Introduzione alle Scritture vediche

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Introduzione alle Scritture vediche

di Parama Karuna Devi Dasi – da Isvara.org

Coloro che conoscono i devoti di Krishna, sanno che questi ultimi si riferiscono spesso al termine
“Veda” o “Vedico”: arte vedica, cultura vedica, scritture vediche ecc.
La parola Veda significa “conoscenza” e designa quella fonte di sapere che ci porta a capire la
nostra posizione di anime pure.
In questo senso tutti i testi sacri sono vedici. In occidente sono chiamati Vecchio e Nuovo
Testamento, i mussulmani accettano il Corano, ecc.

Ma in un senso più ristretto, il termine Veda si riferisce ai quattro libri sacri compilati in India
da Vyasadeva, un’incarnazione divina che mise per iscritto circa 5000 anni fa la conoscenza vedica,
che pero’ gia’ da molto tempo aveva una ricchissima tradizione orale.
Vyasadeva la divise in quattro parti:il Rig Veda (il Veda dei suoni sacri o mantra specialmente in
adorazione a Indra e Agni, i principi che governano i livelli superiori dell’universo), il Sama Veda
(il Veda delle melodie o inni), lo Yajur Veda (il Veda dei riti) e l’Atharva Veda ( il Veda degli
incantesimi, molti dei quali terapeutici).

Vyasa scrisse anche le 108 Upanishad (elaborate spiegazioni filosofiche dei quattro Veda) e il
Vedanta-sutra (commento sullo scopo finale e sull’essenza dei Veda), piu’ una serie di libri storici
o racconti (Purana e Itihasa) chiamati comunemente “quinto Veda”, e che presentano gli insegnamenti
vedici in forma facile da comprendere, all’interno di conversazioni tra personaggi di storie
affascinanti.Tra le Itihasa c’e’ il Mahabharata, famoso soprattutto perche’ 18 dei suoi capitoli,
chiamati “Bhagavad gita”, costituiscono una meravigliosa, completa, chiara e concisa esposizione
della scienza dell’anima, esposta dal Signore Supremo stesso nel Suo dialogo con l’amico e devoto
Arjuna. Moltissime persone nella storia della filosofia mondiale hanno studiato con attenzione la
Bhagavad gita, e tuttora si tratta del testo piu’ popolare e sacro per milioni di induisti in tutto
il mondo, che permette di raggiungere la realizzazione spirituale e godere della compagnia personale
del Signore anche in questa stessa vita. La Bhagavad gita spiega anche le diverse forme di yoga e
da’ consigli molto precisi e preziosi sul comportamento da tenere in questo mondo. Tra i seguaci
della Bhagavad gita meritano particolare menzione i “devoti di Krishna”, che scegliendo di mettere
in pratica fino in fondo gli insegnamenti di Krishna (“Diventa Mio devoto, offriMi ogni cosa,
adoraMi, e certamente Io ti salvero’) dedicano la propria vita al Suo servizio cosi’ come e’
spiegato da Krishna stesso in questo importantissimo testo.

Tra i 18 Purana principali c’e’ lo Srimad Bhagavatam, è definito “il frutto maturo dell’albero dei
Veda”, in quanto espone
dettagliatamente il nome, la fama, la forma ed i divertimenti del Signore (Sri Krishna).Esistono poi
numerose altre opere secondarie, di commento e di elaborazione, come i “Veda pratici per la vita
quotidiana” (cioe’ l’Ayurveda per la medicina, il Dhanurveda per l’arte militare, ecc.) le Samhita,
i Tantra, vari tipi di Sutra, Vyakarana, ecc. che presentano anche altri aspetti della conoscenza
vedica. Parlando in generale, la letteratura Vedica comprende la più vasta tradizione scritta
conosciuta. Essa contiene informazioni su tutto, dalla medicina e dall’agricoltura alla scansione
del tempo sui pianeti superiori e su quelli inferiori, dalle tecniche dello yoga e della meditazione
ai suggerimenti per la gestione della casa ed alle ricette per gustosi piatti vegetariani, ecc.

Poiche’ la definizione di “veda” e’ molto ampia fin dall’origine della conoscenza vedica, qualsiasi
letteratura conforme alla versione vedica è considerata importante quanto i Veda stessi. Nei secoli
successivi alla compilazione originaria dei Veda, delle Upanishad ecc, sono stati scritti numerosi
altri testi in lingua sanscrita, come l’Hari-bhakti-sudhodaya, l’Hari-vamsa, il Brama-yamala e molti
altri. Durante il rinascimento indiano, iniziato con Adi Shankaracharya e culminato con Chaitanya
Mahaprabhu (i cui insegnamenti sono contenuti nelle numerose opere dei suoi diretti seguaci, i sei
Gosvami di Vrindavana) sono state aggiunte importanti opere di conoscenza filosofica e teologica sia
in sanscrito che in bengali e anche delle biografie di Chaitanya Mahaprabhu che contengono i suoi
insegnamenti (come ad esempio la Sri Caitanya-caritamrita di Krishna-dasa Kaviraja Gosvami, la
Caitanya-bhagavata di Vrindavana das Thakur, ecc.)

Ai giorni nostri, testi di uguale importanza hanno assunto i libri di Sua Divina Grazia A. C.
Bhaktivedanta Swami Prabhupada, fondatore e maestro spirituale dell’Associazione Internazionale per
la Coscienza di Krishna, che ha tradotto in lingua inglese e commentato numerose opere vediche quali
lo Srimad Bhagavatam, la Bhagavad Gita, la Sri Isopanishad ecc., rendendole accessibili anche in
occidente con una spiegazione semplice e chiara, attuale e logica, che pero’ rimane sempre
perfettamente fedele alle spiegazioni date dai maestri spirituali precedenti a lui, citandole spesso
anche nel testo originale sanscrito.

aprile 2001 – n.551

by ~Isvaradas~

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