IL PERCORSO MUSICALE TERAPEUTICO
Esiste una sostanziale differenza tra ascoltare musica
ed ascolto terapeutico della musica.
La musica che cura
deve essere ascoltata con modalità
qualitative e quantitative
opportunamente
studiate per la persona e per la malattia che presenta.
Ecco perchè si parla di
PERCORSO MUSICALE TERAPEUTICO:
esso è come una strada da percorrere per ottenere
l’effetto curativo dall’energia della musica.
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Immaginiamo il nostro organismo
(costituito da corpo e da mente)
come un terreno che debba essere preparato per la semina.
Se gettassimo i semi, senza un’opportuna preparazione,
non otterremmo il raccolto desiderato.
IL PERCORSO MUSICALE TERAPEUTICO
serve a preparare il “terreno” che si trova
in noi e dentro di noi
per poter eseguire la “semina” dell’energia
musicale che ci consentirà di ottenere
il nostro frutto e cioè
il BENESSERE DEL CORPO E DELLA MENTE.
IL MUSICOTERAPEUTA, QUINDI, ELABORA
UNA SERIE DI MUSICHE CHE, PER IL LORO
CONTENUTO ENERGETICO E PER LE LORO
CARATTERISTICHE DI SONORITA’
CONDUCONO -GRADUALMENTE- LA NOSTRA
ENERGIA VITALE A LIVELLI DI MAGGIORE
ORDINE E DI SALUTARE EQUILIBRIO.
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Non sempre, infatti, la somministrazione di una musica
lenta, con tonalità delicate e con sonorità miti
induce il rilassamento.
Non sempre, inoltre, l’ascolto terapeutico di una
musica dal ritmo allegro, con tonalità sfarzose
e con sonorità alte è in grado di indurre
desiderio di movimento, gioia di vivere
e maggiore senso di forza.
LA MUSICA TERAPEUTICA DEVE ENTRARE,
DAPPRIMA, IN SINTONIA CON IL PAZIENTE
ASCOLTATORE E, SOLO SUCCESSIVAMENTE
A QUESTO PRELIMINARE CONTATTO,
ESSA POTRA’ AGIRE
AUMENTANDO, DIMINUENDO O LIVELLANDO
I LIVELLI ENERGETICI SCOMPENSATI,
CAUSA DELLA SINTOMATOLOGIA O DEL
DISTURBO, DEL DISAGIO O DELLA
VERA E PROPRIA MALATTIA FISICA O PSICOLOGICA.
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Ogni PERCORSO MUSICALE TERAPEUTICO deve
essere strutturato e somministrato
ad personam, tuttavia -nelle sue linee generali-
esso deve essere costituito da fasi di ascolto
ben precise e strutturate:
secondo un gradiente di terapia energetica
che possa risultare curativo.
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E’ necessario, comunque, ricordare che, nell’ambito
dell’applicazione della musicoterapia,
la presenza e l’uso di modelli di riferimento
aiuta la ricerca, il confronto dei dati
ed anche la valutazione dei risultati ottenuti.
I principali modelli di applicazione terapeutica sono:
Multisensoriale (C.e G. Orff), Analitico-Junghiano (Priestley),
Comportamentistico nordamericano, ISO-modello intermediario (Benenzon),
GIM (Bonny), Improvvisazione creativa (Nordoff-Robbins),
Vibroacustica (Wigram), Bioacustica (Edwards),
Orecchio elettronico (Tomatis), Dialogo sonoro (Scardovelli),
Risonanza nella relazione (Cremaschi),
Immaginativa con itinerari terapeutici (Carrozzini, Beffardi, De Lucia) e
Globalità dei linguaggi (Guerra Lisi).
Ma, accanto a questi, se ne sommano altri, magari meno noti, ma non meno efficaci e terapeuticamente
validi, che danno un’idea generale della variabilità e della creatività dei vari operatori, resa
possibile dall’estrema versatilità della materia terapeutica.
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La tecnica terapeutica del dr. Modica,
(clicca sul nome, per conoscerlo)
consiste in un modello che è stato da lui definito
Musicoterapia Dinamica,
in quanto, accanto all’ascolto musicale terapeutico,
prevede il dinamismo del corpo e della mente,
mediante semplici esercizi fisici preliminari di ginnastica dolce,
di corretta respirazione, di posturologia, di danzaterapia
e mediante un training autogeno guidato.
Questa applicazione consente una movimentazione fisica,
senza eccessivo sforzo e senza sudorazione,
in ogni tipo di applicazione, al fine di rendere
maggiormente partecipativo il paziente
ed un ascolto sequenziale di musiche che sono suddivise,
sempre in quattro fasi,
diverse a secondo del tipo di orientamento terapeutico.
Uso degli strumenti:
Per quanto riguarda gli strumenti musicali da utilizzare nell’ascolto e nell’improvvisazione,
si ha la possibilità di scegliere tra la metodologia
rientrante nel tipo di suono prodotto dalle vibrazioni, secondo Sachs,
che classifica in idrofoni, aerofoni, membranofoni, cordofoni ed elettrofori
ed il metodo di Benenzon che classifica in senso più strettamente musicoterapeutico, distinguendo:
STRUMENTI CORPOREO-SONORO-MUSICALI
che sono naturali (aria, acqua, vento
), quotidiani (ambientali, casalinghi
),
creati (appositamente costruiti dall’operatore o dal paziente),
musicali (chitarra, xilofono, tromba
) ed
elettronici (riproduttori, cd, computers e registratori).
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STRUMENTI D’USO COMPORTAMENTALE
che sono sperimentali, catartici, difensivi, incorporati e integrati.
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STRUMENTI DI SIMBOLOGIA SESSUALE
che sono fetali (sonagli, maracas, campana con batacchio, scatole con semi
), materno-vaginali
(conga, chitarra, cembalo, tamburo, marimbe
),
paterno-fallici (corno, flauti, fischietti, bacchette, legnetti, chiavi
) ed ermafroditi (gong,
cornamusa, lira, putipù).
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Volendo schematizzare, a scopo puramente informativo,
alcuni percorsi musicali terapeutici
di più comune somministrazione, possono essere forniti
i seguenti esempi applicativi:
MUSICOTERAPIA DINAMICA RILASSANTE
per combattere lo stress, per prevenirne l’accumulo nocivo, per vincere l’ansia
e per aumentare le naturali difese immunitarie. Il suo percorso musicale terapeutico,
nel modello
-UNA FASE DI SINTONIA
-UNA FASE DI RILASSAMENTO
-UNA FASE DI DETOSSICAZIONE
-UNA FASE DI ENERGIZZAZIONE.
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MUSICOTERAPIA DINAMICA LIBERATORIA
per rivivere, sottoforma simbolica, con l’aiuto dell’ascolto musicale, eventuali
situazioni di traumi psichici pregressi, al fine di consentirne una conscia
rivalutazione ed una verbalizzazione di tipo liberatorio:
-UNA FASE DI SINTONIA
-UNA FASE DI MEDITAZIONE MUSICALE
-UNA FASE SIMBOLOGICA
-UNA FASE LIBERATORIA
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MUSICOTERAPIA DINAMICA IMPROVVISATIVA
per accrescere le proprie capacità meditative e comunicazionali e per favorire
la rielaborazione comunitativa delle sensazioni trasmesse dalla musica:
-UNA FASE DI SINTONIA
-UNA FASE DI MEDITAZIONE MUSICALE
-UNA FASE DI IMPROVVISAZIONE MUSICALE
-UNA FASE DI RIELABORAZIONE
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In tal modo, la terapia musicale potrà svolgere
il suo compito di:
riequilibrio energetico graduale
di rilassamento,
di rielaborazione di traumi psicologici
apparentemente dimenticati
(ma posizionati, per meccanismo di “rimozione”, nell’inconscio)
di accrescimento della capacità
comunicativa e liberatoria
che la MUSICA è capace di donare
ad ogni essere vivente,
restituendo, in modo naturale,
il benessere psico-fisico
che corrisponde con il sentirsi
IN BUONA SALUTE.
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