In che cosa credono i buddisti mahayana

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In che cosa credono i buddisti mahayana

Credenze di base di questa fede basate sulle domande del quiz Belief-O-Matic.

Il buddismo mahayana include credenze diverse, molti culti, scuole e tendenze. I principali culti
mahayana includono la Terra Pura, lo Zen e il Vajrayana (o buddismo tantrico). Qui si prendono in
esame solo alcuni tratti principali comuni.

* Credenza in dio
Il buddismo mahayana (come il theravada, del resto) non postula l’esistenza di alcun dio creatore o
governatore. Comunque la divinità è presente nella dottrina mahayanica dei tre corpi (forme) di
Buddha: (1) il corpo dell’essenza, l’indescrivibile impersaonale assoluta realtà o verità ultima
che è il nirvana (infinita beatitudine); (2) il corpo di beatitudine o gaudioso, il Buddha come
essere divino , divinità senza forma, spirito celestiale dotato di poteri di grazia salvifica, di
onnipotenza e di onniscienza; e (3) corpo di trasformazione o emanazione, un’illusione o emanazione
in forma umana creata dal Buddha divino per guidare gli uomini al risveglio. Ogni persona ha la
potenzialità di conseguire la buddità, trascendendo la personalità e fondendosi con la realtà
ultima impersonale, che è infinita beatitudine (nirvana). Ci sono innumerevoli Buddha che
presiedono a innumerevoli universi. I bodhisattva, spiriti umani e celestiali che sacrificano la
loro imminente liberazione (buddità) per aiutare gli altri a liberarsi, sono da alcuni venerati o
adorati come santi o come dèi.

* Incarnazioni
Il Buddha storico, nella persona di Siddhartha Gautama, è da molti considerato un’emanazione,
un’illusione creata dal potere supremo (anch’esso chiamato Buddha). Molti credono che ci siano
stati innumerevoli Buddha sulla terra.

* Origine dell’universo e della vita
Nessun dio creatore. Tutta la materia è illusione o manifestazione della realtà ultima. In genere i
buddisti mahayanici non trovano contraddizione tra le moderne scoperte scientifiche e la filosofia
buddista.

* Dopo la morte
Non c’è trasmigrazione di anime individuali, ma a causa della legge di causa ed effetto le
intenzioni sane o insane di ciascuno s’imprimono nella mente. Così gli stati mentali negativi
persistono nel corso di continue rinascite finché le intenzioni non si purificano. Una volta
pienamente risvegliati, ci si libera dalle rinascite, raggiungendo quello stato d’assoluta
dissoluzione dell’egoismo che dà luogo all’incondizionata beatitudine detta nibbana (skr.
nirvana), ovvero lo stato senza morte. A quel punto si consegue la medesima realizzazione di un
Buddha, lo stato di arahant. Alcuni buddisti, specialmente tra gli occidentali contemporanei, non
enfatizzano o ignorano del tutto la credenza letterale nella rinascita.

* Perché il male?
Le persone possono decidere se fare il bene o fare il male. Il male può risultare quando l’egoismo,
la brama, l’aggrappamento e l’ignoranza vengono espressi dando luogo ad avidità, odio e violenza
che, se incontrollati, sono destinati a perpetuarsi lungo il corso d’innumerevoli rinascite.

* Salvezza
La meta è il risveglio, che si consegue pervenendo al nirvana, che è la definitiva liberazione dai
cicli di rinascita e sofferenza. Tutti gli esseri sono già dotati della natura di Buddha, ma hanno
bisogno di pervenire alla piena realizzazione che solo la realtà ultima (il grande “vuoto” o
“vacuità”) è reale (o non condizionato) e permanente. Le quattro nobili verità e il nobile
ottuplice sentiero mostrano la via, unitamente all’adorazione del Buddha essenziale. Bisogna
praticare il buddismo per estinguere l’egoismo, ovvero tutte le brame terrene, i desideri e gli
aggrappamenti attraverso l’amorevolezza, la compassione, la carità, la rettitudine, la saggezza e
la meditazione. La rinuncia ai beni terreni e agli obiettivi mondani non è richiesta ai laici, ma è
prescritta loro solo la moderazione, ovvero la via di mezzo insegnata dal Buddha. I buddisti
mahayana della Terra Pura aspirano a pervenire a un luogo di eterna beatitudine, la terra pura,
appunto, attraverso l’invocazione continua del Buddha che governa quella Terra.

* Sofferenza immeritata
La vita stessa è sofferenza, e la sofferenza è il frutto dell’avidità, dell’odio e dell’ignoranza
delle vite passate che ritorna sotto forma di dolore. La sofferenza intensa è vista da alcuni come
un’espiazione karmica che affretta la liberazione. Ma la sofferenza è, in ultima analisi, illusione
o ignoranza della propria natura di Buddha.

* Temi d’attualità
L’aborto è considerato omicidio e come ogni atto violento foriero di orripilanti conseguenze
karmiche. L’omosessualità in sé non è specificamente condannata dalle scritture, ma le opinioni
variano, specialmente tra le varie culture buddiste. Per esempio, i buddisti occidentali sono
molto tolleranti, ma quelli asiatici sono nettamente contrari all’omosessualità. C’è la convinzione
che non ci sia ragione di divorziare se si seguono i cinque precetti, ma non si condanna una
coppia che si separi per intervenuta incompatibilità. Nei Paesi buddisti vige la separazione dei
ruoli tra uomini e donne. Le donne fanno le casalinghe e gli uomini lavorano, ma è una differenza
che va sparendo a causa del bisogno che spinge anche le donne fare lavori tradizionalmente
considerati maschili.

Vedi: www.beliefnet.com/features/beliefomatic

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