Il potere dell’attenzione

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Il potere dell’attenzione

di Paolo Marrone

Possediamo un bene preziosissimo, attraverso il quale possiamo esprimere tutto il nostro potere, ma
il problema è che non lo utilizziamo e ce lo facciamo rubare continuamente. Scopri in questo
articolo di cosa stiamo parlando.

Probabilmente pochi si rendono conto dell’estrema importanza di uno dei beni che abbiamo fin dalla
nascita, ma che nessuno mai ci insegna ad utilizzare nel migliore dei modi.

Di cosa sto parlando? Dell’attenzione, naturalmente.

Ebbene sì, l’attenzione è il bene più prezioso che abbiamo, ma nessuno gli presta la necessaria
cura, e quello che facciamo costantemente è farcelo rubare dagli altri, da coloro cioè che conoscono
benissimo la sua importanza e sanno come rubarcela per utilizzarla per i loro scopi.

Probabilmente non stai credendo molto a quello che sto dicendo, ma la cruda verità, che piaccia o
no, è che viviamo tutti in un costante stato di addormentamento, frutto del rumore mentale che si
esprime continuamente attraverso quella vocina con la quale ci parliamo, convinti di essere noi a
farlo. Difficilmente siamo in grado di mantenere la concentrazione su di un pensiero o concetto per
più di 5-6 secondi, senza che qualcosa ci distragga e rubi la nostra attenzione che, non più sotto
il nostro controllo, vaga in modo del tutto casuale verso pensieri di ogni tipo, riempendo la nostra
testa di cose del tutto inutili.

Alzi la mano chi non si ritrova spesso a vagare col pensiero tra mille cose, del tipo: “Chissà
quanto traffico troverò oggi per andare al lavoro… a proposito, la macchina è sporca, forse dovrei
lavarla… lo farò stasera dopo il lavoro, sperando di uscire per tempo… ieri sera mi sono dovuto
trattenere fino alle 19, ma oggi non dovrei avere molto lavoro da fare… è difficile ultimamente
trovare nuovi clienti… questa crisi sta mietendo sempre più vittime…”
…e via discorrendo, in un dialogo con noi stessi senza fine, ma soprattutto senza alcun senso, che
‘ci porta a spasso’, come bambini trascinati per mano, attraverso concetti del tutto slegati tra di
loro.

In balìa di un programma automatico

È tutto normale, perchè quel dialogo interiore non è altro che il risultato di un programma
automatico preimpostato nel nostro cervello, che in quanto macchina non può fare altro che
funzionare eseguendo meccanicamente ciò per cui è stata programmata.

Cos’è quel programma? È semplicemente il risultato di tutti i condizionamenti ricevuti fin dal
nostro primo giorno di vita, che abbiamo accettato come veri e che quindi abbiamo fatto entrare
nella nostra mente, creando così ciò che alla fine rappresenta la ‘strada a minor resistenza‘ per i
nostri pensieri. Considerate quelle credenze come se fossero dei solchi incisi sul terreno. Se voi
gettate dell’acqua, questa si incanalerà necessariamente lungo quei solchi, che rappresentano
proprio il percorso ‘a minor resistenza‘ tra tutti quelli possibili. Analogamente, quando siamo
‘assenti’ a noi stessi (il 95% del tempo) immersi nel nostro stato di ‘dormienti’, i nostri pensieri
non possono fare altro che incanalarsi lungo i percorsi più comuni, ripetendo all’infinito sempre lo
stesso tipo di ragionamenti.

L’attenzione, la fonte di energia dell’Osservatore

Dobbiamo comprendere che tutta la nostra energia creatrice si esprime attraverso l’osservazione.
Così come ci insegna la fisica quantistica, siamo l’Osservatore che crea il proprio mondo attraverso
l’atto dell’osservazione. L’energia creatrice va dove va l’attenzione, è come un raggio laser.

Il meccanismo è molto semplice: soffermandoci su di un pensiero, questo diventa più importante,
visibile, familiare, e un pensiero trattenuto diventa col tempo una credenza.

La credenza è un pensiero ‘condensato’, che si è stratificato al nostro interno a forza di
concedergli attenzione, fino a creare un percorso a ‘minor resistenza‘ all’interno del nostro
cervello, un po’ come quei solchi di cui parlavamo prima nell’esempio dell’acqua.

Dovete sempre tenere a mente però che i nostri pensieri creano il mondo che sperimentiamo, dato che
nulla può esistere senza che venga osservato. Insomma, è attraverso l’attenzione che diamo il
permesso alle cose di accadere.

Ecco perché è così importante riprendere in mano il controllo dei nostri pensieri.

La cosa più importante di tutte è essere coscienti dei pensieri che passano nella nostra testa, onde
evitare che vaghino in modo caotico e incontrollato, creando di conseguenza un mondo altrettanto
caotico e incontrollato.

Non importa a cosa stai pensando, l’importante è che tu ne sia cosciente.

Fermati allora ogni tanto ad osservare i tuoi pensieri. Poni l’attenzione sulla tua attenzione
(perdonatemi il gioco di parole), e fatti la domanda: “A cosa sto prestando ora la mia attenzione?”.
È chiaro che la domanda non ha risposta, perchè se me la sto ponendo, vuol dire che la mia
attenzione è diretta su di essa. È solo un trucco per riprendere in mano il controllo della nostra
mente, e di conseguenza della nostra attenzione.

Questo è quello che deve fare un creatore consapevole se vuole riprendere il controllo della propria
vita, evitando che forze esterne gli sottraggano l’attenzione. Egli sa che quello è il modo, l’unico
modo efficace, di diventare davvero il protagonista della propria esistenza. Bene, ora sai come
fare, non hai più scuse.

Fonte: campoquantico.it

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