Il segreto dei centenari: la lunga vita e’ una questione di credenze
Qual è il segreto della lunga vita dei centenari? Si tratta di genetica o quello che conta sono gli atteggiamenti mentali e le credenze? Scoprilo in un libro straordinario: un viaggio affascinante nella mente degli ultracentenari di tutto il Pianeta
Redazione Scienza e Conoscenza – 25/05/2018
Tratto dal libro Nella Mente dei Centenari (Macro Edizioni, 2018).
Resilienza, perseveranza, creatività e flessibilità sono tutte qualità che ho riscontrato in ogni centenario che ho esaminato, viaggiando tra le culture dei cinque continenti. Per fortuna è possibile impararle senza affidarsi al proprio corredo genetico o alla propria storia familiare. Non è possibile isolare i geni che identificano la mente di un centenario, ma possiamo apprendere i comportamenti che contribuiscono alla longevità passando da una mentalità condizionata dal passaggio del tempo a una improntata all’impegno nello spazio. In cosa consiste la sfida esistenziale che vi sto proponendo? Dobbiamo staccarci dall’ipnotico concetto di tempo in cui le cose ci succedono in sequenza e prestare attenzione al modo in cui possiamo succedere nel nostro spazio tralasciando il preciso ordine degli eventi.
Cercherò di rendere più chiara la questione con qualche esempio. È lunedì mattina, e la vostra auto non ne vuole sapere di partire. Chiamate un taxi che vi porti a lavoro, e ci mette quarantacinque minuti per arrivare. Quando arrivate in ufficio vi rendete conto di aver dimenticato di scrivere un’importante e-mail a un cliente. Gli eventi turbolenti che formano questa specie di “sequenza” non chiedono altro se non di essere collegati tra loro usando i fili cognitivi che esistono solo e soltanto nella vostra mente: ma che orribile inizio di settimana! Imponiamo una sequenza al tempo per dare un senso allo spazio che percorriamo.
Ma, dato che leghiamo le sequenze agli eventi della nostra dimensione spazio-tempo per mezzo dei fili cognitivi, possiamo allo stesso modo liberarle facendo appello alle qualità che accomunano i centenari: creatività per reinterpretare attribuzioni negative, flessibilità per considerare altre opzioni, perseveranza per sopportare le turbolenze e resilienza per adottare nuovi atteggiamenti e approcci.
Lasciate che chiarisca ulteriormente. Anche se abbiamo bisogno di tessere i fili cognitivi per dare un senso al nostro mondo, quando affrontiamo una serie di circostanze simili a quelle descritte tendiamo a imporre una sequenza a eventi che risultano in realtà slegati tra loro, creando un rapporto causa-effetto falso. L’auto che non parte e l’essersi dimenticati di rispondere a un’e-mail non sono in alcun modo correlati da un rapporto di causalità; tuttavia, imbrigliando i due eventi con i fili cognitivi, potreste arrivare alla conclusione che tutto andrà storto per il resto della giornata. Al contrario, schiantarsi con l’auto perché i freni sono in cattive condizioni o perdere una coincidenza perché il volo ha accumulato ritardo sono esempi di rapporto causa-effetto esterno.
Anche se da entrambe le serie di eventi potete concludere che non sarà una bella giornata, nel primo caso il rapporto di causalità viene creato da voi (gli imprevisti stanno succedendo perché è una brutta giornata), mentre nell’altro è completamente dimostrabile. Verso la fine del capitolo vi spiegherò come fare vostre le qualità dei centenari che vi possono liberare dai deleteri effetti derivanti dalla creazione di relazioni causa-effetto false. Per ora cercate semplicemente di ricordare che le sequenze esistono solamente nella vostra mente, e iniziate a fare caso a quante delle conclusioni che traete sugli eventi della vostra vita si basano sul mero fatto che avete imparato a raggruppare e connettere artificialmente le vostre esperienze.
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Nella Mente dei Centenari – Libro
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