In-formazione
di: Zret
Data articolo: luglio 2008
Fonte: Freenfo
Che cos’è l’informazione ? L’informazione, pur essendo trasmessa attraverso un medium materiale,
tende a sconfinare in una dimensione quasi immateriale. Moltissimi testi spiegano che il segno è
composto da due parti inscindibili, ossia il significato ed il significante. Quest’ultimo è definito
generalmente come la parte materiale del segno, ma tale interpretazione è, a mio parere, errata
poiché sebbene il significante (la forma del segno) sia veicolato da un substrato materiale, esso è,
però, un’immagine acustica, grafica, olfattiva del segno, una sorta di eco della materia.
Si aggiunga che il significato è immateriale, coincidendo con il concetto, con l’idea e si capirà
per quale motivo il messaggio all’interno di un sistema comunicativo sia qualcosa di
quasi-incorporeo. A rendere l’informazione una realtà molto labile, contribuiscono fattori spaziali
e temporali: si pensi ai segnali luminosi cosmici che percepiamo o con gli occhi o con strumenti
tecnologici. Sono segnali che, viaggiando alla velocità della luce, ci raggiungono dopo un tempo
lunghissimo in relazione alle distanze siderali: talora sono informazioni di astri che non
esistono più.
È quindi un messaggio inattuale. Si aggiunga all’interno del sistema della comunicazione il ruolo
del rumore, ossia il disturbo sulla trasmissione del messaggio. Si consideri pure la difficoltà di
connettere il pensiero alle leggi di natura, giacché l’attività ideativa è manifestata per mezzo di
mezzi fisici, ma non può essere spiegata in toto in termini di reazioni chimiche e di dinamiche
biologiche. Ancora una volta, siamo in presenza di uno iato tra sfera noetica (pensiero, idee,
coscienza) e sfera materiale.
In un interessante articolo intitolato Il tempo, l’infinito, l’anima, Alex Torinesi congettura che
l’anima sia il principio generatore dello spazio-tempo: l’autore concepisce l’anima come pura
informazione, nel senso, però, non tanto di trasmissione di un messaggio, ma di formazione delle
coordinate spazio-temporali e della materia che ad esse soggiace. L’informazione è quindi, quasi
aristotelicamente, forma. Tale forma genera la materia per evolvere nello spazio-tempo.
La tesi dello studioso si può condividere o rifiutare in parte o del tutto, ma è degno di nota che
l’autore colga il lato produttivo dell’informazione, non semplice segnale diffuso nello
spazio-tempo, grazie ad un medium energetico (onde elettromagnetiche in primis). Forse potremmo
accostare, consapevoli che è una metafora, ma la metafora non è solo una figura retorica, piuttosto
il cuore del linguaggio, il concetto all’anima ed il significante (suono, lettere del segno) alla
mente che, per esprimere idee, ha bisogno di un quid energetico (segnali bio-chimici). Tale modello
interpretativo rispecchia la teoria di Torinesi sulla genesi della dimensione cronotopica per opera
dell’anima.
La psicologia, le neuroscienze, la filosofia, la fisica quantistica… nei prossimi anni potranno
forse riempire il vuoto concettuale che divide mente e materia, se si supereranno banali e riduttivi
approcci scientisti.
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