenti:
knowledge.sda.uni-bocconi.it/ticonzero/Rubriche/OsservTeorico/Articol
iPublic/articolo.asp?IdArticolo=131
www.ecomind.it/Pagine/Memetica/
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