SECONDO GLI INSEGNAMENTI DI PITAGORA
di Giuseppe Bufalo
per Edicolaweb
Pochi ricercatori e studiosi si sono resi conto dell’enorme influsso che ebbe la Scuola di Pitagora
su tutta la cultura dell’età classica.
Questo Grande Maestro, saggio, filosofo e scienziato, vissuto nel VI sec. a.C., venne “iniziato”
alle antiche scienze “Magico-Esoteriche” da sacerdoti Egizi e Caldei, eredi di Zoroastro.
A Crotone egli fondò la celebre Scuola di Filosofia, di Vita e di Saggezza, ove si praticava il più
rigido vegetarianismo.
Quasi tutta la cultura classica venne influenzata dai suoi concetti etici, artistici, scientifici e
sociali. Seneca, Ovidio, Filolao, Archita, Clinia, Empedocle, Archimede, Anassagora, Eurite e
Dicearco diffusero in tutta Europa i suoi insegnamenti.
Così come i Buddhisti, gli Induisti, gli Esseni e gli antichi sacerdoti Incas, consigliava il
digiuno ed altre pratiche igienico-religiose come la proibizione di sacrificare, uccidere e cibarsi
di carni macellate.
Ricordiamo che la “carne dei poveri” è da sempre costituita da alimenti ricchi di albumina, come
legumi (lenticchie, fagioli, piselli, ecc) o frutti (mandorle e noci, ricchi di vitamina E e di
grassi vegetali) o uova, formaggi, soia, ecc.
L’alimentazione vegetariana fu raccomandata anche dalla celebre Scuola Salernitana, i cui maestri
consigliavano come regime salutare di purgare o rinfrescare il sangue con rizomi amari o insalate
crude.
La natura ci offre una varietà immensa di vegetali ricchi di sostanze nutritive ed appetibili anche
alla vista per i loro svariati colori. Nei prati e nei boschi possiamo raccogliere succulenti frutti
selvatici, i quali sono dotati di eccellenti proprietà terapeutiche.
Ad esempio, le fragole di bosco, oltre ad essere ricche di vitamine, possiedono, nelle foglie, delle
proprietà che aiutano a depurare il sangue; le more curano diverse affezioni dell’intestino oltre ad
essere lassative. Il rizoma della gramigna, lessato, è diuretico e rimette a posto il fegato;
l’ortica, ricca di ferro, azoto e clorofilla, è un eccellente ricostituente e potenzia le nostre
difese naturali; le foglie di malva aiutano a curare l’atonia intestinale.
In sintesi, i vegetariani asseriscono e dimostrano, a buona ragione, che una dieta equilibrata, pur
escludendo la carne, favorisce la salute e la longevità (Pitagora visse fino a 90 anni!).
Rammentiamo, inoltre, la forza eccezionale degli atleti greci, i quali si nutrivano di noci, fichi e
pane di granoturco; oppure dei gladiatori romani, degli scaricatori turchi o arabi, che si cibano
solo di cereali e datteri (la frutta fresca è ricca di vitamine zuccheri e sali minerali, quella
secca di grassi e proteine).
La carne non è l’unica fonte d’energia, essa può essere sostituita da un piatto di pasta e fagioli,
piselli, lenticchie e le stesse proteine nobili si trovano anche nelle uova, formaggi e pesce.
Studiando i popoli vegetariani d’Oriente, si nota la loro fondamentale indole pacifica; in effetti,
il tipo di alimentazione, più dell’ambiente o dell’ereditarietà, può modificare il carattere di una
persona. Al contrario, l’alimentazione carnea eleva ed eccita il sistema neuromuscolare e facilita
l’insorgenza dell’irritabilità, dell’ira, dell’ansia, ecc. La dieta a base di latte, vegetali e
frutta favorisce il benessere fisico e mentale della persona.
Perché si diventa vegetariani?
Oltre alla, purtroppo famosa, “mucca pazza”, ed al pollo in batteria, che del celebre pennuto non
conserva più nulla, ci sono i motivi etici, religiosi, morali, economici e di salute… ma quello
che ha spinto lo scrivente ed altri come lui, è stata la comprensione (prendere con sé) che uccidere
qualsiasi creatura vivente, sia un po come uccidere se stessi, avendo riconosciuto di essere una
piccola parte di un Tutto infinitamente più grande… le loro sofferenze sono anche le nostre!
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