KUNDALINI YOGA by Swami Sivananda
Traduzione dalla 6 edizione a cura di Aumprakash & Roma
1971 by The Divine Life Trust Society 1981 by Editrice Vidyananda.
– Nona parte –
ESERCIZI ETEROGENEI
Laya Yoga
Laya è lo stato di mente quando uno dimentica tutti gli oggetti dei sensi e viene assorbito
nell’oggetto di meditazione. Il laya mette in grado di avere un perfetto controllo sui cinque
tattva, su mente e indriya. Le fluttuazioni della mente cesseranno. Mente, corpo e prana saranno
completamente soggiogati.
Nel laya yoga, un metodo efficace è il sambhavi mudra, in cui ci si concentra intensamente su
ciascuno dei sei chakra. L’esercizio del trataka svolge una parte vitale, per avere successo nel
laya. Nel giusto corso della pratica, lo yogi è stabilito in samadhi; egli diventa un jivanmukta.
Suoni Anahata
I suoni anahata sono i suoni mistici uditi dallo yogi durante la meditazione. È un segno della
purificazione delle nadi. Alcuni studenti possono sentirli chiaramente da un orecchio ed alcuni da
entrambe le orecchie. Ci sono suoni forti e suoni sottili Dal forte uno dovrà contemplare il
sottile, e dal sottile il più sottile I principianti possono sentire il suono solo quando le
orecchie sono chiuse. Gli studenti avanzati possono concentrarsi sui suoni anahata anche senza
chiudere le orecchie. I suoni anahata sono chiamati anche Omkara dhvani; essi procedono dal centro
anahata della sushumna nadi.
Sedete nel vostro solito asana. Chiudete le orecchie con i pollici. Ascoltate e osservate
minutamente i suoni interiori attraverso le orecchie. Il suono che sentite dentro vi farà sordo a
tutti i suoni esterni. Chiudete anche gli occhi. All’inizio della pratica, sentirete molti suoni
forti; in seguito, vengono sentiti in maniera leggera. La mente, concentrandosi dapprima su qualche
suono, si fissa fermamente su questo e viene assorbita in esso. Divenendo insensibile alle
impressioni esterne, la mente diventa uno con il suono, com e il latte con l’acqua, e quindi viene
rapidamente assorbita nel Chidakasa. Come l’ape mangia soltanto il miele senza curarsi dell’odore,
così il chitta sempre assorto nel suono interiore non desidera gli oggetti sensuali, poiché è legato
dal dolce profumo o nada ed ha abbandonato la sua natura svolazzante.
Il suono che procede dal pranava nada, che è Brahman, ha la natura dello splendore. La mente viene
assorbita in esso. La mente esiste finché c’è il suono, ma con il suo cessare c’è quello stato
chiamato turiya. È lo stato supremo, lo stato unmani. La mente viene assorbita insieme al prana, per
la costante concentrazione sul nada. Il corpo appare come un ciocco di legno e non sente né caldo né
freddo, né gioia né dolore. Dal cuore procedono diversi tipi di suoni (suoni anahata).
Il nada sentito dalle orecchie è di dieci tipi. Primo è il suono ‘ chini ‘ (simile alla pronuncia
della parola); secondo è ‘ chini-chini’; terzo è il suono della campana; quarto quello della
conchiglia; quinto quello del liuto; sesto è il suono dei cembali; settimo è la melodia del flauto;
ottavo il suono del tamburo (bheri); nono è il suono di un doppio tamburo (mridanga); e decimo è il
suono del tuono.
Non potete aspettarvi il suono immediatamente dopo aver chiuso le orecchie. Dovete concentrarvi e
tenere la mente fissa su un punto. Il particolare suono che sentite oggi, potete non sentirlo ogni
giorno. Ma sentirete ciascuno dei dieci suoni anahata.
La descrizione data sopra è quella del laya attraverso il nada, il suono anahata. Allo stesso modo,
si può avere il laya mediante la concentrazione sulla punta del naso (nasikagra drishti) o nello
spazio tra le sopracciglia (bhrumadhya drishti), o con la meditazione sui cinque tattva, o sul
mantra Soham, o sui Mahavakya ‘ Aham Brahma Asmi ‘, ‘ Tat Tvam Asi ‘, e anche con altri metodi.
Bhakti Yoga – Forme di Adorazione
Nel gradino più basso della scala del bhakti yoga c’è l’adorazione degli elementi e degli spiriti
defunti. Questa è la forma più bassa di adorazione. Dopo viene l’adorazione di rishi, deva e pitri.
La fede di ciascuno è modellata secondo la propria natura. L’uomo consiste di quello che è la sua
fede; è sempre quello. La terza classe include quei seguaci che adorano avatar come Sri Rama,
Krishna, Narasimha. Queste categorie di bhakta hanno la forma di adorazione saguna. Quindi, viene la
classe di bhakta che fanno nirguna upasana sul Brahman senza attributi. Questa è la forma più alta
di adorazione, adatta alle persone intelligenti che hanno forte volontà e fermo intendimento. Ciò è
conosciuto come ahamgraha upasana o jnana yoga sadhana.
La bhakti può essere acquisita e coltivata. La pratica dei nove metodi di devozione (nava vhida
bhakti) infonderà bhakti. Continuo satsanga, japa, preghiera, meditazione, svadhyaya, bhajan,
servizio ai santi, dana, yatra, ecc., svilupperanno la bhakti.
Questi sono i nove metodi per sviluppare la bhakti:
Sravana – ascoltare i Lila di Dio; Smarana – ricordare sempre Dio; Kirtan – cantare le Sue lodi;
Vandana – fare namaskar a Dio; Archana – offerte a Dio; Pada-sevana – assistenza; Sakhya – amicizia;
Dasya – servizio; Atma-nivedana – abbandono al guru, o a Dio.
Sri Ramanuja raccomanda le seguenti misure, per sviluppare la bhakti:
Viveka – discriminazione; Vimoka – libertà da ogni cosa e desiderio di Dio; Abhyasa – continuo
pensare a Dio; Kriya – fare bene agli altri; Kalyana – desiderare il bene per tutti; Satyam –
sincerità; Arjavam – integrità; Daya – compassione; Ahimsa – non violenza; Dana – carità. Nam Dev,
Ramdas, Tulsi Das e altri furono alcune delle anime benedette a cui Dio diede il suo darshan. Questi
bhakta furono yoga-bhrashta. Essi vennero in questo mondo con un gran patrimonio di samskara
spirituali; adorarono Dio per parecchie nascite con sincera devozione, e non fecero molta sadhana
nella loro incarnazione finale. In loro, questa devozione era naturale e spontanea per la forza dei
precedenti samskara di bhakti. Le persone normali devono adottare misure drastiche e speciali e
praticare una sadhana straordinaria, per sviluppare la bhakti rapidamente. Nuovi solchi, nuovi
canali devono essere scolpiti nel vecchio cuore di pietra, privo di devozione al massimo grado. Con
la continua preghiera, con japa, kirtan, servizio ai bhakta, carità, vrata, tapas, dhyana e samadhi,
un bhakta deve sollevare la sua coscienza fino a un alto grado e acquisire para bhakti, la più alta
conoscenza e la pace suprema. Negli stadi avanzati della meditazione, il meditante e il meditato,
l’adoratore e l’adorato, l’upasaka e l’upasya diventeranno uno. Il dhyana culminerà nel samadhi. È
necessaria una pratica regolare e costante.
Un hatha yogi raggiunge lo stato più alto con la pratica di vari mudra, bandha, asana e altri
esercizi; un jnani con la pratica di sravana, manana e nididhyasana; un karma yogi con le opere
disinteressate (nishkama seva); un bhakta sviluppando la bhakti e l’abbandono di sé; e un raja yogi
con la concentrazione profonda e il controllo della mente. La Meta è la stessa in tutti i casi, ma i
metodi sono differenti.
La concentrazione e la meditazione sull’energia primordiale, Shakti, è solo una modificazione della
sadhana del jnana yoga. La concentrazione e la meditazione sui diversi centri di energia appartiene
al raja yoga. La concentrazione sui diversi chakra e nadi e il risveglio della Shakti tramite metodi
fisici appartiene all’hatha yoga. La concentrazione e la meditazione sul devata, la divinità che
presiede ai diversi chakra interiori, si può considerare come un corso avanzato di bhakti yoga. Per
un successo rapido si devono combinare diversi metodi di sadhana.
Il bhakta, quando medita sul devata, immagina in ogni chakra una forma particolare di Dio. Nei libri
di mantra shastra, per ogni chakra sono date elaborate descrizioni di Dio e dei devata; essi
considerano la forma di Dio in maniere differenti, secondo il temperamento degli studenti.
Le esperienze e i sentimenti degli aspiranti variano di caso in caso. Perciò non sto a dare la
descrizione di tutti i deva e devata. Quando un uomo chiude gli occhi e medita sui chakra interiori,
egli ha diverse visioni e vede le diverse forme di Dio; questa è la cosa migliore a cui deve aderire
strettamente. Solo allora è possibile una vera crescita. Le informazioni generali date nella parte
teorica di questo ‘ Kundalini Yoga ‘ sicuramente aiuteranno molto nella concentrazione e nella
meditazione sui chakra.
Mantra
Il risveglio di Kundalini si effettua anche per mezzo di mantra. Ciò è una parte del bhakti yoga.
Alcuni aspiranti devono ripetere il mantra dato loro dal guru anche centinaia di migliaia di volte.
Durante il diksha di un uttama adhikari, il guru pronuncia un particolare mantra e kundalini è
immediatamente destata. La coscienza dello studente è sollevata a un grado molto elevato. Questo
dipende dalla fede dello studente nel guru e nel mantra. I mantra, quando ricevuti dal guru in
persona, sono molto potenti.
Nel kundalini yoga, gli aspiranti devono intraprendere la mantra sadhana solo dopo aver avuto un
particolare mantra dal guru. Perciò non tocco questo punto nei dettagli. I mantra, quando appresi
per mezzo di amici normali o di libri, non possono produrre assolutamente nessun beneficio. I mantra
sono numerosi, e il guru deve scegliere un mantra particolare, attraverso cui possa essere
risvegliata la coscienza di un particolare studente.
Gli Otto Siddhi Maggiori
Un compiuto purnayogi, nel sentiero del kundalini yoga, è in possesso degli otto siddhi maggiori, e
cioè: anima, mahima, laghima, garima, prapti, prakamya, vashitvam e ishitvam.
1) Anima: lo yogi può diventare piccolo quanto gli piace.
2) Mahima: questo è l’opposto di anima. Egli può diventare grande quanto gli piace. Può fare
assumere al suo corpo una dimensione molto grande; può riempire l’intero universo; può assumere una
forma virat.
3) Laghima: egli può rendere il suo corpo leggero come il cotone o come una piuma. Vayustambham è
fatto mediante questo siddhi; anche nel jalastambham è esercitato questo potere, in un grado molto
ridotto. Il corpo è reso leggero con il plavini pranayama. Lo yogi causa una diminuzione del suo
peso inghiottendo enormi boccate d’aria. Lo yogi viaggia nello spazio, con l’aiuto di questo siddhi.
Egli può percorrere migliaia di miglia in un minuto.
4) Garima: è l’opposto di laghima; lo yogi acquisisce un aumento di peso specifico. Inghiottendo
boccate d’aria, egli può rendere il suo corpo pesante come una montagna.
5) Prapti: lo yogi, stando sulla terra, può toccare le cose più alte; può toccare il sole o la luna
o il cielo. Mediante questo siddhi, lo yogi ottiene gli oggetti desiderati e i poteri
sovrannaturali. Acquista il potere di predire gli eventi futuri, e i poteri di chiaroveggenza,
chiarudienza, telepatia, lettura del pensiero, ecc.; può comprendere il linguaggio degli animali e
degli uccelli; può comprendere anche lingue sconosciute. Può curare tutte le malattie.
6) Prakamya: egli può immergersi nell’acqua e venirne fuori quando gli pare. Il defunto Trailanga
Swami di Benares era solito vivere per sei mesi sotto il Gange. È il processo per cui uno yogi si
rende a volte invisibile. Da alcuni scrittori è definito come il potere di entrare nel corpo di un
altro (parakaya pravesh). Sri Shankara entrò nel corpo del Rajà Amaruka di Benares. Nel sud
dell’India, Tirumular entrò nel corpo di un pastore; anche Rajà Vikramaditya fece questo. È anche il
potere di mantenere un’apparenza giovanile per qualsiasi lunghezza di tempo; Rajà Yayati aveva
questo potere.
7) Vashitvam: è il potere di addomesticare gli animali feroci e portarli sotto controllo. È il
potere di ipnotizzare le persone con l’esercizio della volontà e di renderli obbedienti ai propri
desideri e ordini. È il controllo delle passioni e delle emozioni; è il potere di assoggettare
uomini, donne ed elementi.
8) Ishitvam: è il conseguimento del potere divino. Lo yogi diventa il Signore dell’universo. Chi ha
questo potere può ridare la vita ai morti. Kabir, Tulsi Das, Akalkot Swami e altri avevano il potere
di ridare la vita ai morti.
Siddhi Minori
Lo yogi acquisisce anche i seguenti siddhi minori:
1) Libertà da fame e sete.
2) Libertà dagli effetti di caldo e freddo.
3) Libertà da raga-dwesha.
4) Dura darshan, chiaroveggenza o duradrishti.
5) Dura sravan, chiarudienza o dura sruti e dura prachana.
6) Mano-jaya, controllo della mente.
7) Kama rupa: lo yogi può assumere qualsiasi forma desideri. 8) Parakaya pravesh: può entrare in un
altro corpo, può animare un corpo morto ed entrare in esso trasferendovi la sua anima. 9)
Iccha-mrityu: morte a suo piacimento.
10) Devanam saha krida e darshan: giocare con i deva dopo averli visti.
11) Yatha sankalpa: può avere qualsiasi cosa desideri.
12) Trikala-jnana: conoscenza di passato, presente e futuro.
13) Advandva: oltre le coppie di contrari.
14) Vak-siddhi: qualsiasi cosa lo yogi predice avverrà, per la pratica di satya; profezia.
15) Lo yogi può mutare i metalli vili in oro.
16) Kaya-vyuha: prendere tanti corpi quanti lo yogi ne desidera, per esaurire tutto il suo karma in
una vita.
17) Darduri-siddhi: il potere di saltare come una rana.
18) Patala-siddhi: lo yogi diventa Signore del desiderio, e distrugge dolori e malattie.
19) Ha conoscenza della sua vita passata.
20) Ha conoscenza dei gruppi di stelle e pianeti.
21) Ha il potere di percepire i siddha.
22) Ha il dominio degli elementi (bhuta jaya) e il dominio del prana (prana jaya).
23) Kamachari: può muoversi in qualsiasi posto desideri.
24) Ottiene onnipotenza e onniscienza.
25) Vayu-siddhi: lo yogi si solleva in aria e lascia il terreno.
26) Egli può indicare il posto dove sta nascosto un tesoro.
Potere di uno Yogi
Uno yogi dimentica il corpo per concentrare la mente sul Signore. Egli conquista caldo e freddo,
conoscendo a fondo il controllo del respiro e controllando il suo sistema nervoso. Uno yogi genera
calore psichico nel corpo mediante la pratica del bhastrika pranayama. Egli può sopportare climi
estremi senza soffrirne; si siede sulla neve e la scioglie col calore generato nel suo corpo.
Uno yogi copre il suo corpo con un lenzuolo immerso nell’acqua freddissima e lo asciuga col calore
yoga che emana dal suo corpo. Alcuni adepti hanno asciugato circa trenta lenzuola in una sola notte.
Un perfetto yogi alla fine crema il suo corpo col calore yogico generato dal suo potere di yoga.
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