Il metodo socratico in psicologia

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Il metodo socratico in psicologia

Il metodo socratico viene utilizzato in psicoterapia per stimolare la riflessione del paziente. Vi
diciamo di più in questo articolo.

La psicoterapia è uno strumento che ci permette di conoscerci meglio e, soprattutto, di migliorare
il nostro umore e accrescere il nostro benessere. Una risorsa che viene utilizzata in questo
contesto, soprattutto dall’orientamento cognitivo-comportamentale, è il metodo socratico.

In linea di massima, questo metodo consiste nel porre al paziente delle domande sull’ultima cosa che
ha detto in relazione a un argomento (e rispondere a una domanda precedente), con l’obiettivo di
arrivare al nocciolo della questione, ovvero le convinzioni profondamente radicate, l’essenza dei
pensieri e dei conflitti, eccetera.

In cosa consiste esattamente il metodo socratico e come viene applicato in psicologia? Ne parliamo
in questo articolo.

Cos’è il metodo socratico?

Il metodo socratico aiuta la persona a esplorare la propria mente e a riflettere su quello che le
sta accadendo. È un dialogo tra due o più persone, una delle quali guida l’altra o le altre
attraverso una serie di domande.

La persona che fa da guida, in questo caso il terapeuta, accompagna il paziente in modo che possa
trovare le risposte di cui ha bisogno per andare avanti. Questo metodo sfrutta anche altre risorse,
come l’ironia e la risoluzione di dubbi e conflitti.

Lo scopo è che il paziente arrivi da solo alle risposte di cui ha bisogno. In alternativa, che sia
in grado di riconoscere che non ha ancora le risposte di cui ha bisogno, ovvero che riconosca di non
sapere ancora cosa vuole o di cosa ha bisogno .

Com’è strutturato?

Attraverso il metodo socratico, il terapeuta collega le domande in base alle risposte del paziente.
Si tratta di indagare, di “rimuovere” strati fino a raggiungere il nocciolo della questione (il
problema essenziale o il “punto chiave”). In questo modo il terapeuta risponde con un’altra domanda
alla risposta del soggetto.

L’idea è di guidare il pensiero del paziente verso la radice, verso le profondità della sua psiche,
ma senza influenzarlo, cioè senza modificare il suo modo di pensare.

L’operazione generale è la seguente: si sceglie un soggetto o un’affermazione specifica del
paziente, che si considera vera, e si esamina a poco a poco in modo che possa essere confermata o
negata.

Se viene negata, l’idea è che in seguito il paziente possa generare nuove conoscenze in merito e
arrivare a nuove risposte.

Tipi di domande ed esempi

Le domande che vengono poste attraverso il metodo socratico in genere sono induttive. Le domande
induttive sottilmente dirigono la risposta della persona in base agli obiettivi del terapeuta.

Non è che il terapeuta “vuole” che il paziente risponda a una cosa o all’altra, ma piuttosto vuole
che arrivi a una conclusione secondo alcune ipotesi precedenti (o almeno che arrivi alla parte più
profonda del suo conflitto). Si tratta di domande abbastanza semplici, come: “Cosa?”, “Come?”,
“Perché?”, “Per cosa?”

. Sono soprattutto le domande del “perché” che cercano di indagare la causa del problema, per fare
in modo che il paziente rifletta su ciò che gli sta accadendo.

Un esempio di metodo socratico sarebbe il seguente. Il paziente afferma “ho un brutto rapporto con
mio fratello”. Il terapeuta dà inizio al processo, chiedendo quanto segue:

Terapeuta (T): Cosa ti fa pensare di avere un brutto rapporto con tuo fratello?

Paziente (P): Abbiamo un brutto rapporto, non siamo mai andati d’accordo, litighiamo sempre.

T: Perché pensi che litigate sempre?

P: Perché ho sempre pensato che fosse invidioso di me.

T: Perché lo pensi?

P: Perché quando ero piccola i miei genitori gli prestavano più attenzione, “era il favorito”.

T: Come ti ha fatto sentire che tuo fratello fosse il preferito?

Eccetera.

Il metodo socratico può estendersi fino a raggiungere la profondità della domanda posta dal
terapeuta. Come si può notare, cerca di indagare a partire dall’ultima frase pronunciata dal
paziente.

Il metodo socratico in psicologia

Come si applica il metodo socratico in psicoterapia? Può essere applicato in diversi ambiti, ma
viene impiegato soprattutto dalla corrente cognitivo-comportamentale. Lo scopo è mettere in
discussione le convinzioni disadattive del paziente.

In questo modo il paziente espone una credenza profondamente radicata che gli procura disagio, e il
terapeuta comincia a indagare su di essa con lo scopo di interrogarla e “smontarla”. Anzi, facendo
in modo che il paziente stesso la smonti.

È un metodo che invita alla riflessione, alla domanda e all’introspezione. Strumenti fondamentali in
psicoterapia, incentrati sulla conoscenza della persona e sull’essere colui che arriva alle proprie
conclusioni, oltre a sviluppare le proprie risorse.

Un ottimo metodo per riflettere

Il metodo socratico è molto utile per stimolare la riflessione nel paziente. Per applicarlo,
dobbiamo sapere esattamente qual è il nostro obiettivo come terapeuti.

Non si tratta solo di formulare domande, ma di sapere perché poniamo queste domande e dove vogliamo
condurre il paziente.

È utile anche per elaborare delle ipotesi intorno a un problema del paziente, facendo in modo che
arrivi lui stesso a una certa conclusione.

Si tratta quindi di un metodo che consente di mobilitare le risorse del paziente e di sfruttarle
affinché si conosca, si comprenda e si senta meglio.

“Conoscere se stessi significa questo: familiarizzare con ciò che sappiamo e sapere cosa possiamo
fare.”

-Menandro-

Bibliografia

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Vol. 1 y 2. Madrid. Siglo XXI.

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Partarrieu, Andrés (2011). DIÁLOGO SOCRÁTICO EN PSICOTERAPIA COGNITIVA. III Congreso Internacional
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Encuentro de Investigadores en Psicología del MERCOSUR. Facultad de Psicología – Universidad de
Buenos Aires, Buenos Aires.

Segura, C. (2017). El método socrático hoy. Para una enseñanza y práctica dialógica de la filosofía.
Madrid: Escolar y Mayo.

bit.ly/3orBkTZ

www.revistapsicologia.org/index.php/revista/article/view/66/63

da lista mente gg

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