Inspirando… espirando…
Tratto da:
Thich Nhat Hanh
IL BUDDHA VIVENTE
IL CRISTO VIVENTE
NERI POZZA EDIZIONE
TITOLO ORIGINALE
LIVING BUDDHA, LIVING CRISTO
– Il momento presente –
Arrivare a un intimo contatto è una pratica importante. Noi entriamo in contatto con le mani, gli
occhi, gli orecchi e anche con la nostra consapevolezza. La prima pratica che appresi durante il mio
noviziato fu quella di inspirare ed espirare, di venire a contatto con ciascun respiro grazie alla
mia consapevolezza, di identificare l’inspirazione come inspirazione e l’espirazione come
espirazione. Quando mettete in pratica questo metodo, la mente e il corpo si pongono sullo stesso
piano, i pensieri errabondi si arrestano e siete nella vostra condizione ottimale. La consapevolezza
è la sostanza di un Buddha. Quando penetrate intimamente in questo momento, cogliete la natura della
realtà e quest’intuizione vi libera dalla sofferenza e dalla confusione. In una certa misura la pace
è già presente: il problema è se sappiamo come attingerla. La respirazione cosciente è la più
importante pratica buddhista per attingere la pace. Vorrei proporvi questo breve esercizio:
Inspirando, calmo il corpo.
Espirando, sorrido.
Dimorando nel momento presente,
So che questo è un momento meraviglioso.
“Inspirando, calmo il corpo”. È come bere un bicchiere d’acqua fresca. Sentite la frescura che vi
pervade il corpo Quando inspiro e recito questo verso, faccio veramente esperienza del mio respiro
che rasserena il mio corpo e la mia mente. Nella meditazione buddista, la mente e il corpo diventano
una sola cosa.
“Espirando, sorrido”. Un sorriso può rilassare centinaia di muscoli facciali e rendervi padroni di
voi stessi. Quando osservate un’immagine del Buddha, lo vedrete sempre sorridente. Quando sorridete
con consapevolezza, vi rendete conto della meraviglia di un sorriso.
“Dimorando nel momento presente”. Recitiamo questo verso quando inspiriamo nuovamente e non pensiamo
a nient’altro. Sappiamo esattamente dove siamo.
Di solito diciamo: “Aspetterò fino alla fine della scuola e al conseguimento della laurea, e allora
vivrò veramente”. Ma quando abbiamo ottenuto il diploma, diciamo: “Per vivere veramente la vita,
devo aspettare fino a quando avrò un lavoro”. Dopo il lavoro, ci serve un auto e dopo l’auto una
casa. Non riusciamo ad essere vivi nel momento presente. Differiamo sempre la vita al futuro, non
sappiamo esattamente quando. Ci può capitare di non essere mai veramente vivi per tutta la nostra
vita. La tecnica, sempre che di una tecnica si debba parlare, è quella di essere nel momento
presente, di essere consapevoli di essere qui e ora, che l’unico momento da vivere è il presente.
Quando espiriamo, diciamo: “So che questo è un momento meraviglioso”. Essere veramente qui e ora e
godere del momento presente, ecco il nostro compito più importante.
Possiamo anche abbreviare i versi in sei parole. Quando inspiriamo, diciamo a noi stessi:
“Calmarsi”, e quando espiriamo: “Sorridere”. Quando inspiriamo nuovamente, diciamo: “Momento
presente”, e quando espiriamo: “Momento meraviglioso”. Praticare questo metodo ci può aiutare ad
attingere immediatamente la pace. Non dobbiamo aspettare la presenza di altre condizioni.
Ecco un altro esercizio che ci aiuta ad attingere la pace e la serenità:
Inspirando, sono consapevole del mio cuore. Espirando, sorrido al mio cuore. Faccio voto di
mangiare, bere e agire in modi che in me preservino salute e benessere.
Nel momento in cui diveniamo veramente consapevoli del nostro cuore, proviamo immediatamente una
sensazione di conforto e liberazione. Il nostro cuore ha lavorato notte e giorno, pompando migliaia
di litri di sangue per nutrire tutte le cellule del corpo e per conservare la nostra pace, e
sappiamo che, se il cuore cessa di battere, moriamo. Eppure non ci prendiamo gran cura del nostro
cuore. Mangiamo, beviamo e agiamo in modi che sono causa di tensione e stress. Quando veniamo a
contatto con il nostro cuore grazie alla consapevolezza, vediamo chiaramente che un cuore in buone
condizioni è un elemento di pace e felicità reali, e facciamo voto di vivere in modo tale da
conservare il nostro cuore in buone condizioni.
– Fare la pace –
Allo stesso modo possiamo praticare con i nostri occhi. I nostri occhi sono meravigliosi, ma di
solito ne diamo per scontata l’esistenza: ogni volta che li apriamo vediamo migliaia di forme e
colori meravigliosi. Chi è privo della vista probabilmente sente che, se potesse recuperarla, si
troverebbe in paradiso, ma noi che abbiamo gli occhi sani raramente ci ritagliamo del tempo per
considerare il fatto che siamo già in paradiso. Se soltanto per un momento ci accostassimo
intimamente ai nostri occhi, proveremmo la pace e la gioia autentiche.
Venendo a contatto con ogni parte del nostro corpo nella consapevolezza, facciamo la pace con il
nostro corpo e possiamo far lo stesso con le nostre sensazioni. Dentro di noi dimorano numerose
sensazioni e idee conflittuali, ed è importante avere una visione profonda e sapere che cosa accade.
Quando in noi ci sono dei conflitti interiori, non passerà molto tempo e ci troveremo in guerra con
gli altri, persino con coloro che amiamo.
La violenza, l’odio, la discriminazione e la paura nella società innaffiano i semi della violenza,
dell’odio, della discriminazione e della paura che ci sono in noi. Se ritorniamo in noi stessi ed
entriamo in contatto con le nostre sensazioni vedremo i modi con i quali alimentiamo i nostri
conflitti interiori. Innanzi tutto, la meditazione è uno strumento per osservare il nostro stesso
territorio in modo tale da poter sapere ciò che accade. Con la forza della consapevolezza, possiamo
placare le cose, capirle e ridare armonia agli elementi conflittuali nel nostro intimo. Se riusciamo
ad apprendere le vie per attingere la pace, la gioia e la felicità che sono già presenti, diverremo
sani e forti, e saremo per gli altri una risorsa.
– Sono qui per te –
Il dono più prezioso che possiamo offrire agli altri è la nostra presenza. Quando la nostra
consapevolezza abbraccia coloro che amiamo, costoro sbocceranno come fiori. Se amate una persona, ma
vi rendete raramente disponibili a lei, non si tratta di vero amore. Quando la vostra amata soffre,
dovete riconoscerne la sofferenza, l’ansia e le preoccupazioni, e questo è già sufficiente a offrire
un certo conforto. La consapevolezza dà sollievo al dolore perché è traboccante di comprensione e
compassione. Quando siete veramente presenti, mostrando amorevolezza e comprensione, l’energia dello
Spirito Santo è in voi.
La luce che rivela
Quando Giovanni Battista aiutò Gesù a entrare in comunione con lo Spirito Santo, il Cielo si aprì e
lo Spirito Santo scese come una colomba e penetrò nella persona di Gesù. Egli si recò nel deserto e
per quaranta giorni si esercitò a rafforzare lo Spirito dentro di Sé. Quando in noi germoglia la
consapevolezza, dobbiamo continuare a praticarla se vogliamo consolidarla. Ascoltando veramente il
canto di un uccello o osservando veramente un cielo azzurro, tocchiamo il seme dello Spirito Santo
dentro di noi.
Per i bambini non è molto difficile riconoscere la presenza dello Spirito Santo. Gesù diceva che per
entrare nel regno di Dio dobbiamo farci fanciulli. Quando l’energia dello Spinto Santo è in noi,
siamo veramente vivi, siamo capaci di comprendere l’altrui sofferenza e motivati dal desiderio di
contribuire a trasformare la situazione. Quando l’energia dello Spirito Santo è presente, sono
presenti il Padre e il Figlio.
Discutere di Dio non è il migliore uso che possiamo fare della nostra energia. Se entriamo in
contatto con lo Spirito Santo, ci accostiamo a Dio non quale concetto bensì quale realtà vivente.
Nel buddhismo non parliamo mai del nirvana, perché nirvana significa estinzione completa di nozioni,
concetti, discorsi. La nostra pratica consiste nell’attingere la consapevolezza in noi stessi
sedendo in meditazione, camminando in meditazione, mangiando consapevolmente e così via.
Osserviamo e apprendiamo a occuparci del corpo, del respiro, delle sensazioni, degli stati mentali e
della coscienza. Vivendo nella consapevolezza, diffondendo la luce della nostra consapevolezza su
tutto ciò che compiamo, entriamo in contatto con il Buddha e la nostra consapevolezza cresce.
Lascia un commento