(di Anonimo)
– Seconda parte
Le 10 azioni non-meritorie o non-virtuose o negative sono quelle –
come si è detto – che portano alle esistenze infelici degli inferni,
dei preta e degli animali, a seconda della gravità dell’atto1.
La gravità (o intensità) dell’atto negativo – dalla quale dipende il
tipo di regno samsarico in cui si rinascerà – varia a seconda di
diversi fattori : la natura dell’atto, la sua frequenza, il soggetto
che lo compie, l’oggetto, la motivazione. Così, ad es.,
– l’uccisione comporta un karma più pesante del parlare a vanvera ;
– se gli atti nocivi sono numerosi o frequenti si rinasce all’inferno,
se di numero medio nel mondo dei preta, se pochi nel regno animale ;
– la stessa azione compiuta da un monaco è più grave di quella fatta
da un laico ; – la stessa azione compiuta verso i Tre Gioielli, il
proprio padre o la propria madre è più grave di quella fatta ad altri
soggetti;
– è più grave ferire o uccidere un uomo che un animale (dato che
l’essere umano ha la possibilità immediata di diventare un buddha);
– la motivazione dell’odio è più intensa di quella dell’attaccamento e
quest’ultima è più forte di quella dell’ignoranza : la 1ª fa rinascere
come essere infernale, la 2ª come preta, la 3ª come animale.
Vediamo adesso le singole azioni negative :
1) L’uccisione.
Il primo requisito è la presenza di un essere diverso dal soggetto che
uccide2 : questo essere è la vittima e può essere tanto un uomo quanto
un animale. Inoltre vi deve essere l’intenzione di ucciderlo, sapendo
che è vivo. Vi dovrebbe poi essere il compimento dell’atto, fatto
personalmente oppure istigando altri ad uccidere col veleno, con le
armi, con la magia nera, ecc. Vi dovrà anche essere presente un
difetto
1 In seguito poi, quando la persona ritornerà dal regno inferiore
rinascendo di nuovo come essere umano, avrà la tendenza a compiere la
stessa azione negativa e dovrà subire le corrispondenti situazioni
dolorose e di disagio anche ambientale.
2 Peraltro, anche il suicidio rientra in questa azione negativa.
mentale, che potrà – nel caso – essere l’odio (se si tratta di un
nemico), l’avidità (per ottenere la pelliccia dell’animale)1,
l’ignoranza (nel caso di chi – facendo sacrifici cruenti – immola
degli animali). Infine, vi sarà il risultato della morte2.
Il mezzo con cui si uccide non ha importanza. Inoltre l’uccisione
fatta spingendo altri a tale atto comporta che il karma negativo più
pesante va attribuito a chi dà l’ordine di uccidere (ad es. il
comandante rispetto ai soldati). Se due persone poi uccidono uno
stesso animale (o essere umano), il loro karma è lo stesso come se
ognuno di essi avesse compiuto separatamente quell’assassinio.
L’intensità del male commesso e il karma accumulato variano a seconda
di come fu compiuta l’uccisione, il motivo e la specie dell’essere che
venne ucciso. Così abbiamo
–circostanze attenuanti : se uccido le formiche camminando oppure se
un medico uccide tentando una cura non sono assassinii se non è
presente l’intenzione di uccidere ;
–circostanze aggravanti : torturare per uccidere, provare
soddisfazione nel risultato (ad es., nella caccia o in un
combattimento), lodare l’atto di uccidere. Questi atteggiamenti
costituiscono una forma peggiore di assassinio. E così pure uccidere
il padre, la madre, il proprio Lama. Circa l’aborto, se è compiuto
dopo la 3ª settimana di gravidanza, esso è parificato in tutto a un
omicidio ; se compiuto prima, è pur sempre negativo, ma in grado
minore.
Il colpevole di un’uccisione rinascerà di norma all’inferno.
2) il furto.
Esso consiste nell’appropriarsi di qualcosa che è posseduto da altri e
che non ci viene data. Si può rubare anche attraverso la magia nera o
non pagando il pedaggio dell’autostrada. L’oggetto è la ricchezza o la
proprietà che appartiene ad altri o ciò che sia stato offerto o
dedicato a Buddha o alla Comunità monastica. L’intenzione è il
desiderio di appropriarsi dei beni per mezzo di una rapina, di una
sottrazione furtiva oppure di una condotta fraudolenta o di una
truffa. Ma si può rubare anche per collera (perché si vuol recar danno
a qualcuno), per malevolenza (perché si vuol giocargli un brutto
scherzo) o per ignoranza (perché ci si ritiene molto furbi nel
riuscire a derubare qualcuno, senza rendersi conto che ciò è un atto
negativo).
L’esecuzione è fatta personalmente oppure con l’assumere altri, cioè
per interposta persona o con l’incitare gli altri a sottrarre ciò che
non ci è dato. Il difetto mentale è l’avidità, cioè il desiderio
d’impossessarsi d’un bene altrui. L’atto del furto è completo appena
si desta la soddisfazione nella mente del ladro che nasce dal possesso
dell’oggetto rubato.
Un ladro rinascerà di solito tra i preta.
3) la condotta sessuale sconveniente.
Consiste nel comportamento immorale nei desideri sessuali.
L’oggetto è una persona dello stesso sesso ; oppure una persona
dell’altro sesso con cui non ci si dovrebbe unire sessualmente e cioè:
• qualsiasi uomo o donna diversi dal proprio marito o
moglie (adulterio) ;
• una persona che abbiamo adottato o affiliato o che è
sotto la nostra tutela ;
• i propri genitori, sorelle o fratelli o altre
persone che hanno un legame di parentela che risale a meno di 7
generazioni ;
1 Va qui ricordato che si può mangiare la carne di animali che non
siano stati uccisi intenzionalmente da noi né espressamente per noi.
2 L’azione dell’uccisione è completa quando la vittima muore prima
dell’uccisore (Se avviene l’inverso, il karma è molto negativo, ma non
è un’uccisione completa).
• una persona consacrata alla vita religiosa che ha fatto voto di
rimanere celibe o nubile (ad es. una monaca) ;
• la stessa propria moglie se i rapporti sessuali avvengono vicino a
santuari, st3/4pa, monasteri o statue religiose1 o presso il seguito
di un lama o dove siano riunite molte persone ; alla luce del sole ;
durante le mestruazioni o quando è incinta o sta allattando ; con
pratiche innaturali ; se essa ha preso un voto, anche temporaneo, di
castità ; nelle festività religiose ; parecchie volte consecutive ;
obbligandola al rapporto, percuotendola;
• ogni persona che – secondo la legge del posto – è considerata
qualcuno con cui non si devono avere rapporti sessuali (in certi
luoghi le interdizioni sono legate a problemi di casta, di classe
sociale, ecc.).2
Il 2° fattore nel compiere tale azione negativa è l’intenzione di
avere il rapporto sessuale. Il 3° fattore è il compimento concreto
dell’unione sessuale. Il 4° fattore è la bramosia/desiderio (ma vi può
essere anche l’ira/collera nel caso della violenza carnale). Il 5°
fattore è l’accettare con piacere la sensazione che deriva dal
contatto dei due organi sessuali.
Di solito il colpevole rinascerà tra i preta.
4) la menzogna.
Consiste nel parlare con falsità agli altri per ingannarli. Si può
analogamente mentire anche con un cenno, un gesto, uno sguardo. Qui
l’oggetto è un essere umano diverso da se stessi, perché vi dev’essere
qualcuno a cui parlare falsamente oppure un qualcuno di cui parlare
falsamente. L’intenzione è quella di alterare la verità, come ad es.
quando qualcuno che abbia visto sia interrogato e risponde
negativamente. Il compimento è fatto mediante la parola o l’azione
fisica che sian state precedute da pensieri ben ponderati e ragionati.
Circa il difetto mentale, può essere predominante una qualsiasi
emozione perturbatrice : ad es., il desiderio
(mentire per conservare l’amicizia di qualcuno), l’ira/collera (nascondere
un’informazione importante per ripicca verso l’altra persona), ecc.
L’azione è completata quando ciò che si vuol far credere agli altri è
da questi accettato nel modo progettato dal mentitore.
Gravissime sono le bugie dette ai propri genitori o al proprio Lama ;
si può invece essere parzialmente scusati per le bugie dette per
salvare la vita di una persona. Di solito il bugiardo rinascerà come
animale.
5) la maldicenza/calunnia/diffamazione.
Lo scopo della calunnia è di creare un dissenso e perciò di separare
due persone (o due gruppi) dicendo sia la verità che menzogne, o
d’impedire che due nemici si riconcilino.
Come oggetto si devono avere almeno due persone legate reciprocamente
da amicizia. L’intenzione consiste nel desiderio di distruggere la
loro amicizia creando la discordia. Il compimento dell’azione consiste
nel cercare di causare la loro separazione, il che può avvenire
— calunniando i due amici apertamente, in loro presenza (magari col
falso pretesto di un’amicizia sincera) ; o
— riferendo le parole diffamatorie di ciascuno dei due all’altro
(cioè prevenendo
i due amici l’un contro l’altro) ; o
1 Per cui è preferibile avere due posti distinti: uno in cui si
dispongono le statue e le immagini divine, e un altro che serve da
camera.
2 La condotta sessuale scorretta comprende anche la masturbazione e i
rapporti con prostitute o con ragazze in età di pubertà (o addirittura
più giovani).
— parlando alle loro spalle (cioè calunniandoli di nascosto).
Generalmente il difetto mentale presente è l’odio/avversione. L’atto è
completo quando i significati delle parole calunniose sono stati
compresi dalle altre parti in causa. La peggiore calunnia è quella che
tende a spezzare il rapporto tra Lama e discepoli, oppure a provocare
uno scisma in seno alla Comunità monastica.
Il calunniatore di norma rinascerà all’inferno.
6) l’offesa/ingiuria.
Consiste di solito nell’offendere i sentimenti di un’altra persona :
ad es., rinfacciandone i difetti. L’ingiuria può essere vera o falsa,
giusta o ingiusta, diretta o indiretta ; può essere rivolta a voce o
per lettera. Vi rientra anche il sarcasmo e il prendere in giro con
l’intenzione di offendere qualcuno. Usare un linguaggio aspro od
offensivo non significa solamente adoperare parolacce, ma anche parole
normali dicendole in un modo o in un momento che fanno male e
feriscono.
L’oggetto può essere sia un essere vivente sia un oggetto fisico o una
condizione : ad es. una spina nel piede, il cattivo tempo, il
televisore rotto, contro cui uno si mette ad imprecare.
L’intenzione è la decisione di ingiuriare. Il compimento consiste nel
proferire le ingiurie e cioè
– nel diffamare la persona faccia a faccia, in modo che essa ne sia
umiliata direttamente ; o
– nel diffamare indirettamente, parlandone ad una terza persona in
modo da colpire colui al quale le ingiurie sono destinate ; oppure
– pettegolare in privato durante una conversazione con l’amico della
persona che si desidera offendere.
Il difetto mentale prevalente è l’odio/avversione.
Infine, l’atto è completo non appena l’interlocutore ha compreso il
senso delle parole ingiuriose.
Il colpevole rinascerà di regola all’inferno.
7) le chiacchiere inutili e sciocche.
Esse includono qualsiasi discorso privo di significato o di scopo, e
che non sia utile per nessuno. In altri termini, è il parlare a
vanvera, senza una vera e buona motivazione.
Oggetto del parlar vano è un’altra persona o semplicemente noi stessi.
L’intenzione è quella di abbandonarsi consapevolmente a chiacchiere
futili, sciocche e spensierate. Il compimento dell’azione avviene
quando si dà inizio a pettegolezzi, frottole, racconti o canzoni
frivole e banali, leggende o miti inverosimili. Vi rientrano anche
discorsi errati e falsi dal punto di vista del Dharma, insegnamenti
corretti di Dharma a chi non li desidera o a chi non è adatto a
riceverli, preghiere rivolte a falsi dèi.
Il difetto mentale è l’ignoranza (ad es., parlare per passare il
tempo, credendo che ne valga la pena) o l’attaccamento (ad es.,
insegnamenti da parte di un Lama per suo profitto ; raccontare storie
inventate per guadagnare denaro).
Il completamento dell’azione ha luogo appena le parole futili vengono
pronunciate.
L’azione peggiore è parlare a vanvera a un meditatore, disturbando
così la sua concentrazione.
Di regola il colpevole rinascerà come animale.
8) la cupidigia/bramosia.
E’ l’eccessivo attaccamento o desiderio smodato di possedere un
oggetto appartenente ad altri e l’intenzione di ottenerlo.
L’intenzione dunque consiste nel nutrire desideri e speranze di
possedere i beni altrui. L’esecuzione consiste nel progettare, cioè
nello stabilire un piano per impadronirsi di quel bene. Questo bene –
può essere una cosa che già ci appartiene ma che noi vogliamo in
misura migliore
o maggiore (ad es., la ricchezza) per noi stessi o per la nostra famiglia ;
– può appartenere ad altri (si tratta di bramare le cose o i meriti
altrui) ; oppure
– può non appartenere ad alcuno, come quando si desiderano i tesori
sotterranei o i pesci del mare, dei quali nessuno è proprietario.
Il difetto mentale prevalente è l’avidità : che sorge, ad es., quando
si entra in un supermercato, dove si vedono esposti oggetti attraenti.
Ma vi può essere anche il difetto dell’odio : ad es., quando in guerra
si saccheggiano i possedimenti altrui.
L’azione negativa è completa appena i piani per impadronirsi dei beni
sono pronti e non si prova alcun sentimento di vergogna difronte a noi
stessi o alcuna paura di biasimo altrui.
Di solito il colpevole rinascerà tra i preta.
9) la malevolenza/malignità/cattiveria.
Essa consiste in pensieri nocivi, cioè nell’intenzione di far del male
a qualsiasi essere vivente o di danneggiare qualsiasi oggetto fisico,
nel volere che gli altri stiano male : in una parola, nel malanimo.
L’oggetto dell’azione è un essere diverso da se stessi. L’intenzione è
invece quella di uccidere, percuotere, nuocere o distruggere gli
altri. Il compimento consiste nel progettare il modo in cui compiere
il danno o la distruzione dell’altro, cioè l’atto è compiuto appena i
piani sono pronti per raggiungere tale fine ; il che può avvenire per
vari motivi :
¨ per puro astio, odio od antipatia (in quanto si tratta di un
nostro nemico) ;
¨ per paura che – come nostro rivale o concorrente – l’altro
possa ottenere più di noi ; oppure
¨ per rancore verso chi in passato ci abbia fatto un torto
benchè nel frattempo si sia scusato per la propria cattiva condotta.
Il difetto mentale dominante è l’avversione. L’atto è completo quando
il fatto di nuocere o distruggere ci appare come una cosa giusta e ben
fatta e non ci interessa più la benevolenza o la compassione.
Quando il colpevole rinascerà, di norma si troverà all’inferno.
10) le opinioni errate o falsi punti di vista.
Consiste nel sostenere uno o più punti di vista erronei, cioè contrari
al Dharma, e nel rifiutarsi ostinatamente di abbandonarli.
L’intenzione è un’opposizione cosciente – ad es. – alla legge di causa
ed effetto, ritenendo che non esiste alcun atto buono o cattivo e che
nessuno di essi porta ad alcuna conseguenza karmica.
L’esecuzione consiste nel negare ripetutamente che atti buoni e
cattivi arrechino risultati rispettivamente positivi e negativi, e
quindi è la negazione del karma e perciò dell’esistenza delle vite
passate. Ma il compimento dell’azione può anche consistere nell’idea
che – sebbene si pratichi il Sentiero buddhista – non si possa
realizzare l’Illuminazione ; cioè non credere nella Quarta Nobile
Verità (la verità della liberazione).
Il difetto mentale prevalente è l’illusione/ignoranza.
Quando si è convinti della non-esistenza sia del bene sia del male
insieme con la non-esistenza dei loro frutti e si è quindi
completamente immersi nelle opinioni
errate senza avere alcuna opinione retta che le contrasti, vi è il
completamento dell’azione negativa.
L’opinione errata più grave consiste nel negare l’esistenza del Buddha
e della sua dottrina.
Di solito, chi ha idee errate rinascerà come animale.
Oltre alla classificazione delle “10 azioni non-virtuose” (mi dge-ba bcu)
suelencate, abbiamo le seguenti categorie di azioni negative in base ai tantra:
– le 5 “senza intervallo”
– le 5 “prossime” per gravità alle 5 precedenti
– le 4 “pesanti”
– le 8 “contrarie”.
a) Le 5 azioni “senza intervallo” (mtshams-med-pa lÒa) :
sono dette così perché alla morte causano direttamente la rinascita
nell’inferno,
senza l’intervallo del bar-do :
– uccidere il proprio padre
– uccidere la propria madre
– uccidere il proprio guru o un arhat
– ferire od offendere deliberatamente un buddha
– causare discordia all’interno del saÒgha.
b) Le 5 azioni prossime (ñe-ba lÒa) alle “5 senza intervallo” :
– uccidere un bodhisattva
– violentare una monaca causando la rottura del suo voto
– uccidere un praticante sulla via della Liberazione
– distruggere immagini, st3/4pa ed altri oggetti di culto
– appropriarsi illegittimamente degli introiti del saÒgha.
c) Le 4 azioni pesanti o fardelli (lci-ba b2i) : si dividono in 4
gruppi di 4 ciascuno :
1. fardelli di perversione :
– guardare dall’alto in basso gli eruditi
– trattare i saggi e i monaci in modo condiscendente
– rubare il cibo a qualcuno che è in ritiro di meditazione
– rubare gli oggetti rituali di uno yogi
2. fardelli di degenerazione :
– giurare per nascondere la propria colpevolezza
– infrangere i precetti di ærõvaka
– infrangere i precetti di bodhisattva
– infrangere i precetti tantrici
3. fardelli di parole nocive :
– inveire contro immagini sacre
– minimizzare la conoscenza di persone dotte
– criticare parole di verità
– impegnarsi in polemiche religiose con molti pregiudizi
4. fardelli del blasfemo : – avere delle visioni perverse
– ingiuriare un santo
– insultare i propri simili
– accusare una persona innocente
d) Le 8 azioni contrarie (log-pa brgyad) :
– denigrare azioni virtuose
– lodare azioni cattive
– turbare i buoni sentimenti di una persona virtuosa
– interrompere l’accumulazione dei meriti di persone fedeli
– rinnegare il proprio maestro spirituale
– rinnegare la divinità di meditazione (yi-dam)
– rinnegare i fratelli e le sorelle spirituali
– violare il samaya o la promessa fatta alla presenza del sacro maÐÅala.
Queste sono le azioni negative. I buddha non possono togliere le
sofferenze o il karma negativo che abbiamo accumulato : il loro modo
di aiutarci e di proteggerci è di donarci e trasmetterci la
spiegazione di verità che possiamo comprendere e che, mettendo in
pratica, saranno il nostro vero rifugio. Pertanto, per evitare che da
tali azioni scaturiscano le varie sofferenze, non ci resta che
purificarle mediante :
• la meditazione sulla Vacuità o su bodhicitta ;
• la lettura di testi sacri, di s3/4tra, ecc. ;
• la recitazione dei nomi del Buddha o di mantra ;
• il fare prostrazioni od offerte di lampade, acqua,
musica, fiori, ecc. ai Buddha ;
• la circumambulazione dei templi o degli st3/4pa ;
• il costruire o far costruire statue o dipinti sacri o tsa-tsa.
Molto importanti sono le tecniche di purificazione consistenti
– nella visualizzazione del Rifugio, in cui si immagina che nettare
luminoso entra nel nostro corpo – dal quale escono tutte le negatività
sotto forma di liquido o fumo nero, di scorpioni, ragni, ecc. ;
– nella recita del “mantra delle 100 sillabe di Vajrasattva”,
generando il pentimento per aver commesso azioni negative e quindi la
ferma determinazione di non compierle più in futuro – pensando
contemporaneamente che si sta purificando non solo se stessi ma anche
tutti gli altri esseri senzienti.
IL KARMA POSITIVO
Il merito (o karma positivo) proviene da ciò che è virtuoso o benefico
: dall’amore, dalla disponibilità al bene altrui, dall’accontentarsi
di ciò che si ha. E’ dunque l’energia virtuosa, risultato delle azioni
positive di corpo, parola e mente; essa consente rinascite fortunate,
cioè quelle come essere umano, asura o deva.1
In particolare, gli atti benèfici del corpo, della parola e della
mente consistono nelle seguenti 10 azioni meritorie o virtuose :
1. salvare e proteggere la vita degli altri esseri ;
2. essere generosi a tutti i livelli (cioè, praticare la prima põramitõ);
3. avere una buona moralità sessuale (essere fedeli e rispettosi
del proprio partner) ;
4. dire la verità ;
5. parlare solo quando è necessario, a ragion veduta e in modo ricco
di significato ;
6. diffondere armonia e riconciliare i nemici ;
7. essere benevoli e trattare gli altri con calma e dolcezza ;
8. essere soddisfatti di ciò che si ha ;
9. aver compassione per tutti gli esseri e rallegrarsi della loro
felicità ; 10.abbandonare le sciocche ed errate concezioni della
realtà e sviluppare la corretta comprensione del Dharma.1
Facendo queste azioni positive, si ha l’accumulazione dei meriti. Essa
è preliminare all’altro tipo di accumulazione : quello della suprema
conoscenza (o saggezza), che si sviluppa a partire dal primo. L’unione
di entrambe le accumulazioni darà come risultato – a lungo andare – lo
stato di buddha o Illuminazione : sono come le due ali di un uccello,
necessarie entrambe per poter volare.
Il karma positivo porta alla rinascita come deva, asura o essere
umano, a seconda dell’intensità dell’atto virtuoso compiuto. Tale
intensità varia a seconda di diversi fattori, analogamente a quanto si
è visto per il karma negativo : così, ad es.,
– offrire del cibo ad un uomo è azione migliore di sfamare un animale ;
– donare un oggetto di qualità eccellente crea un karma più intenso
che offrire un oggetto di qualità mediocre;
– avere la motivazione di bodhicitta nell’aiutare una persona in
difficoltà crea un potere positivo più forte di qualunque altra
motivazione ;
– la motivazione dell’orgoglio/superbia fa rinascere come deva, quella
della gelosia/invidia come asura e quella del desiderio come essere
umano.
Inoltre, il karma positivo porterà come frutto nella prossima vita :
a)la naturale predisposizione a compiere il bene in maniera entusiastica ;
b)le seguenti circostanze positive :
-longevità e poche malattie, come risultato del non aver ucciso ;
-ricchezza, se non si ha rubato ;
-un coniuge bello e virtuoso e pochi nemici, se non ci si è comportati
sessualmente in modo scorretto ;
-essere amati e lodati da tutti, se non si è mentito ;
-essere rispettati da chi ci circonda, se non si ha calunniato ;
-essere trattati gentilmente, se non si ha offeso ;
-essere ascoltati con attenzione e considerazione, se ci si è astenuti dalle
chiacchiere inutili ;
-facile realizzazione di ogni obiettivo, se ci si è astenuti dalla bramosia ;
-non essere oggetto di cattiverie, se non si è stati malevoli ;
-possedere un modo di vedere corretto e conforme alla realtà, se abbiamo
rinunciato alle idee errate.
Quando – come si è accennato – il karma positivo è contemporaneamente
contaminato da difetti mentali (orgoglio, gelosia, ecc.), è detto
“impuro” (e allora
porta alle citate rinascite superiori) ; mentre quando è unito alla
saggezza (cioè alla
conoscenza della Vacuità e quindi è privo di kleæa) è detto “puro” (e
allora porta
1 Ma diventa virtuosa anche qualsiasi azione neutra se la compiamo
dedicandola al bene degli altri. Ad es., quando mangiamo pensiamo che
ciò serve al nostro corpo che ha bisogno di stare in salute per
aiutare gli altri ; quando indossiamo bei vestiti, ci pettiniamo e ci
trucchiamo pensiamo che gli altri saranno più felici e contenti nel
vederci così sistemati ; quando accendiamo la luce della stanza,
pensiamo come sarebbe bello se tutti venissero invasi dalla luce
dell’Illuminazione.
alla liberazione dal samsara) : ad es. compio l’azione virtuosa di
aiutare una persona in difficoltà, pensando contemporaneamente alla
mia Vacuità e con la comprensione che il soggetto, l’oggetto e
l’azione stessa sono interdipendenti.
E’ sempre bene tenere nascoste le nostre azioni positive, tranne in
quei casi in cui svelarle sia utile agli esseri senzienti. Non bisogna
fare pubblicità ai nostri atti virtuosi perché, così facendo, il
pensiero nascosto di impressionare per essere ben considerati o di
diventare famosi quali persone spirituali e positive, inquinerebbe
tutte le cose buone che si fanno rendendole impure.1
1 Questo precetto vale ancora di più per le pratiche tantriche.
Infatti, è molto negativo dire “ho preso questa o quest’altra
iniziazione” oppure “pratico questo tipo di tantra”, perché la
speranza di esser ben considerati porta alla degenerazione della
pratica tantrica e del suo potere.
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