IL “POLTERGEIST”

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IL “POLTERGEIST”

Non mancano buone prove a proposito del poltergeist. molte delle quali fomite da scienziati
scettici, poliziotti professionisti, e giornalisti sussiegosi. Il fenomeno è identico in tutto il
mondo. Gli oggetti cadono già dalle tavole, le lampadine si svitano da sole, i liquidi si
intorbidano, si odono strani rumori, le pietre volano attraverso le finestre, e i rubinetti restano
aperti.

Questi “trucchi” apparentemente infantili sembrano spesso essere collegati con un bambino, o un
adolescente, di solito una fanciulla nel momento della pubertà o in fase di difficile equilibrio
emotivo (142).

In un caso molto noto, una ragazza ventenne era agli inizi della sua vita coniugale. Il legame delle
attività poltergeist con una persona, piuttosto che con un luogo, è cruciale. Questo suggerisce che
i fenomeni geofisici insoliti come un’alterazione locale di gravità abbiano una parte meno
importante delle forze di origine psicologica (292).

Esiste un’area in cima al Songe Fjord in Norvegia e un’altra nel cratere vulcanico dì Kintamani a
Bali, la cui ghiaia non è ancorata al suolo come dovrebbe. Ma ricerche come quella molto meticolosa
di George Owen sulla poltergeist Sauchie, mostrano che quando la figura centrale in uno di questi
casi si muove, allora il fenomeno si verifica immediatamente dopo (237).

Lo psicanalista Nandor Fodor ha descritto il poltergeist. come un «fascio di repressioni riflesse.
(103). Se questo è vero, la proiezione è del tutto inconsapevole. Potrebbe essere energia
psicocinetica che si diffonde ciecamente, come il movimento di riflesso che fa rovesciare un
bicchiere all’esplodere di un forte rumore. Ma talvolta le attività poltergeist mostrano un grado di
intelligenza e di finalità, come le scritte sul muro, o come quando gli oggetti sono destinati a una
persona particolare. In questi casi, l’attività PC potrebbe essere controllala a un livello
inconscio più profondo, ma anche qui lo spirito non è tanto uno spirito quanto una manifestazione
mentale.

Una delle caratteristiche comuni a tutte le attività poltergeist è che la gente raramente vede gli
oggetti davvero in movimento, e, anche nei rari casi in cui li vedono non sono stato capace di
reperire un solo resoconto di chi ha visto un oggetto incomincia­re a muoversi.

Ciò potrebbe essere importante. In analisi di laboratorio condotte su persone comuni, gli effetti
spesso non compaiono quando il soggetto sì concentra fortemente su di essi. ma appaiono spesso di
colpo quando la loro attenzione viene distratta. Le attività poltergeist si arrestano di frequente
quando l’analizzatore giunge a esaminarle. Rhine descrive alcuni suoi stu­di come «tentativi di
sviluppare una pellicola alla luce del sole». (275).

Proprio come l’oscurità è un requisito essenziale per lo sviluppo delle fotografie, cosi la
spontaneità sembra essere impor­tante per la PC.
Le poche persone speciali che sono riuscite a cre­are effetti PC a volontà, fanno certamente parte
di una categoria separata. Rhine conclude che la PC è «una capacità che funziona solamente in
condizioni psicologiche limitatissime e viene facilmente inibita se queste condizioni sono
sfavorevoli». … Nella maggior parte della gente essa è inibita continuamente.

Forse l’indicazione più utile che sia emersa finora da queste ricerche è la scoperta di Sergeyev
che. durante la PC, il campo elettrostatico e il cuore e il cervello operano tutti a quattro cicli
al secondo.
Si sa da tempo che il cervello di bambini molto piccoli ha una frequenza d’onda molto lenta.

Elettrodi attaccati allo stomaco di una donna in stato avanzato di gravidanza hanno mostrato che un
bambino non nato produce onde ancora più lente di tre cicli (delta) al secondo, le stesse onde che
un adulto emette quando «dorme come un bambino».

Nei primi tre anni di vita i ritmi delta sono predominanti, e solo più tardi le pulsioni si
accelerano fino a ritmi alfa della meditazione e ai ritmi ancora più veloci del pensiero complesso e
del calcolo Dapprima si credette che i ritmi da quattro a sette cicli fossero solo ritmi di
transizione fra i ritmi delta, che si arrestano a tre, e quelli alfa, che cominciano a otto cicli al
secondo.

E si pensava che queste strutture intermedie fossero caratteristiche soltanto dei bambini in fase di
crescita, ma più tardi furono anche riscontrate, sotto certe condizioni, negli adulti, e furono
denominate onde teta.
I ritmi teta iniziano nel talamo, la regione cervicale che sembra governare i fenomeni emotivi.

Essi possono essere prodotti molto facilmente in un bambino portandogli via un dolce o un giocattolo
e tenendogli fuori di portata.
Essi possono essere prodotti con altrettanta facilità negli adulti offendendoli o umiliandoli. In
situazioni di laboratorio i ritmi teta sono spesso ottenuti con l’offrire al soggetto uno stimolo
piacevole, come facendogli accarezzare la fronte da una bella ragazza, e poi improvvisamente
mandarla via.

Appena cessa la sensazione piacevole, appaiono i ritmi teta, si agitano in un crescendo per qualche
tempo, e poi scompaiono. La maggior parte degli adulti si abituano alle frequenti delusioni, e
sopprimono molto in fretta i teta. Nei bambini i ritmi persistono molto a lungo e portano spesso a
scoppi di malumori e a una furia di distruzione. E’ stato scoperto che gli adulti che sono soggetti
ad attacchi incontrollabili di aggressione violenta hanno ritmi teta nelle loro onde cerebrali. Si
tratta di un sintomo così caratteristico da essere stato usato come mezzo per scoprire questo tipo
di psicopatico.

Così sembra che, da bambini, tutti abbiamo una tendenza naturale a reagire emozionalmente alla
frustrazione attraverso certi atti di aggressione legati alle onde teta nel cervello. Sembra però
che gli animali reagiscano nello stesso modo. Hebb racconta di scimpanzè che sedevano quietamente
per ore guardando una femmina in un’altra gabbia, e poi, appena la femmina si ritirava a dormine,
mostravano un improvviso e violento scoppio d’ira accompagnato da Fenomeni tipici delle onde tela
(144).

Da bambini ci accendiamo nello stesso modo, ma da adulti impariamo a sopprimere i ritmi violenti. Il
fatto che si tratti di un processo consapevole e deliberato è stato dimostrato in laboratorio da
Walter, e in questi esperimenti l’ira veniva iniettata artificialmente esponendo i soggetti a una
luce lampeggiante a ritmi teta, dai quattro ai sette cicli al secondo (335).

C’è una variazione molto grande fra gli individui a proposito del controllo da esercitare, e sembra
che le persone di cattivo carattere siano spesso proprio coloro che non riescono a dominare le onde
teta.
I manuali descrivono il comportamento dettato dai ritmi tela con parole come “intolleranza”,
“egoismo”, “impazienza”, “sospetto” e “infantilismo”.

Il che e un’ottima descrizione della maggior parte di poltergeist. E tentante fare paragoni tra i
due fenomeni, e mostrare che l’azione poltergeist e legata nella maggior parte dei casi a individui
che stanno attraversando periodi difficili della loro vita, nei quali ricaverebbero probabilmente un
gran beneficio se si lasciassero andare al loro temperamento ma ormai essi sono troppo adulti perché
questo sia un fatto socialmente accettabile.

Forse la frustrazione cresce fino a un punto tale che trova sollievo solo attraverso l’ inconscio,
in psicocinetica senza scopo come rompere una finestra e gettare le cose intorno.
Questa è soltanto un’ipotesi; non ho prove da offrire in favore di una simile teoria, ma esistono i
resoconti della fisiologia di Nelya Mikhailova a cui far ricorso.

Mentre gli effetti PC erano sotto osservazione, ella stava operando quasi esclusivamente su forti e
autoprovocati ritmi teta. Il suo zucchero sanguigno e le misurazioni endocrine mostravano che era in
uno stato di rabbia controllata. Forse queste sono proprio le condizioni che occorrono perché la PC
possa comparire.

Nelle comunità di animali, gli alti livelli di aggressività spesso appaiono e conducono alla lotta,
la quale è altamente stilizzata cosicché le emozioni possono essere espresse senza che nessun
protagonista possa essere ferito gravemente. Ci sono regole, ma in certi casi le regole vengono
infrante e un animale trova via libera allo spirito aggressivo. Questo accade quando due antilopi
sono così evidentemente della stessa forza che nessuna cederà il passo: o quando due gabbiani si
incontrano al limite dei loro rispettivi territori, dove nessuno dei due ha il diritto di
precedenza.

Le tendenze antagonistiche a combattere e a fuggire sono portate in conflitto diretto fra di loro,
ed esiste uno stallo, ma il livello emotivo è così alto che deve trovare uno sfogo altrove, e così
avviene un «trasferimento di attività».

L’antilope può incominciare a grattare la gamba posteriore come se fosse improvvisamente diventata
insopportabilmente pruriginosa, e il gabbiano può incominciare a tirarsi dietro dei fili d’erba come
se fosse stato assalito da un imperioso desiderio di costruirsi immediatamente un nido.
In tal modo l’aggressione repressa è espressa in un’azione di diverso genere. Forse questo è quanto
avviene in psicocinesi.

Forse il livello di rabbia provocala dai teta è cosi alto e frustrante da venire canalizzato
altrove, e invece di un uomo che da un calcio alla sedia, che sarebbe considerato fanciullesco e
biasimevole, il suo inconscio costringe il campo di forza a farlo in sua vece.

In tutto questo permangono molti forse e molti interrogativi. Noi non abbiamo le risposte, ma una
certe struttura sembra emergere ugualmente. È difficile trovare un posto logico nell’evoluzione
biologica per la psicocinetica sotto il livello umano. In tutte le altre specie l’aggressione si
esprime facilmente.

Soltanto nell’uomo esiste conflitto fra l’aggressione e la pressione sociale. Solo nell’uomo il
cervello si è talmente sviluppato da produrre una mente che elabora le proprie regole di
comportamento e sopprime consciamente le strutture istintive che non riescono a seguire queste
regole.

I bambini devono imparare questo, ma in un momento della loro vita in cui le pressioni su di essi
sono particolarmente pesanti, è possibile che essi trovino uno sfogo inconscio. Le poche persone che
possono produrre effetti psicocinetici a volontà hanno probabilmente imparato a farlo portando a un
livello cosciente questa attività sostitutiva.

Forse, acquistando nuove conoscenze su noi stessi, un maggior numero di persone riuscirà a farlo
egualmente bene. Per ora sembra un po’ inutile sprecare energia e perdere un chilo ogni volta che
dobbiamo separare un uovo. Possiamo fare cose del genere molto meglio con le nostre mani, ma questi
“trucchi” PC possono essere giochi da bambini per una mente che è in grado di esercitare un vero
controllo sulla materia.

da www.coscienza.org/Poltergeist.asp

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