Il trattato di Kundalini – Svegliare kundalini – di Swami Sivananda – Settima parte

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KUNDALINI YOGA by Swami Sivananda

Traduzione dalla 6 edizione a cura di Aumprakash & Roma

1971 by The Divine Life Trust Society 1981 by Editrice Vidyananda.

– Settima parte –

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Capitolo Terzo SADHANA YOGA

– Come Svegliare la Kundalini –

Prima di tentare di svegliare Kundalini, uno deve diventare perfettamente privo di desideri e
dev’essere pieno di vairagya. Essa può essere svegliata solo quando un uomo s’innalza sopra kama,
krodha, lobha, moha, mada e altre impurità. Kundalini può essere svegliata innalzandosi al di sopra
dei desideri dei sensi. Lo yogi che ha il cuore puro e la mente libera da passioni e desideri,
svegliando Kundalini sarà beneficiato. Se un uomo con un gran numero d’impurità nella mente desta la
Shakti con la mera forza, mediante asana, pranayama e mudra, si romperà le gambe e cadrà giù; non
sarà in grado di ascendere la scala yogica. Questa è la ragione principale per cui le persone
fuoriescono dalla via, o subiscono delle infermità corporee.

Non c’è niente di sbagliato nello yoga. La gente deve avere, per prima cosa, purezza; quindi, una
conoscenza completa della sadhana, una giusta guida, e una pratica costante e graduale. Quando viene
destata Kundalini ci sono molte tentazioni sulla via, e un sadhaka privo di purezza non avrà la
forza di resistere.

Una profonda conoscenza della teoria è essenziale quanto la pratica. Alcuni sono dell’opinione che
la teoria non è affatto necessaria; essi adducono uno, o due, rari esempi, per provare che Kundalini
è stata svegliata anche in quelli che non sanno niente di nadi, chakra e Kundalini.

Ciò può essere dovuto alla grazia di un guru, o al puro caso; ma non tutti possono aspettarsi questo
e trascurare il lato teorico. Se guardate l’uomo in cui Kundalini è stata svegliata per grazia del
guru, comincerete subito a trascurare il lato pratico e a sprecare realmente il vostro tempo nel
passare da un guru all’altro. L’uomo che ha una chiara conoscenza della teoria e fa una pratica
costante, ottiene velocemente la metà desiderata.

Kundalini può essere svegliata per mezzo di pranayama, asana e mudra dagli hatha yogi; per mezzo
di concentrazione e controllo della mente dai raja yogi; per mezzo di devozione e perfetto abbandono
di sé dai bhakta; per mezzo della volontà analitica dai jnani; per mezzo di mantra dai tantrika; e
per grazia del guru (guru kripa) mediante tocco, vista o mero sankalpa.

L’ascesa di Kundalini e la Sua unione con Shiva nel sahasrara chakra produce lo stato di samadhi e
di mukti. Nessun samadhi è possibile senza risvegliare la Kundalini.

Per pochi eletti, uno qualsiasi dei metodi sopra indicati è del tutto sufficiente a risvegliare la
Kundalini; molti dovranno combinare diversi metodi, e ciò secondo la maturità e la posizione dei
sadhaka nel sentiero spirituale. Il guru troverà la vera posizione dei sadhaka e prescriverà il
metodo appropriato che risveglierà con successo la Kundalini in breve periodo. Ciò è qualcosa di
simile al dottore che prescrive la medicina adatta a un paziente, per curare una particolare
malattia. Un tipo di medicina non curerà le malattie di pazienti diversi. Similmente, un tipo di
sadhana non può essere adatta a tutti.

Oggigiorno, ci sono molte persone che immaginano follemente di aver raggiunto la purezza,
commettono errori nello scegliere alcuni metodi e trascurano molte cose importanti della sadhana.
Queste sono povere anime autoilluse. Arroganti, rajasici sadhaka, sceglieranno alcuni esercizi di
loro fantasia, in maniera irregolare, e quando s’imbattono in qualche serio problema lasciano
perdere tutto.

Quando Kundalini è destata, il prana sale attraverso la brahmanadi assieme a mente e agni; dovete
portarla su fino al sahasrara chakra mediante alcuni speciali esercizi, quali maha- bheda, shakti
chalana, ecc.

Non appena è destata, Ella fora (bheda) il muladhara chakra; e dev’essere portata fino al
sahasrara attraverso i vari chakra. Quando Kundalini è in un chakra, vi si sente un calore intenso,
e quando lascia quel centro per un altro chakra, quello di prima diviene molto freddo e appare senza
vita.

I segni che denotano il risveglio di Kundalini sono: libertà da kama, krodha, raga e dwesha,
possedere mente bilanciata, Amore cosmico, visione astrale, suprema impavidità, assenza di desideri,
siddhi, intossicazione divina e Ananda spirituale. Quand’Ella è in riposo, un uomo ha piena
coscienza del mondo e dei suoi ambienti. Quand’Ella è sveglia, egli è morto al mondo; non ha
coscienza del corpo, e ottiene lo stato unmani. Quando Kundalini passa di chakra in chakra, viene
aperto uno strato dopo l’altro della mente e lo yogi acquisisce i poteri psichici; acquista il
controllo sui cinque elementi. Quand’Ella raggiunge il sahasrara chakra, egli è nel Chidakasa
(spazio della Conoscenza).

Il risveglio della Kundalini Shakti, la sua unione con Shiva, godere il nettare, e altre funzioni
del kundalini yoga descritte negli yoga shastra sono misinterpretate e prese in senso letterale da
molti. Questi pensano di essere Shiva e le donne Shakti, e che lo scopo del kundalini yoga è la mera
unione sessuale. Dopo aver avuto una cattiva interpretazione dei testi yogici, essi cominciano ad
offrire fiori e ad adorare le loro mogli con tendenze lussuriose.

Anche il termine ‘ intossicazione Divina derivata dal bere il nettare ‘ è misinterpretato.

Prendono una gran quantità di vino e di altre bevande intossicanti e immaginano di avere goduto
l’estasi Divina. È mera ignoranza; sono completamente in errore. Questa sorta di adorazione e unione
non è affatto kundalini yoga. Essi spostano la loro concentrazione sui centri sessuali e si
rovinano. Alcuni giovani folli praticano una, o due, asana, dei mudra ed un po’ di pranayama per
alcuni giorni, in qualsiasi modo preferiscono, e immaginano che la Kundalini è salita fino al loro
collo. Essi posano come grandi yogi, mentre sono miserabili anime autoilluse.

Anche un vedantin (uno studente di jnana yoga) può avere jnana nishtha solo tramite il risveglio
della Kundalini Shakti, che giace addormentata nel muladhara chakra. Nessuno stato supercosciente o
samadhi è possibile senza risvegliare quest’energia primordiale, sia tramite il raja yoga, il bhakti
yoga, l’hatha yoga o il jnana yoga.

È facile destare la Kundalini, ma è molto difficile portarla fino al sahasrara chakra attraverso i
differenti chakra. Ciò richiede una grande quantità di pazienza, perseveranza, purezza e pratica
costante. Lo yogi che l’ha portata fino al sahasrara chakra è il vero maestro di tutte le forze.
Generalmente, gli studenti di yoga smettono la loro sadhana a metà strada, a causa di un falso senso
di soddisfazione (tushti). Essi immaginano di avere raggiunto lo scopo non appena ottengono alcune
esperienze mistiche e dei poteri psichici, e desiderano dimostrare questi poteri al pubblico per
averne fama e reputazione e guadagnare. dei soldi. Questo è un brutto errore. Soltanto la piena
realizzazione può dare la liberazione finale, la pace perfetta e la massima beatitudine.

I diversi metodi di risvegliare Kundalini tramite l’hatha yoga, il bhakti yoga, il raja yoga e il
jnana yoga saranno descritti ad uno ad uno. Alcuni aspiranti non arriveranno alla perfezione
mediante un solo metodo; per la gran maggioranza delle persone è necessaria un’armoniosa
combinazione di tutti questi metodi. Nelle pagine seguenti vi dirò i diversi esercizi intesi per
risvegliare Kundalini. Se siete abbastanza saggio, dopo un’attenta lettura dei diversi esercizi,
potete trovare facilmente il giusto metodo di sadhana che si adatta meglio a voi, e ottenere il
successo.

L’innalzare Kundalini e unirla a Shiva nel sahasrara chakra produce lo stato di samadhi e di mukti.
Prima di risvegliare la kundalini dovete avere deha suddhi (purezza di corpo), nadi suddhi
(purificazione delle nadi), manas suddhi (purezza di mente) e buddhi suddhi (purezza d’intelletto).
Per la purificazione del corpo sono prescritti i seguenti sei esercizi: Dhauti, basti, neti, nauli,
trataka e kapalabhati. Nell’hatha yoga, questi sono conosciuti come shat-karma o i sei esercizi di
purificazione.

5. Trataka

‘Trataka’ è guardare fisso a un punto o oggetto particolare senza battere le palpebre. Sebbene
questo è uno dei sei esercizi di purificazione, è inteso principalmente per sviluppare la
concentrazione e la focalizzazione mentale. È molto utile per gli studenti di hatha yoga, jnana
yoga, bhakti yoga e raja yoga. Non c’è altro metodo più efficace per il controllo della mente.
Alcuni studenti che affermano di appartenere al jnana yoga, negano quest’importante esercizio perché
è descritto come parte dell’hatha yoga. Sri Ramana Maharshi, il famoso jnani di Tiruvannamalai,
faceva quest’esercizio. Se foste stati al suo ashram per avere il suo darshan, avreste potuto
vederlo chiaramente. Mentre stava seduto sul sofà, nella sua stanza, era solito guardare sui muri.
Mentre sedeva nella veranda, su una sedia-sdraio, guardava fissamente le distanti colline o il
cielo. Questo gli permetteva di mantenere uno stato bilanciato di mente. Nulla poteva distrarre la
sua mente. Egli era sempre molto calmo e fresco. Non era assolutamente distratto da nessuno, anche
se i suoi bhakta stavano parlando o cantando a fianco a lui.

PRANAYAMA

Che Cos’è il Prana?

Il prana è la somma totale di tutta l’energia manifesta nell’universo. È la forza vitale, o sukshma.
Il respiro è la manifestazione esterna del prana. Esercitando il controllo sul respiro grossolano,
potete controllare il prana sottile all’interno. Controllo del prana significa controllo della
mente. La mente non può operare senza l’aiuto del prana. Il sukshma prana è intimamente connesso con
la mente. Il prana è la somma totale di tutte le forze latenti nascoste negli uomini e che si
trovano ovunque attorno a noi. Calore, luce, elettricità, magnetismo sono tutte manifestazioni del
prana. Il prana è connesso alla mente; tramite la mente alla volontà; tramite la volontà all’anima
individuale; e tramite questa all’essere supremo.

La sede del prana è il cuore. Il prana è uno, ma ha molte funzioni da svolgere. Quindi prende
cinque nomi, secondo le diverse funzioni che compie, cioè: prana, apana, samana, udana e vyana.
Questi occupano certi posti nel corpo, secondo le diverse funzioni che compiono.

Il respiro diretto dal pensiero, sotto il controllo della volontà, è una forza vitalizzante e
rigenerante, che può essere coscientemente utilizzata per l’autosviluppo, per guarire molte malattie
incurabili e per molti altri scopi utili. Gli hatha yogi considerano il prana tattva superiore al
manas tattva (mente), poiché il prana è presente anche quando la mente è assente, durante il sonno
profondo. Quindi, il prana svolge una parte più vitale della mente.

Se saprete come controllare le piccole onde di prana che operano attraverso la mente, allora
conoscerete il segreto per soggiogare il prana universale. Lo yogi che diventa esperto nella
conoscenza di questo segreto non ha paura di nessun potere, perché ha il dominio su tutte le
manifestazioni di potere nell’universo. Quanto è comunemente conosciuto come ‘ potere della
personalità ‘ non è altro che la capacità naturale che una persona ha di amministrare il suo prana.
Nella vita, alcune persone sono più influenti e affascinanti di altre. Tutto ciò è dovuto al prana,
che lo yogi usa coscientemente col comando della sua volontà.

Avendo acquisito un’esauriente conoscenza della sede delle nadi e dei vayu, con le loro funzioni,
uno deve iniziare la purificazione delle nadi. Una persona che possiede yama e niyama, evitando ogni
compagnia, avendo finito il suo corso di studio, deliziato nella Verità e nelle virtù, avendo
conquistato la collera, impegnato nel servizio del suo precettore spirituale e ben istruito in tutte
le pratiche religiose, deve andare in un posto solitario per fare yoga abhyasa.

La purificazione delle nadi (nadi suddhi) è una cosa importante nei primi stadi dello yoga. Se ci
sono impurità nelle nadi, l’ascesa di Kundalini nella sushumna è seriamente ritardata. La purità
delle nadi facilita l’ascesa di Kundalini. Il pranayama determina la veloce purificazione delle
nadi. Nadi suddhi è la base dello yoga; è il fondamento dello yoga; è la prima parte dello yoga.

Come, se potete fermare il volano del motore, potete fermare tutte le altre ruote della fabbrica,
così, se potete fermare le funzioni di tutti gli altri organi del corpo, controllando il respiro
potete avere il controllo del sottile prana psichico. Questa è la ragione per cui viene prescritto
il pranayama per controllare il prana.

Il prana è il soprabito della mente. Se potete controllare il prana, potete controllare anche la
mente e il virya (seme); perché prana, virya e mente sono sotto un unico collegamento (sambandha).
Se potete controllare la mente, il respiro cessa da sé; il prana viene sotto controllo. Come c’è un
sistema nervoso nel grossolano corpo fisico, così c’è un sistema nervoso nel corpo astrale. Il
sistema nervoso del corpo fisico è sthula prana; il sistema nervoso del corpo astrale è sukshma
prana. C’è un’intima connessione tra questi due prana; c’è interazione tra questi due prana.

Controllando l’atto del respiro, potete controllare efficacemente tutte le varie funzioni del corpo.
Potete controllare e sviluppare molto facilmente e velocemente corpo, mente e anima.

Cura psichica, telepatia, chiaroveggenza, lettura del pensiero e altri siddhi sono effetti del
controllo del prana. Il processo per cui il prana è controllato mediante la regolazione del respiro
è chiamato ‘pranayama’. È attraverso il pranayama che potete controllare le vostre circostanze e il
vostro carattere, e armonizzare coscientemente l’universale vita individuale con la vita cosmica.

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