Il vero saggio vede con visione equanime

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Il vero saggio vede con visione equanime

di Hari Sauri Dasa

Nel mondo non si realizzerà mai la vera uguaglianza se non si capirà che tutti gli esseri viventi
sono anime coperte da corpi materiali diversi.

Adattato da un testo distribuito in un seminario su “Sri Krishna Caitanya Mahaprabhu e la
Fratellanza Universale” presso la Gaudiya Mission, tenuto il 20-21 febbraio del 2012 a Calcutta in
India.

Il mondo post-industriale è internazionale e multiculturale. I pensieri vengono condivisi alla
velocità della luce, le comunicazioni tra individui o gruppi avvengono istantaneamente ovunque sulla
superficie del globo e la tecnologia supera quelle che una volta erano considerate barriere
insormontabili. Nell’ultimo secolo il colonialismo è stato respinto, le affermazioni di superiorità
razziale sono state rese illegali nella maggior parte dei paesi civilizzati e il concetto che un
sesso sia superiore all’altro è stato sconvolto. Oggi le nazioni condividono i commerci e le
ricchezze partecipando a iniziative multinazionali in tutto il globo e anche nello spazio.

Le differenze politiche sono ridotte e viene anticipata la visione di un mondo di nazioni unite. Qui
in India le differenze di casta sono abolite, perlomeno legalmente, il comunalismo è condannato e
vengono affermati i diritti democratici in ogni settore della società. Discriminazione è diventata
una brutta parola e viene fatto un grande sforzo per eliminarla con le leggi. Lo slogan di oggi è
unità e uguaglianza. C’è un grande desiderio di eliminare le differenze che ci dividono nella
speranza di poter realizzare un’unicità dell’esistenza umana in cui pace e benessere abbondino in
una comunità globale basata sul rispetto reciproco.

Tuttavia, nonostante le nostre migliori intenzioni, il potere della legge, i dibattiti economici e
l’ingegneria sociale, disparità e disaccordo continuano a sussistere. Il piano della vera
uguaglianza e del vero rispetto rimane illusorio e distante, e i disagiati superano di gran lunga il
numero dei pochi ricchi e previlegiati. Le differenze persistono e il senso di superiorità di uno
sull’altro continua a provocare tensioni. Nei nostri tentativi di essere politicamente corretti
abbiamo creato il fenomeno della discriminazione opposta.

Il Fallimento dei Tentativi di Uguaglianza

Tentativi artificiali di ottenere l’uguaglianza hanno a loro volta creato ulteriori conflitti e
assoggettamenti e in ultima analisi hanno dimostrato di essere inutili fallimenti. Nelle grandi
insurrezioni comuniste globali dell’ultimo secolo la gerarchia feudale e lo sfruttamento capitalista
sono stati aboliti e sostituiti da proletariati ideali con l’unico risultato di far evidenziare che
le nuove classi dirigenti create erano altrettanto brutali e opprimenti di quelle che avevano
sostituito.

I tentativi di eliminare i settori finanziari e sostituirli con sistemi collettivi d’impresa hanno
portato alla sanguinosa distruzione di decine di milioni di quelle persone che essi avevano il
compito di rappresentare tali settori, tutto questo senza alcuna utilità. Lo spirito imprenditoriale
non poteva essere soppresso e dopo poche decine di anni essere applicato di nuovo. I cosiddetti
Paesi comunisti dei nostri giorni sono diventati centri di poteri finanziari mondiali. Qui in
Bengala recentemente abbiamo assistito a una dichiarazione pre-elettorale da parte del leader del
partito comunista che ora è “un comunista capitalista”.

Che cosa dire poi della ricerca dell’uguaglianza dei sessi e dell’eguaglianza delle donne? Se in
nome della liberazione della donna consentiamo la crescente uccisione di bambini con l’aborto, dov’è
l’uguaglianza? Di fronte all’annuale abbattimento di circa quarantadue milioni di feti provate a
dire che il loro sacrificio rende migliore il mondo. Mentre adottiamo leggi che rendano uguali tutti
i cittadini, ignoriamo la sofferenza degli esseri viventi subumani nostri compagni.

In realtà, i sostenitori dell’uguaglianza sono felici di rimpinzarsi con i circa quarantotto bilioni
di animali uccisi ogni anno per soddisfare la loro lingua. La verità è che la natura è varia e
incontrollabile. Mentre la finalità dell’uguaglianza dei diritti è lodevole, il tentativo di
affermarla non può aver successo a spese della realtà. Misure artificiali e forzate, pur animate da
buone intenzioni, fanno sì che pesanti svantaggi vengano deviati verso altri settori della società,
anziché eliminati.

La Vera Unità nella Diversità

Con questo breve articolo suggeriremo una visione del mondo che comprenda tutti gli esseri viventi e
crei una piattaforma di vera unità nella diversità. Questo si può ottenere con la filosofia e
l’esempio di Sri Krishna Caitanya Mahaprabhu, il grande inviato dell’amore divino e delle pari
opportunità. Il messaggio di Sri Gauranga è acintya-bhedabhedatattva, l’inconcepibile simultanea
esistenza della unicità e della differenza e offre a tutti gli esseri viventi la stessa opportunità
di ottenere la perfezione della felicità pur rimanendo individui e unici. Sri Caitanya Mahaprabhu ci
consiglia:

yare dekha, tare kaha
‘krishna’-upadesa
amara ajnaya guru hana
tara’ ei desha

“Istruisci ogni persona a seguire gli ordini che Krishna ha lasciato nella Bhagavad-gita e nello
Srimad- Bhagavatam. (Caitanya-caritamrita, Madhya-lila 7.128)

Nella Bhagavad-gita Sri Krishna dice che la società umana ha quattro divisioni naturali o varna: gli
intellettuali, gli amministratori, i commercianti e gli operai. Le tendenze dei membri di questi
gruppi esistono da sempre. Le leggi e le manipolazioni socio-politiche non possono annullare le
varietà della natura. Se fosse vero che tutti sono uguali, allora perché Cambridge, Oxford, Harvard
e IIT e ogni altra istituzione culturale impongono esami d’ammissione? Perché non offrono
semplicemente un posto a chiunque si presenti?

Tutti non sono uguali. Che dire allora dei nostri tentativi di trovare un piano di reciproco
rispetto ed armonia? Dove è l’uguaglianza degli esseri viventi? La risposta viene data da Sri
Krishna quandi indica due nature che operano in questo mondo fenomenico. Una è temporanea e soggetta
a un costante flusso di cambiamento:

bhumir apo ’nalo vayuh
kham mano buddhir eva ca
ahankara itiyam me
bhinna prakritir astadha

“Terra, acqua, fuoco, aria, etere, mente, intelligenza e falso ego – questi otto elementi, distinti
da Me, costituiscono la Mia energia materiale.” (Bhagavad-gita 7.4)

L’altra è invece permanente e immutabile:

apareyam itas tv anyam
prakritim viddhi me param
jiva-bhutam maha-baho
yayedam dharyate jagat

“O Arjuna dalle braccia potenti, oltre a questa energia ne esiste un’altra, la Mia energia
superiore, costituita dagli esseri viventi, che sfruttano le risorse dell’energia inferiore, la
natura materiale.” (Bhagavad-gita 7.5)

Noi esseri viventi non siamo manifestazioni temporanee di combinazioni materiali casuali. La
coscienza è la causa del fenomeno materiale, non il suo effetto. La coscienza è eterna e originale,
ed esiste anche quando il dominio materiale è annullato. Come esseri viventi eterni siamo incarnati
nella natura materiale e lottiamo al suo interno. Prendiamo una varietà di corpi materiali in un
ciclo infinito di nascite e morti ripetute entrandovi e poi uscendovi come cadaveri una volta dopo
l’altra. I Veda affermano che ci sono 8.400.000 varietà di forme di vita, che vanno da quelle
acquatiche alle piante, gli insetti, gli uccelli, gli animali, gli esseri umani e oltre.

L’atma incarnata o anima, acquista superficialmente una natura corrispondente al corpo che occupa di
volta in volta. Inoltre, anche all’interno della stessa specie, ogni anima è individuale e unica.
Perciò nessuno può essere detto uguale sotto tutti gli aspetti e la ricerca dell’uguaglianza è
dunque apparentemente inutile. Sri Krishna dice:

sadrisam cestate svasyah
prakriter jnanavan api
prakritim yanti bhutani
nigrahah kim karisyati

“Anche una persona di conoscenza agisce secondo la sua natura, perché ognuno segue la natura
acquisita sulla base delle tre influenze della natura materiale. A che serve dunque reprimerla?”
(Bhagavad-gita 3.33)

Tuttavia, dopo aver descritto queste nature diverse, Sri Krishna afferma anche:

vidya-vinaya-sampanne
brahmane gavi hastini
suni caiva sva-pake ca
panditah sama-darsinah

“Illuminati dalla vera conoscenza, gli umili saggi vedono con occhio uguale il brahmana nobile ed
erudito, la mucca, l’elefante, il cane e il mangiatore di cani [l’intoccabile].” (Bhagavad-gita
5-18)

Su che base dunque si basa questa visione equanime? In che senso un elefante è uguale a un cane o un
uomo erudito è uguale a una mucca? Tutti noi dovremmo sederci a mangiare con gli animali e
condividere con loro i nostri letti? Un elefante non può mettersi a recitare i Veda né un essere
umano può mangiare centinaia di chili di fieno al giorno. Una donna non può mai essere identica a un
uomo, né un intellettuale può essere costretto a fare l’operaio – l’uguaglianza non si realizza a un
livello esteriore. Tutti devono agire secondo la natura acquisita.

La Soluzione si Trova in una Comprensione più Elevata

La soluzione di questo dilemma si trova comprendendo la natura più elevata degli esseri viventi. Un
vero saggio vede in modo equanime perché guarda oltre il corpo. Il primo passo è sapere che l’essere
vivente non è il corpo ma l’anima eterna al suo interno. Il corpo attuale di un essere vivente non è
la sua vera natura. In un breve periodo di tempo sarà abbandonato e cambiato, ma l’anima non cambia:

na jayate mriyate va kadacin
nayam bhutva bhavita va na bhuyah
ajo nityah sasvato ’yam purano
na hanyate hanyamane sarire

“Per l’anima non vi è nascita né morte. La sua esistenza non ha avuto inizio nel passato, non ha
inizio nel presente e non avrà inizio nel futuro. È non nata, eterna, sempre esistente e
primordiale. Non muore quando il corpo muore.” (Bhagavad-gita 2.20).

Il saggio ha una visone spirituale. Vede l’unità di tutti gli esseri viventi nella loro comune
eterna natura spirituale pur riconoscendo simultaneamente le loro varie nature acquisite
temporaneamente. Tutte le anime sono parti eterne dell’Anima Suprema, Sri Krishna, il Quale afferma
che tutti gli esseri viventi sono Suoi figli:

sarva-yonisu kaunteya
murtayah sambhavanti yah
tasam brahma mahad yonir
aham bija-pradah pita

“Sappi, o figlio di Kunti, che la vita di tutte le specie è resa possibile dalla nascita in questa
natura materiale e che Io sono il padre che dà il seme.” (Bhagavad-gita 14.4)

Le frustrazioni della vita vengono sperimentate a causa della dimenticanza della nostra comune
eterna connessione con la Persona Suprema, Sri Krishna. Quando le parti di un albero – le foglie e i
rami – vengono separate dalla radici, seccano. Nello stesso modo, quando l’anima dimentica la sua
eterna relazione con il Supremo, viene in questo mondo materiale, dove cerca di essere felice
separatamente dalla sua origine. La sua ricerca della felicità si riduce a una grande lotta per
l’esistenza, in cui ognuno cerca di dominare gli altri in un inutile tentativo di essere controllore
e goditore:

mamaivamso jiva-loke
jiva-bhutah sanatanah
manah-sasthanindriyani
prakriti-sthani karsati

“Gli esseri viventi in questo mondo di condizioni sono Miei frammenti eterni, ma essendo
condizionati lottano duramente con i sei sensi, tra cui la mente.” (Bhagavad-gita 15.7)

Sri Caitanya Mahaprabhu ha insegnato che ogni anima è fatta per servire il Supremo e che la vera
identità di ogni individuo è quella di eterno servitore di Dio: jivera ‘svarupa’ haya krisnera
‘nitya-dasa’ “L’essere individuale è un eterno servitore di Krishna, il Dio Supremo.”
(Caitanya-caritamrita, Madhya-lila 20.108) La felicità, per essere vera deve essere eterna. Essa si
trova nell’armoniosa coesistenza nel comune servizio al Signore Supremo. Krishna accetta il servizio
di ciascuno di noi indipendentemente dalle nostre diverse nature.

Cerca soltanto di vedere la bhakti, l’amore con cui Lo serviamo, sia che siamo uomini o donne,
ricchi o poveri, intelligenti o poco dotati, commercianti o intellettuali, bianchi o neri, indù,
musulmani, ebrei o cristiani, indiani, americani, britannici, adulti o bambini. Tutti possono
partecipare al sublime metodo del bhakti-yoga – unirsi con il Signore grazie a un’amorosa devozione.
Sri Caitanya, che sappiamo essere lo Stesso Supremo Sri Krishna venuto di nuovo come Suo devoto,
portò dunque la Sua sublime dottrina dell’acintya bheda e abheda-tattva – la simultanea unicità e
differenza.

Chiunque, qualunque sia la sua posizione nel mondo materiale, può avvicinare il Signore con amore ed
affetto ed essere accettato da Lui nel Suo eterno lila di prema, i Suoi divertimenti di puro amore.
Affinché potessimo ottenere questo amore puro il Signore ci ha fatto conoscere un metodo facile ed
efficace. Semplicemente con la glorificazione del Supremo cantando i Suoi santi nomi – Hare Krishna,
Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare / Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare o qualsiasi
nome autentico di Dio – tutti possono ottenere lo stato più elevato di amore estatico e vivere in
armonia con tutti gli esseri viventi, considerandoli come fratelli e sorelle di un padre comune, Sri
Krishna.

Un detto famoso dice: “Quello che conta sono i risultati.” Nell’era moderna il mio Guru Maharaja,
Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Srila Prabhupada, come umile servitore del grande acarya Srila
Bhaktisiddhanta Sarasvati Gosvami Maharaja Prabhupada, ha portato questa conoscenza universale in
ogni angolo del mondo, superando tutti gli ostacoli di razza, casta, fede e ogni diversità sociale
per creare un movimento internazionale di amore e pace universali. Grazie alla sua capacità di
vedere ogni entità vivente come un essere spirituale, ha riconosciuto la vera potenzialità di
milioni di anime confuse.

Ha dimostrato il potere di un vero saggio e ci ha unito per condividere questa visione rendendo così
perfetta la nostra vita. Se gli attuali leader della società vogliono la vera uguaglianza e la
conseguente realizzazione della comune felicità e del rispetto tra tutti gli esseri viventi, non
possono fare niente di meglio che cercare il consiglio dei veri saggi, la cui visione equanime può
veramente unire tutti gli esseri viventi per un unico scopo.

Siamo molto felici di avere l’opportunità di condividere i nostri pensieri e le nostre realizzazioni
con i nostri fratelli e le nostre sorelle della Gaudiya Mission e guardiamo a un futuro di
cooperazione e reciproco sforzo per la gloria di Sri Sri Guru e Gauranga e per il beneficio del
mondo intero.

Hari Sauri Dasa, è stato segretario personale di Srila Prabhupada e vive attualmente presso l’ISKCON
di Mayapur, dove dirige il Bhaktivedanta Research Centre.

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