Integrazione di Fede e Ragione
nella Tradizione Spirituale Indovedica e Monoteistica Vaishnava
di Marco Ferrini
Il concetto di Fede nella rivelazione vedica e nella tradizione monoteistica vaishnava possiede una
valenza di grande rilievo, il cui approfondimento può rappresentare anche per l’uomo occidentale
moderno e contemporaneo un contributo importante per lo sviluppo intellettuale, sociale e spirituale
dell’individuo e della collettività nel suo complesso.
Nelle Veda-samhita, nelle Upanishad e nella Gita il termine Fede, in sanscrito shraddha, traduce
variamente la convinzione che dimora nel cuore, intendendo con ciò, però, anche la sua natura
essenziale e permanente, elemento fondante della personalità umana.
In questa prospettiva di pensiero, shraddha non indica certo un’adesione fideistica o dogmatica a
qualche ideologia o credo, bensì lesistenza nellanimo umano di una componente che anela alla
realizzazione di un ideale, seppur non sempre ben definito.
La scoperta dellesistenza di questo centro della personalità, da cui sgorga lirrefrenabile anelito
ideale, produce una nuova visione delluomo e del cosmo, da cui derivano comportamenti profondamente
e intensamente vissuti.
Nei testi sacri succitati, sono indicati vari metodi per favorire lo sviluppo interiore che il
ricercatore, a seconda della sua peculiare natura, intende e necessita intraprendere.
Attraverso un percorso teorico-pratico il sadhaka (lo studente spiritualista) sviluppa una
consapevolezza profonda di verità universali inscritte nel cuore dell’uomo e nelle parti
infinitamente piccole e infinite del cosmo; quelle verità che non sono ristrette nei confini del
tempo e dello spazio, che permangono nella loro essenza al di là del fluttuare degli eventi, del
mutare della storia. In questo senso la Fede rappresenta la radice nascosta dell’essenza della vita,
quella saggezza che attiene ad una scala di valori che dà dignità e senso all’avventura dell’uomo
nel cosmo. E’ il nucleo fondante che permette la trasformazione evolutiva, l’ascesa verso le vette
luminose della coscienza; è la fonte interiore che rende possibile il vivere con autentica felicità
l’esistenza umana, nella sua più viva espressione di massima potenzialità e pienezza.
La Fede, poiché precede e anticipa il pensiero di cui ne è il fondamento, non si basa su credenze
fabbricate dal pensiero delluomo, ma su principi di verità che dimorano nel cuore, inteso qui come
nucleo fondante dell’uomo, costituito da quell’essenza spirituale atman – immutabile ed eterna che
rappresenta il centro unificatore della coscienza e la fonte stessa della vita altamente
consapevole. Dunque la Fede è la sorgente e il sostegno di tutte le espressioni più nobili
dell’essere: arte, scienza, filosofia e religione, hanno la loro ispirazione e sostegno nella Fede,
che è la luce che illumina e attiva l’intelletto superiore, che orienta verso il Bene il nostro
agire nella società, che riscalda il cuore e lo colma di Amore: Fede che pensa, Fede che agisce,
Fede che ama.
Dalla credenza nascono speranze, mentre dalla Fede si originano certezze, perché essa non scaturisce
da influenze o sollecitazioni esterne, non si nutre di sensazioni, percezioni o posizioni
intellettuali mutevoli o dubitabili, ma di valori che scaturiscono dal sé più profondo. La Fede così
intesa non vive in contrapposizione alla razionalità, anzi con essa perfettamente si integra, perché
anche la ragione quando è ben impostata e protesa verso l’evoluzione dell’essere – fluisce verso
quelle stesse verità inscritte nel cuore e confermate dalla Fede che ognuno può riscoprire in sé. In
questo senso fede e scienza, intuizione mistica e razionalità operativa, istinto e ragione trovano
la loro più alta confluenza nei principi imperituri universali che regolano la vita e che la
rivelazione vedica e la tradizione classica indiana definiscono con il termine dharma o ritam,
l’ordine cosmo-etico che governa l’esistenza delle creature e dei mondi.
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