Il viaggio interiore

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Il viaggio interiore

di Anna Maria Piantanida

“Diceva Gesù: La pagliuzza nell’occhio di tuo fratello la vedi. Ma la
trave che è nel tuo occhio, quella, non la vedi…”

°°°

… ciò che rimproveriamo agli altri è spesso la “proiezione” di ciò
che noi rimproveriamo a noi stessi; ma che non osiamo confessare. Ciò
che sopportiamo meno negli altri sono i nostri propri difetti.
Ascoltando certe conversazioni, s’impara più sulla persona che parla,
che sulla persona di cui si parla.

Il viaggio interiore, la conoscenza del Sé, si fa con le proprie
esperienze, accettate e vissute questo si chiama evoluzione:
accettare, sperimentare, superare e andare oltre. La ribellione invece
si chiama involuzione, non accettazione, porta a blocchi emotivi,
disturbi psicosomatici e malattie fisiche. Accettare vuol dire essere
n contatto con l’Io Superiore. La coscienza superiore conosce già il
sentiero.

Nel nostro ordinario stato di ignoranza, vivendo soltanto nei pani
bassi di esistenza, c’identifichiamo con i nostri corpi e le nostre
menti più basse. Ci sentiamo diversi e separati dal mondo e dai nostri
compagni esseri umani ed erigiamo barriere sociali, per sottolineare
il senso di separazione psichica, muri di credo o casta, sesso, razza
o nazionalità. Il falso senso di identificazione con il nostro sé più
basso, ha provocato conflitti infiniti nella storia della terra.

Ma, di fatto, solo i nostri corpi fisici e le nostre menti consce e
subconscie sono diverse e separate una dall’altra, a livello della
mente superiore e dell’Infinito Sé, tutti sono Uno.

Coloro che hanno elevato le menti al di là dei livelli più bassi di
esistenza, trascendono tutte le barriere psichiche e sociali e
raggiungono la visione universale. Comprendendo che tutte le menti
sono parte della Mente Universale, onde in quell’oceano di Infinita
Coscienza, essi vedono ogni entità come espressione del Supremo e
sentono un infinito fiume d’amore, emanare da loro verso tutti gli
altri. Essi hanno abbracciato l’universo come sé stessi.

Una volta un poeta scrisse: ” Egli disegno un cerchio e mi chiuse
fuori…ma l’amore ed Io disegnammo un cerchio più grande e lo
riprendemmo dentro”. Il cerchio dell’amore di tali anime elevate è
infinito, il suo centro è ovunque e la circonferenza da nessuna parte.

Tutto è stato creato per noi, andiamo avanti nella quotidianità, i
nostri errori, le nostre sofferenze sono un trampolino di lancio per
portarci a questa coscienza, a questo contatto con lo spirito.

Dio mette alla prova la nostra fede, ricordiamoci che in ogni
incarnazione è la nostra anima che sceglie le prove, le esperienze, la
religione, la razza, la nazione, non è un caso ma una scelta
dell’anima.

Quando siamo usciti dal cuore del Padre per sperimentare sul piano
terrestre, abbiamo accettato di scendere nel mondo delle illusioni,
nel mondo della materia. La sofferenza non è un castigo, ma è una
scuola, per raggiungere vibrazioni superiori, per chi fa il viaggio
interiore, il ritorno al Padre, le prove sono la gioia dello spirito.

Tutto ciò che è esteriore a noi, ci lascerà prima o poi, ci crea delle
limitazioni e noi soffriremo, c’è solo una cosa che non ci lascerà mai
ed è la nostra energia.

Dobbiamo amarci in questo processo di trasformazione, dobbiamo
iniziare il distacco dell’Ego, dell’emozioni, iniziare l’espansione
della coscienza. Da millenni l’essere umano si è sviluppato
progressivamente. Prima nella forma fisica più animale e poteva
percepire vibrazioni di emozioni. Poi si sviluppò il cervello, la
capacità di conoscere la storia antica. La formazione dei due emisferi
del cervello, una parte razionale e l’altra intuitiva, lo portò alla
perfezione dell’uomo animale. Ora siamo chiamati ad andare oltre
all’animalità, oltre il corpo fisico.

Abbiamo un corpo di luce, anche se si vede solo l’involucro fisico.
Staccarci da noi stessi è staccarci dalle nostre emozioni, per
staccarci dalle emozioni dobbiamo imparare ad attraversarle.

Dietro la collera c’è una pena e dietro alla pena il bisogno di essere
amati ed imparare ad amarci. Dobbiamo imparare questo vivendo fino in
fondo le nostre emozioni, accettandole, accogliendole per capire qual
è il bisogno nascosto dietro a queste emozioni. Dobbiamo raggiungere
quello stato dove né lodi ne insulti possono cambiare ciò che noi
siamo, non dobbiamo dare più potere alle emozioni che ci arrivano
dall’esterno.

Il distacco dal mentale è l’accettare di spogliarci dalle vecchie
strutture e mentalità, il mentale deve diventare un servitore. Il
mentale, l’emozione e il corpo fisico sono sempre stati legati
all’Ego.

Coloro che si sono lanciati alla ricerca del Sé, sono un po’ come i
cavalieri del Graal. È necessaria una gran determinazione, una
passione che non deriva certo dal piccolo ego condizionato.

Bodhidharma disse: “Quando la natura della Mente è compresa, non vi è
discorso umano che la possa racchiudere o svelare”.

L’Illuminazione non è una cosa da ottenere e colui che la raggiunge
non dice che sa. Lo sviluppo dell’essere umano è fatto di una
successione di espansione di coscienza. E’ lo sviluppo della coscienza
polarizzata sulla personalità, verso la coscienza polarizzata
sull’anima e, in seguito, verso una polarizzazione sulla monade,
finché la coscienza non diventa divina.

°°°

Tratto da:

“I segreti della mente” – ed. Rinascita universale

“La conoscenza cosmica” – ed. Nuova impronta

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