Il trattato di Kundalini Yoga: “Samadhi Yoga” – di Swami Sivananda – 14a. parte

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KUNDALINI YOGA by Swami Sivananda

Traduzione dalla 6 edizione a cura di Aumprakash & Roma

1971 by The Divine Life Trust Society 1981 by Editrice Vidyananda.

– Quattordicesima parte –

YOGA-KUNDALINI UPANISHAD

Chitta e il controllo del Prana

1. Chitta è la mente subcosciente. È la sostanza mentale. È deposito della memoria. I samskara o
impressioni delle azioni sono quivi impressi. Esso è uno dei quattro strumenti interni costituenti
l’antahkarana, e cioè: mente, intelletto, chitta e ahamkara o ego.

2. La mente è formata dal vento; e cosi si muove rapidamente come il vento. L’intelletto è formato
dal fuoco. Il chitta è formato dall’acqua e l’ego dalla terra.

3. Il chitta ha due cause che lo fanno esistere, e cioè i vasana o desideri sottili e la vibrazione
del prana.

4. Se una di queste è controllata, il risultato è che si controllano entrambe.

Mitaharo, Asana e Shakti-Chalana

5. Di questi due, prana e vasana, lo studente di yoga deve controllare il prana, con la moderazione
nel cibo (mitahara), con gli asana o posizioni yogiche e, terzo, mediante shakti chalana.

6. O Gautama! Spiegherò la natura di queste tre discipline. Ascolta con retta attenzione.

7. Lo yogi deve prendere cibo dolce e nutriente. Egli deve riempire di cibo metà stomaco; deve bere
acqua per un quarto dello stomaco, e lasciare il rimanente quarto vuoto per propiziare il Signore
Shiva, il Signore degli yogi. Questa è la moderazione nella dieta.

Padma e Vajra Asana

8. Porre il piede destro sulla coscia sinistra e il piede sinistro sulla coscia destra è padmasana.
Questa posizione distrugge tutti i peccati.

9. Porre un tallone sotto il muladhara e l’altro su di esso, e sedere con il tronco, il collo e la
testa in linea retta è la posizione adamantina o vajrasana. Mulakanda è la radice del kanda,
L’organo genitale.

Risveglio di Kundalini

10. Un saggio yogi deve portare la Kundalini dal muladhara al sahasrara o loto dai mille petali in
cima alla testa. Questo processo si chiama shakti-chalana.

11. La Kundalini deve passare attraverso lo svadhishthana chakra, il manipura chakra nell’ombelico,
l’anahata chakra nel cuore, il vishuddha chakra nella gola e l’ajna chakra tra le sopracciglia o
trikuti.

12. Due cose sono necessarie per la pratica di shakti-chalana. Una è Saraswati chalana e l’altra il
controllo del prana o respiro.

Saraswati Chalana

13. Saraswati chalana è stimolare la Saraswati nadi. La Saraswati nadi è situata nella parte
occidentale dell’ombelico, tra le quattordici nadi. Saraswati è chiamata arundhati.

Letteralmente significa: ciò che aiuta a compiere buone azioni.

14. Attraverso la pratica del Saraswati chalana e il controllo del prana, la Kundalini che è avvolta
a spirale diviene dritta.

15. La Kundalini è risvegliata solo stimolando la Saraswati.

16. Quando il prana o respiro passa attraverso la propria ida o narice sinistra, uno deve sedere
fermamente in padmasana e allungare internamente di 4 misure l’akasa di 12 misure. Nell’esalazione
il prana esce per 16 misure e nell’inalazione entra solo per 12 misure, perdendo così 4 misure. Ma
se viene inalato per sedici misure, allora la Kundalini viene destata.

17. Il saggio yogi deve prendere la Saraswati nadi per mezzo di questo respiro allungato e, tenendo
fermamente assieme entrambe le costole vicine all’ombelico, con gli indici e i pollici delle mani,
una mano per lato, deve scuotere Kundalini con tutta la sua forza, da destra a sinistra,
continuamente. Questa stimolazione si può estendere per un periodo di 48 minuti.

18. Quindi egli deve fermarsi un po’, quando Kundalini trova l’entrata della sushumna. Questo è il
mezzo con cui la Kundalini entra per la bocca della sushumna.

19. Assieme a Kundalini, anche il prana entra da se nella sushumna.

20. Lo studente deve inoltre espandere l’ombelico, comprimendo il collo. Dopo di ciò, scuotendo
Saraswati, il prana è mandato fin sopra il torace. Con la contrazione del collo, il prana va al di
là del torace.

21. Saraswati ha il suono nel suo grembo. Essa dev’essere messa in vibrazione o scossa ogni giorno.

22. Semplicemente scuotendo Saraswati si è curati d’idropisia (jalodara), gulma (una malattia dello
stomaco), pliha (una malattia della milza) e da tutte le altre malattie che nascono dentro la
pancia.

Tipi di Pranayama

23. Adesso ti descriverò in breve il pranayama. Il prana è il vayu che scorre nel corpo. Il
controllo del prana all’interno è conosciuto come kumbhaka.

24. Il kumbhaka è di due tipi, cioè sahita e kevala.

25. Finché non ottiene il kevala, lo studente deve praticare il sahita.

26. Ci sono quattro divisioni o bheda. Queste divisioni sono: surya, ujjayi, sitali e bhastrika. Il
sahita kumbhaka è il kumbhaka pertinente a questi quattro.

Suryabheda Kumbhaka

27. Scegli un posto puro, bello e libero da ciottoli, spine, ecc. Dev’essere della lunghezza di un
arco, libero da freddo, fuoco e acqua. In questo luogo, prendi un puro e piacevole posto che non
sia né troppo alto né troppo basso, e là siedi in padmasana. Ora, scuoti o metti in vibrazione
Saraswati. Inala lentamente il respiro con la narice destra, fin quando ti è confortevole; poi esala
con la narice sinistra. Esala dopo aver purificato la testa, forzando il respiro all’insù. Ciò
distrugge i quattro tipi di mali causati dal vayu, e distrugge anche i vermi intestinali. Questo
dev’essere ripetuto spesso: è chiamato suryabheda.

Ujjayi Kumbhaka

28. Chiudi la bocca. Aspira lentamente il respiro da entrambe le narici. Trattienilo nello spazio
tra il cuore e il collo. Quindi esala dalla narice sinistra.

29. Ciò rimuove sia il calore causato nella testa, sia il muco nella gola. Elimina tutte le
malattie. Purifica il corpo e aumenta il fuoco gastrico. Rimuove tutti i mali che sorgono nelle
nadi, l’idropisia, cioè l’acqua nella pancia, e il dhatus. Il nome di questo kumbhaka è ujjayi. Può
essere praticato anche in piedi o camminando.

Sitali e Bhastrika Kumbhaka

30. Aspira il respiro attraverso la lingua, con il suono sibilante ‘ sa ‘. Trattienilo come prima.
Quindi esala lentamente da entrambe le narici. Questo è chiamato sitali kumbhaka. 31. Il sitali
kumbhaka rinfresca il corpo; distrugge la dispepsia cronica, pliha (una malattia della milza),
tubercolosi, bile, febbre, sete e veleno.

32. Siedi in padmasana con pancia e collo eretti. Chiudi la bocca ed esala dalle narici. Quindi
inala un po’ fino al collo, cosicché il respiro, facendo rumore, colmi lo spazio tra il collo e la
testa. Quindi esala e inala in continuazione allo stesso modo. Come i mantici del fabbro, che si
muovono pieni d’aria e poi la fanno uscire, così devi muovere l’aria dentro il corpo. Quando sei
stanco, inala dalla narice destra. Se il ventre è pieno di vayu, stringi bene le narici con tutte le
tue dita, eccetto l’indice. Fai kumbhaka ed esala dalla narice sinistra.

33. Questo pranayama rimuove l’infiammazione della gola, e aumenta il digestivo fuoco gastrico
interno. Mette in grado di conoscere Kundalini. Produce purezza, rimuove i peccati, dà piacere e
felicità e distrugge il muco, che è la spranga o ostacolo della porta all’ingresso della brahmanadi
o sushumna.

34. Inoltre esso perfora i tre granthi o nodi contraddistinti mediante i tre modi o guna della
Natura. I tre granthi o nodi sono il Vishnu granthi, il Brahma granthi e il Rudra granthi. Questo
kumbhaka è chiamato bhastrika. Esso dev’essere praticato specialmente dagli studenti d’hatha yoga.

I Tre Bandha

35. Lo studente deve ora praticare i tre bandha, che sono: mula bandha, uddiyana bandha e jalandhara
bandha.

36. Mula banda: l’apana (respiro), che ha la tendenza verso il basso, è forzato all’insù dai muscoli
anali dello sfintere. Il nome di questo processo è mula bandha.

37. Quando l’apana è innalzato e raggiunge la sfera di agni (fuoco), allora la fiamma di agni si
allunga, essendo alimentata dal vayu.

38. Allora, in uno stato surriscaldato, agni e apana si mischiano con il prana. Quest’agni è molto
violento; per suo tramite sorge nel corpo il fuoco che sveglia, col suo calore, la Kundalini
addormentata.

39 Quindi Kundalini fa un suono sibilante. Diviene eretta come un serpente percosso da un bastone ed
entra nel buco della brahmanadi o sushumna. Perciò gli yogi devono praticare ogni giorno e spesso
mulabandha.

40. Uddiyana bandha: uddiyana bandha dev’essere praticato alla fine del kumbhaka e all’inizio
dell’espirazione. Poiché prana uddiyate, ovvero il prana ascende la sushumna con questo bandha, gli
yogi lo chiamano uddiyana.

41. Siedi in vajrasana. Tieni fermamente le punte dei piedi con le mani. Quindi fai pressione sul
kanda e in prossimità delle caviglie. Dopo, porta gradualmente verso l’alto tana – la nadi che si
trova nel lato occidentale – dapprima nella parte superiore dell’addome sopra l’ombelico, quindi nel
cuore e poi nel collo. Quando il prana raggiunge sandhi ovvero la giuntura dell’ombelico, esso
rimuove lentamente le impurità e le malattie dell’ombelico. Per questo motivo dev’essere praticato
frequentemente

42. Jalandhara bandha: dev’essere praticato alla fine del puraka (dopo l’inalazione). È fatto dalla
contrazione del collo ed è un impedimento al passaggio del vayu (all’insù).

43. Il prana va lungo la brahmanadi sulla tana occidentale nel mezzo, quando il collo viene
improvvisamente contratto curvandolo all’ingiù, cosicché il mento possa toccare il torace. Assumendo
la posizione menzionata prima, lo yogi deve scuotere Saraswati e controllare il prana.

44. Il primo giorno, il kumbhaka dev’essere praticato quattro volte.

45. Dev’essere fatto dieci volte il secondo giorno, e quindi separatamente altre cinque volte.

46. Il terzo giorno, venti volte sarà sufficiente. Dopo, il kumbhaka dev’essere praticato con i tre
bandha e con un aumento di cinque volte al giorno.

Ostacoli alla Pratica dello Yoga e Come Superarli

47. Sette sono le cause di malattie nel corpo. Dormire durante il giorno è l a prima, lunghe veglie
notturne è la seconda, eccesso dl rapporti sessuali la terza, muoversi in mezzo alle folle la quarta
La quinta causa è il risultato del cibo malsano la sesta è l’arresto dell’eliminazione di urina e
feci; la settima è la laboriosa operazione mentale con il prana.

48. Quando è attaccato da queste malattie, lo yogi che ne ha paura dice: ‘ Le mie malattie sono nate
dalle pratiche yoga ‘ Allora interromperà la pratica. Questo è il primo ostacolo allo yoga.

49. Il secondo ostacolo allo yoga è il dubbio riguardo l’efficacia della pratica yoga.

50. Terzo ostacolo è la trascuratezza o lo stato di confusione.

51. Il quarto è l’indifferenza o pigrizia.

52. Il sonno costituisce il quinto ostacolo alla pratica yoga.

53. Il sesto è il non lasciare gli oggetti dei sensi; il settimo è la percezione erronea o
illusione.

54. L’ottavo è l’intento o la partecipazione sensuale negli affari del mondo. Il nono è la mancanza
di fede. Il decimo è l’incapacità di comprendere le verità dello yoga.

Il Risveglio di Kundalini

55. L’intelligente praticante di yoga deve, per mezzo di profonda analisi e grande deliberazione,
evitare questi dieci ostacoli.

56. La pratica del pranayama dev’essere compiuta quotidianamente, con la mente fermamente fissata
sulla Verità. Allora la mente si riposa nella sushumna. Perciò il prana non si muove.

57. Quando le impurità della mente sono rimosse e il prana viene assorbito nella sushumna, uno
diviene un vero yogi.

58. Quando l’impurità accumulata che ostruisce la sushumna nadi è completamente rimossa e si
effettua il passaggio dell’aria vitale attraverso la sushumna facendo il kevala kumbhaka, lo yogi
spinge violentemente l’apana (dal corso discendente) a sollevarsi insù per mezzo della contrazione
dell’ano (mula bandha).

59. Così sollevato, l’apana si mischia con agni; e quindi ascendono velocemente alla sede del prana.
Allora, prana e apana uniti l’uno all’altro vanno da Kundalini, che è addormentata avvolta a
spirale.

60. Scaldata da agni e stimolata dal vayu, Kundalini allunga il suo corpo all’interno della bocca
della sushumna.

Kundalini Raggiunge il Sahasrara Passando Attraverso i Tre Nodi

61. La Kundalini passa attraverso il Brahmagranthi formato di rajas, e guizza subito come il lampo
nella bocca della sushumna.

62. Dopo, Kundalini ascende subito al cuore per il Vishnugranthi. Quindi, ascende per il
Rudragranthi e al di sopra di esso, nel mezzo delle sopracciglia.

63. Avendo perforato questo posto, la Kundalini ascende alla sfera (mandala) della luna; e asciuga
l’umidità prodotta dalla luna nell’anahata chakra, che ha dodici petali.

64. Quando il sangue è agitato, per la velocità del prana, a contatto con il Sole diviene bile.
Quindi va nella sfera della luna; quivi assume la natura di puro muco.

65. Quando va lì, com’è che il sangue, che è molto freddo, diviene caldo?

66. Perché nel frattempo la forma bianco intenso della luna è rapidamente scaldata. L’agitata
Kundalini si muove all’insù e la pioggia di nettare scende più abbondantemente.

67. Come risultato per avere inghiottito questo nettare, il chitta dello yogi si allontana da tutti
i piaceri sensuali. Lo yogi è assorto solamente nell’Atman, condividendo l’offerta sacrificale
chiamata nettare. Egli prende posto nel suo Sé.

68. Egli gode questo stato superiore. Diventa devoto all’Atman e ottiene la pace.

Dissoluzione del prana

69. Allora la Kundalini va nel sahasrara, e abbandona le otto forme di Prakriti: terra, acqua,
fuoco, aria, etere, mente, intelletto e egoismo.

70. Dopo avere stretto l’occhio, la mente, il prana e gli altri nel suo abbraccio, kundalini va da
Shiva e, abbracciando anche Lui, si dissolve nel sahasrara.

71. Così il rajas-sukla, o il fluido seminale che ascende, va da Shiva assieme al marut o vayu.
Prana e apana, che vengono sempre prodotti, diventano uguali.

72. I prana scorrono in tutte le cose, piccole e grandi, descrivibili o indescrivibili, come il
fuoco nell’oro. Anche il respiro si dissolve.

73. Nati assieme dalla stessa qualità, anche prana e apana si dissolvono in presenza di Shiva, nel
sahasrara. Avendo raggiunto una condizione d’equilibrio, essi non vanno più su o giù.

74. Allora lo yogi prospera con il prana diffuso esternamente nella forma degli elementi
assottigliati o nel mero ricordo di essi, la mente essendo stata ridotta sotto forma di vaghe
impressioni e la parola rimanendo solo sotto forma di reminiscenza.

75. Quindi tutte le arie vitali si diffondono completamente nel suo corpo, come l’oro in un crogiolo
posto sul fuoco.

Sperimentare ogni cosa come coscienza durante il samadhi

76. Il corpo dello yogi ottiene lo stato molto sottile del puro Brahman. Facendo in modo che il
corpo composto dagli elementi sia assorbito in uno stato sottile nella forma del Paramatman o
Divinità suprema, il corpo dello yogi abbandona il suo impuro stato corporale.

77. Quella soltanto è la Verità che sta alla base di tutte le cose, che è realizzata dallo stato
d’insensibilità ed è priva d’impurità.

78. Quello soltanto che ha la natura dell’Assoluta Coscienza, che in tutti gli esseri ha il
carattere dell’attributo ‘ io’, il Brahman, solo la forma più sottile di Questo è la Verità che sta
alla base di tutte le cose.

79. La liberazione dall’idea che Brahman è qualificato, dall’illusione circa l’esistenza o
l’inesistenza di qualcosa separata da Brahman (che dev’essere annullata), e altre esperienze simili,
in queste lo yogi deve riconoscere il Brahman. Nello stesso tempo in cui attinge questa conoscenza
della forma dell’Atman, egli ottiene la liberazione.

80. Quando non è così, sorgono solo ogni tipo di idee assurde e impossibili. Prodotte
dall’illusione, prendono vita la corda-serpente e altre assurdità del genere. Nascono assurdità,
come l’idea che uomini e donne hanno dell’argento nella conchiglia dell’ostrica perlifera.

81. Lo yogi deve realizzare l’unità del Visvatman e degli altri, fino al turiya. Egli deve
realizzare l’unità del microcosmo con il Virat Atman e gli altri, fino al turiya, del macrocosmo, e
anche del Lingam con il Sutratman, del Sé con lo stato non- manifesto dell’Atman manifestato nel
proprio Sé con l’Atman della Coscienza.

Samadhi Yoga

82. La Kundalini Shakti è come un filo nel loto. È risplendente. Con la sua bocca addenta
l’estremità superiore del suo corpo, al la radice del loto, il mulakanda o muladhara.

83. È in contatto con il buco della brahmanadi, nella sushumna, afferrandosi la coda con la bocca.

84. Seduta in padmasana, se una persona che si è abituata alla contrazione dell’ano (mula bandha) fa
andare il vayu all’insù, con la mente intenta nel kumbhaka, l’agni perviene al fiammeggiante
svadhishthana a causa del soffiare del vayu.

85. Col soffiare di vayu e agni, Kundalini passa attraverso il Brahmagranthi; e quindi attraverso il
Vishnugranthi.

86. Dopo, Kundalini trapassa il Rudragranthi; e quindi perfora tutti i sei loti o plessi. Allora la
Kundalini Shakti è felice con Shiva nel sahasradala kamala, il loto dai mille petali. Questo deve
essere riconosciuto come l’avastha o stato più alto. Questo soltanto è elargitore della beatitudine
finale.

Così termina il primo capitolo.

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