di Swami Kriyananda
Dio è il nostro amico
Una bambina doveva recitare un pezzo teatrale a scuola. Tutti i genitori
erano presenti alla spettacolo, e lei – come potrete immaginare – era
visibilmente nervosa e spaurita.
Dall’uditorio, un ascoltatore urlò: “Non ti preoccupare Lisetta, siamo tutti
tuoi amici!” Grazie a quell’incoraggiamento, quella bambina trovò la forza
di continuare la sua recita.
Allo stesso modo – e questa è una cosa che ognuno di noi deve capire – i
Maestri, Dio, Gesù, tutti sono i nostri amici.
La religione non é una religione della paura. Dio vuole attirarci a Sé
attraverso l’amore, ed è soltanto la nostra testardaggine che ci fa ignorare
i segni che Dio ci dà costantemente nella vita. Non accettare gli
insegnamenti che ti danno un senso di colpevolezza, di vergogna, di critica
per ciò che hai fatto nel passato. Devi sempre dire, come Yogananda ci ha
insegnato:
“Madre Divina, cattivo o buono, io sono tuo figlio e Tu devi accettarmi.”
Dio vuole soltanto questo atteggiamento da noi; vuole soltanto che noi ci
affidiamo a Lui.
Anche al momento della morte, se potrai rifiutare tutte le illusioni e
pensare solo a Dio, tu Lo troverai. Se potrai passare all’aldilà con l’amore
di Dio, senza rimproverarti per gli sbagli che hai fatto, Dio ti prenderà
con Sé. Lui ti ama, non è il tuo Giudice. Lui è il tuo Amato, il tuo Amico.
– Ama Dio –
Dio osserva il tuo cuore. Non pensare a ciò che sei, o a come sono gli
altri: cerca piuttosto di dare sempre amore a tutti. Anche quando cammini
per la strada e vedi tante persone, prega per loro; ne hanno bisogno. Non
puoi mai sapere quale cuore le tue preghiere e la tua gioia e amore
toccheranno. Però se tu dai il tuo amore per gli altri dal tuo cuore, farà
del bene in questo mondo, un bene reale.
Noi dobbiamo vivere di più in Lui e tenere nel cuore l’amore per Dio che
dimora in tutti, anche quando non è possibile amare tutti come persone. È
possibile amare colui che è pieno di odio? No, non come persona. Però Dio,
che ha creato questa anima, il Dio che é in questa anima, sta soffrendo.
Questa anima cerca quello che vogliamo tutti, cerca la felicità, la pace;
questa parte tu puoi amarla in tutti. Puoi amare in questo modo: per prima
cosa medita e prova l’amore di Dio in te, quindi espandi questo amore a
tutti, proiettalo ovunque. È così che Dio ti attira, attraverso la dolcezza
e la gioia infinita.
Se tu hai deciso di vivere per Dio, devi seguire questa decisione, anche se
tutti ti dicono che sei sciocco e che la scienza ha dimostrato che non
esiste Dio. Se ti prendono in giro, ti canzonano, non importa. Se tu sai che
questa è la cosa giusta da fare, tu devi farla.
Ho osservato spesso le persone che tengono i piedi in due barche, pensando
di unire la vita terrena e quella spirituale, credendo di poter continuare a
far bene entrambe le cose. Nella loro vita arrivano infine ad un momento di
decisione, quando devono decidere veramente se seguire la propria chiamata o
compiacere il mondo.
– L’importanza della devozione –
Gesù ha detto che quando il sale ha perso il suo sapore non può insaporire
niente. Quando il devoto perde la devozione, chi può ridargliela?
Una volta [riferendosi al mio progresso spirituale] Yogananda mi ha detto:
“Andrà tutto bene, però non perdere la devozione”. Era l’unica cosa che
importasse. Non ti preoccupare delle tue debolezze – tutti le hanno,
altrimenti non sarebbero qui su questa terra-ma non perdere mai la
devozione. Noi dobbiamo capire che siamo figli di Dio. Con la Sua forza, con
l’eredità che Lui ci offre, abbiamo la forza di conquistare tutto ciò che
vogliamo; non c’è niente che può impedircelo.
Se noi Lo teniamo per mano non c’è niente che può portarci via da Lui.
Siamo noi, però, che dobbiamo tenerLo, perché Lui è molto umile, Lui non
vuole mai imporre la sua volontà su di noi.
Quindi con molto coraggio dobbiamo continuare a seguire la decisione che
abbiamo preso.
Quando hai deciso: “Io amo Dio, io sono figlio di Dio”, non lasciare mai più
quel pensiero. Yogananda ha detto che Dio sceglie coloro che Lo scelgono.
L’amore
che tu attiri da Lui lo sentirai nel cuore, e più tu Lo ami più Lo
percepirai.
A Dio, ci ha detto Yogananda, non importano i tuoi fallimenti: l’unica cosa
che Lui vuole è che tu Lo ami abbastanza. Cerca di amare Dio sempre più. Non
pensare troppo; se c’è qualcosa da correggere, correggila, ma ricorda: non
puoi combattere tutte le tue battaglie contemporaneamente. È meglio
sceglierne una alla volta e lasciare le altre, dicendo:
“So che restano altri problemi da superare ma per ora non sono abbastanza
forte per superarli; li lascerò quando arriverò al punto di essere
abbastanza forte per togliare tutto dalla mia vita”.
Questa forza viene da Dio, viene dalla grazia di Dio, dalla supercoscienza.
Dio vuole soprattutto che noi Lo amiamo.
Ho letto di recente la storia di una donna che era venuta per servire Gesù.
La persona che lo stava ospitando criticò Gesù perché questa donna era
conosciuta come una donna perduta, indegna di essere considerata. Gesù
rispose: “Ma lei ama, e a colui che ama molto, molto sarà perdonato”.
Non pensare mai a quanto sei lontano da Dio. Santa Teresa di Lisieux ha
detto: “Io vorrei andare all’inferno per poter amare Dio anche lì”. Che
bella preghiera. È bello pensare così:
“Ovunque sono, io non voglio perdere il mio amore per Te, Signore. Questo
sarebbe il guaio più enorme. Ovunque Tu mi porti, se Tu mi dai questa grazia
di non perdere l’amore per Te, questo è tutto quello che Ti chiedo”.
Ci sono molti resoconti sulle persone che sono state portate nei campi di
concentramento. Sono storie che danno enfasi a quanto hanno sofferto, a
quanto sono diventati cattivi. Ma c’è anche l’altro lato della medaglia: tra
di loro ci sono state persone che sono diventate sante perché hanno cercato
di aiutare gli altri. Avevano un carattere nobile: questo significa essere
generosi e caritatevoli con tutti, anche quando ti odiano, e comportarsi
sempre con dignità, come strumento di uno stato di coscienza più alta.
Quando tu puoi agire in questo modo come un canale di Dio, invece di essere
trasformato dalle cose, le trasformerai, influenzerai gli altri. Quelle
persone nei campi di concentramento hanno ispirato gli altri.
C’è una bella storia che narra di due sorelle, in Olanda, al tempo della
guerra, che di nascosto aiutavano gli ebrei e che furono tradite, catturate
e portate in un campo di concentramento. Una delle due sorelle era molto
santa di natura. Quando morì, tutto il suo volto-che era pieno di rughe e di
sofferenza fisica-tornò ad essere il volto luminoso di una ragazza giovane,
perché era completamente in gioia, in amore, in pace.
Alla fine tutto ciò che rimane è Dio e il Suo amore
Tutta la vita è una preparazione per l’esame finale della morte. Non
dobbiamo mai dimenticare che a quel punto ci verrà il discernimento per
capire qual è la scelta migliore da fare. Non pensare a quel che dicono gli
altri, non pensare a quel che dice la maggioranza, che di solito ha sempre
torto. Se tu scegli ciò che senti nel cuore, devi farlo – ciò che è per Dio
e per la verità. Tu troverai alla fine che anche se sei abbandonato da
tutti, Dio ti accoglierà. Alla fine tutto ciò che rimane è Dio e il Suo
amore.
– La devozione è la chiave per il sentiero spirituale –
Pure Sri Yukteswar, che era un uomo di saggezza, un santo di gyana, ha detto
che non puoi compiere il primo passo sul sentiero verso Dio senza che
l’amore
naturale del cuore si apra, fiorisca. Uno deve iniziare con la devozione; è
essenziale.
È come vivere vicino ad un ristorante famosissimo, e per il fatto che tu ci
vivi così vicino conosci il ristorante, conosci il menù, conosci forse il
cuoco, conosci tutto, ma se non hai fame non ci vai.
La devozione è la fame; la devozione ti fa dire: “Io voglio”. Non basta
dire: “Sì, esiste, è interessante”, ma in maniera astratta. Questa è la
parte principale sul sentiero. A volte succede che sul sentiero si inizi con
molto entusiasmo e che arrivino delle esperienze profonde. Allora la gente
dice: “Ah, ma è facilissimo questo sentiero!”
Poi viene la parte intermedia, che bisogna attraversare. Alla fine la
realizzazione e la presenza di Dio vengono di nuovo, ma con molta più forza,
e ti danno una dolcezza che non avresti mai potuto immaginare. All’inizio
Dio vuole darti una sensazione della tua capacità futura. Però dopo questo
incoraggiamento c’è bisogno di lavorare un pò su sé stessi, in maniera
simile allo scultore che lavora a una statua col martello, e togliere tutto
quello che non assomiglia a un santo. Quando si riesce a fare questo, ecco,
esce il santo. Tu sei il santo, però un santo nascosto.
Se si va nei monasteri, a volte succede di vedere tanti monaci, vecchi,
tristi, senza vita. Questo succede per un solo fatto: hanno perso la
devozione, hanno pensato: “Eh, ma Lui non viene, non viene, quando morrò
forse lo vedrò”. Hanno perso l’entusiasmo.
Non perdere mai la devozione, non perdere mai questa parte del cuore,
perché, come dice Gesù, Dio verrà come un ladro nella notte: non puoi sapere
a quale ora Lui arriverà. Gesù ha anche detto: “Sono venuto per darvi la
vita”. Questa vita non è solo l’esistenza: significa questa vita di cuore,
questa vita di amore, questa vita di dolcezza-significa diventare, se
necessario, un martire per Dio, quando tu hai un tale entusiasmo per Dio che
nulla ti può impedire di cercare Lui. Egli verrà a suo tempo, ma non
pensare: “No, forse domani”. No, Lui può venire anche oggi, improvvisamente,
non puoi mai saperlo.
Ricordi, per esempio, come Lui è venuto a Yogananda? Stava meditando, i
pensieri fuggivano come uccelli nel vento; poi Sri Yukteswar lo ha chiamato,
lo ha toccato e lui ha raggiunto la coscienza cosmica. Così può succedere,
Dio viene quando tu non Lo aspetti.
– La promessa di Dio –
Quindi, il primo dovere di ogni devoto è di tenere viva la lampada della
devozione per Dio e di non permettere a nient’altro di spegnerla con un
soffio, perché è l’unica cosa importante nella vita. Tutte le altre cose
sono solo passatempi. L’unica verità, l’unica realtà della tua vita è la tua
devozione e il tuo amore per Dio. Devi essere sempre attento al fatto che
Lui ti ama, e ti farà pensare tante volte il contrario. Invece sì!, Lui ti
ama. Questa è stata l’esperienza di ogni santo. Quando si arriva a quel
punto dove si realizza quest’amore, questa presenza, si conosce in modo
assoluto che Dio e il suo amore sono sempre stati con noi.
Quando Gesù è apparso a Sant’ Antonio del Deserto, Sant’Antonio aveva
pregato per tanti anni senza ricevere nessuna risposta da Dio. Alla fine
sembrava che Satana volesse distruggerlo. In quel momento Antonio ha
invocato Dio un’altra volta e Gesù è apparso. Antonio gli chiese: “Ma Gesù,
dov’eri per tutti questi anni?” Lui rispose: “Sono sempre stato con te”.
Questa è la promessa di Gesù, la promessa dei Maestri.
A Yogananda ho chiesto una volta: “Ma tu ci sarai vicino anche quando sarai
morto?” Lui mi ha risposto: “A coloro che mi pensano vicino, io sarò
vicino”.
Ho trovato che questa è la verità. Anche qualche volta quando non penso a
Lui, Lui mi è vicino. Ci vuole soltanto un pò di prova per vedere che è
così. In questa epoca di scienza, in cui mettiamo tutte le cose alla prova,
perché non mettiamo alla prova gli insegnamenti dei grandi Maestri? Prova se
non è vero. Con un po’ di esperienza tu scoprirai, allo stesso modo degli
scienziati con gli esperimenti scientifici.
Fai questo esperimento spirituale e cerca di tenere sempre, sopra tutto ciò
che fai, questo amore. Questa è l’arte di vivere, l’arte della vita, e
quando tutto ciò che fai inizia dal cuore vedrai che tutto andrà bene.
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