Il miracolo dei semi di fede

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IL MIRACOLO DEI SEMI DI FEDE

SOMMARIO:

I MIRACOLI DEI SEMI DI FEDE
Per poter raccogliere è necessario seminare

IL DONO PERIODICO, UNA PRATICA SPIRITUALE
LA MAGIA DELLA DECIMA
Come stabilire l’importo della decima?
Il pagamento della decima è un grande atto di fede
Come funziona la decima?
Quanto spesso debba essere pagata la decima?

di Mario Rizzi

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I MIRACOLI DEI SEMI DI FEDE

La legge di gravità dice che ogni cosa lanciata in alto tende a cadere sulla
Terra; dice anche, ma pochi lo sanno capire, che ogni nostra azione,
pensiero o parola, tende a ritornare a noi. Per questo tipo di “ritorno” si
usa invece un’altra terminologia, molto meno “scientifica”, si parla infatti
di Karma o di Legge di causa ed effetto.

Chi vuole raccogliere del grano lo deve seminare, è ovvio e tutti lo sanno.
Anche per questo, però, pochi si soffermano a riflettere che questo accade
proprio in funzione di un’altro aspetto della Legge di gravità, il contadino
dà alla terra e la terra gli ritorna il raccolto.

San Francesco disse che “è solo dando che si riceve”, ed è proprio così. Chi
non “semina sorrisi” non riceverà sorrisi, chi non semina amicizia non avrà
amici e chi non semina il denaro sarà sempre povero; sempre anche se avrà
tanti soldi in banca. Infatti egli sarà “povero dentro” e magari cercherà
qualcuno che lo ospita per non spendere i soldi quando va in vacanza.

Per poter raccogliere è necessario seminare

Ogni volta che inspiriamo dobbiamo anche espirare, la respirazione si
compone di dare e ricevere, anche in questo caso, se vogliamo vivere
dobbiamo ricevere ma non tenere tutto per noi, dobbiamo anche dare. Solo ciò
che doniamo può ritornarci moltiplicato. Seminiamo un chicco di grano e
possiamo raccogliere una spiga.

Quando doniamo qualcosa con disinteressata generosità, è come se piantassimo
un seme. Simile attira simile, seminiamo avena e raccoglieremo avena,
seminiamo orzo e raccoglieremo orzo. Dio dice “ogni specie segue la sua
specie”. Se desideriamo che Dio ci aiuti finanziariamente dobbiamo seminare
del denaro in modo che Egli lo possa moltiplicare e ritornarcelo. E’ la
stessa identica cosa che accade per la semina dei vegetali.

Se necessitiamo qualcosa, dobbiamo “seminare” qualcosa che rappresenti la
nostra necessità, qualcosa che funzioni come un punto di contatto per
rilasciare la nostra fede. Per esempio, se desideriamo avere amici, dobbiamo
cercare una persona sola (non dovremo certo andare lontano) e donarle
qualche “seme” di serena compagnia. Una traduzione della Bibbia dice “Colui
che ha amici deve mostrarsi amico con loro” (Bibbia – Proverbi 18:24). In
questo contesto è anche possibile offrire un sorriso-seme, un seme di amore
od uno di compassione. Va notato che non necessariamente riceveremo il
frutto della nostra “semina” dalla stessa persona a cui abbiamo donato
qualcosa.

Il danaro è uno strumento di scambio, fa parte di noi stessi, rappresenta il
nostro lavoro, la nostra abilità professionale, i nostri sforzi e la nostra
fatica. Gesù disse che quando diamo con gioia e con sacrificio (dare ciò che
non serve non è dare), ciò che doniamo ci ritornerà in abbondanza (Bibbia –
Luca 6:38).

IL DONO PERIODICO, UNA PRATICA SPIRITUALE (1)

Il fatto di donare qualcosa a intervalli regolari ha un profondo effetto
sulla vita di coloro che utilizzano tale pratica.

Vi sono molte storie che dimostrano come persone in difficoltà finanziarie
hanno risolto i loro problemi mediante una donazione periodica e regolare.
Il maestro Paramansa Yogananda descrive questo fenomeno come parte della
legge cosmica della prosperità.

In un contesto di crescita spirituale, la donazione regolare dovrebbe essere
fatta più pensando ai benefici che ne riceverà il nostro spirito che non
quelli che riceveremo sul piano materiale.

Dio è la sorgente di tutto, anche della sicurezza finanziaria; però, anche
se affermiamo questo concetto con le parole, una parte di noi si ostina a
cercare la sicurezza nel denaro, o nei possedimenti materiali. Mediante una
periodica donazione possiamo esprimere nel modo più profondo la nostra fede
in Dio.

Questa donazione periodica e regolare non è la stessa cosa di fare una
offerta di denaro (magari considerevole) una volta tanto e dovrebbe essere
fatta con generosità e senza pensare che ci porterà dei guadagni. La
dobbiamo fare confidando che Colui che ci ha creato e ci dà la vita, userà
il nostro dono per sopperire alle nostre necessità quotidiane. Non dovrebbe
consistere in un ammontare fisso di denaro, bensì di una percentuale del
nostro guadagno netto; una percentuale che dovrebbe esserci suggerita non da
un ragioniere ma dal nostro cuore.

Dobbiamo sopratutto fare questo dono regolare con grande gioia: cercando di
considerare la donazione come una grande avventura spirituale nella nostra
fede. Il donare con gioia apre completamente il canale che conduce all’amore
di Dio. Per la destinazione della somma è preferibile scegliere qualcuno, o
qualche organizzazione che chiaramente dimostra di lavorare seguendo i
voleri di Dio.

Se impareremo a devolvere parte dei nostri guadagni a Dio, vedremo ben
presto che, anziché privare noi stessi, saremo benedetti dalla Sorgente di
tutte le abbondanze: Dio. Tutte le vere sicurezze possono venire solo da Lui
e fintanto che non ne saremo convinti la nostra vita sarà piena di
incertezze. Più noi vivremo per Lui, e più scopriremo che Lui si sta
prendendo cura di noi, anche nei dettagli minori della nostra vita.

LA MAGIA DELLA DECIMA (2)

La pratica della decima è ormai diventata una consuetudine per molti
discepoli della Verità. Essi sono arrivati al punto di considerare di
possedere solo il novanta per cento delle loro entrate, perché il restante
dieci per cento lo considerano di Dio e non si sognerebbero mai di
modificare quest’abitudine. Lo fanno volentieri perché sentono nel loro
cuore che è giusto fare così.

Il risultato evidente di questa pratica è la completa libertà da qualunque
difficoltà monetaria. Anche se possono avere altri tipi di problematiche,
non soffrono mai di privazioni, o di mancanze nel senso materiale. Siccome
donano un decimo del loro guadagno il risultato si manifesta
immancabilmente. Fortunatamente questa abitudine si sta diffondendo, ma
alcuni nutrono alcune perplessità sul come metterla in pratica nel modo
migliore.

A volte, vi sono delle persone che hanno dei dubbi sul come pagare la
decima: quanto va pagato ed in che forma deve essere ripartito. Altre volte
si chiedono se davvero la pratica della decima è un modo infallibile per
evitare difficoltà finanziarie.

In verità, vi posso assicurare che coloro che offrono il dieci per cento
delle loro entrate per aiutare il loro simili che sono in miseria, e non lo
fanno per ottenerne un beneficio, ma perché sentono che è giusto così,
notano immancabilmente che la loro prosperità aumenta e perdono qualsiasi
timore nei confronti della povertà. Coloro, invece, che offrono la decima
pensando che sia un buon investimento, e con il desiderio di vedersi tornare
di più di quanto hanno dato, resteranno delusi nelle loro aspettative e
concluderanno che stanno spendendo male il loro denaro.

La pratica della decima è stata raccomandata in molte punti della Bibbia.
Dice Malachia: “Porta al mio granaio tutte le decime, affinché ci sia cibo
nella mia casa, dice il Signore degli eserciti, e vedrai se non ti apro le
finestre del Cielo e non riverso su di te una tale abbondanza di benedizioni
che non saprai dove metterle” (Bibbia – Malachia 3:10).

In ogni epoca, coloro che hanno fatto di questa pratica un punto di
riferimento della loro vita, si sono creati un credito nella banca di Dio
che li ha assicurati nei confronti di ogni necessità materiale. Va
sottolineato che questa sicurezza è essenziale per lo sviluppo dell’anima.

E’ cosa ben nota che molti dei più ricchi uomini d’affari ed anche
importanti industriali, attribuiscono il merito del loro successo alla
pratica della decima, iniziata da giovani e mai più abbandonata. .

Questa pratica, una volta riconosciuta ed accettata, fa sorgere la domanda:
Qual’è il modo migliore di utilizzare la decima?. Per rispondere nel modo
più completo si deve precisare che, specialmente per coloro che intendono
servire Dio, per “decima” non si può intendere solo il dono di una parte dei
propri guadagni ai poveri; si deve anche intendere il dono delle Verità che
si sono apprese e l’uso di parte del proprio tempo libero per un servizio
disinteressato a qualche persona od organizzazione di volontariato.

Come stabilire l’importo della decima?

Determinare l’importo della decima è molto semplice. Non si tratta di
calcolare, come credono alcuni studenti, la decima parte dei risparmi
effettuati in un mese. Significa, invece, calcolare la decima parte del
danaro che ci è pervenuto in un mese dopo che sono state tolte le spese. E’
anche bene pagare la decima quando spendiamo del denaro per il nostro
piacere, se , per esempio, spendiamo una data cifra per andare in vacanza, è
bene che il corrispondente di decimo tale cifra venga offerto per aiutare
chi versa in miseria.

E’ quasi superfluo aggiungere che non esiste affatto l’obbligo di pagare la
decima. Questo è un “obbligo” che nasce dentro di noi nel momento in cui
raggiungiamo la consapevolezza che è giusto farlo. In altre parole è meglio
non pagare la decima fintanto che non si è pronti a farlo con spirito
altruistico e generoso. Dare del denaro perché qualcuno ci ha detto di
farlo, o essendo dispiaciuti perchè lo avremmo potuto utilizzare per
soddisfare qualche nostro desiderio, non ci porterà di certo la prosperità.

Il pagamento della decima è un grande atto di fede

Accade sovente che uno studente della Verità senta un profondo desiderio di
porre tutta la sua fede in Dio, ma nutra ancora qualche dubbio sulla
sincerità di tale fede. Se egli inizierà la pratica della decima, convinto
che sia una cosa giusta e lodevole, sarà questo suo agire a testimoniare la
sua fede, anche se i suoi sentimenti restassero incerti.

Alcuni credono che, nei momenti difficili, sia assurdo offrire un decimo del
già scarso guadagno; si ripromettono però di farlo non appena le loro
finanze lo permetteranno. Questo significa perdere di vista il vero valore
di questa pratica perché, quanto maggiore è la difficoltà, tanto maggiore è
la necessità di avere fede in Dio ed offrirgli un decimo di ciò che
possediamo.

Non dobbiamo mai dimenticare che le difficoltà che stiamo attraversando sono
stata causate dal nostro precedente modo di pensare e di agire. Pertanto le
circostanze non potranno cambiare a nostro favore fintanto che non
cambieremo il nostro atteggiamento. Ed è proprio l’atto di fede richiesto
per seguire tale pratica nei momenti difficili che segnerà indiscutibilmente
l’inizio di questo cambiamento.

Come funziona la decima?

Per poter raggiungere la prosperità per mezzo della decima è necessario
capirne i meccanismi segreti; capire che l’unica origine di tutto ciò che
possediamo e ci arriverà nel futuro è Dio e solo Dio. Il commercio,
l’impiego, gli investimenti o altre fonti di reddito rappresentano infatti i
canali attraverso i quali si manifesta la Provvidenza che viene da Dio. La
pratica di pagare la decima, senza interessi egoistici, è la prova concreta
del fatto che abbiamo capito questo concetto e la conseguenza inevitabile di
tale accettazione sarà la prosperità.

Supponiamo che, a questo punto, sia ben chiara la differenza fra un dono
fatto con amore e disinteresse e quello fatto di mala voglia, con la
speranza di fare un buon investimento. Esiste una giustizia perfetta: la
decima pagata bene condurrà certamente al successo; quella pagata male al
fallimento sicuro.

Quanto spesso debba essere pagata la decima?

Per chi riceve uno stipendio, o la pensione il momento giusto è il momento
del ricevimento, o subito dopo. Coloro che ricevono il denaro tramite banca
potrebbero ordinare alla medesima di fare un bonifico mensile all’Ente, o
alla persona designata a ricevere la decima. Per le altre persone va bene
una donazione mensile nel giorno che risulta più opportuno.

Disse Gesù: “Date e vi sarà dato: sia la vostra misura buona, abbondante e
traboccante, perché la misura che utilizzerete con gli altri è la stessa che
sarà usata con voi (Bibbia – Luca 6:38).

Molti Maestri hanno testimoniato i benefici infallibili della decima. Uno di
loro, John Murray, disse: “Secondo la legge ebraica, la decima significa la
decima parte e si riferisce alle imposte: gli Ebrei dovevano dare, secondo
la legge Levitica, la decima parte della loro produzione (prodotti agricoli
bestiame ecc..) ai loro sacerdoti (i Leviti) per il servizio a Dio. E’
importante notare che, fintanto che questo sistema prevalse, la nazione
ebraica prosperò, sia come collettività che come sviluppo individuale; la
decima, infatti, quando è stata applicata in modo onesto e sincero, non ha
mai fallito.

“Se l’agricoltore rifiutasse di ritornare alla terra una certa quantità di
mais o di patate, aventi la funzione di seme, non potrebbe ottenerne un
raccolto. Come possiamo aspettarci di ricevere l’abbondanza da Dio, se diamo
così poco per la Sua santa causa? Coloro che praticano la decima sono sicuri
che Dio sarà per loro un socio generoso, sicuro ed affidabile”.

Il collegamento fra la decima e la prosperità è, dopo tutto, solamente
un’espressione di quella legge che regge l’universo e che viene chiamata
legge di gravità, questa legge dice che tutto ciò che noi facciamo, agli
altri o all’universo, ritornerà a noi. Ciò che noi diamo, in generosità o
parsimonia, lo riceveremo indietro nello stesso modo. Il simile attira il
simile. L’uomo raccoglie ciò che semina e nessuno può sfuggire a questa
legge.

ALCUNI BRANI DALLA BIBBIA
“Tutta la decima della terra, sia essa seme o frutto di alberi, appartiene
al Signore” (Levitico 27:30).

“Onora il Signore con la Sua Sostanza, e con i primi frutti della tua
abbondanza e i tuoi granai saranno colmi e le tue botti traboccheranno di
vino nuovo” (Proverbi 3:9-10).

Giacobbe, dopo aver avuto la visione mistica in cui vi era una scala che
saliva dalla terra al cielo decise immediatamente di adottare la pratica
della decima. Egli aveva capito che, sono sue parole: “Dio sarà con me,
proteggerà il mio cammino e mi darà il pane e gli indumenti”.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

1. Un brano di Sri Kriyananda
2. Conny Mendez, La Metafisica per tutti, Volume II (tradotto dallo
spangolo).

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