Il silenzio? Fa rumore. E lo possiamo sentire

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Il silenzio? Fa rumore. E lo possiamo sentire

Il cervello e le orecchie umane possono davvero percepire il suono del silenzio, e non solo come una
pausa tra un rumore e l’altro.

25 luglio 2023 – Elisabetta Intini

Si dice che un silenzio possa essere assordante, ma una nuova ricerca dimostra che, a prescindere da
quanto imbarazzo possa destare l’assenza di parole, il silenzio è veramente qualcosa che possiamo
udire, nonostante sia, per definizione, l’assenza di rumore.

Un team di scienziati l’ha appena provato ricorrendo alle illusioni sonore, che funzionano – così
dice lo studio, appena pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences – anche se ai
suoni si sostituiscono intervalli di silenzio. Il cervello umano si lascia ingannare dai suoni e dal
silenzio allo stesso modo, a dimostrazione del fatto che è possibile udire anche il silenzio.

CHE COSA SENTIAMO? Da secoli scienziati e filosofi si chiedono se l’uomo sia in grado di udire
qualcosa che non sia necessariamente un suono. «Tipicamente pensiamo al nostro senso dell’udito come
a qualcosa che ha a che fare con i suoni» dice Rui Zhe Goh, ricercatore di filosofia e psicologia
della Johns Hopkins University (Baltimora). «Ma il silenzio, qualunque cosa sia, non è un suono – è
l’assenza di suono – e sorprendentemente, il nostro lavoro dimostra che quel “niente” è comunque
qualcosa che si può sentire».

L’ESPEDIENTE DELLE ILLUSIONI. Gli scienziati sono partiti da diverse illusioni uditive note per
ricreare versioni di quelle stesse illusioni in cui i suoni fossero stati rimpiazzati da momenti di
silenzio della stessa durata. L’obiettivo era infatti capire se il cervello umano tratti i silenzi
allo stesso modo in cui tratta i suoni. Proprio come le illusioni ottiche, quelle acustiche inducono
il cervello a credere di aver udito qualcosa che non c’è, per esempio perché distorcono la
percezione del tempo e fanno credere che un suono sia più lungo o più breve di com’è in realtà.

ANCHE IL SILENZIO CI INGANNA. Un esempio è l’illusione conosciuta come “One is more”, in cui uno
stimolo sonoro continuo è percepito come più lungo di due stimoli sonori separati, anche se le due
sequenze hanno la stessa durata. In una serie di test che hanno coinvolto un migliaio di
partecipanti, gli scienziati hanno riadattato questa famosa illusione sostituendo al singolo e al
doppio “beep” sonoro equivalenti momenti di silenzio. I partecipanti hanno ascoltato file audio che
simulavano il brusio all’interno di un ristorante, di una stazione dei treni e di un mercato che
venivano bruscamente interrotti da un lungo o da due brevi momenti di silenzio.

Come nel caso dell’illusione originale, il silenzio ininterrotto è stato percepito come più lungo
rispetto ai due silenzi spezzati: significa che le stesse illusioni uditive che si pensavano
innescate soltanto dai suoni funzionano anche se ai suoni si sostituiscono i silenzi. L’assenza di
suono viene processata come un suono vero e proprio.

NULLA, TI SENTO! «C’è almeno una cosa che sentiamo che non è un suono, ed è il silenzio che si crea
quando il suono se ne va», dice Ian Phillips, coautore dello studio. Il gruppo di scienziati si è
ripromesso di esplorare ulteriormente il modo in cui sentiamo il silenzio, cercando di capire, per
esempio, se percepiamo allo stesso modo i silenzi che non sono preceduti da contesti rumorosi come
quelli proposti nello studio. Sarà inoltre interessante capire come percepiamo altre cose assenti,
come la scomparsa improvvisa di stimoli visivi.

www.pnas.org/doi/full/10.1073/pnas.2301463120

da focus.it

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