Il Tempo Non Esiste. Lo sostiene la fisica

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Il Tempo Non Esiste. Lo sostiene la fisica

24 maggio 2013

In che modo la percezione che abbiamo dell’Universo e del tempo cosmico influenza la vita di ogni
giorno? E se il tempo fosse solo un’illusione?

I ‘ribelli’ che si oppongono alla teoria del Big Bang hanno come obbiettivo quello di affrontare il
concetto di tempo; sono filosofi tanto quanto cosmologi, insoddisfatti dalla teoria del Big Bang,
indifferenti alla teoria delle stringhe e non convinti dal multiverso. Julian Barbour, fisico
britannico, autore e maggior esponente dell’idea della fisica senza tempo, è uno di questi ribelli –
ed è così profondamente convinto della sua ipotesi da aver ripudiato l’intero mondo accademico.

La soluzione di Julian Barbour al problema del tempo applicato alla fisica e alla cosmologia è tanto
chiaro quanto radicale: afferma, infatti, che il tempo, semplicemente, non esiste.

‘Se provate a tenere il tempo in una mano, vi scivolerà sempre tra le dita’, afferma Barbour. ‘Le
persone sono convinte che il tempo sia lì, ma non lo si può afferrare e penso che non sia possibile
trattenerlo semplicemente perché non c’è’. Barbour parla con un disarmante fascino inglese,
rivelando una ferrea risolutezza ed una profonda fiducia nella propria teoria; la sua prospettiva
estrema deriva da anni ed anni di studi approfonditi sia nel campo della fisica classica che
quantistica.

Isaac Newton pensava al tempo come ad un fiume che scorre ovunque con la stessa portata; Einstein
cambiò questa visione unificando spazio e tempo in un’unica entità in quattro dimensioni, ma
anch’egli fallì nel tentativo di contrastare la visione del tempo come unità di misura delle
trasformazioni del mondo che ci circonda. Secondo quanto dichiarato da Barbour la questione deve
essere affrontata da una prospettiva completamente diversa; è, cioè, necessario pensare che siano i
cambiamenti a creare l’illusione dello scorrere del tempo e non viceversa. Rievocando il fantasma di
Parmenide, Barbour percepisce ogni singolo attimo nel suo insieme, come entità a se stante, reale e
completa. Chiama questi momenti gli ‘Adesso’.

‘Mentre viviamo ci muoviamo in una successione di Adesso’, afferma Barbour, e la domanda da porsi è:
‘cosa sono queste entità?’ Secondo lo studioso ogni Adesso è una combinazione di tutti gli elementi
dell’Universo. ‘Abbiamo la forte impressione che ogni cosa abbia una posizione definita in relazione
con qualcos’altro e il mio scopo è quello di riuscire a prescindere da tutto ciò che non possiamo
vedere (direttamente o indirettamente) e accettare semplicemente l’idea che esistano molte
situazioni coesistenti nello stesso momento. Ci sono semplicemente gli Adesso, niente di più e
niente di meno’.

Questi Adesso si possono immaginare come pagine di un libro, strappate dalla copertina e gettate
alla rinfusa sul pavimento; in questo caso ogni foglio è di fatto un entità a se stante che esiste
separatamente dal tempo. Ponendo poi le pagine in un ordine specifico, e osservandole nella loro
progressione, si avrà una narrazione lineare; ma non ha importanza quanto accuratamente vengano
riordinate, perché ognuna si manterrà comunque completa e indipendente. Come afferma Barbour, ‘Il
gatto che salta non è lo stesso gatto che atterra’. La fisica della realtà è, secondo lo scienziato,
lo studio di questi Adesso, considerati nel loro insieme. Non esiste un momento passato che scorre
verso uno futuro, ma, al contrario, tutte le possibili configurazioni dell’Universo, ogni possibile
ubicazione di ogni singolo atomo nell’intero creato, esistono simultaneamente. Gli ‘Adesso’ di
Barbour si trovano tutti in un vasto reame platonico assolutamente e completamente privo di tempo.

‘Ciò che davvero mi intriga’, dice Barbour, ‘è il fatto che la totalità di tutti gli Adesso
possibili possiede una struttura molto particolare. Si può prendere come esempio il paesaggio di uno
stato. Ogni punto di questo territorio è un Adesso; io chiamo questa terra Platonia, in quanto è
senza tempo ed è stata creata seguendo regole matematiche’. Il problema del ‘prima’ del Big Bang non
si pone per Barbour, in quanto la sua cosmologia non ha tempo. Tutto esiste in uno scenario di
configurazioni, il paesaggio degli Adesso. ‘Platonia è la reale arena dell’Universo’, dichiara ‘e la
sua struttura influenza tutto ciò che è legato alla fisica, classica o quantistica, ed ha un ruolo
al suo interno’. Secondo Barbour, il Big Bang non è un’esplosione avvenuta in un passato remoto, ma
solamente un posto particolare all’interno di Platonia, il suo territorio occupato da Adesso
indipendenti.

A proposito del tempo: L’illusione del passato emerge perché ogni Adesso in Platonia contiene
elementi che appaiono come ‘ricordi’, per esprimersi nel linguaggio di Barbour. ‘L’unica prova che
si ha dell’esistenza della scorsa settimana sono i ricordi ad essa legati. Ma la memoria deriva da
una struttura stabile di neuroni che agisce nella mente in questo istante. Le uniche prove certe che
abbiamo del passato della Terra sono le rocce e i fossili, che però sono strutture solide formate da
composizioni di minerali che noi esaminiamo nel presente. Voglio dire che tutto ciò che abbiamo sono
questi ricordi e si possono avere solo in questo Adesso’. La teoria di Barbour spiega l’esistenza di
queste memorie attraverso relazioni tra gli Adesso all’interno di Platonia; alcune di queste entità
sono legate ad altre nel paesaggio anche se non esistono simultaneamente.

Questi collegamenti danno l’apparenza di ricordi allineati in una sequenza che va dal passato al
futuro, ma, nonostante questa apparenza, l’attuale corso del tempo da un Adesso verso un altro non
esiste. ‘Pensate ai numeri interi’, spiega, ‘ogni numero intero esiste simultaneamente, ma alcuni
sono legati in strutture, come le serie di numeri primi o quelli della serie di Fibonacci’. Il
numero 3 non era in passato il numero 5, così come l’Adesso del gatto che salta dal tavolo non
appartiene al passato rispetto all’Adesso del gatto che atterra sul pavimento. Passato e futuro,
inizio e fine, sono semplicemente scomparsi all’interno della fisica di Barbour e non si facciano
errori, in quanto egli sta effettivamente esponendo teorie fisiche. ‘So che l’idea è sconvolgente’,
dice, ‘ma possiamo usarla per fare previsioni e descrivere il mondo’. Con il suo collaboratore ha
pubblicato una serie di saggi che dimostrano come la relatività e la meccanica quantistica emergono
naturalmente dalla fisica di Platonia. La perfetta disposizione senza tempo degli Adesso nello
scenario di Platonia è la più radicale delle soluzioni all’enigma del Prima, ma la sua audacia
rivela una strada alternativa rispetto a quella seguita dalla storia della scienza. In un’epoca in
cui la ricerca della gravità quantistica ha moltiplicato le dimensioni e la scoperta dell’energia
oscura ha costretto i cosmologi alle loro lavagne, tutti i fondamentali sembrano a portata di mano.

Barbour vuole fare un passo indietro e offrire la risposta ‘senza tempo’ ad una domanda basilare:
‘Che cos’è il tempo?’

Questo è un estratto dal libro di Adam Frank About Time: Cosmology and Culture at the Twilight of
the Big Bang, disponibile in versione cartacea, tratto dal capitolo intitolato “The End of
Begininnings and the End of Time”, che tratta delle alternative radicali al Big Bang.

http://www.youtube.com/watch?v=llS207HF_ok&list=PLD6DF4B4190506CDF

http://www.youtube.com/watch?v=vKvDn5_0vWI&feature=share&list=PLD6DF4B4190506CDF

Autore: Adam Frank
Fonte originale: m.popsci.com
Tradotto per ECV sa Fabrizia Beltramone
Fonte: eccocosavedo.blogspot.it

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