Il miracolo del respiro
– di Thich Nhat Han –
Questa mattina c’era una domanda nella campana; questa è una domanda tipica
ed è un’ottima cosa che i nostri amici scrivano delle domande così e le
mettano nella campana: ciò aiuta i discorsi di Dharma. Sarebbe anche molto
utile ascoltare il discorso di Dharma con le nostre domande nella mente, con
la nostra sofferenza in mente. Quando Thay parla di impermanenza, non sé,
interessere, bisognerebbe cercare di vedere se questo insegnamento ha
qualcosa a che fare con la nostra sofferenza, la nostra sofferenza reale. È
intenzione di Thay offrire un insegnamento che si rivolga alla nostra vera
sofferenza e che la aiuti. Non è sua intenzione offrire qualcosa di profondo
e meraviglioso ma che non ha niente a che fare con la sofferenza reale: Thay
non avrebbe tempo per fare ciò. Il tempo è troppo prezioso perché lo si usi
solo per mostrare le nostre conoscenze, il nostro bagaglio intellettuale.
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‘Caro Thay, sto cercando di smettere di rincorrere la felicità; voglio
accettare le cose per quello che sono e trovare la mia felicità in quello
che c’è. Tuttavia, il mio compagno è convinto che la felicità dipenda dal
fatto che le cose cambino ed è sempre scontento delle cose così come sono e
le vuole cambiare, compresa me, per essere felice. Trovo difficile praticare
in questa situazione. Se sostengo il cambiamento, rinforzo il concetto che
la felicità non sia possibile senza di esso. Se non sostengo il cambiamento
vengo vista come un ostacolo alla felicità del mio compagno. Per
‘cambiamento’ intendo quei cambiamenti precisi che il compagno ritiene
necessari’.
————
Questa è una buona domanda e quando ascoltate il discorso di Dharma dovete
farlo con questa domanda nella mente e nel cuore, per vedere se il discorso
di Dharma ha qualcosa da offrire al cuore del problema. Possiamo capire il
Dharma solo se portiamo la nostra sofferenza per comprenderlo. Dovremmo
ascoltare il Dharma solo nel contesto della nostra sofferenza e di quella
delle persone intorno a noi, perché l’insegnamento del Buddha riguarda la
sofferenza e la cessazione della sofferenza. La comunicazione è molto
importante. La comunicazione tra sé e sé e tra sé e gli altri, tra i membri
del sangha, tra studente e insegnante è sempre necessaria, altrimenti non
potremmo essere un vero sangha.
Ogni volta che inspirate portate ossigeno ai polmoni e aiutate ogni cellula
a rinnovarsi. Potrebbe piacervi inspirare e diventare consapevoli che
milioni delle vostre cellule vengono rinnovate con l’ossigeno. La qualità
del respiro è essenziale per noi da un punto di vista fisiologico e
psicologico allo stesso tempo.
Durante la guerra c’è stato un periodo in cui ho avuto una depressione molto
grave, molto grave. Non sono riuscito a dormire per molti mesi. I sintomi
si manifestavano in modi diversi: problemi con l’apparato digestivo,
insonnia, battito cardiaco.
Ad un certo punto ero così grave che qualcuno mi ha proposto di sottopormi
ad uno elettroshock. Mi hanno portato in una clinica francese molto
prestigiosa a Saigon ed ho passato anche più di un mese all’ospedale
dell’università
di Tokio. Hanno cercato di capire cosa non andava in me fisicamente. C’erano
espressioni fisiche della depressione, una depressione molto acuta dopo la
morte di mia madre, la situazione della guerra e la morte di tante persone
intorno a me, soprattutto giovani.
C’erano molti di noi, giovani novizi tutti impegnati nella resistenza; non
avevamo armi ma aiutavamo la resistenza in modo non violento. Perdere la
propria madre, perdere gli amici, i fratelli e le sorelle, vedere la morte
intorno a te ogni giorno è qualcosa di molto difficile da sopportare per un
giovane, un giovane monaco.
Era negli anni ’50 sembrava che niente potesse aiutarmi, né la medicina
occidentale, né la medicina orientale, ma avevo una fede molto forte nel
Dharma. È stata la pratica del respiro consapevole che mi ha aiutato ad
uscire da quella situazione. Solo la pratica del respiro consapevole, che
avevo imparato da novizio e che a quel tempo era diventata una questione di
vita o di morte. Solo in quel momento investii il 100% di me stesso nella
pratica ed è stato il respiro consapevole secondo la tradizione buddista che
mi ha curato e fatto uscire da quella profonda depressione, mi ha rinnovato.
A quel tempo la mia fede, la mia fiducia nell’insegnamento del Buddha, nel
Dharma era intatta.
Non so perché non credessi nella medicina occidentale o asiatica o in altri
tipi di terapia. Ma non so perché, credevo profondamente che dovevano
esserci modi di cura attraverso il Dharma. Ho davvero cercato di praticare
il respiro consapevole e ho anche cercato libri al di fuori del Buddismo per
imparare di più sul respiro, ed è stato meraviglioso che ogni volta che
praticavo la respirazione profonda e consapevole mi dicevo che era la cosa
migliore da fare proprio in quel momento ed è questo che vorrei condividere
con voi: quando siete nel guai e non sapete che cosa fare, la cosa giusta da
fare, la respirazione profonda e la respirazione consapevole è la cosa
giusta da fare, forse la cosa migliore da fare proprio in quel momento; e
rimane ancora una verità per me.
Quando ho delle difficoltà, quando non vedo la via d’uscita a una
situazione, mi fido sempre del mio respiro. Respirare consapevolmente e
profondamente è la cosa migliore da fare in quel momento. E se sapete che
state facendo la cosa migliore che potete fare, avrete subito la pace. È
meraviglioso!
Sto già facendo la cosa migliore che posso fare., perché preoccuparmi? E
allora la pace viene da voi subito, così.
Ogni volta che inspirate rinnovate le cellule del sangue. C’è qualcosa in
ogni cellula del sangue che si chiama emoglobina e ha la capacità di fissare
l’ossigeno molto facilmente, molto rapidamente. Non c’è bisogno di sforzo
per ricaricare il sangue di ossigeno, perché diventi di un rosso brillante.
Nella frazione di un secondo la cellula del sangue è rinnovata, piena di
ossigeno. E l’emoglobina ha anche la capacità di rilasciare ossigeno,
facilmente e rapidamente, nella situazione in cui l’ossigeno è necessario.
Fissare e rilasciare l’ossigeno in modo facile e veloce.
E sapete che è il nostro ambasciatore, va in ogni cellula e si prende cura
di ogni cellula.
Allora quando inspirate profondamente e consapevolmente, specialmente quando
l’aria è pulita è molto importante. La meditazione camminata all’aria aperta
è un modo meraviglioso di guarire o se potete sdraiarvi sull’erba e
praticare la respirazione profonda e consapevole è molto terapeutico e
l’effetto
proprio lì. Un respiro profondo di aria buona e pulita è già molto
terapeutico, può portare subito buoni risultati. Perché quando si inspira
così con l’aria fresca, buon ossigeno, allora milioni di cellule del sangue
sono rinnovate, voi mandate tutte queste cellule del sangue con del nuovo
ossigeno ad ogni cellula del vostro corpo; state rinnovando ogni cellula del
vostro corpo nel rinnovare il vostro sangue.
Allora fisicamente è un’ottima pratica e psicologicamente è una cosa
meravigliosa perché sapete che state facendo la cosa migliore che potete
fare proprio in quel momento. La cosa migliore è essere voi stessi,
inspirare ed espirare,. aiutare il vostro corpo e la vostra consapevolezza.
Una goccia di sangue ha così tante cellule in sé rosso rubino, è enorme il
numero di cellule in una goccia di sangue. Se contate il numero di cellule
in una goccia di sangue scoprirete che è superiore all’intera popolazione
francese che vive sul territorio francese. Anzi è il doppio della
popolazione francese il numero delle cellule di sangue semplicemente in una
goccia.
E sono così piccole che se volessimo giocare e chiedessimo alle cellule di
stare in fila, allora ci servirebbero 1250 cellule per formare un
centimetro. Il numero 1250 è il numero di monaci che il Buddha ebbe nel
secondo anno del suo ministero.
A Plum Village abbiamo piantato 1250 pruni per commemorare ciò. Allora
inspirando, abbracciate tutto di voi stessi, tutte le cellule del vostro
corpo e abbracciate anche tutta la sofferenza contenuta in ogni cellula del
corpo. È la pratica dell’amore, davvero. Allora vi prego, non sottovalutate
la pratica del respiro consapevole, può generare vita, può portare
guarigione al corpo e alla mente.
L’altro giorno abbiamo detto che le cellule sane sono lì per aiutare le
cellule non sane e possiamo fare qualcosa per sostenere le cellule sane.
Davvero lo possiamo fare, in ogni momento della nostra vita quotidiana,
sedendo e respirando bene, camminando e respirando bene: inspirando ed
espirando con gioia, sostenete le cellule sane perché si possano occupare
delle cellule non sane. Quanti di noi pensano che potrebbero avere il cancro
o che stanno iniziando ad avere il cancro – questa è la cura migliore. Non
pensate di rimuovere queste cellule. Pensate a sostenere le cellule sane,
così che le cellule sane possano abbracciare le cellule che non sono solide.
Mi ricordo che circa 20 anni fa ho incontrato un giovane nella città di
Montreal, si chiamava Huan Puc – Puc significa felicità, fortuna dorata.
Aveva una moglie molto giovane e due bambini molto piccoli e sarebbe dovuto
morire nel giro di tre settimane.
Era seduto a fare colazione con noi che avevamo organizzato il ritiro a
Montreal. Era seduto vicino a me e a metà della colazione cominciammo a
scambiare qualche idea su come organizzare al meglio il ritiro. Mi era stato
presentato da un medico che era Ten Hoi, uno dei nostri insegnanti di Dharma
laici e appresi che Huan Puc sarebbe morto nel giro di tre settimane, perché
così aveva detto il dottore.
Allora Huan mi guardò per vedere se avevo qualcosa da dirgli per
confortarlo. Gli misi un braccio intorno alla spalla:
‘Tutti noi dobbiamo morire, tu morirai per primo, ma poi moriremo anche noi,
ti raggiungeremo, ma tre settimane sono tantissime, perché ci sono persone
che vivono 50 70 anni, ma non sono davvero vive, non sono capaci di godere
i momenti della loro vita, passano la vita solo a preoccuparsi e ad
arrabbiarsi; nessuno di noi sa come gioire .dei minuti delle ore dei giorni
delle settimane che ci sono stati dati da vivere.
Allora a cosa serve vivere 100 anni solo per arrabbiarsi con gli altri, per
aver paura della vita e così via? Sei capace di vivere profondamente e
gioiosamente un momento della tua vita quotidiana.
Tre settimane sono tante. Per favore, dimmi se sei capace di condividere
una tazza di tè con me adesso e ci concentreremo per poter gioire del fatto
di essere ancora vivi e di star bevendo con gioia una tazza di tè con gli
amici’ questa è stata la nostra sfida.
E lo vidi fare del suo meglio. Di nuovo, era una questione di vita o di
morte. E tutti l’abbiamo sostenuto, perché potesse gioire di quella tazza di
té, della fettina di arancia, del pezzo di pane tostato e della marmellata.
Abbiamo davvero celebrato quel momento. Non ci siamo persi nella discussione
sul come organizzare quel ritiro. Facendo colazione provate a fare del
vostro meglio per fare semplicemente colazione: Chaque chose à son temps.
E ottenne quello che io chiamerei un’illuminazione e da quel momento seguì
le istruzioni e praticò. E rimase vivo. Nei successivi 15 anni diventò un
membro dell’Ordine dell’Interessere e il suo nome di Dharma è Vera Vita,
prima di ciò non era vera vita e mi disse:
‘Thay, sono arrivato fino alla porta della morte, ecco perché so cosa vuol
dire morire e ora sono rinato e il nome che mi hai dato, Vera Vita, è molto
appropriato’.
Ci sono molti miracoli così di cui veniamo a conoscenza diretta nel nostro
sangha, riguardanti le persone che vengono a praticare con noi. E i miracoli
li facciamo ogni giorno; quando vi sbarazzate delle vostre preoccupazioni
riguardanti il futuro, dei vostri dispiaceri, dei vostri rimpianti riguardo
al passato, quando siete capaci di stabilirvi nel momento presente ed
entrare in contatto con ciò che è meraviglioso, rinfrescante e terapeutico
nel momento presente, cominciate il lavoro di guarigione e trasformazione
per voi stessi e anche per il vostro sangha.
Ogni passo che fate è verso la guarigione e la trasformazione.
Investite il 100% nello sforzo di fare un passo e quindi il paradiso, il
regno di Dio, la Terra del Buddha saranno disponibili per voi nel qui e ora.
Non riuscirei ad immaginare la terra del Buddha o il regno di Dio più belli
del mondo in cui viviamo, il bellissimo pianeta terra – così meraviglioso.
Tutti i miracoli vi sono dispiegati: se solo vi liberaste dai vostri
dolori, dalla vostra paura, dal rimpianto, potreste entrare in contatto con
tutti questi miracoli della vita che sono disponibili per voi, all’interno e
intorno a voi.
Perché i vostri occhi sono un miracolo, i vostri occhi sono meraviglie della
vita. Il vostro naso, la vostra lingua, ogni cellula del sangue è un
miracolo. Potete inspirare, è un miracolo, potete espirare, potete sorridere
tutti questi sono miracoli. Potete sedere ben diritti, con un’arancia in
mano, guardando l’arancia e sorridendo, l’arancia è un miracolo, voi siete
un miracolo e il Dharma vi aiuta a entrare in questo miracolo e a
risvegliarvi ad esso.
Il Regno di Dio non è un’idea, un concetto, la Terra del Buddha non è un
concetto, un’idea, l’amore, la felicità, la non nascita e la non morte non
sono idee.
Se solo permetteste a voi stessi di esserci, di entrarvi, la guarigione e la
trasformazione diventerebbero una realtà di ogni momento.
Ricordate, quando inspirate e portate ossigeno ai vostri polmoni, quello è
un atto terapeutico. Non fatelo meccanicamente, fatelo con il 100% di voi
stessi, consapevoli che è la pratica dell’amore, la pratica della cura, e se
sapete come prendervi cura e come amare voi stessi, saprete come prendervi
cura degli altri esseri viventi e amarli. S
e non siete capaci di prendervi cura di voi stessi, non sarete capaci di
prendervi cura e di amare altri esseri viventi e il nostro pianeta.
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