Illuminazione e Manifestazione L’importanza dei centri energetici ‘inferiori’

pubblicato in: AltroBlog 0

Illuminazione e Manifestazione L’importanza dei centri energetici ‘inferiori’

di David Ciolli

Le pratiche spirituali tradizionalmente si focalizzano sull’innalzare le frequenze energetiche del
corpo da un livello più basso ad uno più alto. Per questo, molte discipline spirituali si
concentrano prevalentemente sui chakra superiori, ignorando o dando meno importanza ai chakra
inferiori.

Alcuni cammini spirituali arrivano poi a condannare il corpo e i chakra inferiori, che sono
considerati “peggiori”, perché più legati alla materialità, all’ energia sessuale. Spesso ci si
limita a praticare meditazioni su un solo centro energetico, trovando in ascensioni spirituali
l’evasione dallo stress provocato dai ritmi del mondo moderno.

Il limite di tali pratiche sta nel fatto che, innalzando troppo l’ energia, finiscono per far
perdere il contatto con la terra, con le radici, provocando una sorta di vaga alienazione mistica
senza fondamenta. L’ energia, così innalzata, finisce per disperdersi, fino a diventare inservibile
per i fini più pratici dell’esistenza, come manifestare benessere o apportare prosperità.

Non dobbiamo dimenticare, infatti, che una seria disciplina spirituale non dovrebbe escludere quei
valori ritenuti, a torto, inferiori e che riguardano il benessere sociale, fisico, economico. Poiché
i primi tre chakra sono collegati a questi valori socialmente meno accettati, accade che spesso
vengono tralasciati, a parte rare eccezioni come nello yoga tantrico o kundalini.

Riappropriarsi dell’ energia terrestre e fonderla con quella celeste attraverso l’alchimista
rappresentato dal chakra del cuore, significa trovare il perfetto equilibrio di forze che permette
uno sviluppo armonico di tutto l’essere, che non dovrebbe escludere aspetti ritenuti inferiori,
quanto invece includere, inglobare tutto, trasformando e portando alla luce della consapevolezza
anche quei contenuti tralasciati e tenuti in ombra per svariate ragioni.

Detto questo, appare evidente l’importanza di dare nuovo spazio al nostro radicamento e al lavoro
sui tre chakra inferiori. Coltivare un forte secondo chakra, l’hara, poco sotto l’ombelico,
significa attivare il potere del presente, dell’azione efficace, della sensazione di essere presenti
a se stessi. Al contempo questo ci permette di espandere propriamente la nostra potenza creativa.

Attivare i chakra inferiori significa anche diventare consapevoli delle sensazioni del corpo, che
incessantemente comunica con noi attraverso segnali che spesso rimangono inascoltati, portando poi a
problemi di varia natura. Il lavoro sul radicamento aiuta anche ad elaborare le varie storie mentali
che affiorano, così che le nostre emozioni possano diventare la pura espressione della nostra anima
invece che drammi cerebrali senza costrutto.

Il viaggio dell’uomo spirituale include sia l’elevazione dell’ energia a più alte frequenze sia la
loro integrazione nel nostro corpo, nelle nostre percezioni, nei nostri pensieri e nelle attività
quotidiane. L’ energia ascendente rappresenta la via dell’illuminazione. Quella discendente, dal
settimo chakra alla base della spina dorsale, la via della manifestazione. Entrambi questi
movimenti, integrandosi nel cuore, danno vita al sentiero della liberazione.

A questo punto, guardiamo una tecnica di respirazione, chiamata Respirazione del Delfino, che attiva
entrambe le energie. Per eseguirla dobbiamo avere una certa dimestichezza con la visualizzazione e
con la respirazione completa.

La tecnica consiste nel respirare profondamente portando l’attenzione alla sommità della testa e
alla pianta dei piedi, immaginando due flussi di luce che entrano da questi due punti
contemporaneamente e che si incontrano nel cuore.

1. Immagina di inspirare dalle piante dei piedi e dall’apice della testa simultaneamente,
visualizzando il respiro come un raggio di luce.

2. Immagina che i due respiri-raggi si incontrino e si uniscano nel cuore mentre fai una pausa
respiratoria e ripeti “Ti amo. Grazie”

3. Immagina l’espirazione come un flusso di energia di amore che riempie e circonda tutto il corpo,
dilatandosi sempre di più ad ogni espirazione.

Ripeti 4 respirazioni 4 per volte. Per 5 secondi fra ogni serie di 4 respiri, in apnea, soffermati a
sentire l’ energia dell’aura che ti circonda. L’ energia raccolta, accumulata ed offerta con
intenzione, è la chiave di questa meditazione. Poi preparati a inviare la tua intenzione al Sé
Superiore in un modo il più possibile conciso, chiaro, positivo, emozionale, eventualmente
visualizzando il tuo obiettivo.

Raccogli l’ energia accumulata e inviala alle più alte aspirazioni del tuo Se Superiore, sopra il
settimo chakra.

Attiva il corpo emozionale considerando con entusiasmo e gratitudine l’importanza di perseguire
questa informazione e il contatto con questa parte del tuo Sé per ottenere la visione.

Visualizza la tua richiesta, il tuo obiettivo, il più chiaramente e dettagliatamente possibile.
Raccogli l’intenzione dentro una sfera di energia e chiedi al tuo subconscio di recapitare il tuo
messaggio al tuo Sé Superiore. Permetti all’ energia di fluire dai piedi all’apice della testa.
Adesso rilascia l’intenzione nello spazio oltre la tua forma fisica.

Ringrazia il Sé Superiore per le informazioni che riceverai. Aspetta (ma senza aspettative!).

Ricorda di registrare più informazioni possibile fra quelle che ti arriveranno attraverso
sensazioni, sogni, intuizioni. Se il subconscio percepisce che tu non hai un reale interesse per le
risposte che potrebbero arrivarti, ignorerà la tua richiesta.

www.promiseland.it/view.php?id=2944

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *