< Il mistero dell'uomo: "Il segreto indicibile di
Kundalini” > – di Anonimo – Parte settima, e fine
– Il mistero dell’uomo –
< Il segreto indicibile di Kundalini >
(di Anonimo)
– Parte settima, e fine-
– Trasmutazione delle Energie Eteriche –
La vita fisica dell’uomo è un complesso di energie di Fuoco, il fuoco della vita che viene acceso
dall’Anima nel corpo destinato a servirla durante l’incarnazione sulla terra, per svolgere la parte
del suo servizio. Questa energia di fuoco a cui l’uomo reagisce è di tre specie:
1. Spirituale, che proviene dal Piano Monadico;
2. Senziente, che è il principio della coscienza che proviene dal Cuore del Sole;
3. Prana o energia vitale, che proviene dal sole fisico ed opera attivamente nel corpo eterico di
ogni forma della natura.
Queste tre energie sono chiamate rispettivamente:
Fuoco Elettrico, Fuoco Solare, e Fuoco per frizione.
Per quanto riguarda in particolare il Prana, esso è l’essenza della vita di ogni Piano nella
settemplice area che chiamiamo piano fisico cosmico. Nel Sistema Solare il prana si manifesta
appunto come cinque grandi energie chiamate Piani, o mezzi di coscienza, che sono: atmico,
intuitivo, mentale, emotivo e fisico.
Nel corpo eterico dell’uomo, vi sono cinque aspetti o varietà di prana:
l. Prana, che si estende dal naso al cuore;
2. Samana, che va dal cuore al plesso solare;
3. Apana, che domina dal plesso solare fino alla pianta dei piedi, nonchè gli organi escretori e
genitali.
4. Upana, fra il naso e le sommità della testa
5. Vyana, che permea il sangue e pertanto va in tutte le parti del corpo in modo uniforme.
Tutte le energie hanno la funzione di infondere vitalità a tutti gli organi del corpo fisico, sono,
cioè, la sostanza vivente che sottostà alla forma fisica densa. L’uomo comune non si rende conto di
questo mondo, ma l’esoterista, man mano che avanza sulla via interiore, comincia a comprenderlo,
fino a sapere manipolare le energie stesse.
Allora, i divini principi interiori si trasformeranno gradualmente in attitivà esteriori.
In ‘Discepolato nella Nuova Era’ è detto:
“Il vortice di forza nel quale ogni discepolo è immerso gli procura l’addestramento di cui necessita
per manipolare quelle energie che sono la sostanza di ogni creazione e lo rende capace di
contribuire al processo di creare un mondo nuovo”.
Vi è sempre un mondo nuovo che si viene formando; la nota fondamentale dell’opera di ogni discepolo
può essere riassunta nelle parole: “Io rendo nuove tutte le cose”.
Il lavoro dell’esoterista è quello di trarre dallo stato di latenza le celate qualità divine, di
realizzare ciò che è in potenza e di portare in espressione ciò che è latente. In altre parole
l’esoterista, come lo scienziato dei tempi moderni, studia e ricerca le energie; egli non possiede
un laboratorio, in quanto tutto il lavoro lo svolge nello spazio interno, inserendosi nella dinamica
del Piano Divino di Evoluzione che presenta sempre nuove forme di energie, o meglio sempre aspetti
nuovi delle medesime energie cosmiche.
In questa dinamica si inserisce il mutamento che le energie del Piano Eterico Planetario, di cui è
formato il corpo eterico dell’uomo, subiscono; così, attraverso il processo evolutivo di Razze e
sottorazze, la forma umana e gli altri veicoli sottili vanno sempre più perfezionandosi per meglio
corrispondere all’esigenza dell’anima.
La 4a Razza Atlandidea aveva sviluppato l’emotività, la coscienza umana era focalizzata nel plesso
solare. Ora siamo alla 5a sottorazza della 5a Razza Ariana che ha sviluppato la mente concreta e
notiamo che è in atto una conquista intellettuale che stà dando all’ umanità la possibilità di
giungere al dominio della materia, mentre già l’uomo incomincia a dominare le energie.
Oggi, il corpo eterico trasmette due specie di energie: desiderio- mente inferiore; volontà
spirituale – mente superiore. La coesistenza delle due energie è anche in relazione al fatto che
esiste ancora una massa residua di razze precedenti, come i pigmei del Congo, gli esquimesi, gli
australiani aborigeni discendenti di lemuriani, mongoli-ungheresi, akkadiani (sardi, fenici, baschi,
levantini) della razza atlantidea.
La coscienza di questi popoli è ancora focalizzata nel plesso solare, l’emotività è dominante e ciò
spiega la vendetta ereditaria di famiglia in famiglia, i sequestri di persone ed altri delitti
perpetrati a cuor leggero. Da ciò la necessità di diffondere l’insegnamento spirituale fra le masse,
proprio ora che sta venendo in auge l’influenza del V Raggio e l’energia del Piano Eterico comincia
ad essere condizionata e governata dall’nergia solare.
Questo porterà sempre più verso una coscienza mentale. Sta all’uomo colto, all’uomo evoluto,
spostare la sua attenzione dal piano fisico ed emotivo a livelli di coscienza eterici, e quindi il
suo obiettivo deve essere quello del cuore prima, successivamente il centro della gola per la
creatività sui livelli spirituali, e infine, il centro posto alla sommità della testa. A tale centro
vengono portate le energie del fuoco Kundalini attraverso la spina dorsale, la quale, con i suoi
centri eterici, può essere paragonata ad una scala con vari pianerottoli connessi ai piani
dell’edificio.
In alcuni scritti di Ramakrishna è detto:
“Vi sono 7 piani ove risiede la mente. Quando essa riflette sulle cose del mondo, del sesso e sulla
ricchezza, risiede nei tre piani inferiori: i tre centri della spina dorsale. In quello stato perde
le visioni più alte e resta assorbita nei piaceri e nelle soddisfazioni dei sensi.
Il 4° piano è il cuore; quando la mente vi si innalza, si ha il risveglio dell’anima. Si vede come
una luce divina dappertutto. In questo stadio la mente. non si abbassa a correre dietro ai piaceri
dei sensi. La regione della gola è il 5° piano della mente. Quando vi si innalza, l’ignoranza
scompare. Allora non si desidera sentire o parlare d’altro che di Dio. il 6° è la fronte. Quando la
mente lo raggiunge, si contemplano le Manifestazioni Divine giorno e notte. Anche allora permane una
fioca coscienza dell’Io. Vista la manifestazione impareggiabile, l’uomo diviene per così dire, pazzo
di gioia, e corre ad unirsi al Divino Onnipotente, ma non può farlo. E’ come la luce di una lampada
in una custodia di vetro; sembra di poterla toccare ma il vetro lo impedisce. La testa è il 7°
piano, raggiunto il quale si perviene al Samadhi e si realizza l’Assoluto”.
Ogni aspirante al sentiero, ogni uomo di buona volontà, deve necessariamente spostare il fuoco della
volontà, deve cioè imparare ad usare i punti focali di energia per dirigerla ove occorre. Inoltre
egli deve seguire scrupolosamente la via del dovere e della cultura etica e condurre una vita
interiore di preghiera, di meditazione, di adorazione del Divino, cioè innalzarsi al Piano Divino.
Questi punti focali sono rappresentati dai Sette Maggiori Centri che raggruppano 21 centri minori, e
questi a loro volta vivificano 49 punti disseminati in tutto il corpo, i quali inviano energia ai
piccoli centri chiamati nadi. Dai nadi si dipartono le comunicazioni capillari che formano il
collegamento fra il corpo eterico e il sistema nervoso cerebrospinale e quello del gran simpatico
(ghiandole endocrine).
– Attività dei Centri –
Ciascun centro trasmuta in forza operante l’energia che riceve per vitalizzare la rete eterica a cui
sono collegate la rete nervosa e quella endocrina, e coordina l’azione dei centri minori e dei
plessi di forze che vi fanno capo. I centri sono collegati lungo la spina dorsale e distinti dal
diaframma che segna il limite fra i livelli eterici inferiori e quelli superiori: al di sopra
abbiamo i centri del cuore, della gola, intercigliare e coronale, i quali sono dominati dai 4 eteri
cosmici, ai quali diamo i nomi di energie dei piani buddico, atmico, monadico e adi. Al di sotto si
trovano il plesso solare, il centro sacrale e quello della base della spina dorsale, i quali sono
dominati dagli eteri planetari.
L’intera struttura dei centri è pervasa da due flussi di energie: uno verso l’alto e l’altro verso
il basso. Questi due flussi, col loro variare, secondano il processo evolutivo interiore. Allo stato
iniziale la vita dei centri è fondata sulla inerente vita dell’organismo stesso, col fuoco della
vita che emana dal centro della base della spina dorsale; poi a mano a mano i centri inferiori
diventano sempre più attivi e alimentano gli istinti, la vita dei sensi, la sessualità, l’emotività,
il desiderio e la forza materiale.
I centri posti al di sopra vibrano appena muovendo solo 4 petali.
I centri al di sotto del diaframma, sebbene abbiano uno scopo proprio oggettivo, ricevono impulso,
determinazione e condizionamento dalla vita e dal ritmo della parte superiore del corpo. Così, ciò
che viene determinato nella testa, compulsato dal cuore, sostenuto dal respiro ed espresso
attraverso l’apparato della gola determina quello che l’uomo è.
Il Corpo Eterico funziona anche da ponte di congiunzione fra il corpo fisico e quello emotivo,
infatti esso invia a quest’ultimo la coscienza dei contatti sensoriali, e trasmette al cervello e al
sistema nervoso la coscienza dell’astrale, nonchè quella dei piani superiori, quando l’uomo
raggiunge un certo progresso interiore.
La rete eterica ha anche la funzione di proteggere dalla prematura comunicazione con il mondo
astrale e con i suoi abitanti e dai pericoli dello psichismo inferiore. Possiamo perciò dire che il
corpo eterico domina, sotto certi aspetti, il corpo fisico quasi automaticamente.
– La dualità eterica –
Tecnicamente ci sono due corpi di luce, il corpo vitale o eterico e il veicolo dell’anima.
l. Il corpo vitale, comunemente chiamato corpo eterico, è formato di energie puramente fisiche ed è
l’espressione soggettiva del corpo fisico.
2. Il veicolo dell’anima, che possiamo chiamare Corpo Solare, è il vero fondamento della
manifestazione oggettiva.
La sintesi di questa fondamentale dualità è l’Entità Unificata, come accenna il Maestro Tibetano in
Trattato di Magia Bianca:
“Questo corpo di luce e di energia coerente e unificato, è il simbolo dell’anima, in quanto
contiene sette punti focali nei quali la condensazione delle due energie mescolata è
intensificata… Il corpo eterico è governato dal pensiero che gli infonde energia e può portarlo
alla piena attività funzionale”. Interessandoci di questa fondamentale dualità, noi in verità ci
occupiamo di due aree di manifestazione, di due sfere di vita e di sostanza responsiva; noi ci
occupiamo sia della sostanza eterica derivata dalla sfera solare, o luce dell’Anima, e sia di quella
eterica planetaria. La solare provvede alla struttura o modello, attorno al quale la planetaria
s’intesse.
Il corpo solare, o Luce dell’Anima, è la base, il cuore dell’uomo oggettivo, è il prolungamento del
sutratma, o filo d’argento, che con la sua estensione forma una rete dorata nelle cui maglie sono
tenuti insieme tutti gli atomi i quali vengono vivificati dall’energia vitale portata in
circolazione dal sangue.
Il Doppio eterico puro e semplice è il veicolo dei prana e quindi è l’espressione soggettiva del
corpo fisico. Nel Corpo unificato le linee di forza si intrecciano e circolano, emanando l’una
dall’altra e da uno dei sette piani o aree di coscienza della nostra vita planetaria. Questi
circuiti di energie sono connessi ai sette Centri Maggiori i quali sono sensibili all’urto delle
energie del Corpo Solare; quando un centro diviene vibrante e ricettivo di queste energie, esso si
sviluppa come fattore dominante. Per mezzo della concentrazione nella Meditazione, il Corpo Solare
cresce in radiosità e abbraccia il corpo eterico, mescolandosi con Esso. Quando l’irradiazione
diviene intensa, tutti gli atomi del corpo fisico vengono stimolati e manifestano la luce che in
essi è celata, come una miriade di punti luminosi che formano una veste di candida luce.
– Trasmutazione trasformazione e trasfigurazione –
A mano a mano che la vita interiore evolve, l’attività dei centri inferiori, che corrispondono ai
tre istinti principali di autoaffermazione, riproduzione e istinto di aggregazione, si attenua e la
relativa forza si riversa nei centri superiori che così vengono risvegliati e attivati dando luogo
alla trasmutazione delle energie. Ciò conduce alla trasfigurazione dell’uomo il quale migliora
sempre più la capacità di pensare intelligentemente e di essere comprensivo con il prossimo.
Le energie si trasferiscono:
l. Dal centro sacrale al centro della gola; la creatività fisica viene trasmutata in creatività
mentale e artistica.
2. Dal centro del plesso solare al cuore, la coscienza emotiva è la forza trasmutata in coscienza ed
amore di gruppo.
3. Dal centro alla base della spina dolsale alla testa; la forza materiale è trasmutata in energia
spirituale.
4. Da uno o tutti i 5 centri lungo la colonna vertebrale al centro intercigliare; la vita carente di
coordinazione è trasmutata in vita personale integrata.
5. Da questi 6 centri, in mutuo rapporto, alla sommità della testa nel centro coronale; l’attività
personale è trasmutata in vita spirituale.Tutto questo, naturalmente, è soltanto una
generalizzazione del processo.
Occorre tener presente che il risveglio non è simultaneo ma varia per ogni centro e in relazione
anche agli stadi evolutivi dell’uomo:
a) uomo ordinario;
b) aspirante e discepolo in prova;
c) discepolo accettato;
d) iniziato.
1) L’uomo ordinario reagisce inconsciamente alle forze della sua personalità accentrata nel plesso
solare, per poi giungere, se ci riesce, a coordinare intelligentemente tali forze per integrare la
personalità e volgerle ai fini dell’Anima.
2) L’aspirante e il discepolo in prova hanno per meta il trasferimento delle forze dai centri
inferiori a quelli superiori, per divenire coscienti sul piano dell’Anima.
3) Il discepolo accettato (1.a e 2.a Iniziazione) ha per fine il risveglio dei centri della testa e
il dominio di tutti gli altri. In questo sforzo egli acquista coscienza di sè come personalità
integrata d’Anima e fa si che la forza latente celata nella materia alla base della spina dorsale,
si trasferisca alla testa operando la fusione dei fuochi della personalità e dell’Anima.
4) L’iniziato (dalla 3.a Iniziazione in su) ha per meta quella che tutti i centri eterici possano
rispondere all’Energia del Raggio Egoico e alle altre energie di raggio sussidiario.
– Risveglio e coordinamento dei Centri Superiori –
Nel lungo sforzo evolutivo, mano a mano che l’uomo purifica la propria personalità e la volge al
servizio della Volontà Spirituale, le energie dei centri al di sotto dei diaframma si elevano
automaticamente verso quelli superiori risvegliandoli.
I Centri superiori, ricevute le energie inferiori, si attivano e volgono le loro energie verso la
Testa, al punto di sintesi.
Il Centro della Gola viene attivato dall’arrivo delle energie del centro sacrale. Ciò avviene quando
l’attività sessuale viene ridimensionata prima, e superata e sublimata poi. La fusione dell’energia
della gola con quella in arrivo da origine all’attività creativa sul piano mentale, dato che il
centro della gola, quale organo specifico della parola creativa, focalizza l’intelligenza creativa.
Questo processo di sublimazione di energie è in rapporto al conseguimento della 1a Iniziazione.
Il Centro del Cuore si sveglia quando il plesso solare comincia a trasferire le energie al centro
del Cuore, per cui il desiderio del se personale viene trasmutato in amore spirituale. E’
interessante tener presente che il plesso solare è il grande commutatore e purificatore delle
energie inferiori, che la maggior parte dell’umanità adopera, ed è anche il grande centro dominante,
sia per la ricezione che per la distribuzione delle energie, finquando il centro del cuore non sia
risvegliato e cominci a dominare la personalità. Il Centro del Cuore riassume le energie che riceve,
le amalgama con le sue e le dirige poi ai centri superiori adatti a riceverle. Questo trasferimento
di energie è in relazione alla 2a Iniziazione e segna il compiersi del processo per cui l’Anima
assume il dominio della natura emotiva.
Il Centro intercigliare giunge a perfetta attività quando l’uomo comincia ad avere una personalitá
sviluppata nei suoi aspetti fisico, emotivo e mentale coordinati e integrati. Siamo al tempo della
3a Iniziazione. Questo centro, essendo connesso col filo creativo, è in stretto rapporto col centro
della gola, da dove risalgono fuse le energie dei centri sottostanti che esso sintetizza e regola
per poi fonderle con quelle del centro Egoico al tempo giusto. Questo centro è non solo
sintetizzatore di energie, ma anche distributore dell’energia dell’intelligenza attiva, quella che
incorpora l’idea che è alla base dell’attività creativa sui livelli mentali, cioè l’atto di dare
forma ideale all’idea.
Il Centro Coronale viene risvegliato mediante la meditazione, il servizio e l’aspirazione, e
comincia ad essere attivo al tempo della 3a Iniziazione, quando dal Centro Intercigliare perviene il
filo creativo di energie, che è un conglomerato di energie del plesso solare, del cuore e della
mente e che rappresenta la risposta della personalità integrata alla energia della vita e della
coscienza scesa giù col sutratma. E’ allora che con un atto di Volontà illuminata del Centro Egoico
viene fatta salire l’energia accumulata nel centro alla base della spina dorsale, attirandola nel
campo magnetico dei centri eterici e mescolandola con le energie emanate dal centro splenico. Questa
energia, chiamata Kundalini, o fuoco per frizione, nel salire lungo la colonna vertebrale brucia
ogni ostacolo eterico che incontra, e giunta alla base del cranio, al centro Alta Major, si
congiunge col fuoco solare della Mente Egoica. In conseguenza i centri eterici e tutto il corpo
eterico restano vivificati di energia e il corpo fisico potentemente vitalizzato. Ne risulta anche
una forte stimolazione dei tre centri della testa, della gola e del cuore. Questi Centri Superiori
formano un campo di attrazione per la discesa, a tempo debito, dopo la 3a Iniziazione, del 3° fuoco,
quello elettrico, o dello Spirito. E così i tre fuochi per frizione (del corpo), Solare (dell’Anima)
ed elettrico (dello Spirito) andranno ad incontrarsi e fondersi nel Centro Coronale alla sommità
della Testa.
Il processo di trasfigurazione è giunto al suo termine. Il potere determinante di questi eventi
dipende dalla nostra opera soggettiva che va sotto il nome di costruzione del ponte di luce sul
piano mentale (Antahkarana), per cui si dice che l’uomo è il pontefice di sè stesso. Infatti quando
il ponte è stato costruito, ciascuno dei tre Aspetti della Triade Spirituale reperisce,
nell’organismo eterico dell’Iniziato vivente nel mondo fisico, un punto di contatto per cui diventa
una fusione di Anima e personalità, in cui la Vita della Monade può riversarsi.
1. Il Centro Coronale diviene il punto di contatto per la Volontà Spirituale, Atma (Spirito).
2. Il centro del Cuore diviene lo strumento dell’Amore Spirituale, Buddhi (Intuizione).
3. Il Centro della Gola diviene l’espressione della Mente Universale, Manas (Mente superiore).
Le parole sono inadeguate ad esprimere ciò che avviene nell’uomo quando l’appello magnetico delle
energie spirituali attira verso l’alto e assorbe le energie inferiori che riguardano principalmente
la vita della personalità. La Luce riflessa della Triade Spirituale e quella della Gloria Monadica
sono trasferite nei centri superiori e usate dall’uomo, dando luogo alla trasmutazione prima e alla
trasformazione poi, completandosi alla 3a Iniziazione con la Trasfigurazione. Allora la Luce radiosa
dell’Anima, fusa con la luce del corpo eterico, risveglia dall’oscurità la luce celata in ogni atomo
del corpo fisico, e l’essere appare avvolto in una veste di Luce candica di radiosa bellezza (è il
corpo glorioso del Cristo risorto).
– Lacerazioni eteriche planetarie –
Similmente a quanto avviene nell’uomo, anche nel piano eterico planetario avvengono lacerazioni dei
veli eterici dovute all’azione in via normale dei raggi cosmici, che costituiscono l’aspetto
Kundalini planetario, il cui influsso è quello di lacerare il velo, o rete eterica, che separa il
mondo visibile dall’invisibile. Queste lacerazioni possono essere provocate anche da forti
esplosioni atomiche riprodotte dall’uomo. La Bibbia ci parla simbolicamente di tre grandi
lacerazioni di veli eterici di maya (l’illusione del piano eterico), alle quali vanno però aggiunte
altre di minor entità che hanno aiutato l’umanità ad avanzare più facilmente lungo la via illuminata
e a passare attraverso le aule di maya, aiutata dalla luce che fuoriesce dalle lacerazioni nei veli
operate da tre uomini divini nel momento stesso dei loro trionfo.
La prima grande lacerazione fu effettuata da Mosè. Egli sali sul monte Sinai e ricevette i 10
Comandamenti che sono l’espressione della Legge Divina, adattata ai bisogni dell’umanità, che venne
enunziata nella necessaria preparazione per la proiezione delle forze destinate a distruggere,
purificare e riorganizzare. Mosè penetrò in una delle Aule all’interno dei veli di maya ed ivi
incontrò la Gloria del Signore. Il Commentario dice: “Colui che entrò fra i primi, penetrando
all’interno dei veli, assorbì la Luce che non sapeva come trasmettere. Nè Lui, nè gli altri erano
pronti, ma la luce li circondava e c’erano due occhi che guidavano; solo uno di essi può usare la
Luce, proiettarla e dirigerla verso la sua missione, l’altro deve essere coperto, e il Datore della
Legge si rese conto di ciò; perciò Egli velò la Luce e a tale scopo prese un frammento di quel velo
che Egli aveva aiutato a lacerare, e così bendato discese dalla sommità del monte e tornò
all’oscurità della Terra”.
La seconda lacerazione molto più importante, avvenne quando il Cristo sottopose il Maestro Gesù alla
4a Iniziazione e la loro azione congiunta riportò il trionfo sulla morte, dopo la grande rinunzia
con la Crocifissione. Questa lacerazione lasciò penetrare la Luce nel 2° livello dei piano eterico,
ed un nuovo genere di illuminazione si diffuse sulla Terra: l’Amore. Così la Legge di Mosè e l’Amore
del Cristo potevano penetrare nella coscienza dell’umanità in modo nuovo e diretto, perchè il
cervello dell’uomo diveniva responsivo, tramite la sostanza della controparte eterica del cervello
fisico.
La terza lacerazione, relativamente, di minor importanza, avvenne quando Saul di Tarso, sulla via di
Damasco, vide la Gloria del Signore e fu convertito in Paolo Apostolo. La sua dirittura e sincerità
lo spinsero a penetrare attraverso uno dei veli che impedisce la visione e così la lacerazione
avvenne. Egli portò una nuova rivelazione: l’Unione, la Sintesi. Si racconta che Egli rimase
accecato per tre giorni. Ciò viene riconosciuto come la penetrazione nel Terzo Cielo, ove comprese
la natura della Legge, e fu portato ai piedi dell’Iniziatore per effetto del suo amore, e in tal
modo trasse profitto dalle due precedenti lacerazioni del Velo. Uscendone scrisse l’epistola agli
Ebrei, in cui è espresso il primo aspetto delle qualità divine che è considerato come Unione,
Sintesi: come Comunione dei Santi.
tratto da > it.groups.yahoo.com/group/lista_sadhana
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