Il processo di integrazione

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Il processo di integrazione

Il Superconscio è l’aspetto meno conosciuto dell’essere umano, quella parte di noi a cui tanti
anelano e di cui tanti dubitano dell’esistenza. La via al Superconscio ha però un passaggio
obbligato: non si arriva in alto se prima non abbiamo riconosciuto ed integrato ciò che è in basso.
Ecco perché nel libro vengono indicati i passi per raggiungere l’integrazione delle tre parti che ci
compongono: Inconscio (o come lo chiamiamo ora, il Sé Istintivo), Io Cosciente e Superconscio.
Per chiunque persegua una via spirituale, o perlomeno creda in una vita al di là del mondo fisico,
l’integrazione della personalità rappresenta il fine ultimo dell’esistenza terrena; rappresenta la
nascita dell’Uomo nuovo o, se vogliamo, la ri-nascita verso una vita libera dalle catene
dell’illusione, della separazione e dell’ignoranza.

Con il termine Superconscio viene identificata la parte più saggia dell’essere umano; la parte che
ci permette di sperimentare i sentimenti più nobili e incondizionati quali: l’Amore (usiamo la “A”
maiuscola per indicare l’amore puro, incondizionato e non l’amore di cui parliamo tutti i giorni e
che in realtà è più un bisogno: ti amo se anche tu mi ami, se non mi tradisci, e così via), la
generosità, l’aspirazione, la fede, la pace, il senso di unità con tutte le cose. Questi sentimenti
sono cosa ben diversa dalle emozioni che invece sono bagaglio del Sé Istintivo.
Oltre ai sentimenti elevati, provengono dal Superconscio anche altri spunti vitali, quali le
intuizioni, che ci permettono di ideare invenzioni con il cosiddetto “colpo di genio”. Le intuizioni
ci aiutano anche ad uscire da situazioni ingarbugliate e a risolvere problemi che ci sembravano
insormontabili con una soluzione inaspettata.
Anche la creatività dei veri artisti proviene dal Superconscio; la creatività che permette di
realizzare le opere d’arte che ci regalano emozioni nel campo della pittura, della scultura, della
musica, della poesia.

Il Superconscio ci mostra il lato più bello e nobile dell’essere umano e ci fa intravedere il
potenziale che tutti abbiamo, ma che pochi riescono ad esprimere.

Il Superconscio è ampiamente trattato in psicoanalisi da Jung, nella psicologia transpersonale e
nella psicosintesi creata da Roberto Assagioli e sviluppatasi soprattutto negli Stati Uniti.
Chiunque ha potuto sperimentare almeno una volta nella vita la presenza di qualcosa che va al di la
della propria coscienza, qualcosa di estremamente elevato e di cui non ha saputo dare una
spiegazione razionale. Molte volte mi è capitato di sentire amici che hanno avuto modo di consolare
qualche persona cara che si trovava in difficoltà. Ciò che colpiva era che tutti dicevano più o meno
la stessa cosa: sostenevano di avere parlato a lungo, di avere detto frasi bellissime e non
riuscivano neppure a capire da dove venissero quelle parole. Quando si aiuta una persona in
difficoltà, quando si è sinceri e col cuore aperto, il Superconscio interviene. È come fa? Manda la
nostra coscienza, l’Io Conscio, a riposo (si fa per dire, ma in effetti è proprio così) e utilizza i
nostri sensi per aiutare la persona che ha bisogno di aiuto.

Chi nella vita non ha mai avuto un’intuizione? Chi non ha provato almeno una volta a trovarsi nella
mente la risposta ad un problema che lo assillava da tempo? Chi non ha provato qualche momento
estatico? Chi non è rimasto almeno una volta con la bocca aperta davanti ad uno spettacolo della
natura? Quando succedono queste cose si rimane come inebetiti, con le mente vuota, senza alcun
pensiero, colmi di stupore e di meraviglia. Sono manifestazioni, seppure piccole, del Superconscio.
Certo, tutti i mistici ed i santi di ciascuna religione e di ogni epoca hanno avuto contatti molto
più forti e persistenti della sua presenza; ma chiunque di noi ha avuto modo, almeno una volta nella
vita, di percepirne la presenza.

Se esiste uno Spirito, se esiste una vita spirituale oltre a quella materiale, se c’è qualcosa al di
sopra della nostra coscienza, qualcosa che ci illumina quando ne abbiamo bisogno, qualcosa che ci
guida, qualcosa che ci fa sentire i sentimenti più elevati, qualcosa che a volte crea miracoli, quel
qualcosa è il Superconscio ed è la nostra parte immortale. È quella la nostra vera identità, ciò che
siamo realmente.
Il nostro Io Cosciente, con il suo bagaglio di corpo fisico e Sé Istintivo è solo un personaggio che
stiamo recitando sul palcoscenico della Vita. È un personaggio che abbandoneremo al termine della
nostra parte, recitata più o meno bene. Ciò che resta, ciò che esiste in un mondo più elevato e a
noi sconosciuto è il Superconscio.

Il Processo di integrazione passa attraverso diversi passi, tra cui i più importanti sono
l’autoconoscenza, la piena accettazione di sé stessi e degli altri, la disidentificazione.
Nel libro vengono indicate le modalità per contattare il Superconscio, o Sé Superiore, e le modalità
che quest’ultimo utilizza per mettersi in contatto con noi.

da inconscioperamico.it

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