IN CHE COSA CONSISTE E A CHE COSA SERVE LA MEDITAZIONE?
La radice sanscrita dhi sta a significare il pensiero sganciato dai suoi automatismi. La scienza
della meditazione secondo la prospettiva della filosofia perenne dello Yoga serve a sganciare il
pensiero dai condizionamenti e pregiudizi, che sono radicati profondamente nella psiche profonda,
sotto quel livello cui può accedere la coscienza.
L’io è la somma di tutti i contenuti psichici con i quali la persona si identifica. La persona che è
colta da una grave malattia, ad esempio, avrà tutti i contenuti psichici gravidi di questa malattia,
oppure da un disastro finanziario, da un tradimento, da un lutto, ecc… e la conoscenza di se
stessi vacilla, si offusca, si perde.
Le persone si conoscono poco. Ancor prima che conoscersi poco l’un l’altra, conoscono poco se
stesse. Il mondo sommerso dell’inconscio, preponderante rispetto alla parte razionale (la parte
manifesta dell’iceberg), è sconosciuta al soggetto stesso. Questa parte tenebrosa, profonda,
misteriosa e ignota della psiche determina il nostro agire, molto più di quanto lo determini la
piccola parte psichica emersa. La navigazione di quelle montagne di ghiaccio che sono gli iceberg
non è data dalla loro piccola parte visibile ma dai movimenti della parte sommersa.
Molti incidenti tra persone avvengono perché l’inconscio ad un certo punto presenta sorprese, nuovi
fenomeni e realtà inaspettate. E così sentiamo alcuni dire: avevo sposato quella donna o quell’uomo
perché mi pareva che avesse determinate virtù e qualità e invece poi è diventata/o tutt’altro. La
persona crede allora di essersi sbagliata nelle valutazioni che aveva fatto e invece magari non si
era sbagliata del tutto, ma ne aveva fatte troppo poche o troppo in superficie e non aveva visto e
considerato altri aspetti della personalità di colei o colui che aveva scelto come compagno di vita.
Più certe tendenze sono oscurate e poco conosciute, più sono condizionanti.
Oltre al correlato tenebroso sconosciuto, vi è anche un correlato inconscio luminoso, ovvero le
vette della più alta consapevolezza, e anche di questo si occupa lo Yoga, di cui una delle più
grandi e autorevoli fonti sono gli Yogasutra di Patanjali.
La Bhagavad-gita, altra opera monumentale, al di là degli insegnamenti contenuti negli Yogasutra, ci
conduce alla realizzazione dello Yoga dell’Amore.
La conflittualità sul piano relazionale produce più sofferenza delle malattie fisiche. È un mal
dell’essere, non un male fisico, e dunque non ci sono medicine che tengano. Per liberarsene occorre
scoprirsi, ricercarsi, fare conoscenza di se stessi. Questa è la vera medicina. E la meditazione è
lo strumento attraverso il quale ognuno di noi può cominciare a fare chiarezza dentro di sé.
Gli ostacoli che troviamo su questa via non operano contro di noi ma sono uno stimolo affinché noi
possiamo superarli.
Marco Ferrini (Matsyavatara das)
Dalla Conferenza tenuta da Marco Ferrini a Firenze, il 19 gennaio 2014. Tema: “Imparare l’Arte della
Meditazione”.
L’evento ha incluso la risposta a domande di grande interesse e valenza pratica, tra cui:
1) In che modo si può avere una visione più chiara e di conseguenza avere la possibilità di
intervenire positivamente su alcune tendenze indesiderate di cui si riesce solo ad intravedere il
sopraggiungere senza avere la capacità di modificarle?
2) Come è possibile, attraverso la meditazione, entrare in armonia con gli altri senza svalorizzare
se stessi?
3) Capita durante a meditazione di veder passare tutti i pensieri che la mente produce. Può
succedere che durante la meditazione e il passaggio dei pensieri, quest’ultimo si plachi e si provi
come uno sprofondamento in una dimensione diversa (come una caduta nel vuoto durante un sogno). Cosa
si può fare in queste occasioni e che cosa vuol dire questo passaggio?
4) Quali sono i fondamenti epistemologici e pratici della meditazione attraverso l’utilizzo di
mantra?
Per ascoltare l’audio dell’evento o prenotare il video: Segreteria CSB 0587 739898;
segreteria@centrostudibhaktivedanta.org
Lascia un commento