Inspirando… espirando
di Thich Nhat Hanh
*- Il momento presente -*
Arrivare a un intimo contatto è una pratica importante. Noi entriamo in
contatto con le mani, gli occhi, gli orecchi e anche con la nostra
consapevolezza. La prima pratica che appresi durante il mio noviziato fu
quella di inspirare ed espirare, di venire a contatto con ciascun respiro
grazie alla mia consapevolezza, di identificare l’inspirazione come
inspirazione e l’espirazione come espirazione. Quando mettete in pratica
questo metodo, la mente e il corpo si pongono sullo stesso piano, i pensieri
errabondi si arrestano e siete nella vostra condizione ottimale. La
consapevolezza è la sostanza di un Buddha. Quando penetrate intimamente in
questo momento, cogliete la natura della realtà e quest’intuizione vi libera
dalla sofferenza e dalla confusione. In una certa misura la pace è già
presente: il problema è se sappiamo come attingerla. La respirazione
cosciente è la più importante pratica buddhista per attingere la pace.
Vorrei proporvi questo breve esercizio:
Inspirando, calmo il corpo.
Espirando, sorrido.
Dimorando nel momento presente,
So che questo è un momento meraviglioso.
“Inspirando, calmo il corpo”. È come bere un bicchiere d’acqua fresca.
Sentite la frescura che vi pervade il corpo Quando inspiro e recito questo
verso, faccio veramente esperienza del mio respiro che rasserena il mio
corpo e la mia mente. Nella meditazione buddista, la mente e il corpo
diventano una sola cosa.
“Espirando, sorrido”. Un sorriso può rilassare centinaia di muscoli facciali
e rendervi padroni di voi stessi. Quando osservate un’immagine del Buddha,
lo vedrete sempre sorridente. Quando sorridete con consapevolezza, vi
rendete conto della meraviglia di un sorriso.
“Dimorando nel momento presente”. Recitiamo questo verso quando inspiriamo
nuovamente e non pensiamo a nient’altro. Sappiamo esattamente dove siamo.
Di solito diciamo: “Aspetterò fino alla fine della scuola e al conseguimento
della laurea, e allora vivrò veramente”. Ma quando abbiamo ottenuto il
diploma, diciamo: “Per vivere veramente la vita, devo aspettare fino a
quando avrò un lavoro”. Dopo il lavoro, ci serve un auto e dopo l’auto una
casa. Non riusciamo ad essere vivi nel momento presente. Differiamo sempre
la vita al futuro, non sappiamo esattamente quando. Ci può capitare di non
essere mai veramente vivi per tutta la nostra vita. La tecnica, sempre che
di una tecnica si debba parlare, è quella di essere nel momento presente, di
essere consapevoli di essere qui e ora, che l’unico momento da vivere è il
presente. Quando espiriamo, diciamo: “So che questo è un momento
meraviglioso”. Essere veramente qui e ora e godere del momento presente,
ecco il nostro compito più importante.
Possiamo anche abbreviare i versi in sei parole. Quando inspiriamo, diciamo
a noi stessi: “Calmarsi”, e quando espiriamo: “Sorridere”. Quando inspiriamo
nuovamente, diciamo: “Momento presente”, e quando espiriamo: “Momento
meraviglioso”. Praticare questo metodo ci può aiutare ad attingere
immediatamente la pace. Non dobbiamo aspettare la presenza di altre
condizioni.
Ecco un altro esercizio che ci aiuta ad attingere la pace e la serenità:
Inspirando, sono consapevole del mio cuore. Espirando, sorrido al mio cuore.
Faccio voto di mangiare, bere e agire in modi che in me preservino salute e
benessere.
Nel momento in cui diveniamo veramente consapevoli del nostro cuore,
proviamo immediatamente una sensazione di conforto e liberazione. Il nostro
cuore ha lavorato notte e giorno, pompando migliaia di litri di sangue per
nutrire tutte le cellule del corpo e per conservare la nostra pace, e
sappiamo che, se il cuore cessa di battere, moriamo. Eppure non ci prendiamo
gran cura del nostro cuore. Mangiamo, beviamo e agiamo in modi che sono
causa di tensione e stress. Quando veniamo a contatto con il nostro cuore
grazie alla consapevolezza, vediamo chiaramente che un cuore in buone
condizioni è un elemento di pace e felicità reali, e facciamo voto di vivere
in modo tale da conservare il nostro cuore in buone condizioni.
*- Fare la pace -*
Allo stesso modo possiamo praticare con i nostri occhi. I nostri occhi sono
meravigliosi, ma di solito ne diamo per scontata l’esistenza: ogni volta che
li apriamo vediamo migliaia di forme e colori meravigliosi. Chi è privo
della vista probabilmente sente che, se potesse recuperarla, si troverebbe
in paradiso, ma noi che abbiamo gli occhi sani raramente ci ritagliamo del
tempo per considerare il fatto che siamo già in paradiso. Se soltanto per un
momento ci accostassimo intimamente ai nostri occhi, proveremmo la pace e la
gioia autentiche.
Venendo a contatto con ogni parte del nostro corpo nella consapevolezza,
facciamo la pace con il nostro corpo e possiamo far lo stesso con le nostre
sensazioni. Dentro di noi dimorano numerose sensazioni e idee conflittuali,
ed è importante avere una visione profonda e sapere che cosa accade. Quando
in noi ci sono dei conflitti interiori, non passerà molto tempo e ci
troveremo in guerra con gli altri, persino con coloro che amiamo.
La violenza, l’odio, la discriminazione e la paura nella società innaffiano
i semi della violenza, dell’odio, della discriminazione e della paura che ci
sono in noi. Se ritorniamo in noi stessi ed entriamo in contatto con le
nostre sensazioni vedremo i modi con i quali alimentiamo i nostri conflitti
interiori. Innanzi tutto, la meditazione è uno strumento per osservare il
nostro stesso territorio in modo tale da poter sapere ciò che accade. Con la
forza della consapevolezza, possiamo placare le cose, capirle e ridare
armonia agli elementi conflittuali nel nostro intimo. Se riusciamo ad
apprendere le vie per attingere la pace, la gioia e la felicità che sono già
presenti, diverremo sani e forti, e saremo per gli altri una risorsa.
*- Sono qui per te -*
Il dono più prezioso che possiamo offrire agli altri è la nostra presenza.
Quando la nostra consapevolezza abbraccia coloro che amiamo, costoro
sbocceranno come fiori. Se amate una persona, ma vi rendete raramente
disponibili a lei, non si tratta di vero amore. Quando la vostra amata
soffre, dovete riconoscerne la sofferenza, l’ansia e le preoccupazioni, e
questo è già sufficiente a offrire un certo conforto. La consapevolezza dà
sollievo al dolore perché è traboccante di comprensione e compassione.
Quando siete veramente presenti, mostrando amorevolezza e comprensione,
l’energia dello Spirito Santo è in voi.
*- La luce che rivela -*
Quando Giovanni Battista aiutò Gesù a entrare in comunione con lo Spirito
Santo, il Cielo si aprì e lo Spirito Santo scese come una colomba e penetrò
nella persona di Gesù. Egli si recò nel deserto e per quaranta giorni si
esercitò a rafforzare lo Spirito dentro di Sé. Quando in noi germoglia la
consapevolezza, dobbiamo continuare a praticarla se vogliamo consolidarla.
Ascoltando veramente il canto di un uccello o osservando veramente un cielo
azzurro, tocchiamo il seme dello Spirito Santo dentro di noi.
– Da: Un brano tratto dal testo “Il Buddha vivente, il Cristo vivente”,
Neri Pozza Editore. Titolo originale: Living Buddha, Living Cristo.
Traduzione di Francesco Brunelli. “La prima pratica che appresi durante il
mio noviziato fu quella di inspirare ed espirare […]”.
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