Il potere sconosciuto della memoria 2

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Il potere sconosciuto della memoria 2

(Paramahansa Yogananda)

– Parte 2 di 3

Scegliete soltanto le buone abitudini delle vite passate

Le abitudini possono essere acquisite in questa vita o ereditate dalle vite precedenti. Quasi tutte le abitudini contratte in questa vita sono il risultato dell’influenza di quelle delle vite precedenti. Nella mia incarnazione attuale ho coltivato soltanto le buone abitudini. Sono riuscito a eliminare le cattive abitudini del passato e a liberarmene, perché ho cercato di controllarmi e di correggermi fin da bambino.
Se ci serviamo correttamente della memoria, possiamo riprodurre le esperienze delle incarnazioni precedenti che contribuiscono a migliorare la nostra conoscenza in questa vita. Ricordando i buoni e i cattivi effetti delle esperienze passate possiamo liberarci con più facilità, dopo averle individuate, di quelle abitudini che ci fanno soffrire in questa vita. Dovremmo tutti cercare di comportarci in tal modo.

Nella memoria dell’uomo coesistono le buone e le cattive abitudini che egli stesso ha creato e, che le ricordi o no, sono tutte registrate nel cervello. Quando fate del bene a qualcuno, il ricordo della vostra azione viene immagazzinato nel cervello. E quando fate del male, anche questa azione si va ad aggiungere al vostro magazzino mentale. Tutte le azioni buone o cattive che avete compiuto coscientemente saranno ‘ricordate’. Le azioni presenti sono inconsciamente influenzate dalle azioni del passato. Quando una persona buona, che ha acquisito delle buone abitudini nel passato, compie un’azione buona, l’influenza della sua bontà del passato la trasforma immediatamente in una buona abitudine. Allo stesso modo, quando una persona malvagia compie una cattiva azione, l’influenza delle sue passate cattive abitudini la trasforma immediatamente in una cattiva abitudine. Prendete la decisione di liberarvi sia delle tendenze cattive provenienti dal passato sia di quelle che avete acquisito in questa vita. Cercate di ricordare soltanto le azioni positive. Neanche il più piccolo gesto di bontà andrà perduto, non importa in quale incarnazione lo abbiate compiuto. Servitevi dei buoni ricordi per influenzare le azioni che fate nel presente e ricordate anche agli altri la loro potenziale bontà.

Dimenticate gli errori del passato

Non lasciate che la vostra mente si soffermi sugli errori che avete commesso perché non vi appartengono più. Dimenticateli. È l’attenzione che crea l’abitudine e i ricordi. Appena appoggiate la puntina sul disco, il grammofono comincia a suonare. L’attenzione è la puntina che fa suonare il disco delle azioni passate, perciò non dovete concentrare l’attenzione sulle azioni cattive. Perché continuate a soffrire a causa delle azioni insensate compiute nel passato? Cancellatene il ricordo dalla mente e fate attenzione a non ripeterle più.
La memoria, di cui Dio ha dotato l’essere umano, non ha certo lo scopo di ricordare le cose negative. Alcune persone continuano a ripensare al dolore che hanno sopportato, e a quanto è stata terribile la loro sofferenza durante un intervento chirurgico subìto vent’anni prima! Rivivono continuamente il ricordo di quell’operazione. A che serve ripetere simili esperienze? Rievocare deliberatamente le esperienze dolorose o cattive significa fare un cattivo uso della memoria e commettere un peccato contro la propria anima. Alimentando i ricordi spiacevoli li porterete nel futuro e ciò non vi gioverà certamente. Se provate un profondo risentimento verso qualcuno e ogni giorno continuate a rievocarlo e a vendicarvi facendogli del male col pensiero, dovranno trascorrere numerose incarnazioni prima di poterne cancellare il ricordo. È pericoloso diventare vittima di una memoria affollata da brutti ricordi. Dimenticate le colpe e i sentimenti di vendetta e ricordate soltanto il bene.

Sono pochi coloro che cercano coscientemente di sviluppare le potenzialità del corpo, della mente e dell’anima. Gli altri sono vittima delle circostanze del passato, vanno avanti faticosamente sospinti dalle abitudini sbagliate, e soccombono impotenti alla loro influenza dicendo a se stessi: “Sono nervoso”, “Sono un debole”, “Sono un peccatore”, e così via.

Sta a ciascuno di noi tagliare con la spada della saggezza i legami della schiavitù o rimanerne succubi.

Dio ha dato a tutti gli esseri umani la libertà di agire secondo i propri desideri. Non imponete mai agli altri la vostra volontà, ma se desiderate convincere qualcuno a fare ciò che a voi sembra umilmente la cosa migliore, convincetelo con l’amore. Quando il Mahatma Gandhi si trovava in Sud Africa fu pugnalato e ridotto in fin di vita. Naturalmente i giudici volevano incriminare il suo aggressore, ma Gandhi rifiutò. “No”, disse. “Se finisce in prigione, diventerà un nemico ancora più accanito. Lo conquisterò con l’amore”. Quando l’aggressore seppe che Gandhi lo aveva perdonato, divenne un suo discepolo.

(continua)

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