In Patagonia i delfini sussurrano
di Loredana Grandi
Sono pacati i cetacei d’oltreoceano, i “cugini” del Mediterraneo, invece, urlano.
Milano, 15 ago. – Grazie alla scrupolosa ricerca di un esperto biologo italiano, ora si sa per certo
che, nelle tranquille acque della Patagonia, i delfini sussurrano e non urlano, come accade invece
nel Mediterraneo. Fabrizio Borsani, biologo esperto di bioacustica, ha presentato la sua ricerca
innovativa, frutto di anni di avvistamenti nella penisola di Valdes, dalla quale si rileva come il
simpatico delfino costiero, che abita in quelle acque, utilizzi soprattutto i cosiddetti click
molto più tranquilli e rilassati rispetto a quelli più chiassosi dei suoi cugini del Mediterraneo.
Questi ultimi, infatti, sembrano spesso urlare molto forte.
E la tranquillità in pratica che favorisce questo sussurramento: in fondo che bisogno avrebbero
questi Flipper di gridare lun laltro per farsi sentire quando intorno regna il silenzio più
totale?
Del resto, visto che la conformazione del cervello dei delfini è molto simile a quella umana, per
dimensioni e struttura e che sono in grado di imparare un linguaggio, riuscendo a riconoscere fino a
50 suoni diversi, non sembra affatto strano che, in condizioni ambientali tranquille, senza
traghetti, navi, motoscafi, scooter d acqua, sonar, possano intrattenere piacevoli conversazioni
non urlate.
Il linguaggio di questi cetacei, un po come quello di balene e megattere, è molto complicato.
Riescono a emettere una gran varietà di versi, che vanno da schiocchi a fischi, a latrati; va
ricordato, anche, che ogni delfino ha un suo timbro di voce e che nella loro testa sono presenti
strutture tanto sofisticate in grado di emettere e ricevere segnali ad altra frequenza, simili agli
ultrasuoni.
E risaputo che proprio questo speciale sistema, fondamentale nella loro vita per localizzare prede
ed evitare ostacoli e forse anche per comunicare fra di loro, viene spesso compromesso dagli
ultrasuoni artificiali emessi dai sonar delle navi e dei sottomarini. Questi, infatti,
interferiscono e danneggiano il loro cervello, fino a far perdere loro lorientamento e a causare
spiaggiamenti a catena. Le interferenze rumorose li portano anche a gridare, un po come succede
allessere umano quando si trova ad un concerto o in discoteca.
Una semplice richiesta: più tranquillità e silenzio in quellelemento acqua dove il suono può
diventare assordante perchè si propaga molto più velocemente che nellaria.
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