Il nervo vago: pilastro della nostra salute

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Il nervo vago: pilastro della nostra salute

Medicina Integrata

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Un nuovo metodo che permette di ripristinare la capacità di mantenere la salute fisica ed emozionale

Valerio Pignatta – 18/06/2021

Articolo tratto da Scienza e Conoscenza n. 76

Il sistema nervoso autonomo

Per oltre trent’anni Stanley Rosenberg ha praticato varie forme di terapie corporee tra le più
utilizzate e diffuse, ma alla fine, come racconta nell’introduzione al suo ultimo libro Vago, il mio
nervo più importante (Macro Edizioni, 2021) ha scoperto che stava usando la mappa sbagliata.

Infatti, venuto a conoscenza della teoria polivagale messa a punto da Stephen Porges, poté, grazie
ai suoi concetti, espandere effettivamente per la prima volta la sua comprensione riguardo al
funzionamento del sistema nervoso autonomo, e avere immediatamente a disposizione una mappa
migliore.

Il sistema nervoso autonomo è parte integrante del sistema nervoso umano, e il suo compito consiste
nel supervisionare e regolare l’attività degli organi interni o “viscerali”, ossia il cuore, il
fegato, la cistifellea, lo stomaco, l’intestino, i polmoni, i reni e l’apparato genitale.

Le disfunzioni di uno qualsiasi di questi organi possono manifestarsi a causa di un malfunzionamento
del sistema nervoso autonomo.

Come ci racconta Rosenberg il suo è stato un percorso di crescita continuo segnato dal passaggio
finale dalle teorie classiche sul sistema nervoso autonomo alla rivoluzione apportata da Porges:
“prima della teoria polivagale, era opinione largamente accettata che il funzionamento del sistema
nervoso autonomo avvenisse in base a due stati: stress e rilassamento.

La reazione acuta da stress, detta anche reazione “combatti o fuggi”, è un meccanismo di
sopravvivenza che si attiva quando ci sentiamo minacciati; in pratica, esso mobilita il corpo e lo
prepara a com-battere o fuggire.

Quindi, in stato di stress i nostri muscoli sono in tensione e ci permettono di muoverci più
rapidamente e/o di esercitare una forza maggiore. Dal canto loro, gli organi interni lavorano per
supportare questo sforzo straordinario compiuto dal nostro sistema muscolare.

Una volta che abbiamo vinto la “lotta” e neutralizzato ciò che ci minacciava, oppure quando ci siamo
allontanati a sufficienza da non essere più in pericolo, a quel punto subentra la reazione di
rilassamento, e noi rimaniamo in questo stato rilassato finché non si presenta una nuova minaccia.

Nel vecchio approccio al sistema nervoso autonomo, il rilassamento era caratterizzato dalla reazione
“riposa e digerisci” o “nutriti e riproduciti”.

Questo stato veniva attribuito all’attività del nervo vago, noto anche come decimo nervo cranico,
che, come tutti i nervi cranici, ha origine nel cervello, o meglio, nel tronco encefalico. Secondo
questa vecchia interpretazione, universalmente accettata, il sistema nervoso autonomo oscillerebbe
tra stati di stress e rilassamento.

I problemi insorgono quando rimaniamo bloccati in uno stato di stress anche dopo che una minaccia o
un pericolo sono passati, magari perché il nostro lavoro o stile di vita sono continuamente
stressanti. Da molti decenni lo stress cronico viene riconosciuto come un vero e proprio problema di
salute, e un’ingente quantità di ricerche scientifiche è stata dedicata a comprendere gli effetti
dannosi dello stress a lungo termine.

Nel cercare di curare e gestire lo stress cronico, medici e terapeuti hanno dato vita a un vasto
movimento, e hanno scritto su giornali, riviste, libri e blog un gran numero di articoli destinati
al pubblico in generale. Anche l’industria farmaceutica ha iniziato a produrre un’ampia gamma di
farmaci antistress che, grazie a un consumo sempre più diffuso, hanno fruttato alle multinazionali
considerevoli profitti. Eppure, nonostante tutte queste risorse, tante persone hanno l’impressione
di non essere state aiutate a sufficienza, e continuano a sentirsi stressate.

Molti ritengono che la nostra società stia diventando di anno in anno sempre più stressante, e che
di conseguenza anche la gente sia sempre più stressata.

Forse, il problema è che abbiamo utilizzato la mappa sbagliata. Seguendo il vecchio approccio al
sistema nervoso autonomo non siamo ancora stati in grado di scoprire metodi veramente efficaci per
gestire lo stress”. [continua…]

Continuando la lettura su Scienza e Conoscenza n. 76 scoprirai:

La pratica clinica sul nervo vago

La neurologia del coinvolgimento sociale

Come ristabilire il coinvolgimento sociale – le tecniche

Scienza e Conoscenza n. 76 – Aprile-Giugno 2021 >> bit.ly/3dKxwWX

Rivista – Autori vari

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Vago – Il Mio Nervo più Importante — Libro

Gli esercizi per superare ansia, depressione, emicrania, mal di schiena e molti altri disturbi
psico-emotivi

Stanley Rosenberg

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